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La Scapigliatura e il Verismo in Italia: D'Annunzio, Pascoli e Verga, Schemi e mappe concettuali di Italiano

Storia della cultura italianaStoria della letteratura italianaStudi Italiani

La divisione culturale in due Italia durante l'epoca del simbolismo decadente, con la Scapigliatura nel nord e il Verismo in Sicilia. Viene analizzata la posizione di autori come D'Annunzio, Pascoli e Verga all'interno di queste correnti letterarie. Il testo include una breve introduzione alla Scapigliatura e al Verismo, seguita da una sezione dedicata a ciascun autore e i loro opere.

Cosa imparerai

  • Che opere sono considerate importanti nella produzione di D'Annunzio, Pascoli e Verga?
  • Come la Scapigliatura e il Verismo riflettono le differenze tra il nord e il sud d'Italia?
  • Che due correnti letterarie si svilupparono in Italia durante il simbolismo decadente?
  • Come i valori letterari cambiano al raggiungere posizioni di potere e prestigio?
  • Che autori appartengono alla Scapigliatura e a che movimento letterario appartiene Pascoli?

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2021/2022

Caricato il 17/05/2022

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Scarica La Scapigliatura e il Verismo in Italia: D'Annunzio, Pascoli e Verga e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Italiano solo su Docsity! Dopo il Romanticismo I romantici furono i primi che ebbero l’intuizione di elaborare una idea della letteratura e dell’arte in cui tutto ciò che nuovo ed originale diventa interessante che si distaccano dalla storia, a differenza per esempio del neoclassicismo. Perciò dopo il romanticismo vi erano possibili due alternative: quella di proseguire sul Romanticismo e l’altra di opporsi al Romanticismo e di cercare nuove vie, perciò si scelse quella di opposizione al Romanticismo, a causa del fatto che si era stati nel periodo del romanticismo e quindi c’era la voglia di originalità e distacco dal passato, visto inoltre che si pensa che le cose che vengono dopo sono migliori. Fondamentalmente dopo il romanticismo arriva : - per la prosa il naturalismo, poi in Italia verismo - per la poesia il simbolismo, poi in Italia decadentismo Dalla Francia il 1856 è l’inizio di una nuova fase delle letteratura e dell’arte che si muovo in opposizione al romanismo: • Per quanto riguarda il naturalismo, della prosa, nel 1856 viene alla luce Madame Bovary di Flaubert*. • Per quanto riguarda il simbolismo, della poesia, nel 1856 viene alla luce Le Fleures du Mal di Baudelaire. Inoltre la Letteratura da questo momento in poi diventa molto marginale con l’industrializzazione, cade l’aurea dell’intellettuale *personaggio anti-romantico di Madame Bovary, che è cresciuta come lettrice in mezzo ai romanzi, simbolicamente così può rivelare tutte le menzogne del romanticismo. Inizialmente nel romanzo sembra un romanzo romantico poi raggiunge l’effetto che inferisce su Emma che la fa apparire come leggere e stupida e dall’altra parte lui stesso scrive centinaia di fogli che cancella dal primo all’ultimo perché lui stesso come Madame Bovary si deve liberare delle illusioni romantiche, scrive un romanzo asciutto descrittivo, con tutte le cose sgradevoli, tira fuori dalla realtà dei personaggi imbarazzanti, dunque ciò crea nel lettore un forte effetto. Naturalismo Il naturalismo nasce in Francia, concepisce la realtà rappresentabile in modo obiettivo e una natura-realtà fortemente urbana e relativamente con le classi sociali. Emerge la consapevolezza che chi nasce povero muore povero, cioè che vi è un incanalamento del destino. Si segue un realtà dura, in cui si è condannati dalla nascita e la società stronca iI possibile cambiamento di ciò. Nel mondo femminile c’è un evidente tentativo di riscatto, che tuttavia noni conclude in nulla di ché. La società sembra che dia l’illusione di arrivare , ma poi ad un certo punto alla fine è la stessa società a rivoltarsi contro. Quindi ci sarà dopo una mazzata peggiore . Dunque si introduce il precetto quindi che la società plasma la realtà. L’Italia dopo l’unificazione, si è divisa ancora di più, per esempio: La questione meridionale con cui l’Italia del sud era più arcaica nel bene e nel male, invece la Italia del nord più evoluta. Dunque vi erano come due Italie e avendo come conseguenza due diverse correnti la Lombardia con la Scapigliatura* e la Sicilia con il Verismo. *Nel nord si sviluppa la scapigliatura che nasce nella forza della ribellione, nell’intellettuale, che cerca di trovare qualche piccola scappatoia, assume una posizione media. Simbolismo Il simbolismo concepisce la realtà come molto complessa, perciò risulta rappresentabile nella sua complessità solo tramite dei filtri, come per esempio i simboli. Il ruolo dei filtri è quello di filtrare lo sguardo di chi osserva la realtà contraddittoria. Si ha questa visione di una realtà estremamente complessa in quanto non ci sono più certezze in, particolare dopo le scoperte di Copernico che sconvolsero, portandoli a un punto di partenza di concezione negativo. Il simbolismo, non ha pretese, nella Francia i bohémien, vi erano i cosiddetti poeti maledetti, definibili degli intellettuali decadenti in quanto era così liberi che facevano quello che gli pare e vivevano alla giornata. Inoltre il centro gravitazionale rappresentativo su cui tutto si muove è il bordello, considerato il luogo della verità poetico, in quanto per loro la verità va cercato nei valori nel marcio considerati parte più genuini, in tutto quel che era pure magari squallido, comunque dove trovavano degli ideali liberi dalla società. Il contesto ambientale diventa più arretrato e il contesto sociale diventi più basso. Gli intellettuali ora sono artisti decadenti, Baudelaire la definì la perdita d’aureola, vi è una caduta del prestigio del loro ruolo in cui l’intellettuale diventa un uomo qualunque, o persino più emarginato, dal poeta vate al a perdere la sacralità. - Fase naturalistica: uscì dalla stretta della Sicilia andando a Firenze, che gli permise di vedere più chiaramente la Sicilia. È la fase dei romanzi mondani come Storia di una capinera, Eva e Tigre Reale. - Fase verista: Dopo Firenze va a Milano dove scrive dei Malavoglia e parla della Sicilia, con le idee schiarite e sguardo più ampio. Romanzi come: Nedda (pre- verista), i Malavoglia... Romanzi di Verga Il primo romanzo verista è i Malavoglia, il primo del ciclo dei vinti 1881 Con Rosso Malpelo 1878 non si è nel pieno del verismo ma nel pre-verismo. • Amore e Patria • Storia di una cantiniera, durante il periodo fiorentino, le donne sono quelle prese in questioni, viene trattata una monaca coatta, che pensa che la sua vita sia effettivamente quella, non è mai uscita da quello, poi però quando un epidemia scoppia, le suore sono costrette a tornare alle loro case d’origine, li per li vede un uomo, il fidanzato della sorella, e scopre la sua dimensione di donna che prima non aveva conosciuto, fino a che lui sarebbe stato anche disposto a lasciarla anche se aveva a breve il matrimonio. Maria lo ama però per fedeltà ed ideale di monaca non cede, chi nasce tondo non muore quadrato, però quando torna in convento spera di ritornare a prima, ma in realtà cade in depressione e si lascia morire. Cantiniera perché nasce nella gabbia e se portato all’aperto muore. • Nedda è una donna povera, donna del sud (differente dalla donna del nord che può essere individuale e di successo): fragile ma forte in certe cose, che raccoglie.ie olive, l’amore di Nedda lo vive, si anche con sentimento, di riscatto sociale: per avere un uomo accanto e non essere più zitella, l’amore è una lotta contro l’emancipazione. Il promesso muore cadendo mentre raccoglieva le olive, e si ritrova incinta del promesso in una posizione peggiore di prima. Si deperisce perché non riusciva ad avere il cibo, la bambina che poi nasce ma muore subito non riuscendo a succhiare il latte del seno e si conclude con Nedda che fa una preghiera alla Madonna, ringraziandola di averl risparmiato un atroce destino, fatta morire in modo che non faccia la stessa sua fine . • Eva: Prefazione molto schietta che non sembra introdurre veramente un romanzo d’amore, piuttosto è un incipit molto scientifico e rigoroso —indagine sociologica, anche evidente la critica all’ipocrisia id, al pudore, l’arte prima formava i popoli ora invece è un lusso da scioperati. Eva una ballerina ed Enrico, un amore fra due giovani, che sono due realtà diverse: Eva è del nord ed Enrico è del Sud. Indagine sociologica sull’arte (evidente nella prefazione) in senso lato in un epoca si sposta verso il di capitale. Infatti Eva, quella reale e pragmatica, concepisce l’arte solo in relazione a quanti soldi valesse, più può può valere più importante, vive in una realtà in cui vale il profitto. Enrico invece è un ideale, lui è un artista vero di passione, lui crede che andando a Milano possa fare il salto di qualità, poiché in Sicilia non c’erano gli strumenti, ma era troppo capitalistica. Eva ed Enrico (il vinto) si innamorano veramente, ma Eva essendo umana ballerina con una fama da mantenere cede alle avance. Poi iniziano un duello di gelosia ed Enrico se ne torna sconfitto al sud. Società della ricerca del benessere cambiamento di cultura, godimento materiale anche sessuale. • La roba: Il protagonista della novella è Mazzarò, un uomo ricco, che ha ottenuto la sua immensa ricchezza lavorando duramente per tutta la vita. Mazzarò è descritto come un uomo tirchio e avaro; possedeva moltissimi terreni che durante il suo lavoro come contadino aveva rubato al suo signore. Nel corso della sua vita aveva collezionato talmente tanta “roba” che aveva allontanato famigliari e amici, spaventando ogni persona che volesse instaurare qualsiasi tipo di rapporto con lui. Ormai vecchio, Mazzarò si rende conto che nonostante la sua ricchezza, accumulata nel tempo, la sua anima è vuota. Ha lavoranto 14 ore al giorno come contadino.Mazzarò, seppur ricco e intelligente, è anche molto avido, ad esempio si nutre di solo pane e cipolla, giustificandosi con il fatto che il costo per altro cibo è altissimo. Mazzarò è descritto come un uomo che ha solo un po' di grasso sulla pancia. Mazzarò, una volta invecchiato, si rende conto che la roba che ha accumulato per tutta la sua vita non conta nulla, anzi una volta morto questa sarebbe scomparsa. • La Lupa: in questa novella il personaggio nel periodo romantico era considerata una creatura sacra invece Verga la fa considerare un creatura infernale, tentatrice e che corrompe, si sta passando a un diverso mondo femminile, comunque nonostante non ci siano descrizioni psicologiche si vengono ad intuire. Lasciando quasi in ombra in modo che il lettore possa immedesimarsi. Dunque la donna è presentata come quelle che sollecita il desiderio sessuale. Inoltre si va tenere conto oltre che dell’amore nel piano materiale data la dote, a Nanni gli conviene. Verga non ha l’idea di voler raccontare l’amore come sentimento, come rapporto fatto di una complessità emotiva, ma come una questione di pulsione e desiderio. Tuttavia quando la lupa tenta di conquistare Nanni si distrugge tutto e l’amore che si considerava una salvezza lo ribalta di senso facendolo diventare distruttore. La donna poi oppressa dai sensi di colpa si uccide. • Fantasticheria • Tigre reale • Eros Ciclo dei Vinti (1861-1876) Il progetto del ciclo dei vinti: • Malavoglia (1) • Mastro Don Gesualdo (2) • Duchessa di Leira (non compl) • Onorevole Scipioni (non iniz.) • Uomo di lusso (non iniz.) Il progetto dei vinti sarebbero dovute essere 5 storie che dialogavano fra di loro, mirate per dimostrare il riscatto sociale considerando tutte le classi: dai pescatori, la borghesia, l’aristocrazia, il politico, all’intellettuale e l’artista dell’uomo di lusso. C’è una scalata ascensionale dell’uomo che desidera (cit Leopardi). Si tratta di una scalata sociale, per l’ideologia sociale dei veristi secondo cui i personaggi tentano la scalata sociale. Lo scrittore non si lascia trasparire nulla del punto di vista del personaggi che lui sta creando, non c’è spazio per i sentimenti, è scientifico. Essendo uno studio scientifico la passione è in relazione all’aggrovigliarsi di passionano in relazione al grado sociale, perché più basso sei meno passioni hai e più alto sei più passioni hai. Il ciclo dei vinti è un teorema scientifico: dimostrare che tutti quelli che tentano la scalata sono dei vinti. Il primo fra tutti trai i vinti era Verga medesimo che toccando l’aristocrazia si ferma, anche per il fallimento della biografia del ritorno in Sicilia. riscattare la propria famiglia poiché facendo sposare Bianca Trao con uno della famiglia Rubiera, che era di una nobiltà sana e benestante, con il matrimonio avrebbe saldato i debiti. Alla madre di Ninì Rubiera comunque non gliene frega niente e non condivide il pensiero di Don Diego, la nobiltà è spietata verso la nobiltà decadente, in quanto la madre di Ninì avrebbe fatto sposare il figlio con una di una famiglia nobile e benestante come la sua (Fifì Margarone). Perciò il progetto di Don Diego va monte. Maestro don Gesualdo dopo ciò, spinto da una piccola componente dei pezzi grossi nobili (in particolare l’affarista canonico), pensa di potere trarre vantaggio sposandosi con Bianca Trao, prendendosela senza dote e né niente, in modo da far parte dei nobili, nonché dei pezzi grossi della società. Inizialmente Don Diego era contrario al matrimonio tra Gesualdo e Bianca, in quanto Gesualdo era un mastro e non aveva il prestigio di un cognome come quello della famiglia aristocratica tuttavia poi si convince in quanto solo il matrimoni avrebbe potuto far evitare alla famiglia quel disonore peggiore. A palazzo Sganci avviene la combinazione del matrimonio Perciò Don Gesualdo è in trionfo, spende molti soldi per realizzare il matrimoni, tuttavia Il matrimonio è un po’ strano: la maggior parte dei nobili e pezzi grossi, persino i fratelli di Bianca, non si presentarono al matrimonio. Inoltre anche notte di nozze c’è qualcosa di strano poiché non ebbero nessun tipo di rapporto. Comunque ora Gesualdo fa parte dei Trao, diventando nobile anche se in una farsa. Nonostante ciò anche se inizialmente il matrimonio sembrò inutile. 2. Iniziano le diarie di Isabella, la figlia di Bianca (non biologica di Gesualdo, ma di Ninì): In cui Isabella racconta in una lunga riflessione la sua insofferenza verso Gesualdo, su cui non condivide i valori di Gesualdo. Inoltre nelle diarie Isabelle racconta del fatto che ha avuto lo stesso destino di sua madre Bianca (tipico meccanismo) del naturalismo): lei è innamorata di Corradino, un poveretto, di cui per giunta ne rimane incinta, tuttavia Isabella dovrebbe sposare il duca di Leyra. Però in seguito il Duca viene a conoscenza Di quello che è successo tra Bianca e Corradino, tuttavia aspramente decide che avrebbe sposato Isabella solo se avesse avuto una dote più alta. Con questo Isabella ha lo sfogo su Gesualdo che diviene costretto ad aumentare la dote di Isabella. 3. Inizia il declino veloce tanto quanto la sua ascesa, in quanto nascono i moti carbonari perciò Don Gesualdo perde il prestigio, viene immischiato in dei guai e infine gli viene un cancro allo stomaco (metafore di voler avere/mangiare troppo), per l’avvilimento di tutto e in conclusione muore solo e infelice Verga con Mastro-Don Gesualdo vuole dimostrare che i valori più andando in alto si vanno a digrignare. Gesualdo non avrebbe avuto motivo di lasciare Diadiona, non aveva l’esigenza di dover fare il salto, ma voleva di più (teoria dell’ostrica), prendendosi responsabilità più grandi delle sue ed anche le grandi cose possono essere marcie. Inoltre si evidenzia come le passioni amorose in determinate logiche sociali non contano niente confronto alle altre logiche contano che contano che sono quelle del capitalismo o della nobiltà.
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