Scarica immobilizzazione enzimatica e più Appunti in PDF di Chimica solo su Docsity! 1 Immobilizzazione degli Enzimi Immobilizzare significa rendere gli E fermi (di solito sono gli E sono in movimento, incontrano il il S e lo trasformano in P). Scopo dell’immobilizzazione: Da un punto di vista industriale l’E può essere uno strumento biotecnologico; l’E è un catalizzatore ovvero una molecola che accelera la reazione (trasformazione di una molecola di S in P). Se il S è una molecola con poco valore e il P, invece, ha un ottimo valore su mercato il sogno è quello di avere un reattore enzimatico: è uno strumento in cui troviamo le molecole dell’E immobilizzato, dove andiamo a versare il S e recuperiamo il P. Per fare questo occorre riuscire ad intrappolare su una macchina l’E che sia funzionante nel tempo (l’E non deve denaturarsi: voglio sia immobilizzare l’E ma voglio anche che questo sia attivo Se l’E non funziona o funziona poco il P non verrà fuori.) Ci sono tante modalità per immobilizzare specifici enzimi. Possibili vantaggi dell’E immobilizzato: 1. L’E può essere riusato 2. Può essere usato in processi continui come nel caso del reattore mostrato. 3. Facile separazione dal P il P sarà automaticamente allontanato perché l’E è immobilizzato. 4. Meno sensibile agli agenti disattivanti Tenendo prigioniero l’E questo non sarà a contatto con altre molecole come inibitori. 5. L’E sarà + efficiente e acquisirà capacità catalitiche migliori 6. Può essere modulato più facilmente tenendo immobilizzato l’E questo si può modulare. 7. Può essere finalizzato ad usi particolari (medici o industriali) 2 Possibili problematiche dell’E immobilizzato: 1. Può perdere attività spesso immobilizzare significa cambiare la struttura tridimensionale dell’E o comunque influenzarla (a meno che non si formino anticorpi) 2. Non essere usabile in processi continui 3. Risultare + sensibile a vari agenti disattivanti l’immobilizzazione può far si che l’E assuma una struttura che lo porti facilmente alla denaturazione. 4. Essere meno efficiente sempre a causa di un disturbo della struttura (sicuramente libero l’E funziona meglio). 5. Non essere adatto ad usi particolari (incompatibilità tra la metodologia di immobilizzazione e l’uso stabilito). Metodi di immobilizzazione: • Legame (con qualcosa) • Intrappolamento fisico 5 Spiegazione La resina costituita da sefarosio viene attivata dal Bromuro di Cianogeno (attiva i gruppi -OH) a formare cianato estere che si trasforma in iminocarbamato ciclico; questo gruppo è reattivo per i gruppi amminici degli E lega l’E e si formano 2 diversi derivati: • Isourea derivativa • Carbamato N- sostitutivo. Il legame alla matrice può avvenire anche con Carbodiimmide Ancora una volta si forma un legame covalente tra il gruppo carbossilico della resina e una lisina (gruppo amminico )dell’E! 6 Non è prevedibile quale conformazione (modifica della struttura) assuma l’E dopo l’immobilizzazione perciò si provano i vari metodi di immobilizzazione ne scelgo una quando l’E è immobilizzato ed attivo Legame tramite Cross-linking Storicamente la prima metodologia di immobilizzazione sviluppata, fa uso di reattivi bifunzionali per il cross-link inter-molecolare Vantaggi • Facilità di reazione Svantaggi • Scarsa stabilità meccanica ed idrodinamica dell’aggregato proteico • Possibile inattivazione covalente dell’E (es modifica di gruppi funzionali del sito attivo, irrigidimento della struttura) Come si realizza il cross-linking? Attraverso molecole “ponte” come la Glutaraldeide possiede 3 gruppi CH2 e alla fine 2 gruppi aldeidici; con un gruppo aldeidico può legarsi ad un residuo di una molecola proteica (ad esempio ad una lisina) e con l’altro gruppo aldeidico si lega ad un altro gruppo amminico di un'altra molecola proteica si forma una Base di shift. Ogni molecola enzimatica attraverso, una molecola di glutaraldeide, lega un'altra molecola enzimatica si forma un reticolo (immagine) Inoltre la glutaraldeide può associarsi in Poli-glutaraldeide e gli E si legheranno ad ogni gruppo aldeidico (si forma una sorta di “attaccapanni”). In questo caso non si formano dei legami crociati ma una sorta di legami lineari. si può legare o a 2 gruppi aldeidici o sono ad uno! La glutaraldeide è però tossica. 7 Altre metodologie sono in fase di sviluppo Metodi di immobilizzazione tramite intrappolamento fisico • Intrappolamento in gel o in fibre Inclusione in polimeri insolubili quali poliacrilammide o agarosio a costituire una matrice; in questo Caso le molecole enzimatiche sono LIBERE e perciò non si incorre nel problema dell’inattivazione (difficilmente si denaturano).