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il teatro e il suo doppio, Dispense di Storia del Teatro e dello Spettacolo

Riassunto esteso del materiale di studio per l'esame di TEORIE E MODELLI DEL TEATRO CONTEMPORANEO di Antonin Artaud

Tipologia: Dispense

2022/2023

In vendita dal 29/06/2024

Pepesce
Pepesce 🇮🇹

4 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica il teatro e il suo doppio e più Dispense in PDF di Storia del Teatro e dello Spettacolo solo su Docsity! Antonin Artaud e il Teatro della Crudeltà Biografia di Antonin Artaud Antonin Artaud è stato uno dei più importanti artisti del XX secolo, definito eretico per la sua visione innovativa del teatro. Nato a Marsiglia negli anni '20, Artaud si avvicinò al mondo della poesia e dell'avanguardia grazie all'incontro con André Breton e Jacques Duijn. Questo fu il primo passo verso la sua sperimentazione teatrale, basata sull'improvvisazione e sul teatro "No giapponese", che combinava elementi drammatici con canto e danza.Artaud collaborò con importanti figure del mondo teatrale, come Lugné Poe e fondò il Teatro Alfred Jarry insieme a Vitrac e Robert Aaron. In questo periodo, espresse i suoi principi fondamentali per il teatro, tra cui il disprezzo per i mezzi teatrali classici e la ricerca di uno scopo più profondo, che andasse oltre la semplice rappresentazione.La sua attività teatrale si concretizzò con la messinscena de "I cenci" nel 1935, ma le sue idee più innovative furono espresse nei suoi scritti, in particolare nel saggio "Il teatro e il suo doppio". Influenze orientali e il Teatro della Crudeltà Uno dei momenti più significativi nella vita artistica di Artaud fu l'incontro con il teatro balinese nel 1931. Questa esperienza lo portò a riconsiderare il teatro occidentale e a rifiutare il dialogo tradizionale basato sulle parole. Artaud fu profondamente colpito dalla teatralità non verbale, anti-realistica e basata sul simbolo, sulla gestualità e sul corpo.Nel teatro balinese, ogni azione è generata da un impulso psichico, che è la "parola prima delle parole". Questo linguaggio deve essere espresso da tutti gli elementi della scena e richiede un alfabeto particolare. Artaud riscoprì un codice segreto che sorreggeva i movimenti degli attori, basato su una base antica e metafisica, che permetteva di riattivare le connessioni tra corpo e dimensione psichica.Questo incontro con l'Oriente portò Artaud a rifiutare il teatro moderno e a sviluppare il concetto del "Teatro della Crudeltà". Questo tipo di teatro non si basava su sangue, orrore o tragedie, ma aveva l'obiettivo di distruggere le certezze della borghesia e di far emergere le forze dell'inconscio nello spettatore. Artaud credeva che il teatro dovesse essere una cerimonia di purificazione, una Palingenesi, che portasse alla rinascita dello spettatore. La rappresentazione teatrale come rito Secondo Antonin Artaud, il teatro non è solo una forma di intrattenimento, ma un rito che deve coinvolgere lo spettatore in modo profondo e trasformativo. Il teatro deve essere una rivelazione, un'esperienza che va oltre la semplice narrazione e che tocca l'anima dello spettatore. Per questo, Artaud propone la sperimentazione di un nuovo linguaggio teatrale, che vada oltre le parole e si esprima attraverso il suono e il movimento. Il Teatro della Crudeltà, così come lo definisce Artaud, è un rito di morte o di ricostruzione, a seconda della capacità dello spettatore di reggere il caos e di essere trasformato da esso. In questo senso, il teatro diventa uno strumento di purificazione e di rinascita per lo spettatore. La necessità di svincolarsi dalla letteratura Artaud critica fortemente l'idea di teatro come mera riproduzione di capolavori letterari. Secondo lui, il teatro deve svincolarsi dalla letteratura e trovare una sua propria forma espressiva. I capolavori teatrali, come ad esempio "Edipo Re" di Sofocle, sono troppo raffinati e distanti dalla realtà contemporanea. Artaud sostiene che il pubblico si sta allontanando dal teatro proprio perché è sempre più falso e non rispecchia più la vita. Per questo, propone il Teatro della Crudeltà, che si basa su immagini forti e coinvolgenti, capaci di smuovere lo spettatore e di farlo riflettere sulla fragilità della vita. La metafora della peste nel Teatro della Crudeltà La peste è una metafora ricorrente nel pensiero di Artaud e nel suo Teatro della Crudeltà. Essa rappresenta la corruzione e la malattia che possono colpire l'umanità, ma anche un'opportunità di rinascita e rigenerazione. In un saggio, Artaud racconta di un episodio avvenuto nel 1720, in cui una nave proveniente dall'Oriente porta la peste in Europa. Questo evento è simbolico per Artaud, poiché la nave porta il nome di "Antoine", come la madre di Artaud, e arriva nel luogo in cui lui è nato. Inoltre, la peste è anche un richiamo alla vita, alla sua crudele e imprevedibile natura. Il Teatro della Crudeltà, in questo senso, diventa uno specchio della vita, in grado di mostrare allo spettatore la sua fragilità e di provocare una sorta di trance, simile all'agopuntura cinese, che può portare a una purificazione e a una nuova consapevolezza. La peste La peste è stata oggetto di numerose interpretazioni nel corso della storia. Secondo Artaud, essa non è solo una malattia fisica, ma anche una malattia psichica che può essere scatenata da diversi fattori. Nonostante le ricerche e le storie analizzate, Artaud non trova prove che la peste sia causata da un contagio virale, ma questa è solo una sua idea. La manifestazione della peste è caratterizzata dalla comparsa di macchie rosse sulla pelle che si espandono e scuriscono, accompagnate da sintomi come febbre, stanchezza e alterazioni degli umori. Artaud paragona le vesciche della peste all'eruzione di un vulcano, sottolineando la loro forza distruttiva. Inoltre, la peste colpisce sia i polmoni che il cervello, entrambi collegati alla volontà e al controllo del pensiero umano. Questo porta Artaud a trovare delle analogie tra la peste e il teatro, in quanto entrambi possono provocare delle trasformazioni dello spirito e delle azioni inutili e automatiche. Il Teatro Balinese Il Teatro Balinese è un tipo di teatro che si basa principalmente sulla danza, il canto e la pantomima. È un teatro privo di approfondimenti psicologici, dove le vicende non sono solo un pretesto per dimostrare uno sviluppo drammatico, ma diventano una manifestazione plastica. Il Teatro Balinese ha un carattere rituale sacro, come dimostrato anche dalle acconciature dei suoi interpreti, che ricordano quelle dei sacerdoti. In questo tipo di teatro, l'autore non ha alcun ruolo, poiché il regista è colui che ordina e coordina tutte le componenti dello spettacolo, assumendo un ruolo quasi magico. Il Teatro Balinese è in grado di toccare l'intellettualità e l'intuito dello spettatore, creando una connessione tra voce, suoni e movimenti. Teatro Orientale e Teatro Occidentale Una delle principali differenze tra il Teatro Orientale e quello Occidentale sta nel fatto che il primo non si attiene ad un testo scritto, ma si basa su ciò che può accadere in uno spazio preciso, ovvero il palco. Al contrario, il Teatro Occidentale è basato principalmente su un testo scritto, il quale non può essere modificato o adattato facilmente. Il Teatro Orientale è una manifestazione plastica, dove ogni elemento dello spettacolo è basato sui segni e può
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