Scarica Il tema della beffa in Boccaccio e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Italiano solo su Docsity! Boccaccio - Biografia (1313-1375) - Introduzione alla 1° giornata: rispetto della verità storica, descrizione della peste, disgregazione della società la società è allo sbaraglio: Filomena organizza incontro dei dieci giovani per andare in campagna: isolamento + ricomposizione della società. - Struttura del Decameron: scritto tra 1349-51: proemio + 100 novelle in 10 giorni per 10 persone: ogni giornata ha introduzione; alla fine della giornata si elegge re/regina che stabilisce tema per la giornata successiva; ogni novella ha rubrica. Personaggio interessante è Dioneo: un prendi in giro come Boccaccio; comanda ma non vuole sottostare. Proemio: Boccaccio stabilisce i propositi dell’opera: dilettare le donne dolci ma che si trovano chiuse in casa e così ristabilire le sorti della fortuna cambiano i tempi, quindi visione diversa da Dante fortuna no nelle mani di Dio ma degli uomini, che sono artefici della propria sorte. La narrazione è uno strumento per ristabilire sorti della fortuna. - La beffa nel Decameron: è ovunque. Sin dalla prima novella (Ser Ciappelletto e il frate confessore) l’uso abile della parola è importantissimo, permette di cambiare le sorti. N.B. Dioneo ascolta i domestici (Licisca e Tinodaro) discuto su verginità, Dioneo lo sceglie come tema per settimana giornata. Ragazze non vogliono raccontare: allora lui dice che tribunali sono allo sbaraglio, lo facciamo solo per divertirci narrazione/lettura sono svago che si contrappone a peste (ripresa temi del proemio); Dioneo ancora insiste: avete qualcosa da nascondere? N.B. Filomena dice: dobbiamo raccontare le nostre beffe! Gli uomini devono sapere che anche noi li beffiamo. B. approva beffa verso uomini bigotti ( Dec. VII 2 e 5). - Settima giornata, prima novella: Gianni Lotterighi, Monmatessa e Federigo due modi contrapposti di vedere la vita nel Medioevo e negli anni della peste. Boccaccio riprende schema usato da autore latino Apuleio. Vince chi sa usare abilmente la parola. - Settima giornata, seconda novella: Peronella ha marito muratore e giovane amante: un giorno marito rincasa prima per vendere giara/cisterna/contenitore in cui lei ha nascosto amante. Quindi lei dice di aver trovato già un compratore. - Ottava giornata, quarta novella: il prevosto di Fiesole e madonna Piccarda. - CALANDRINO: personaggio importante e ricorrente ciclo di Calandrino. Lui e i suoi amici lavorano nella bottega di Andrea Tafi: Bruno e Calandrino sono falliti; Buffalmacco no. Amici organizzano sempre beffa insieme a terzo amico di turno. Statuto del reale: si tratta di personaggi realmente esistiti: Filomena e altri richiamano sempre a realtà: possiamo fare nomi? Calandrino era uno scemo patentato e i suoi amici lo beffavano per sentirsi più furbi di lui (beffa tra artisti/artigiani). L’errore di fondo di Calandrino è che crede di essere più furbo degli altri vanità crede di sapere usare la parola meglio degli altri, ma al momento giusto non gli vengono le parole. Gli amici lo stimolano mettendolo sul piedistallo e facendolo inguaiare da solo. Non è mai colpa sua, se la prende sempre con gli altri, spesso la moglie. Lui non impara dalla beffa, ma è tutta colpa sua, non suscita nemmeno compassione: picchia la moglie, è rozzo. Su di lui vale il principio di autorità ed è anche avaro. È pure bigotto. Su di lui influisce la gente nuova? (g 8, n 5 giudice marchigiano deriso perché si veste male e ruba lavoro ai fiorentini, messo a gambe all’aria: Dante condanno gente nuova, B. fa solo presente che c’è). Ottava giornata novella tre: Calandrino e l’elitropia. Ottava giornata sesta novella: del maiale poi lui lo deve ricomprare affinché non se ne accorga la moglie così novella è mezzo per risarcire la donna picchiata. Nona giornata, terza novella: Calandrino eredità pochi soldi dalla zia e gli amici glieli portano via con la beffa della gravidanza. Mogli che vuole stare