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Inés dell'anima mia- Isabel Allende, Sintesi del corso di Storia Moderna

Sintesi dettagliata del romanzo scelto per lingua spagnola, per l'esame di storia moderna con biografia e punto di vista dell'autrice e contestualizzazione storica.

Tipologia: Sintesi del corso

2021/2022

Caricato il 23/09/2022

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alessandro-pepe-3 🇮🇹

5

(3)

14 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Inés dell'anima mia- Isabel Allende e più Sintesi del corso in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! INÉS DELL’ANIMA MIA TRAMA Inés Suárez, è stata uno dei personaggi più influenti nella Conquista del Cile. La protagonista lavora come sarta e cucina empanadas per guadagnarsi da vivere, in giovane età sposa Juan de Málaga, quest’ultimo com’era comune per gli spagnoli del XVI secolo, decide di partire per il Nuovo Mondo, in cerca di fama e fortuna, al seguito dei conquistadores di Pizarro. Inés rimane in Spagna, aspettando il ritorno di Juan per circa dieci anni, siccome durante questo lungo periodo, ha ricevuto soltanto una lettera dal marito proveniente dal Venezuela, decide di andarlo a cercare in America. Questo rappresenta una vera e propria impresa per la protagonista, poiché alle donne rimaste sole era proibito imbarcarsi per il Nuovo Mondo, nonostante ciò Inés dopo aver dimostrato di essere cristiana da diverse generazioni, ottiene il permesso di imbarcarsi, insieme alla nipote Costanza. Nel 1537 arrivata in America Latina, Inés scopre di essere vedova, poiché Juan de Málaga, era morto nella battaglia de Las Salinas (1538), ovvero la guerra civile tra gli almagristi e i pizarristi. Siccome era vedova di un soldato spagnolo, riceve un’encomienda e diverse terre nella città di Cuzco, prende come aiuto diverse donne indigene, una delle quali diventa la sua migliore amica, Catalina, che seppure convertita al cristianesimo, non abbandonerà mai le su tradizioni, come quella di leggere il futuro con le sue perline e le conchiglie da indovina. Il presagio per Inés, comunque, era sempre lo stesso: sarebbe vissuta a lungo e sarebbe diventata regina, ma il suo futuro dipendeva da un uomo. E quell’uomo non si fa attendere, infatti Inés a Cuzco conosce Pedro de Valdivia, con il quale partirà per una spedizione alla volta della conquista del Cile, sotto il permesso di Francisco Pizarro, Governatore del Perù. Alla fine del 1539, Valdivia infatti decise di allontanarsi dal Perù, per avventurarsi verso l'inesplorato Cile, con il solo intento di «scoprire e colonizzare terre per sua Maestà, ovvero l’Imperatore Carlo V». Quando Inés parte con Pedro alla conquista del Cile, all’inizio i soldati non gradiscono la sua presenza, ma i fatti dimostrano che la sua partecipazione è stata più che preziosa, come quando è riuscita a trovare acqua nel deserto, o quando ha salvato la vita del capitano da un’imboscata. Inoltre ha curato malati, feriti di guerra, ha fondato scuole, orfanotrofi, ha creato una tavola comune perché a nessuno mancasse da mangiare e ha inventato una linea di spie indigene formata da donne e bambini. Dopo aver attraversato il deserto di Atacama, uno dei più aridi al mondo, la spedizione di Valdivia, il 12 febbraio 1541, decide di fondare nella valle del fiume Mapocho, la citta di Santiago del Cile, in onore dell’apostolo Santiago patrono del regno di Spagna, in origine la città prese il nome di Santiago della Nuova Estremadura, poiché gran parte dei soldati compresi Pedro e Inés provenivano da quella regione. Gli spagnoli, in quelle terre incontrarono un bambino mapuche, che decidono di battezzare con il nome cristiano di Felipe, il quale sarà destinato al lavoro nelle scuderie e verrà cresciuto come figlio adottivo da Inés e Valdivia. Le tribù autoctone difendono però il loro territorio, inizia così una sanguinosa guerra tra i mapuche e gli spagnoli. Quando si venne a scoprire della presenza di oro nelle vicinanze di Valparaíso, gli spagnoli iniziarono a sfruttare i nativi del luogo, con i quali erano riusciti ad ottenere un rapporto di pacifica convivenza nel corso dei mesi. Fu per questo motivo che, mentre Valdivia non era presente al Sud, gli indios, capeggiati da Michimalonco, attaccarono con ferocia Santiago radendola quasi al suolo. La battaglia sembrava perduta quando Inés, che stava dando il proprio aiuto curando e fornendo supporto ai compagni, propose di decapitare sette cacicchi loro prigionieri con l'intento di spaventare gli indigeni. Le teste vennero successivamente gettate tra la folla creando scompiglio, mentre la donna salì a cavallo e spronò gli uomini a reagire. La cavalleria spagnola riuscì a cacciare gli indigeni e a vincere la battaglia. Nel periodo successivo alla battaglia, Inés continuò a vivere apertamente con Valdivia, divenuto il governatore. Questo comportamento fu utilizzato contro Valdivia quando, dopo l'inizio delle rivolte in Perù, una fazione scontenta lo accusò di tirannia, uso illecito dei fondi pubblici e di immoralità pubblica. Il Viceré, Pedro de la Gasca, scagionò Pedro de Valdivia da ogni imputazione tranne quella riguardante la sua relazione extraconiugale. Valdivia fu costretto a ricongiungersi con la moglie, Marina Ortíz de Gaete, mentre Inés dovette sposare il capitano Rodrigo de Quiroga, secondo governatore del Cile. Nel frattempo, i mapuche organizzano la loro vendetta capeggiati da Lautaro, che in realtà è Felipe. Quest’ultimo raggiunta la maggior età e dopo aver raccolto il maggior numero di informazioni possibile sugli spagnoli, le loro armi e il loro modo di combattere ritorna dai mapuche istruendoli alla battaglia. Lo scontro finisce con la morte di Pedro de Valdivia. Gli indigeni gli infliggono le stesse punizioni che gli stessi ricevevano dagli spagnoli, in particolare lo bruciano sul rogo, gli strappano le carni con valve di vongola e iniziano a mangiarle, dopo alcuni giorni di agonia gli versano in bocca dell’oro liquefatto affinché si saziasse del metallo che tanto amava e che procurava tanta sofferenza agli indios nelle miniere. ISABEL ALLENDE BIOGRAFIA Isabel Allende è nata nel 1942 a Lima, in Perù, dove la famiglia si stabilisce per motivi di lavoro. All'età di tre anni, i suoi genitori divorziano: il padre Tomás Allende abbandona la famiglia e la madre Francisca torna nella sua patria in Cile, insieme ai suoi figli. Da quel momento in poi, la figura paterna per Isabel sarà quella del nonno materno, Augustín, con il quale vivrà insieme alla madre e ai fratelli. La casa del nonno sarà la fonte di ispirazione per il suo primo romanzo La Casa degli Spiriti. Durante la sua infanzia Isabel legge molto e sviluppa la sua passione per la scrittura. Viaggia molto, vivendo in Bolivia, Europa e Libano, arricchendosi di esperienze che alimentano maggiormente la sua creatività. Torna in Cile all'età di quindici anni, a diciassette inizia a lavorare come giornalista. Nel 1973, dopo il colpo di stato di Pinochet e la morte di Salvador Allende, presidente del Cile e cugino del padre della scrittrice, Isabel lasciò il Cile e andò in esilio in Venezuela, dove continuò la sua attività giornalistica. Vi rimase per tredici anni con il marito e i due figli vivendo da lontano gli orrori della dittatura. Nel 1982 ha raggiunto la fama internazionale con la pubblicazione del suo primo romanzo, La casa de los espíritus (La casa degli spiriti). Da quel momento in poi, Isabel Allende si è dedicata alla narrativa, producendo romanzi originali e personali, pieni di realismo magico e quasi sempre legati alla vita in America Latina e alla centralità della figura femminile come eroina, centro, luce, saggezza e forza proprio come in Inés dell’anima mia . Attualmente Isabel Allende vive negli Stati Uniti con il suo secondo marito e oltre a continuare a scrivere, tiene conferenze nelle più prestigiose università del mondo. RUOLO DELL’ AUTRICE Isabel Allende trae il romanzo dalle memorie della conquistadora, si introduce nei panni di Inés, lei già anziana che scrive una autobiografia per sua figlia Isabel. Quindi tutta l’opera è scritta in prima persona; si nota la mano agile e matura dell’autrice nel modo in cui descrive ogni minima particolarità, spiega le leggi dell’epoca, i problemi con gli Indios, riflette su figure importanti, come Francisco Pizarro, Diego de Almagro, Pedro de Valdivia e Rodrigo de Quiroga, rappresenta la geografia del nuovo continente, fa entrare pienamente il lettore nell’epoca della conquista spagnola. Una delle caratteristiche di questa scrittrice è il valore che dà alle donne, infatti nella maggior parte dei sui libri le protagoniste sono donne forti e coraggiose, che creano il proprio futuro (La casa degli spiriti del 1982, Paula del 1994, Ritratto in seppia del 2000, e tanti altri), ma questa volta Allende ha deciso di non creare nessun altro personaggio, ma con la sua popolarità far conoscere una donna che ha cambiato la storia del suo paese, il Cile.
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