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Il Totalitarismo: Comunismo, Fascismo, Nazismo, Appunti di Storia

I Regimi Totalitari: caratteristiche generali e differenze. L’Unione Sovietica: scontri per successione dopo morte di Lenin tra Stalin e Trockij. L’Italia: partito fascista dal 1929 fino a 1936. La Germania: da metà anni 20 Hitler fino a 1936.

Tipologia: Appunti

2020/2021

In vendita dal 19/04/2022

Mattia_Mancuso
Mattia_Mancuso 🇮🇹

4.6

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87 documenti

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Scarica Il Totalitarismo: Comunismo, Fascismo, Nazismo e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! Il Totalitarismo: Comunismo, Fascismo, Nazismo I Regimi Totalitari - Il totalitarismo prevede la costruzione di un’ideologia. - La politica è controllata da un unico partito, il quale è il solo organismo incaricato di mediare tra le masse e il potere. - Il capo del regime è un dittatore carismatico, che detiene tutti i poteri dello Stato. Costruisce attorno a sé un culto della propria persona. - Massiccio uso di mezzi di propaganda di massa, sui quali esercita un monopolio. - L’economia è controllata dallo Stato. - Caratterizzati dalla repressione di tutti gli oppositori. - I regimi totalitari sono diversi dai regimi autoritari: questi ultimi esercitano un controllo stretto ma non esclusivo come quello attuato da comunismo, fascismo e nazismo. L’Unione Sovietica - 21/1/1924: morì Lenin. Già dagli anni prima però ci furono grandi scontri per la successione. Si distinsero due linee politiche alternative, che avevano come leader Trockij e Stalin. - L’armata rossa sosteneva che il compito dell’Urss fosse fomentare, finanziare e armare la rivoluzione permanente. I bolscevichi volevano giungere all’affermazione globale del comunismo. - Al contrario, Stalin riteneva che il governo avrebbe dovuto concentrarsi sul consolidamento del comunismo russo. - Stalin ebbe la meglio: consolidò così il proprio ruolo di capo dell’Unione Sovietica, cercando di aumentare il consenso espresso nei suoi confronti dai nuovi iscritti al partito. Trockij venne espulso dal partito, mandato in esilio e assassinato da un sicario nel 1940. Nel 1927 il regime di Stalin era impostato. - La vittoria di Stalin comportò un’accelerazione sul programma di industrializzazione in Russia. Ricorse alla Gosplan, una commissione statale per la pianificazione con l’obiettivo di trasformare l’economia sovietica da agricola a industriale. - Per raggiungere il suo obiettivo, Stalin articolò 3 piani quinquennali di produzione: il primo venne messo in atto dal 1920-32. La Goslpan decideva i beni e le quantità che dovevano essere prodotte. Il primo piano quinquennali costrinse molti contadini a spostarsi verso le città. - Attraverso questi piani quinquennali l’Unione Sovietica divenne la seconda potenza industriale al mondo. - La popolazione rurale oppose grande resistenza alla collettivizzazione, che la privava di guadagnare attraverso la vendita del raccolto. Molti contadini allora si rifiutarono di seminare: di fronte a queste ribellioni, Stalin eliminò i rivoltosi e oltre 2 milioni di kulaki vennero deportati e costretti ai lavori forzati. L’Italia - Alle elezioni del 29 vinse il partito fascista. - Si voleva prendere una via alternativa al capitalismo e al socialismo: per realizzare tale scopo, nel 1934 insediamento delle corporazioni, ciascuna delle quali riuniva i rappresentanti di padroni e salariati di uno specifico comparto produttivo. Le corporazioni vennero divise tra mondo agricolo, industriale, commerciale e dei servizi. Nonostante ciò, le corporazioni non STALIN TROCKIJ Socialismo in un solo Paese Comunismo in tutto il mondo Russia come modello di nuova civiltà opposta a quella capitalistica Distruzione del capitalismo per salvaguardare le conquiste sovietiche Rafforzamento del comunismo russo come primo obiettivo Timore che il socialismo in un solo Paese lasciasse intatto il capitalismo europeo agirono mai come reale strumento di composizione degli interessi contrapposti delle classi, poiché prevalsero sempre quelli della borghesia. - Anche l’Italia nel 29 venne colpita dalla crisi, in quanto vennero ritirati i prestiti statunitensi. Mussolini rispose con un decisivo intervento dello Stato in economia istituendo l’istituto mobiliare italiano con il compito di finanziare con il denaro pubblico le imprese in difficoltà, e l’istituto per la ricostruzione industriale, creato per farsi carico dei debiti contratti dai 5 maggiori istituti di credito nazionali ed evitarne il fallimento. La crisi venne superata verso la metà del decennio. - Nel settore agricolo, Mussolini rilanciò l’obiettivo di rendere l’Italia autosufficiente, anche se questo non succedette mai perche al nord furono adottati metodi di coltivazione sempre più moderni, mentre al sud lo Stato proteggeva ancora i latifondisti. - Nell’ambito dell’istruzione, gli insegnanti furono costretti a prendere la tessera del Pnf; i programmi furono uniformati all’ideologia fascista; venne adottato un libro di testo unico. - Mussolini sfruttò ampiamente i mezzi di comunicazione di massa per creare consenso attorno all’opera del fascismo. La pubblicazione delle notizie venne subordinata al vaglio dell’Ufficio per la stampa e la propaganda. Inoltre Mussolini ordinò la creazione dell’Istituto Luce che preparava cinegiornali settimanali proiettati prima di ogni spettacolo in tutta Italia. Sfruttò molto anche dei motti, poco costosi ma efficaci. - L’Italia aveva rafforzato i suoi rapporti con l’Austria: ecco perché, di fronte alla notizia di un tentato colpo di Stato nazista nel 1934, Mussolini inviò al confine italo-austriaco 4 divisioni per fermare Hitler ed evitare l’Anschluss dell’Austria alla Germania. L’intervento a difesa dell’Austria era coerente con la politica di collaborazione con Francia e Regno Unito. Essa culminò nell’accordo in funzione anti-tedesca raggiunto nel 1935. L’intesa riaffermava i punti del Patto di Locarno; garantiva l’indipendenza dell’Austria; sosteneva che i firmatari avrebbero reagito a nuove violazioni del Trattato di Versailles da parte della Germania. - Mussolini decise pochi mesi dopo di riprendere il progetto della conquista del Corno d’Africa. Egli contava che gli alleati, concentrati sull’espansionismo di Hitler in Europa, avrebbero accettato passivamente un intervento italiano in Africa. Nel maggio del 1936 l’Italia aveva conquistato l’Etiopia. Il 9/5/1936 Mussolini annunciò in Piazza Venezia la nascita dell’Impero dell’Africa orientale italiana. L’unica reazione contraria all’azione italiana fu espressa dalla Società delle Nazioni che colpì Roma con l’embargo e il boicottaggio internazionale dei prodotti italiani. Le sanzioni economiche furono però inefficaci. Germania e Stati Uniti continuarono a rifornire l’Italia. L’organizzazione di Ginevra diede così al mondo una demoralizzante prova della sua incapacità di governare. In risposta all’embargo, Mussolini lanciò una campagna in nome dell’autarchia, invitando gli italiani a consumare solo prodotti italiani. - Nel 1936 Mussolini ricercò l’alleanza con Hitler: il 25/10/1936 sottoscrisse l’Asse Roma- Berlino, un’intesa di natura ideologica e politica tra dittature di destra. L’avvicinamento alla Germania influenzò la politica fascista. Il governo italiano regolò i rapporti tra italiani ed etiopi: vennero vietate le relazioni e i matrimoni misti. La politica fascista passò dunque al razzismo di eliminazione, ossia la posizione secondo la quale l’inferiorità dell’altro giustifica la sua esclusione dalla vita collettiva. La Germania - Alla metà degli anni 20 Hitler teorizzò una società basata sul concetto di Volk (popolo), dove lo Stato era concepito come una comunità di popolo fondata sulla purezza biologica. - Si diffuse l’idea di un uomo ariano alto, biondo e con gli occhi azzurri: così il nord Europa era considerato migliore delle altre razze. - Considerava un elemento di grave debolezza la presenza in Germania di una comunità ebraica. - Una volta ottenuta la carica di Cancelliere, nel 1933 Hitler chiese a Hindenburg lo scioglimento del Reichstag e nuove elezioni. Pochi giorni giorni prima delle consultazioni il Reichstag venne distrutto in un incendio. È probabile che ad organizzare l’attentato siano stati i nazisti stessi: questi riversarono la colpa sui comunisti, convincendo Hindenburg a firmare un decreto che sospendeva i diritti dei cittadini. - La Nsdap prese il 44% dei voti, ma per raggiugnere la maggioranza si alleò con i cattolici.
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