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Il tramonto di un regno. Il declino di Jan Sobieski dopo il trionfo di Vienna, Sintesi del corso di Storia

Riassunto del 1 capitolo, Quando era gran generale della corona in seguito alla battaglia di Chotin in cui egli aveva sconfitto i turchi la grandezza militare di Jan Sobieski .

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

Caricato il 18/09/2019

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Scarica Il tramonto di un regno. Il declino di Jan Sobieski dopo il trionfo di Vienna e più Sintesi del corso in PDF di Storia solo su Docsity! RIASSUNTO CAPITOLO I IL TRAMONTO DI UN REGNO Quando era gran generale della corona in seguito alla battaglia di Chotin in cui egli aveva sconfitto i turchi la grandezza militare di Jan Sobieski aveva acquistato una famma che andava al di là dei confini nazionali. Il vescovo Zaluski fu per tutta la vita un sostenitore di Ja Sobieski. Ma sta di fatto che quella battaglia vittoriosa aveva avuto una grande eco ed aveva facilitato al gran generale anche la via delle successione al trono dopo la tempestiva morte del re Wisniowiecki. La dieta di Grodno nel 1679 aveva sancito una svolta nella politica estera fino ad allora seguita dal re Sobieski. Venne allora deliberato di inviare rappresentanti pressi i principi di Europa con lo scopo di sondare la possibilità di una lega anti-turca. Particolare attenzione era stata data dall’ambasceria di Michal Kazimierz Radziwill, un ‘amabasceria che si rivelerà un proprio disastro. I senatori polacchi avevano dato al proprio sovrano il mandato di negoziare un alleanza polacco-moscovita questo tentativo fu molto complesso da raggiungere. Bisognava superare antichi ostacoli soprattutto bisognava che la Polonia rinunciasse alle terre che appartenevano allo zar dopo la firma del trattato di Andruszow. Dalla parte di Mosca pesava anche l’ostacolo costituito dall’ostilità dei Cosacchi ad un’alleanza fra Moscoviti e Polacchi; ostacolo che impensieriva molto i moscoviti. Il rappresentante di Vienna fu Francesco Buonvisi che incontrerà la delegazione moscovita spedita nel 1679 all’Imperatore. Le novità nella politica polacca e la loro convergenza con quella dell’AUSTRIA E DELLA Santa Sede colpivano duramente gli interessi francesi in politica estera. Tuttavia il rappresentante di Luigi XIV non aveva dato ad esse un particolare rilievo in un primo momento. Nel 1979-80 la Polonia di jan Sobieski III che fino ad allora era stata fedelissima alleata di Luigi XIV nel sostenere in funzione antiviennese i ribelli mangiari di Imre Tokoli aveva dunque deciso di mutare la propria linea strategica avvicinandosi ora ll’IMPERO che era minacciato dagli infedeli musulmani. I turchi erano gia installati nel cuore della Podolia la Polonia non poteva non guardare con timore a un possibile rafforzamento della Porta dell’area a scapito degli stati cristiani. L’armistizio fra la Moscovia e L’impero Ottomano del 1681 che garantiva a Mosca il possesso di una parte dell’Ucraina lasciava di fatto alla porta mano libera per intervenire in Occidente sul fronte Balcanico-danubiano, in direzione dell’Ungheria e dell’Austria. L’assedio di vienna era dunque il momento culminante di una crisi acuta. Il suo superamento sul campo militare, nella battaglia che portò alla liberazione della capitale asburgica e alla disfatta dell’esercito di Kara Mustafa si deve all’azione degli eserciti dei collegati sotto la guida di Jan III Sobieski. Dieci anni dopo la vittoria di Chotin Sobieski ebbe un grandissima fama diffusasi rapidamente per tutto il continente. L’espansione turca nel cuore dell’Europa era stata bloccata dall’esercito della Lega Santa guidato da lui e la vittoria di Vienna era stato il primo straordinario successo della crociata anti-turca realizzata dal Papa Innocenzo XI con una tenace e sapiente azione che si era sviluppata sul piano diplomatico, su quello finanziario e politico. La lega santa stipulata fra Austria, Polonia e Repubblica di Venezia nel 84 la pace perpetua fra Polonia e Moscovia del 86 sono le principali tappe diplomatiche di tappe di un percorso di contenimento e di contrattacco alla politica espansiva dell’impero Ottomano. Ma questo percorso è il momento terminale di tendenze verso la lotta dell’Infedele . In presenza di un pericolo imminente che investiva il regno magiaro come prima tappa ma che poi si sarebbe rivolto contro Vienna per arrivare infine la Santa Sede tentò di rispondere alla sifda mobilitando la propria diplomazia nonché richiamando ai propri doveri di veri credenti i principi cattolici ed esortandoli alla comune lotta contro un nemico che si faceva sempre più feroce cercando di coinvolegere nella lotta anche i cristiani non cattolici della Moscovia e sperando persino nell’intervento della Persia . Fu in questo clima teso che ad un mese della sua elezione il Papa Odescalchi diede a Jan Sobieski 50.000 ducati per incitarlo a proseguire la lotta contro gli infedeli. Ma il pontefice non fece solo questo convinto della necessità di rivolgere ogni sforzo contro il sultano il papa si farà mediatore al congresso di Nimega con la speranza di vedere i prinicpi cristiani d’EUROPA UNA VOLTA RISOLTE LE LORO CONTROVERSIA ACCORDARSI PER FORMARE UNA LEGA OFFENSIVA/DIFENSIVA contro la potenza ottomana. Sarà proprio papa Innocenzo XI Odescalchi a far risuscitare l’idea di crociata. Egli mobiliterà le coscienze e cercherà di trovare soluzioni negoziali con lo scopo di risolvere le frizioni tra la Francia di Luigi XIV e l’impero degli Asburgo. Papa Odescalchi immaginava un attacco concentrico portato nell’area danubiano-balcanica dall’imperatore , dal re di Polonia e da parte dei persiani moscoviti mentre aspettava al re di francia il compito di incalzare il nemico da parte del mare. I venti di guerra si facevano sempre più minacciosi ed era necessario cercare dei rimedi in ogni direzione. La diplomazia viennese tentava di trovare in extremis un accordo con il sultano per prorogare la tregua ventennale stabilita con la Porta nel 664 e ormai prossima a scadere. A questo scopo l’imperatore inviava a Costantinopoli come ambasciatore straordinario il conte Alberto Caprara la cui missione fu però un vero e proprio fallimento raccontato dal suo segretario Giovanni Benaglia che descriverà il percorso dell’esercito ottomano che lentamente avanzava alla volta di Vienna. Leopoldo I d’ASBURGO tramite l’ibiato straordinario a Varsavia,Waldstein cercava di fare pressione su Sobiesji affinchè il sovrano polacco riuscisse a convincere il Sejm a sottoscrivere una lege che , ora più che mai gli sembrava necessario che
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