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Immanuel Kant: biografia, pensiero filosofico, Sintesi del corso di Filosofia

Kant, vita, idee politiche, contrasto con il governo prussiano, testimonianza di Herder, le basi del criticismo: nella dissertazione del 1770, conoscenza sensibile e intellettuale, criticismo come filosofia del limite, orizzonte storico del pensiero kantiano,

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

In vendita dal 25/08/2020

Fededigabriele
Fededigabriele 🇮🇹

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Scarica Immanuel Kant: biografia, pensiero filosofico e più Sintesi del corso in PDF di Filosofia solo su Docsity! KANT Si colloca tra Illuminismo e Romanticismo, riconoscendo alla ragione il compito di condurre una critica sui fondamenti di ogni esperienza e di ogni facoltà umana. VITA: Nacque a Konigsberg il 22 aprile 1724==>umili origini Andò in collegio dove fu educato nello spirito religioso del pietismo (Movimento religioso riformista sviluppatosi in ambiente luterano durante il XVII sec. ) Uscito dal collegio studiò filosofia,teologia,matematica dove fu avvicinato alla filosofia,matematica e fisica newtoniana dal suo maestro. Dopo gli studi fu precettore (maestro) privato in alcune famiglie benestanti. Nel 1755 svolse i suoi corsi su varie discipline presso l’università del suo paese natale. Nel 1770 fu nominato professore di logica e metafisica fino alla morte Nel 1776 divenne sotto-bibliotecario presso la Biblioteca reale Un esistenza dedita al pensiero: L’esistenza di Kant fu priva di avvenimenti drammatici e di passioni, con pochi affetti e amicizie, interamente concentrata in uno sforzo continuo di pensiero; con uno stile di vita basato su rigide abitudini Le idee politiche: Non fu estraneo agli avvenimenti del suo tempo. Simpatizzò con gli americani nella loro guerra d’indipendenza e con i francesi nella loro rivoluzione che giudicava diretta ad instaurare la libertà. Il suo ideale politico lo possiamo dedurre dal suo scritto “PER LA PACE PERPETUA”, ed era quello di una costituzione repubblicana fondata sul principio di libertà dei membri di una società, come uomini; sul principio d’indipendenza di tutti,come sudditi; legge dell’uguaglianza,come cittadini. Il contrasto con il governo prussiano: Nel 1794 ebbe il contrasto con il governo prussiano dopo la pubblicazione della seconda edizione di “LA RELIGIONE ENTRO I LIMITI DELLA SOLA RAGIONE”,opera che fu vietata dalla censura perché considerata un’offesa alla religione cristiana. Gli venne anche proibito di insegnare le dottrine in esso esposte. Con la salita al trono di Federico Guglielmo III, fu ripristinata la liberà di stampa e Kant potè nel “CONFLITTO DELLE FACOLTA’” rivendicare la libertà di pensiero e di parola contro gli arbìtri del dispotismo (autorità imposta con eccessivo rigore o con arbitrio), anche nei confronti della religione. Negli ultimi anni Kant fu preso da una debolezza senile che lo privò gradualmente di tutte le sue facoltà. Morì il 12 febbraio 1804. Testimonianza di Herder: Fu allievo di Kant e scrisse che la gaia vivacità che aveva da giovane non lo abbandonò nemmeno nella vecchiaia. La sua mente disse Herder, era aperta e costruita per il pensiero, era la sede della serenità e della gioia. Era scherzoso e la lezione erudita con lui era divertente, grazie all’umorismo. Valorizzava tutto e tutto riconduceva ad una conoscenza della natura e al valore morale degli uomini. La storia degli uomini,popoli e della natura, la dottrina della natura, la matematica e l’esperienza ravvivano la sua lezione. Il progetto filosofico: La via percorsa da Kant fino al raggiungimento del punto di vista definitivo della sua filosofia inizia con: - 1) Negli studi giovanili Kant si avvicina alla filosofia naturalistica dell’Illuminismo ispirata da Newton, che descrivono i fenomeni. Da ciò ne deriva l’esigenza di una metafisica che si costituisca in base agli stessi criteri limitativi e che utilizzi il metodo della ragione fondante. - 2) Le analisi degli empiristi inglesi lo inducono a considerare la metafisica come scienza limitativa e negativa, quindi come un’autocritica della ragione. Si oppone alla metafisica tradizionale (“abisso senza fondo”) , delinea quindi una nuova metafisica, intesa come scienza dei limiti della ragione umana, il cui campo d’azione è delimitato dall’esperienza -3) Nella dissertazione del 1770 (particolareggiata esposizione di una questione letteraria), il punto di vista critico si chiarisce, limitatamente alla conoscenza sensibile, come un punto di vista “trascendentale” , in virtù del quale la validità della conoscenza viene fondata sui suoi stessi limiti. -4) Dal 1781 in poi, il punto d vista critico viene esteso a tutti gli ambiti della vita umana Le basi del criticismo: nella dissertazione del 1770 Stabilisce la distinzione tra conoscenza sensibile e conoscenza intellettuale: -conoscenza sensibile che è dovuta alla passività del soggetto, ha per oggetto il fenomeno, cioè la cosa come appare al soggetto che la conosce. -conoscenza intellettuale è una facoltà attiva del soggetto, ha per oggetto la cosa così come essa è, nella sua natura tangibile, cioè come noumeno Nella conoscenza sensibile si deve distinguere: -materia, cioè l’oggetto della sensazione, che è una modificazione degli organi di senso e e che perciò testimonia la presenza della cosa da cui è causata; -forma, cioè la legge, indipendentemente dalla sensibilità che ordina la materia sensibile La forma della conoscenza sensibile è costituita dallo spazio e dal tempo. Questi non derivano dalla sensibilità. Lo spazio e il tempo sono intuizioni “pure”, in quanto precedono ogni conoscenza sensibile e sono indipendenti da essa. Perciò non sono realtà oggettive, ma condizioni soggettive e necessarie alla mente umana per ordinare i dati sensibili. A seconda che sia anteriore o posteriore all’intervento (attivo) dell’intelletto, la conoscenza sensibile si distingue in “apparenza” e in “esperienza”. Quest’ultima, infatti, consiste per Kant nel confronto operato dall’intelletto tra una molteplicità di apparenze e pertanto è una forma di conoscenza riflessa. Dall’apparenza all’esperienza si va attraverso la riflessione, la quale si avvale dell’intelletto. Gli oggetti dell’esperienza sono i fenomeni. Per la conoscenza intellettuale, Kant condivide l’idea tradizionale che essa abbia la possibilità di cogliere le cose come sono nel loro ordine intelligibile( i noumeni) , a differenza della sensibilità che le percepisce come appaiono (fenomeni). In seguito lasciò cadere questa distinzione, insistendo sempre di più sui limiti dell’intelletto per porsi nella prospettiva criticistica.
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