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INFERNO CANTO 5 parafrasi e figure retoriche, Appunti di Letteratura Italiana

parafrasi e analisi del testo con figure retoriche del canto 5 dell'inferno di Dante

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 11/01/2022

eeliisaa
eeliisaa 🇮🇹

4.6

(23)

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Scarica INFERNO CANTO 5 parafrasi e figure retoriche e più Appunti in PDF di Letteratura Italiana solo su Docsity! INFERNO CANO 5 Il luogo è il secondo cerchio vi è un'atmosfera tenebrosa dominata da un muggito di un vento tempestoso dentro il quale risuonano lamenti e bestemmie dei dannati. La colpa di questo cerchio è la lussuria, la pena e una bufera incessante che trascina le anime e le colpisce con le raffiche del vento. Contrappasso per analogia con il turbine delle passioni. | personaggi che incontriamo sono: il custode e giudice minosse, Dante Virgilio semiramide, Cleopatra, didone, Elena, Paride, Francesca da Rimini, Paolo Malatesta. -- prima di ciò grandi Virgilio attraversano i canti 2 3 4, dove trovano gli ignavi, le anime che non ebbero il coraggio di scegliere tra il bene e il male e quindi non degni. superano il fiume lacheronte, e il traghettatore era Caronte, attraversano il limbo dove vi sono le anime non battezzate e che non hanno una vera colpa. (123) così discesi del cerchio primaio- giù nel secondo, che men loco cinghia- e tanto più dolor, che punge a guaio. - poi scesi dal primo cerchio nel secondo, che racchiude uno spazio minore ma è maggiore la sofferenza che tormenta (i dannati) provocando lamenti. - del: dal - cinghia: racchiude -men loco: minore - punge: tormenta i dannati - guaio: lamento Virgilio aveva anticipato le ‘strida’ (canto 1, v.115, “dove udirai le strida”) - con tanto più dolor s'intende che le colpi più gravi sono più dolorose sono le pene. (456) stavvi minos orribilmente e ringhia:- essamina le colpe ne l’intrata;- giudica e manda secondo ch’avvinghia. - qui sta minosse, dall'aspetto orribile e ringhia: esamina le colpe all'ingresso e li giudica, e in via(i peccatori) al luogo di benna in base al numero dei giri della coda. -minos: minosse è una forma tronca - orribile e ringhia: e anche un suono. È un ipallage: ovvero che vi sono degli aggettivi del verso che si riferiscono ad altri. -l'intrata: all'ingresso del cerchio - secondo ch’avvinghia: secondo i giri della coda, in base ai giri della coda Minos mitico re di Creta, figlio di Zeus e di Europa, è il giudice degli inferi nell'eneide. (789) dico che quando l'anima mal nata- li vien dinanzi, tutta si confessa:- e quel conoscitor de le peccata- - in tempio dire che quando l'anima dannata giunge davanti a lui confessa interamente le sue colpe e quel giudice esperto dei peccati - mal nata: anima dannata li: a lui confessa - tutta: tutte le colpe - conoscitor: giudice di peccati (101112) vede qual loco d'inferno è da essa;- cignesi con la coda tante volte- quantunque gradi vuol che Giu sia messa. - vede quale cerchio infernale è adatto ad essa e si avvolge con la coda tante volte quanti sono i cerchi che vuole che essa scenda. - loco: cerchio -cignesi: si avvolge - quantunque: tante volte quanti - gradi: cerchi - giù sia messa: essa scenda minosse fa un esito privo di emozione le anime che si salvano sono poche (131415) sempre dinanzi a lui ne stanno molte:- vanno a vicenda ciascuna al giudizio, dicono e odono e poi son giù volte. - le anime che sostano davanti a lui sono molte, tutte una dopo l'altra si sottopongono al giudizio, dicono confessano(le loro colpe) e ascoltano (la sentenza di minosse) e poi sono precipitate giù. - a vicenda: una dopo l'altra - vanno: si sottopongono - dicono: confessano le loro colpe - odono: ascoltano - giù volte: precipitano giù (161718) “oh tu vieni al doloroso ospizio”- disse minos a me quando mi vide,- lasciando l’atto di cotando offizio -“ oh tu che giungi in questo luogo di dolore” disse minosse quando mi vide, sospendendo lo svolgimento di un compito così importante -ospizo: questo luogo di dolore - lasciando l'atto: sospendendo lo svolgimento -cotanto offizio: di un compito così importante (192021) “guarda com'entri e di cui tu ti fide:- non inganni |’ ampiezza del’intrare!”- e l’ duca mio a lui “perché pur gride?” - bada a come entri e a colui di cui hai fiducia, non lasciarti ingannare dall'ampiezza dell'entrata. e la mia guida rispose: perché continui a guidare? - guarda: bada - fide: di cui tu ti fidi - l' duca mio: Virgilio minosse a lui dal fatto che Dante fa male a fidarsi di Virgilio (222324) non impedir lo suo fatale andare:- vuolsi così colà dove si puote- gioco che si vuole, è più non dimandare- - non impedire il suo cammino voluto dalla provvidenza così si vuole là dove si può tenere ciò che si vuole e non chiedere altro- - fatale andare: cammino voluto dalla provvidenza - là: ovvero in paradiso al verso 22 24 ‘ non impedir’ ‘non dimandar’ vi abbiamo un parallelismo v.23-24: ‘vuolsi’ ‘si vuole’ epanadiplosi ripetizione di inizio verso e fine verso voleva impedire il suo cammino ma Virgilio disse che non poteva farlo perché un cammino fatale, evidenziale (252627) or incomincian le dolenti note- a farmisi sentire; or son venuto- laddove molte piante mi percuote. - ora incominciano a farsi sentire le voci di dolore, sono giunto a dove molto pianto mi colpisce -dolenti note: voci di dolore qui parla Dante autore si noti da come usa il tempo dei verbi: ‘ora’ al presente. (282930) io venni in loco d’ogne luce muto,- che mugghia come fa mar per tempesta, - se da contrari venti è combattuto. - io aggiunsi in questo luogo privo di ogni luce, rumoreggia come fa il mare in tempesta- -mugghia: rumoreggia v.28 d'ogne luce muto: sinestesia: silenzio della luce ( come nella selva il sole tace) v29: mugghia: onomatopea: più di un suono bestiale e cupo, somiglia al mare in tempesta. - si trovano le anime dei lussuriosi, sono loro a fare questo rumore, il spiriti sono in balia di questa bufera (313233) la bufera infernal, che mai non resta,- Mena li spiriti con la sua rapina;- voltando e percotendo li molesta. - vedi inoltre Elena, pausa della quale trascorsero tanti anni luttuosi, ebbe il valoroso Achille, alla fine combatte con l'amore. - tanto reo tempo si volse: trascorsero tanti anni - amore al fine combatte: alla fine combattè con l'amore (676869) vedi Paris, tristano”; e più di mille- ombre mostrommi e nominommi a dito,- ch'amor di nostra vita dipartille. - vedi poi Paride, tristano, mi mostrò e nominò ad una ad una, più di mille anime e l'amore condusse alla morte - a dito: mi mostrò ad una ad una - di nostra vita dipartille: l'amore condusse alla morte (707172)poscia ch'io ebbi l’ mio dottore udito- nominare le donne antiche e cavalieri, pietà mi giunse e fui quasi smarrito. - dopo che ebbi udito il mio maestro nominare le antiche donne e i cavalieri fui colto da pietà e persi quasi sensi -poscia: dopo dottore: maestro: autonomasia: -mi giunsè: fui colto -fui quasi smarrito: persi i sensi La pietà diventa una forma di compassione, Dante soffre di fronte a questi peccatori v.72 gande arriva a uno svenimento (737475) | cominciai: “poeta, volontieri parlerei a quei due che ‘nsieme vanno, e paion sì al vento esser leggeri" -poi cominciai: “poeta parlerei bere a quei due che procedono Uniti e sembrano essere così leggeri ai colpi del vento(bella bufera) -n'sieme: Uniti - sì: così -Vento: bufera Quei due sono Francesca da Rimini e Paolo Malatesta gli unici lussuriosi ad essere accoppiati (767779) ed elli a me: “vedrai quando saranno più presso a noi; e tu allor lo priega per quello amor che i mena ed ei verranno.” - ed egli mi rispose farai attenzione quando saranno più vicini a noi allora pregali in nome di quell'amore che li conduce, ed essi verranno,” - vedrai: farai attenzione -più presso: più vicini -li priega: allora pregali li conduce Ei-essi (798081) sì tosto come il vento a noi li piega- mossi la voce: “oh anime affannate, venite a noi parlar, s’ altri nol niega” - non appena il vento gli ebbe spinti verso di noi iniziai a parlare: oh anime tormentate venite a parlare con noi se nessuno lo impedisce’ - si tosto come: non appena - piega: spinti - affannate: tormentate - altri nol niega: se nessuno lo nega, impedisce v 80: anime affannate: captatio benevolentia (828384) quali colombe dal disio chiamate- con l'ali alzate e ferme al dolce nido- vengnon per l’aere, dal voler portate; - come colombe spinte dall istinto amoroso volano nell'aria con le ali spiegate e ferme verso il loro amato nido guidate dal desiderio, - quali: come -disio: istinto amoroso - chiamate: spinte - alzate: spiegate - vegnon: volano - voler portate: portate dal desiderio v. 82-85: similitudine: (858687)cotali uscir de la schiera ov'è dido- a noi venendo per l’aere maligno, si forte fu l' affettuoso grido. - allo stesso modo essi uscirono dalla schiera dove si trova didone venendo verso di noi nell'aria malvagia, intenso il mio affettuoso grido, richiamo. -cotali: allo stesso modo -de la: dalla -aere maligno: aria malvagia - affettuoso: dieresi/ iato. -grido: il grido era forte perché era forte il desiderio di parlare con loro. Francesca:(888990)o animal grazioso e benigno - che visitando vai per l’aere perso- noi che tignemmo il mondo di sanguigno. -" o essere vivente cortese e benevolo attraverso l'aria oscura va in visitando noi chiama chiamo la terra di sangue -animal grazioso e benigno: essere vivente cortese e benevolo - tignemmo: macchiato -aere perso: l’arai oscura dell’ inferno )919293) se fosse amico il re dee l'universo,- noi pregheremmo lui de la tua pace,- poi c'hai pietà del nostro mal perverso. - se Dio ci fosse amico noi lo pregheremmo di darti la pace perché provi pietà per il nostro terribile tormento - il re dell'universo: Dio - poi c'hai: perché provi - mal perverso: terribile tormento (949596) di quel che udire e che parlar vi piace,- noi udiremo e parleremo a voi,- mentre che l’ vento, come fa, citace. - noi ascolteremo vi parleremo di ciò che voi volete ascoltare e dire finché il vento come fa ora si placa qui dove siamo. v.96 qui tace. (979899) siede la terra dove nata fui- su la Marina dove l’po discende per aver pace co seguaci sui. - la città in cui nacqui, Ravenna, è posta la Marina dove scende il Po per trovare la pace nel mare con i suoi affluenti - terra: città - dove: in cui - siede: è posta v.97 Presentazione di Francesca, inizia a parlare della città dove è nata, sussegue poi con suo padre che era il signore di Ravenna, Guido da polenta, che aveva avuto contrasti con il signore di Rimini Malatesta, per avere una sorta via alleanza decidono di far sposare i figli, Francesca Giovanni- e Paolo era il fratello di Giovanni.- - Il Po trova pagine lo sposare nel mare: rappresenta la nostalgia: anafora 100101102- amor, ch'al cor gentil ratto s' apprende,- prese costui de la bella persona- che mi fui tolta; e |’ modo ancor m’offende - l'amore che si unisce rapidamente all' animo nobile fece innamorare costui della mia bellezza fisica che mi fu tolta e il modo violento ancora mi indigna «ratto s'apprende: si unisce rapidamente - cor gentil: animo nobile - prese costui: fece innamorare Paolo - la bella persona: la mia bellezza fisica - che mi fu tolta: con la morte - offende: indigna v.100: amor- v.103-106: personificazione ? (103104105) amor, ch'a nullo amato amar perdona,- mi prese del costui piacer sì forte,- che, come vedi, ancor non mi abbandona. - l'amore, e non permette a nessuna persona amata di non riamare mi fece innamorare della bellezza fisica Di Paolo così intensamente che come puoi constatare ancora non mi abbandona. -v. 103: l'amore che non perdona, l'amore che non permette a nessuno di non riamare, è la teoria di Andrea cappellano; l'amore non può negare nulla l'amore (106107108) amor condusse noi ad una morte.- caina attende chi a vita ci spense.”- queste parole da lor ci fuor porte. - l'amore ci condusse ad una morte comune la caina attende colui che ci fece uccidere’. queste parole ci furono dette da loro. -v107. Verso epigrafo: epigrafe - caina attende chi a vita ci spense: Giovanni Malatesta, la prima zona del nono cerchio dove cadono i parenti traditori. (109110111) quando io intesi quelle anime offense,- china’ il viso e tanto il tenni basso,- finché l’poeta mi disse: “che pense?” - quando io ascoltai quelle anime sofferenti, china il viso e lo tenni rivolto verso il basso, finché Virgilio mi chiese a cosa stai pensando? «intesi: ascoltai -offense: sofferenti -poeta: virgilio (112113114) quando risposi, cominciai: “oh lasso,- quanti dolci pensier, quanto disio- menò costoro al doloroso passo!” - quando risposi cominciai,:’ ahimè quanti dolci pensieri quanto desiderio condusse costoro al grave peccato. -disio: desiderio - doloroso passo: doloroso passaggio, grave peccato (115116117) poi mi rivolsi a loro e parla'io,- e cominciai: “Francesca, i tuoi martiri- a lagrimar mi fanno tristo e Pio” - poi mi rivolsi a loro e parla io: Francesca, le tue sofferenze mi rendono triste fino alle lacrime. -martiri: sofferenze -tristo e pio: triste e pietoso. (118119120) ma Dimmi: al tempo dei dolci sospiri,- a che e come concedette amore che conoscete i dubbiosi disiri? - ma Dimmi: al tempo dei vostri desideri amorosi in che modo l'amore permise che vi si rivelassero i vostri sentimenti ancora dubbiosi e ignoti? - conosceste: vi si rivelassero - disiri: desideri, sentimenti e Dante definisce oscuri e ignoti (121122123) e quella a me: “nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice ne la miseria: e ciò sa l' tuo dottore
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