Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Il teatro e il suo doppio, Sintesi del corso di Storia del Teatro e dello Spettacolo

Sintesi del libro "Il teatro e il suo doppio" di Luigi Allegri

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

Caricato il 11/06/2019

silvia-farinelli
silvia-farinelli 🇮🇹

4.2

(18)

12 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Il teatro e il suo doppio e più Sintesi del corso in PDF di Storia del Teatro e dello Spettacolo solo su Docsity! Prima lezione di teatro Ai giorni nostri non vi è più spazio per un'arte come quella teatrale poiché la nostra cultura è costituita principalmente dalla riproducibilità, dalla diffusione immediata e globale e dalla creatività veloce che non ha bisogno di apparati complessi, il teatro è invece il luogo in cui le cose accadono in presenza, il luogo di un'artigianalità antica, fatta di spazi, corpi, oggetti, parole e silenzi. La prima lezione di teatro • A teatro non esiste il grado zero della significazione, ogni segno o mancanza di segno è significante, ogni gesto o ogni immobilità lo è, ogni parola, ogni suono, ogni silenzio. • Qualcosa che possiamo chiamare "teatro" può darsi ovunque, in ogni luogo e in ogni condizione, perché a definire l'evento è l'azione che si compie. • Se si parla di teatro si parla di un evento, di uno spettacolo, non di un testo letterario. • Il teatro o è emozione o non è poiché si basa sulla compresenza viva tra chi agisce e chi partecipa all'evento. Il teatro che abbiamo in testa È pensiero comunque che il teatro sia composto dalla triade autore (testo) - attore - spettatore. • Il teatro è considerato sin da tempi remoti parola, ovvero un teatro in cui il testo ha maggiore importanza rispetto alla recitazione. • La centralità del testo comporta una grave problematica, ovvero la perdita di senso del testo attraverso le varie fasi creative necessarie a sviluppare uno spettacolo (come ad esempio la scrittura sotto forma di copione, le scelte stilistiche del regista, l'interpretazione degli attori e infine la comprensione dello spettatore che non potrà mai cogliere tutte le sfumature presenti nel testo) • Pirandello esprime perfettamente questo dilemma in "sei personaggi in cerca d'autore" quando questi personaggi vogliono vivere di vita propria allontanandosi dalla rappresentazione degli attori i quali possono solo mettere in bella copia la loro vicenda, ma nella sostanza la immiseriscono. • La cultura ottocentesca concepisce i personaggi come vere e proprie persone e pretende che l'attore riporti sulla scena una recitazione verosimile, che si allontani il più possibile dall'artificio e si trasformi in realtà. Teatro e spettacolo: ipotesi di definizione • Si può definire il teatro come ciò che avviene tra lo spettatore e l'attore, poiché dare un definizione di teatro è complicata ma ciò che è certo è che esso richiede una partecipazione attiva. • Il teatro nasce come evento che deve essere guardato e non come un testo che deve essere letto, alle origini della tragedia la modalità teatrale era molto simile ad una festa rituale, senza attori, registi e drammaturghi. • Quando avviene la rottura fra attore e spettatore la festa lascia il campo al teatro, esso non è più la rappresentazione di sé a sé ma la rappresentazione di sé ad altri. • All'inizio di questo processo di separazione sta il coro, dove non vi sono testi o attori, ma il canto di un coro che rappresenta la comunità ed esprime la voce del dio. lo scarto fondamentale che muta la natura stessa dell'evento è il passaggio dal protagonismo assoluto del coro al confronto tra il coro e un attore. • Un paio di secoli dopo, con Aristotele, il rovesciamento tra azione e testo è acquisito poiché egli sostiene che può esistere la tragedia anche senza attori e rappresentazioni. • Nella tragedia il personaggio è definito dalle sue azioni, dal suo destino, tutto ciò che è scritto nel testo fuorché dalla credibilità delle sue motivazioni psicologiche. • questi canoni vengono poi stravolti fra la fine dell'800 e l'inizio del 900, in cui il testo viene ridotto a mero materiale e la narrazione, l'epica tanto rifiutata da Aristotele si fonde ora con il teatro (come ad esempio nel teatro epico di Brecht dove l'autore interviene più volte con momenti dedicati esclusivamente alla narrazione). • il teatro novecentesco si propone come un teatro metalinguistico e di difficile comprensione, esso non vuole più essere il luogo della ripetizione ma luogo di eventi unici e irripetibili, in cui il senso si produce e si consuma nello stesso momento. • il teatro e lo spettacolo non sono la stessa cosa, il teatro è un'attività, un meccanismo di produzione di senso, mentre lo spettacolo è solo il risultato di questo lavoro, un prodotto destinato alla fruizione di qualcuno che guarda, è il prodotto che entra nel mercato, la forma che si vende e si compra attraverso l'acquisto del biglietto. Il teatro e il mondo • il teatro è una necessità antropologica di ogni comunità umana poiché tramite esso l'uomo impara a conoscere le cose del mondo e con esse prova il piacere della conoscenza. • le teatralità o la realtà di un'azione sono definite dall'intenzione di chi la compie, l'azione reale ha una finalità pratica mentre l'azione teatrale ha una funzione solamente comunicativa. • il teatro greco non è interessato alla verosimiglianza dell'azione poiché vi sono solo attori maschi che interpretano più ruoli, persino quelli femminili, per cui le fondamenta di questo teatro sono costituite dal suo carattere comunitario che fa si che attore e spettatore condividano convenzioni e contesti culturali. Il teatro medievale cristiano non può invece contare su questo approccio poiché entità divine e maligne non possono essere rappresentati da attori ma devono essere solo citati. Vi è dunque convenzionalità, tra attore e spettatore si instaura una sorta di contratto in cui lo spettatore è chiamato a sospendere le categorie di comprensione e riconoscimento della realtà che utilizza nella vita quotidiana. • la figura della donna entra in teatro solo con la commedia dell'arte fra il 500 e il 600, ma solo come strumento di seduzione per gli spettatori (commedia dell'arte= buffa parodia della vita reale) • Nel 600' nasce il melodramma che vede come sua caratteristica principale il recitar cantando. • Fino al 700' non si ha quindi l'idea di teatro come imitazione della realtà, in questo periodo nasce per affermare un ramo sociale emergente: la borghesia. • fatta eccezione per una breve pausa durante il romanticismo il teatro ora è il luogo della realtà, della verosimiglianza, dove non vi sono mondi magici o eroi, dove lo spettatore spia dalla quarta parete gli attori mentre si muovono nella loro intimità. Lo spazio e il tempo • con il termine "teatro" si intende sia il teatro come evento sia il teatro come spazio fisico, fatto che ci porta a pensare che i due concetti siano inscindibili, la verità è però che il teatro non necessita obbligatoriamente di uno spazio fisico per essere teatro esso può avere luogo in ogni dove. • Nel Medioevo la scenografia del teatro sacro è sempre costituita da una pluralità di luoghi, quello che viene riproposto è un microcosmo totalizzante che riproduce il macrocosmo creato da Dio. • Nel Rinascimento nasce la prospettiva gerarchizzante, poiché ora al centro del mondo vi è l’uomo, che comprende la vita attraverso i sensi, soprattutto tramite la vista. Le persone non sono più gerarchizzate sul piano simbolico, ma sul piano di rilevanza sociale. Si trasforma da evento a cui partecipare a immagine da guardare da un punto di vista predefinito e frontale. • L’edificio teatrale è specchio della società che lo costruisce. La struttura teatrale greca sfrutta l’orchestra come punto di legame fra il pubblico e il palcoscenico, si colloca direttamente in una dimensione comunitaria, non vi è infatti la prospettiva frontale, elemento che invece è presente nel teatro romano dove la scena e la gradinata sono perfettamente distinti e dove la gradinata sancisce anche una divisione a livello sociale, inoltre la struttura teatrale aveva funzioni simbolicamente celebrative del prestigio della città. L’archittettura a ordini sovrapposti di palchetti, che riproducono dei teatri in miniatura sono tipici della sfarzosa epoca barocca, in cui vi è comunque una forte gerarchia sociale, evidente dalle decorazioni dei palchetti che si fanno via via sempre meno fini. Nell’800 vengono raramente costruite strutture teatrali poiché in questi anni il lavoro è fondamentalmente teorico. Mentre nel 900 vi è la volontà di collocare lo spettacolo in luoghi non ufficiali, non solitamente indirizzati per la fruizione teatrale, questo perché si vuole rompere la separazione fra attore e spettatore. Lo spettacolo • Tra fine 500 e inizio 600 il testo dello spettacolo non è ancora un testo letterario, ma è scritto sottoforma di copione. Fra il 700 e l’800 il testo teatrale, con la divisione del ruolo dell’autore e del metteur en scene, si impone come opera letteraria che deve essere rispettata nei minimi dettagli, per questo motivo vengono anche inserite delle didascalie che descrivono quale lavoro deve attuare il regista per mantenere alta la fedeltà al testo scritto. Nel 900 le didascalie e i testi non scompaiono ma perdono di centralità poiché il lavoro scenico gode di una nuova autonomia, ovvero gli strumenti
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved