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ILLUMINISMO E ASSOLUTISMO, Appunti di Storia

In questo documento troverai la spiegazione dettagliata dell' ANTICO REGIME, la descrizione dettagliata sull' ILLLUMINISMO, discorso sull' INDIVIDUO, LO STATO E IL MERCATO con MONTESQUIEU, ROSSEAU, ECONOMIA POLITICA E SMITH, il discorso sull' ASSOLUTISMO RIFORMATORE, discorso sui LUMI E RIFORME IN ITALIA.

Tipologia: Appunti

2022/2023

In vendita dal 18/05/2023

Carlottamurgia
Carlottamurgia 🇮🇹

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15 documenti

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Scarica ILLUMINISMO E ASSOLUTISMO e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! STORIA LEZIONE 4 ANTICO REGIME Con antico regime ("ancien régime") si indica il sistema politico esistente in Francia prima della rivoluzione del 1789. Coniata dagli stessi rivoluzionari francesi per indicare il mondo di cui volevano liberarsi, l'espressione è divenuta sinonimo di società preindustriale, tradizionale, anteriore cioè a tutti i fenomeni di modernizzazione apportati dalla rivoluzione industriale e dalla rivoluzione francese. L’espressione si usa in riferimento a tutta la storia europea, non solo a quella della Francia Fu la società di uguaglianza e privilegio dove l’ Illuminismo terrorizzò i diritti dell’ uomo, fu l’ età dell’ assolutismo monarchico e del primo pensiero liberale, fu un'epoca in cui si commerciavano schiavi ma anche quella in cui si trasformò un sistema di traffici e scambi capaci di collegare gran parte del pianeta. LA SOCIETA’ DEI PRIVILEGI Nell’ antico regime dominava il PRIVILEGIO. I privilegi erano: esenzione delle imposte, essere giudicati da tribunali, impiegati riservati nella corte, nella chiesa e dell'esercito, poter produrre o commerciare in esclusiva alcuni beni. I sovrani avevano concesso ai soggetti diversi privilegi creando differenze tra gli uomini. Gli ordini privilegiati erano il CLERO e la NOBILTA’, anche città, province, regioni, categorie professionali, corporazioni. Perché l' UGUAGLIANZA GIURIDICA è così importante? L' uguaglianza giuridica è un principio fondamentale, tutti siamo uguali davanti alla legge anche avendo una ricchezza diversa e uno status diverso. L’ articolo 3 della costituzione dice che siamo tutti uguali davanti alla legge senza distinzione tra sesso, razza, lingua, religione e questa conquista avvenne solo durante le rivoluzione americana e francese, prima intorno al 1938 in italia c’ erano le leggi razziali che proibivano agli ebrei di svolgere lavori e sposarsi. IL SISTEMA DEGLI ORDINI Si trova una divisione in ordini e ceti. In Francia c’erano clero ( amministrava il culto divino), nobiltà (garantiva la difesa) e Terzo Stato con borghesi e contadini (doveva lavorare per l’ intera comunità). Nell’ Antico regime le gerarchie sociali erano definite dal prestigio e dalla dignità. Quello di ordine è un concetto di tipo giuridico e anche la vita politica si basava su questo sistema , ogni ordine dava origine a istituzioni come assemblee e deputati incaricati di rappresentare gli interessi presso il monarca. LA COMUNITA’ PRIMA DELL’ INDIVIDUO Nell' Antico regime il singolo individuo valeva ed era riconosciuto come membro di un ordine o corporazione e i diritti e i doveri che aveva erano quelli riconosciuti alla comunità di appartenenza. La stessa libertà era un attributo dell'ordine della comunità di appartenenza: questo godeva delle libertà ovvero dei privilegi e delle immunità emesse dal sovrano. Nell' Antico regime esisteva una pluralità di giurisdizioni cioè di fonti del diritto e istanze di esercizio della giustizia. IL CLERO, LA NOBILTA’ E LA BORGHESIA Gli ordini avevano delle differenze al loro interno. Il clero era distinto fra CLERO REGOLARE costituito da ordini religiosi con grande forza economica e culturale e CLERO SECOLARE che presentava al vertice di una elite di estrazione aristocratica colta e potente che godeva di ricche rendite de di lucrosi benefici. C’ era anche la massa del basso clero delle parrocchie, di origine contadina o piccolo- borghese. Nel suo insieme il clero era radicato nella società, grandi erano il prestigio e l'autorità della chiesa soprattutto nelle campagne. Il clero deteneva il monopolio dell’ istruzione e della pubblica assistenza e il parroco costituiva una figura di riferimento per le popolazioni contadine. LE IMMUNITA’ ECCLESIASTICHE Il clero godeva di particolari immunità e ce ne erano tre fondamentali: -l’ immunità personale in cui il membro del clero veniva guidato da un tribunale ecclesiastico anche per reati comuni; -l’ immunità locale che sottrae i luoghi considerati sacri all’ autorità della polizia o delle magistrature dello stato; -l’ immunità reale che esentava i beni della chiesa dal pagamento delle imposte. LA NOBILTA’ Il ceto dominante dell’ Antico regime era la nobiltà che deteneva gran parte del patrimonio terriero, monopolizza le cariche pubbliche e gli uffici del governo. Il nobile era colui che aveva un titolo che lo riconosceva tale e dava diritto a determinati privilegi. Nobiltà voleva dire anche natali illustri, uno stile di vita molto agiato, un codice di valori legato alla forza, al prestigio e all’ onore. In Francia c’era la DEROGA, un atto con cui un nobile veniva privato del titolo per l’ indegnità e l'esercizio di lavori proibiti. DIVERSI TIPI DI NOBILTA’ Nobiltà di spada o sangue (aristocrazia feudale di proprietari terrieri); ● nobiltà di toga (monopolio delle cariche pubbliche); ● patriziato urbano (nobiltà cittadina); ● nobiltà di servizio (titolo concesso per servizi al sovrano) e nobiltà di fatto. LA NOBILTA’, LA PROPRIETA’ TERRIERA E IL LAVORO La nobiltà deteneva il primato sociale e il suo potere e la sua ricchezza derivavano dalla proprietà terriera. La nobiltà svolgeva spesso ruoli fondamentali di servizio in campo militare e amministrativo e correva una grande differenza tra la gentry inglese e l’aristocrazia dei paesi latini. La proprietà signorili feudale, assicurava al nobile la rendita di cui viveva e la possibilità di esercitare particolari diritti detti signorili come il monopolio dell’uso dei mulini, frantoi, forni, torchi e il diritto di caccia odiatissimo dai contadini. Inoltre la proprietà conferiva al nobile l’ autorità derivante dall'esercizio di poteri giurisdizionali. LE DIVERSE BORGHESIE EUROPEE In città troviamo la borghesia che era un ceto che comprendeva diverse figure sociali e professionali come il banchiere e il libero professionista o anche il funzionario dello Stato. Era un gruppo sociale multiforme certificato al suo interno per reddito e stile di vita, in Gran Bretagna, in Olanda e in alcune zone della Francia e dell'Italia settentrionale esistevano già dei nuclei di una borghesia imprenditoriale e commerciale. Mentre nell'Europa orientale, nella penisola iberica e nell'Italia meridionale il ceto borghese aveva consistenza scarso o nulla e qui la società era polarizzata fra l’ aristocrazia feudale che godeva del monopolio della rendita fondiaria e la massa di contadini o servi. GLI ESORDI DI UNA CLASSE DIRIGENTE C'era una borghesia che ambiva a nobilitarsi attraverso matrimoni o ad acquistare cariche nobilitanti e un’ altra impegnata nelle attività produttive nel commercio. L’ illuminismo fu laico e la maggior parte degli illuministi si dichiara seguace della religione naturale dove “naturale” significa che è frutto della natura e della ragione umana. In base a ciò è la religione stessa ci fa riconoscere alcuni principi morali comuni a tutti. TOLLERANZA Quello che accomuna tutti gli illuministi era la polemica contro le religioni rivelate o “positive”, essi pensavano che queste religioni li stringesse a credere a dogmi assurdi e sfociarono nel fanatismo e nell'intolleranza. L’ illuminismo combatte in favore della tolleranza e concepisce questa come l’ accettazione della compresenza di fedi diverse e come l’ affermazione del primato della coscienza individuale in materia di fede. La religione appartiene ad una sfera privata e non pubblica. Nella battaglia contro la tolleranza fu Voltaire sosteneva questa per ragioni pratiche e teoriche. Il pluralismo religioso è il miglior antidoto contro il fanatismo e i conflitti che produce. SCIENZA Uno dei settori più attivi nell'illuminismo è quello della divulgazione scientifica a partire dall'enciclopedia. Si parte da Galileo e Newton e gli illuministi erano convinti che la scienza debba essere indipendente dalla Fede e che le nostre conoscenze derivino dall'esperienza e lo scienziato deve applicare il metodo sperimentale quindi formulare ipotesi poi verificarle e rinunciare ad ogni ambizione metafisica limitandosi solo a verificare le leggi che regolano i fenomeni naturali senza la fede. Conoscere la natura significa avere la capacità di dominare e trasformarla da poter arrivare alla felicità del genere umano quindi deve avere una finalità sociale. PROGRESSO L’ illuminismo credeva nel progresso e credeva possibile un cammino incivilmente dell'umanità. Gli illuministi sapevano bene che non vi è nessuna progressione necessaria e inevitabile infatti l'essere umano può progredire grazie alla conoscenza della cultura ma può anche regredire. Ciascuno di noi ha la responsabilità di lavorare per il progresso umano mediante l'uso vigile della ragione. LEZIONE 7 L’ INDIVIDUO, LO STATO E IL MERCATO IL PRIMATO DELLA POLITICA In campo politico gli illuministi avevano opinioni diverse fra loro, c'era il modello costituzionalista ovvero che ritenevano che la monarchia costituzionale fosse la forma di governo più adatta e garantiva l'ordine politico e libertà secondo Locke, mentre altri sostenevano Voltaire dove doveva esserci un potere assoluto in grado che lo utilizzasse per realizzare il necessario riforma giuridiche sociali. In quest'ottica poi verrà chiamato assolutismo illuminato dove il filosofo aveva il compito di illuminare il sovrano. Però gli illuministi avevano la convinzione del primato della politica dove la politica è lo strumento fondamentale per cambiare la società. MONTESQUIEU E LA DIVISIONE DEI POTERI Per Montesquieu il problema fondamentale di una giusta organizzazione politica è quello di garantire la libertà dei cittadini rispetto al dispotismo. Un governo dispotico può nascere anche dalla Repubblica. Per Montesquieu la monarchia è la forma di governo migliore purché il potere del sovrano sia limitato da corpi intermedi e moderato da leggi e organismi costituzionali. Da qui la divisione dei poteri, i tre poteri fondamentali dello Stato devono essere separati al fine di controllarsi ed equilibrarsi l'un l'altro. Ci deve essere il potere di fare le leggi, legislativo, deve spettare a organi diversi da quelli che esercitano il potere di governare, l'esecutivo, e il potere di amministrare la giustizia, giudiziario. ROUSSEAU Un'altra idea politica fondamentale è quella di Rousseau, per lui il problema vero è l'uguaglianza, infatti senza l'uguaglianza non può esserci libertà. Le leggi da quando esiste la proprietà privata non fanno altro che legalizzare la diseguaglianza e l'oppressione e occorre un nuovo contatto sociale per tutti gli individui. Rousseau pensava a uno stato democratico repubblicano fondato sulla sovranità popolare dove le differenze economiche e sociali possono esistere ma non mettono in pericolo la libertà. Le due più forti teorie politiche dell'illuminismo furono antiche ma fortunate, la dottrina di Rousseau metterà alimenterà il filone democratico del pensiero politico europeo dell'Ottocento. LA NASCITA DELL’ ECONOMIA POLITICA LE SCIENZE DELL’ UOMO E L'ECONOMIA POLITICA Nell'illuminismo c'erano le scienze dell'uomo come la sociologia, antropologia e l'economia politica cioè la scienza che studia i modi e le regole della formazione della distribuzione della ricchezza. Il compito dell'economia politica era quello di descrivere e spiegare i fenomeni della vita economica e quello di indicare agli operatori economici e ai governi popolari più adatti alla crescita e alla ricchezza nazionale. LA POSIZIONE CONTRO IL MERCANTILISMO La politica economica degli stati europei era improntata sul mercantilismo, dove la quantità globale di ricchezza è considerata più o meno fissa tramite scavi, trattative e conquiste territoriali. Lo Stato deve sostenere le manifatture e i commerci nazionali ostacolando le importazioni (PROTEZIONISMO) Gli economisti illuministi partivano dall’ idea dove la ricchezza non è una quantità data ma è incrementabile e si deve trovare il modo di favorire la crescita. IL PENSIERO FILOSOFICO In Francia le nuove dottrine economiche furono sostenute da dei fisiocrati e il loro principale esponente era Quesnay il quale ha diffuso gli elementi fondamentali di questa dottrina attraverso le voci di economia che scrisse per l'enciclopedia. Secondo i fisiocrati la ricchezza non si forma nello scambio delle merci ma nella produzione agricola, infatti ha capacità di fornire un prodotto netto e perciò sostenevano la necessità di riforme che migliorassero l'agricoltura togliendo i vincoli della compravendita dell'uso della terra come la mano morta e il fedecommesso. Erano ostili all’ agricoltura comunitaria e la piccola proprietà in quanto ritenevano che è solo la grande azienda capitalistica avesse i mezzi e l'organizzazione per praticare un’ agricoltura modesta. Sempre i fisiocrati erano convinti che il sistema economico riprodusse quello della natura e che fosse necessario lasciare sviluppare la vita economica con la minore interferenza possibile da parte di forze esterne come lo Stato. Il loro motto è “Lasciate fare, lasciate passare le merci” anche detto LIBERALISMO dove le forze della concorrenza e del mercato devono essere lasciate libere dallo Stato. IL LIBERALISMO DI SMITH Il liberalismo fu sostenuto da Adam Smith, esponente dell'illuminismo scozzese. Ha scritto l'opera “Indagine sulla natura e sulle cause della ricchezza delle nazioni” è considerata l'atto di nascita delle scienze economiche e anche lui affermava che solo la libertà di concorrenza all'interno di una nazione e fra le fazioni può consentire il massimo sviluppo dell'economia. Smith sostenne che la Terra e anche tutti i settori della produzione generano ricchezza che dà lavoro. Sono questi i fattori che danno origine al prodotto netto grazie alla divisione del lavoro che accresce la specializzazione e quindi l'abilità del singolo lavoratore. LEZIONE 8 L’ ASSOLUTISMO RIFORMATORE Nella seconda metà del secolo le monarchie assolute europee tentarono di razionalizzare e modernizzare la società in campo economico, giuridico e amministrativo riducendo i privilegi di nobili, chiese, corporazioni e città. Si parla di assolutismo illuminato o riformatore, una politica realizzata dall'alto e apparve come una forma di dispositivo illuminato. La cultura illuminista influì sull'opera dei sovrani dei riformatori ma trovò le sue motivazioni più profonde nella necessità di affermare l'autorità dello Stato, ciò implica di imporre a tutti i sudditi il riconoscimento del potere pubblico e reperire le risorse economiche e creare strutture per l’ esercizio effettivo di tale potere. GLI OBIETTIVI DELLE RIFORME Le riforme interessano quattro ambiti connessi tra loro: 1- L'economia in particolare l'agricoltura che si trattava di eliminare i vincoli giuridici che a immobilizzavano la proprietà terriera imponendo la suddivisione. 2- Il fisco , per ragioni di giustizia occorre riformare i sistemi fiscali e riducendo le immunità e migliorando la riscossione delle imposte. 3- le istituzioni civili dove occorreva tenere più efficiente la pubblica amministrazione, sviluppare l'istruzione e riformò la giustizia. 4- La laicizzazione dello Stato dove bisognava fermare la piena autorità dello Stato che significava ridurre le immunità del clero e mettere sotto controllo potere ecclesiastico, tipo i gesuiti. Questa politica si chiama GIURISDIZIONALISMO. UN RIFORMISMO INCOMPIUTO In questi ambiti l'azione modernizzatrice dei sovrani incontra forti resistenze soprattutto dalla parte della nobiltà e dall'altra i sovrani non potevano scontrarsi frontalmente con un ceto che rappresentava la classe dirigente dello Stato e la base dello stesso potere monarchico. Da cui il successo solo parziale delle riforme. In settori come la pubblica amministrazione, l’ istruzione e la giustizia le riforme incisero positivamente. IL RIFORMISMO NELL’ IMPERO ASBURGICO: MARIA TERESA Nell’ impero asburgico Maria Teresa e poi Giuseppe II guidarono una stagione di riforme. Maria Teresa operò per trasformare l'impero asburgico in uno stato burocratico affiancata dal fedele Von Kaunitz, assoggettò la nobiltà all'imposta fondiaria, centralizza il prelievo fiscale e sviluppò l’ istruzione pubblica dove l'istruzione primaria è obbligatoria. Fondò il Teresianum, una scuola superiore per la formazione della burocrazia e pose sotto il controllo dello Stato l'università di Vienna. Fu istituito il catasto cioè il censimento delle proprietà terriere in Austria, Lombardia , Boemia e Ungheria. GIUSEPPE 2 Giuseppe II, figlio di Maria Teresa condusse una radicale politica giurisdizionale dove soppresse 700 conventi incamerando le proprietà per finanziare le opere assistenziali, diminui le attività religiose e
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