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Il teatro in Inghilterra, Schemi e mappe concettuali di Letteratura Inglese

riassunto del contesto storico e sociale in cui nacque il teatro

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2021/2022

Caricato il 10/02/2023

giovanna-de-castro-corrado
giovanna-de-castro-corrado 🇮🇹

4.3

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Scarica Il teatro in Inghilterra e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Letteratura Inglese solo su Docsity! Teatro Prima di parlare del teatro elisabettiano che travolse tutti gli strati della società inglese del 500, è giusto parlare del teatro medievale inglese che è il suo diretto predecessore prima ancora che il teatro classico. Il teatro classico come quello latino e quello greco, come è ben da ricordare, scompaiono dagli orizzonti del medioevo cristiano e quindi verranno invece recuperati, tradotti e riletti soltanto nel 500. Per cui il teatro a cui oggi facciamo riferimento, quando si parla di teatro elisabettiano, è il teatro medioevale autoctono il quale possedeva anche opere in latino. La motivazione della scomparsa del teatro classico, che godette di grandissimo successo ai suoi tempi, fu dovuto soprattutto al fatto che una volta che il cristianesimo divenne religione di stato dell’impero Romano e quindi poi di tutta l’Europa continentale, nonostante i primi tentativi di mettere insieme cristianesimo e teatro e quindi di cercare in qualche modo di unire l’utile al pratico e quindi sfruttare il teatro classico ai fini di evangelizzare le storie della religione cristiana. Dopo questi primi tentativi arrivarono subito le accuse nei confronti del teatro, dei teatranti e delle opere teatrali. Accuse che nel III sec. presero la forma di due opere: “Institutiones Divinae” di Lattanzio e “De Spectaculis” di Tertulliano. Questi due predicatori accusavano il teatro di mettere in scena delle storie che ridicoleggiavano il racconto sacro e quindi in particolar modo attaccavano la rappresentazione di Dio, dei vari Santi, messa sul palcoscenico e rappresentata la maggior parte delle volte nemmeno da attori di grande valenza. Quindi Lattanzio e Tertulliano in quest’azione non leggevano un intento didattico o educativo ma una ridicolizzazione del testo biblico. Quindi di fatto il teatro scompare, i cristiani decidono di non usarlo più e quindi proprio come genere teatrale nei primi secoli del medioevo il teatro scompare in forma ufficiale, nonostante continuavano ad esserci attori girovaghi di corte che per far sorridere ed intrattenere i nobili mettevano in scena delle immagini buffe e leggere ed è quindi che in questo modo il teatro sopravvive, anche se in maniera sotterranea. Più tardi, dieci secoli dopo, tra XII e XIV secolo le prime forme di rappresentazione teatrale così come noi possiamo oggi intenderle, tornano a fare capolino i tutta Europa. Per quanto riguarda il caso specifico dell’Inghilterra, il testo teatrale più antico è Interludium de clerico et puella”. Nonostante il titolo in latino in realtà si tratta di un frammento di 84 versi in middle english e la storia che si capisce da questi 84 versi è la classica storia del giovane che intende sedurre la giovane sposa di un uomo anziano. Ovviamente non ci sono pervenuti né l’inizio, né la conclusione del tentativo, però sappiamo che il primo testo teatrale è una produzione comica e quindi non religiosa. Mentre la stragrande maggioranza dei testi teatrali che ci sono rimasti in versione più o meno intera, anche organizzati in cicli intorno a delle storie di cui abbiamo notizia sono ovviamente degli spettacoli di carattere religioso che in Inghilterra però arrivano più tardi rispetto al resto d’Europa perché appunto in Europa le traduzioni dei testi vernacolari le troviamo già nel XII e XIII sec. in Spagna in particolar modo, ma come ci sono anche le farse del teatro francese. In Inghilterra arriva più tardi perché siamo nel XIV sec. e la nascita del teatro medievale si lega ad un evento storico e religioso che è l’Istituzione del corpus Domini quella che nei paesi di lingua germanica è chiamata corpus cristi quindi siamo nel 1311. In occasione del corpus domini venivano organizzati degli spettacoli che venivano messi in atto nei chiostri delle chiese o nelle chiese stesse, più tardi usciranno fuori nella strada e nelle città, quando le corporazioni ovvero le arti e le gilde (guilds) locali cominciarono a finanziare, anche per un loro tornaconto personale, queste rappresentazioni. Originariamente il teatro non era inteso come la struttura fissa che noi conosciamo oggi, ma anzi, erano dei carri mobili trascinati dalla popolazione o da buoi o cavalli. Sopra questi carri mobili erano rappresentate delle scene mute dove, attraverso i costumi che mettevano in scena gli episodi delle scritture più conosciuti, i fedeli potevano capire di che cosa si stesse parlando. Ovviamente in modo graduale vennero introdotte anche delle battute perché molto spesso poi questi figuranti cominciavano ad interloquire con i fedeli e probabilmente questa è l’origine dell’dea di mettere in scena anche un copione. Tutti questi carri, in particolar modo a Yorch, facevano dei tragitti che vennero costruiti. In ogni tragitto si cambiava scena. Ci sono dei documenti d’archivio che testimoniano che questi spettacoli organizzati a Yorch nel corpus domini iniziavano all’alba e terminavano al tramonto, per cui gli effetti scenografici erano dati soprattutto dai giochi di luce forniti dagli agenti atmosferici. È sempre tra XIV e XIII sec. che queste rappresentazioni vengono scritte sia in latino, sia in middle english e quindi la produzione teatrale dei drammi religiosi medioevali può essere organizzata intorno a tre grandi tipologie di drammi: Mistery Plays, Miracle Plays, Morality Plays. Per i misteri abbiamo un ciclo di testi completo che riprende tutti i tragitti ed era il ciclo di Wakefield o Townley perché si presuppone che questo Wkefield fosse il nome dell’autore di questi drammi perché questi testi avevano delle caratteristiche linguistiche e stilistiche che potevano potenzialmente appartenere soltanto ad una mano; viene chiamato anche ciclo di Townley perché era la città dove veniva messo in scena. La caratteristica di questi misteri era quella di soffermarsi su episodi che potevano andare dalla Creazione all’Apocalisse e il più famoso è “the second shepard’s day” che è il dramma sulla natività più famoso in Inghilterra. Questo dramma parla della peregrinazione dei fedeli presso Gerusalemme per la nascita di Gesù ma in realtà tre-quarti della narrazione sono ambientati nelle brughiere attorno a Yorch. Quindi questo elemento inglese autoctono è una peculiarità della letteratura inglese anche quando parla di altri temi. Un’altra peculiarità di questo testo è di nuovo l’elemento comico presente nei pastori che sono al limite della scurrilità. I miracoli invece sono legati a delle rappresentazioni delle vite dei santi dove però il grado di tecnicismo di questi testi doveva essere più elevato rispetto a quello dei misteri perché si capisce che ad un certo punto quando poi nella parte finale deve esserci l’intercessione del santo o santa viene calato dall’alto, c’è sicuramente ricorso a delle strutture (deus ex machina) che permettevano la discesa dall’alto di questi personaggi che interpretavano il ruolo dei santi. Per questo tipo di scenografia le gilde dovevano pagare notevolmente, ma queste scenografie ci permettono anche di allontanarci dalla religione e di inserire delle storie un po' più laiche e pagane, perché a quel punto i rappresentati delle gilde che pagavano decidevano anche le storie da rappresentare. L’ultima tipologia di dramma medievale è la moralità. Sono una sorta di allegorie dove di solito ci sono delle forze del bene e delle forze del male interpretate da angeli buoni e cattivi che si contendono l’anima del personaggio principale. Il dramma più conosciuto è “everyman” ovvero come dice il titolo è un testo sull’umanità. È il viaggio di ognuno verso la morte ovvero Dio manda come messaggera la morte a prendere l’umano, il quale dovrà scegliere da chi essere accompagnato in questo viaggio ma ovviamente tutti avranno paura di accompagnarlo in questo percorso e quindi ovviamente abbiamo le allegorie dell’amicizia, della ricchezza, della laboriosità ecc tutte caratteristiche che fanno parte della vita di ognuno. L’unico che accompagnerà everyman ad incontrare morte sono “le buone azioni”. In questo testo molto antico abbiamo già presente la tragicità del teatro inglese. Anche questo teatro medievale è destinato ad un lento declino. Questo declino avverrà nel XV secolo, il secolo delle grandi guerre civili e soprattutto il colpo di grazia definitivo gli venne dato da Enrico VIII perché con il suo atto di supremazia del 1534 e quindi con la nascita della chiesa anglicana l’iconoclastica che è tipica del protestantesimo ovviamente si abbatte anche sulla messa in scena e quindi si recuperano quelle tesi che erano proprie di Lattanzio e Tertulliano e quindi usati dai sacerdoti e dai vescovi quando loro esercitavano la loro funzione.. quindi di fatto quei vestiti non furono mai buttati. Un altro problema era legato al cross-dressing ovvero all’epoca le donne non recitavano perché venivano considerate delle prostitute e quindi le compagnie erano formate da soli uomini. I ruoli da donna dovevano essere ricoperti quindi da uomini giovani che si travestivano da donne. Questo ovviamente era un punto incredibile in quanto si citava il deuteronomio: “l’uomo non indossi abiti da donna ecc”. Le prime donne entrano a teatro come attrici nel 1462 ed inoltre ci furono delle controversie anche tra le nuove attrici donna e tra i vecchi uomini su chi recitasse meglio la parte femminile. I puritani prendono il potere e la prima cosa che fanno con la scusa della guerra (Cromwell) chiudono i teatri per rispetto nei confronti dei compatrioti che combattono sul fronte. Questi attacchi dei puritani si scagliano soprattutto contro il teatro pubblico, quello accademico si salvò. Gager, come scrisse in una lettera a John Rainolds infatti, gli accademici avevano la scusa che quelle rappresentazioni teatrali che facevano in latino era un buon esercizio per l’eloquenza e l’oratoria e per imparare il latino e per favorire lo studio mnemonico. In realtà ad Oxford ci sarà una controversia che scoppierà nel 92/93 che vedrà protagonisti Rainold, Gager e Gentili il quale proprio in quegli anni scrisse un testo a favore dell’arte del teatro. Ed è dalla loro controversia che emergerà la vera natura politica dei puritani i quali attaccavano il teatro perché quel teatro era diretta espressione del potere regio che loro volevano sostituire e che alla cui autorità laica volevano sostituire la loro teocrazia. Il teatro era finanziato e protetto dalla regina ma allo stesso tempo anche controllato. All’epoca la censura era fortissima, le punizioni erano l’imprigionamento e l’amputazione degli arti. La regina deputò due organi al controllo del teatro: Privy Council ed il Master of the Revels ovvero il censore. Il primo era il suo consiglio privato che in caso di peste aveva l’ordine di chiudere il teatro e di controllare il contenuto delle opere. La persona invece che strappava le pagine dei copioni che gli venivano inviati ed il censore più famoso era Tilney il quale in un suo diario elenca le opere che ha modificato e le opere che sono passate attraverso il suo occhio critico senza alcun problema. Per quanto riguarda la struttura del teatro elisabettiano era una struttura con il tetto di paglia e la struttura in legno all’aperto. Innanzitutto c’era questa grande platea in cui c’erano gli spettatori più poveri che potevano appoggiarsi con le braccia sul palco e potevano avere un rapporto e contatto diretto con gli attori che stavano su, chi stava nelle due gallerie era il prezzo del biglietto, coloro che acquistavano il biglietto con il prezzo più alto erano nella maggior parte dei casi degli aristocratici e nobili che potevano permettersi di fare una determinata spesa. Per quanto riguarda il palcoscenico era ricoperto da una sorta di tettoia che durante le rappresentazioni prendeva le sembianze di un cielo, che viene nominato heaven ovvero paradiso. C’erano inoltre delle botole che aiutavano gli attori stessi a scendere dal balco e questa parte viene chiamata hell ovvero inferno. Poi c’era il famosissimo balcone grazie al quale gli spettatori avevano l’idea del doppio livello. Qui venivano messi o i musicisti o se c’erano due momenti diversi della storia si facevano vedere le due scene contrapposte nello stesso tempo agli spettatori. Il primo grande drammaturgo fu Thomas Kyd. Da una parte è collegato alle vicende di Marlowe. A Londra nel 1593 condivise una camera con lui e per tutta una serie di sfortunati eventi fu anche torturato e rilasciò delle dichiarazioni importanti su Marlowe che molto probabilmente giocarono un ruolo nella morte del drammaturgo. Lui è famoso per un’opera che è la Spanish tragedy dove lui porta all’eccesso tutte quelle caratteristiche del dramma senecano. È la prima tragedia di vendetta moderna che ebbe anche influenza su shakespeare. Si apre con il fantasma di un personaggio che veniva a chiedere vendetta. Questa vendetta viene portata avanti e si conclude con una carneficina di 30 personaggi sul palco. Utilizza anche il blank verse.
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