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Informatica umanistica - Lazzari, Bianchi, Cadei, Chesi, Maffei, Dispense di Fondamenti di informatica

capitoli: 1,2,3,4,5,7,8,9,10,11

Tipologia: Dispense

2019/2020
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Scarica Informatica umanistica - Lazzari, Bianchi, Cadei, Chesi, Maffei e più Dispense in PDF di Fondamenti di informatica solo su Docsity! CAPITOLO 1 L’informatica -chiamata anche tecnologia d’informazione- è lo studio dell’informazione, della computazione e degli strumenti di elaborazione automatica che si occupa della progettazione/costruzione di macchine in grado di trattare/elaborare, in modo automatico l'informazione. Calcolatore elettronico > macchina in grado di compiere autonomamente attività di elaborazione dell'informazione e di garantire dei benefici rispetto all'elaborazione tradizionale: • riduzione dei tempi di elaborazione; • maggiore affidabilità > meno errori; • liberazione dell'uomo da lavori “noiosi” > automazione del lavoro • diffusione di metodi di elaborazione che richiedono competenze specifiche Architettura di von Neumann: • realizzazione di un calcolatore universale; • avere un dispositivo di memorizzazione in cui sia possibile rappresentare dati e istruzioni; • aritmetica binaria al posto di quella decimale; • separazione tra dispositivo di memorizzazione e di elaborazione Il calcolatore è composto da: • CPU o PROCESSORE → legge le istruzioni e le esegue trasformando i dati. • MEMORIA → insieme di celle; può contenere un dato o un'istruzione; è il dispositivo con cui la CPU interagisce ed è identificata da un indirizzo numerico; contiene le sequenze di bit. • INTERFACCIA → di input e di output; gestisce l'interazione con l'ambiente esterno tramite periferiche. • BUS → gestisce lo scambio di informazioni tra gli altri sottosistemi. Ogni istruzione deve essere codificata in binario per poter essere rappresentata nella memoria. Linguaggio macchina → insieme di tutte le istruzioni in binario. I calcolatori sono compatibili quando utilizzano CPU identiche/stesso linguaggio di macchina. Collo di bottiglia di von Neumann: la CPU elabora dati molto più velocemente di quanto il bus sia in grado di trasferire. Software: istruzioni codificate all'interno della memoria x essere eseguite dall'hw. Hardware: è composto da componenti meccanici, elettrici, elettronici ecc. Struttura di un PC: • L'unità centrale è costituita da una scatola metallica, la chassis • alimentatore → si connette alla linea elettrica e eroga corrente a tutti i componenti del PC • scheda madre → piastra di materiale plastico, struttura portante per il calcolatore • Sullo zoccolo della scheda madre è installato il microprocessore • Schede di memoria centrale (RAM) • Sulla scheda madre si possono installare delle schede di espansione. Classificazione dei calcolatori, in base a queste caratteristiche si differenziano: • Capacità di archiviazione dati • Affidabilità • Scurezza • Dotazione di periferiche • Capacità di connettersi ad altri calcolatori • Dimensioni • Modularità • Scalabilità (sostituire con componenti migliori) • Semplicità nell’utilizzo da parte dell’utente • Dotazione di sw • Prezzo I CALCOLATORI SI DIVIDONO IN: I CALCOLATORI SI CLASSIFICANO IN: 1. PDA racchiude in dimensioni ridottissime, le caratteristiche di un tablet PC. 2. Workstation simile a un PC ma con caratteristiche più avanzate 3. Computer multi-utente: più persone possono avvalersi delle risorse di esso eseguendo programmi diversi da varie postazioni. Tra questi vi sono: • minicomputer → fascia intermedia, imprese medie e grandi • mainframe → fascia alta, grandi imprese • supercomputer → tecnologie innovative, elevate prestazioni 4. Calcolatori embedded collocati all'interno di altri sistemi PROCESSORE = CPU La frequenza con cui vengono eseguite le istruzioni è data dal clock. La frequenza del clock viene indicata in hertz e determina la velocità massima di elaborazione della CPU. Le CPU moderne hanno una frequenza di clock di alcuni GHz. Compito: eseguire le istruzioni codificate in binario all'interno della memoria centrale. Per svolgere le sue attività utilizza dei registri (IR e program counter). Durante l'accensione-spegnimento del calcolatore si hanno 4 attività della CPU: 1) fetch > lettura della memoria 2) decodifica > identificata la parte che specifica l'operazione da eseguire 3) esecuzione > demandata dall'ALU che contiene i circuiti per eseguire le operazioni elementari. 4) scrittura > il risultato dell'esecuzione viene trascritto in uno dei registri interni alla CPU. Memoria centrale (RAM) è il dispositivo di memorizzazione che interagisce con la CPU, tramite bus per eseguire le istruzioni. La sua caratteristica è la volatilità > per mantenere info deve essere alimentata. Tipi di accesso che può supportare ogni dispositivo di memoria: • Sequenziale: prima di poter leggere una cella, è necessario leggere quelle che la precedono. • Diretto: è possibile l'accesso immediato > supportato dalla RAM • Misto: diretto + sequenziale. • Associativo: accesso guidato ricercato su più celle. La RAM ha capacità tra i 4 e i 32 GB. Ha il “difetto” di non poter contenere per troppo tempo i dati, per questo ogni calcolatore dispone di una piccola memoria aggiuntiva: ROM o EPROM → non volatile, il cui contenuto può essere modificato. La ROM contiene le istruzioni di inizializzazione del calcolatore e funzioni di supporto alla diagnosi, utili nel caso di malfunzionamento. Memorie di massa o secondarie: garantiscono la persistenza dei dati; rispetto alla memoria centrale, offrono una maggiore capacità e un minor costo di memorizzazione, però i tempi sono più lunghi. Possono essere rimovibili o fisse. Nel calcolatore, la principale memoria di massa è il disco rigido > Hard disk PERSONAL COMPUTER LAPTOP Per uso domestico denominato anche home computer. Composto da: desktop o small form factor (desktop più piccolo per stare sotto la base di un video LCD) e tower. PC mobile, che può essere: • NOTEBOOK: dimensioni di un block-notes • SUBNOTEBOOK: più piccolo del block-notes • NETBOOK: si connette senza fili • TABLET PC: senza tastiera, touchscreen Ci sono due tipi di traduttori: • Compilatore riceve il programma in linguaggio di alto livello e produce la traduzione in linguaggio macchina • Interprete riceve il programma e ne traduce le singole istruzioni Macchina astratta → calcolatore + traduttore. Macchina fisica → solo calcolatore. MACCHINA DI TURING (Turing: padre della moderna informatica) MdT → dispositivo per l'elaborazione dell'informazione molto potente. Studiata come entità astratta. È costituita da: • alfabeto • nastro suddiviso in celle (ogni cella contiene un simbolo dell'alfabeto) • testina > si muove lungo il nastro leggendo e modificando il contenuto • stati > contenente uno stato iniziale e uno o più stati finali • registro di stato > è la memoria interna del sistema • tabella delle azioni/funzione di transizione Quando la MdT viene attivata si hanno queste operazioni: • lettura del simbolo • individuazione della riga • scrittura di X nella cella corrente • spostamento della testina nella cella adiacente nel verso V • impostazione di S nel registro di stato UTM > macchina di Turing universale. Tesi di Church-Turing > se una funzione è intuitivamente considerata calcolabile, allora esiste una macchina di Turing in grado di calcolarla. Questa tesi è accettata come vera perchè non sono mai stati verificati dei controesempi. È importante perchè è determinata da due conseguenze: 1) proprietà degli algoritmi possono essere studiate più facilmente sulle MdT 2) se si costruisce un nuovo modello di calcolo esso sarà potente almeno quanto i modelli di calcolo esistenti Ingegneria del software > si occupa di sviluppare approcci sistematici e disciplinati allo sviluppo, alla messa in opera e alla manutenzione del software. Fasi del ciclo di vita del sw: • analisi > per produrre un documento contenente la definizione del problema che il sw dovrà risolvere • progettazione > definisce le caratteristiche dei singoli moduli che la compongono • implementazione > realizzazione di uno o più programmi che costituiranno il prodotto sw • collaudo > test per verificare se il sw soddisfa i requisiti indicati nella fase di analisi • rilascio > installazione del prodotto • manutenzione > attività di modifica per l'eliminazione di malfunzionamenti. Il software può essere duplicato e distribuito su supporti economici, ma è soggetto alle norme sul diritto d'autore. Il produttore di un sw immette il proprio prodotto sul mercato concedendo: Licenza d'uso > numero limitato di calcolatori, vietata la copia, la modifica e la ridistribuzione. Licenza shareware > il prodotto può essere utilizzato per un periodo di prova; una volta scaduto si richiede la registrazione e un versamento di denaro. Licenza freeware > distribuito gratuitamente dal produttore. Può essere copiato e distribuito. Sw libero e sw open source: il titolare ne incoraggia l'uso, studio, modifiche/redistribuzione gratuitamente ma: • le versioni modificate devono sempre menzionare gli autori delle versioni precedenti • non è possibile distribuire il sw originario o modificato con licenze incompatibili con quella originaria • il sw originario o modificato deve sempre essere distribuito anche in formato sorgente. Il software per i calcolatori viene classificato in due categorie: • applicativo > applicazioni che risolvono/supportano l'utente nella risoluzione di problemi specifici • di base > programmi di utilizzo generale SISTEMA OPERATIVO > è un sw di base che permette l'interazione tra utente e calcolatore tramite una serie di programmi. È costituito da hardware + strato di software. Un moderno s.o. include: nucleo, gestore della memoria, gestore dei dispositivi di I/O, file system, gestore della rete e interprete dei comandi. GESTIONE DELLA CPU I primi calcolatori elettronici erano mono-programmati: eseguivano un solo programma per volta e non disponevano di un sistema operativo. Poi venne introdotto il monitor e un sistema operativo in grado di automatizzare l'avvio dei programmi. Mediante il Job Control Language si poteva predisporre di un job, cioè un programma eseguito dal monitor per organizzare l'esecuzione di un certo numero di programmi. I calcolatori impiegati secondo tale modalità vennero definiti sistemi batch. Poi si pensò che bisognasse recuperare anche i tempi di inattività. Calcolatori divennero sistemi multi- programmati, potevano tenere in RAM più programmi. Nacquero molte applicazioni e vennero classificate in: app I/O bound interattive e app CPU bounf – non interattive. Si collegarono più terminali allo stesso calcolatore che divenne un sistema timesharing. Quando è richiesta l'esecuzione di un programma, il sistema operativo crea un nuovo processo e gli colloca in RAM lo spazio per le istruzioni e uno per i dati. In ogni istante, un processo si trova in uno dei seguenti stati: • pronto > attende il suo turno per essere chiamato a transitare allo stato successivo • in esecuzione > il processo ha accesso alla CPU che ne esegue le istruzioni > vengono messi in questo stato tramite l'operazione di context swapping • in attesa > è in attesa del completamento di un'operazione asincrona Sui PC è una sola la finestra attiva, il processo corrispondente > in foreground; per le finestre non attive vengono detti in background. Vi sono programmi progettati per essere eseguiti sempre da processi in background. Memoria virtuale > ogni programma opera come se avesse a sua disposizione l'intera RAM. Driver fornisce al s.o. i dettagli operativi per gestire una periferica. Molti sistemi operativi sui PC supportano il Plug and Play: quando il calcolatore rileva la presenza di una nuova periferica, è in grado di riconoscere il driver appropriato per essa, installarlo e configurarlo. File system (gestisce i file): si occupa della gestione delle memorie di massa, al cui interno i dati sono organizzati in file. Per ogni file/cartella, il file system memorizza e gestisce: formato, dimensione, data e ora di creazione, data e ora dell'ultima modifica, autorizzazioni. Sistemi operativi di rete > è obbligatoria la connessione del calcolatore in rete. Il gestore della rete deve garantire la device independence grazie alla quale gli utenti e le applicazioni usufruiscono dei servizi disponibili in rete. È importante la corretta gestione delle autorizzazioni all'accesso. • interazione uomo – calcolatore locale: senza impiego della connessione di rete • interazione uomo – calcolatore remoto: client-server • interazione tra uomini mediata da calcolatori: l'utente interagisce con un altro che a sua volta impiega un client in esecuzione sul suo calcolatore. Interfaccia uomo/macchina > consente di comunicare con il sistema operativo. Deve identificare con certezza l'utente che intende accedere al calcolatore al fine di: • garantirgli autorizzazioni a lui riservate x l'accesso alle risorse • personalizzare l'ambiente applicativo • fatturare il consumo delle risorse secondo le tariffe concordate L'autenticazione informatica può essere condotta in 3 modi: • dimostrazione di conoscenza: username e password • dimostrazione di possesso: dimostrare di possedere un oggetto fisico tipo smart card • dimostrazione di caratteristiche fisiche (es fingerprint scanner) Figure di riferimento: • amministratore di sistema > garantisce funzionamento del calcolatore • operatore di sistema > sostituisce amministratore in alcune operazioni di routine • programmatore > realizza applicazioni • utente applicativo > utilizza applicazioni. Le prime applicazioni interattive offrivano un'interfaccia interattiva modale: domande a cui l'utente doveva rispondere; poi fase di elaborazione, seguita dalla visualizzazione e dalla terminazione. Interfaccia interattiva non-modale: l'utente inserisce dei valori di input e seleziona il pulsante per terminare l'applicazione. Si conclude quando l'utente seleziona il pulsante x terminare l'applicazione. Virtuale: simula caratteristiche/funzionalità diverse da quelle reali. Realtà virtuale: simulare la collocazione all'interno di un mondo diverso da quello in cui è realmente ubicata. Piazze virtuali: consentono a persone a distanza di intrattenere relazioni sociali simili a quelle reali. Virtualizzazione dell'hardware: su un calcolatore viene installato un hypervisor, sw di base che supporta la creazione di una o più macchine virtuali, ciascuna delle quali opera come se avesse il totale controllo delle risorse hw che sono gestite dall'hypervisor stesso. Quest'ultimo consente la creazione di uno snapshot. Malware o virus > programmi che si infiltrano e apportano danni senza il consenso del suo proprietario. Computer virus > insieme di istruzioni nascosto all'interno di un programma di uso comune. Worm > programma che invia copie di se stesso ad altri calcolatori e genera problemi sulla rete. Trojan horse > programma che si presenta come un'inutile applicazione. Durante l'esecuzione apre una breccia all'interno del calcolatore che può essere facilmente oggetto di attacchi e accessi non autorizzati da parte di individui malintenzionati (hacker). Spyware > programma installato senza autorizzazione; raccoglie informazioni sull'utente e sulle sue abitudini. Adware > pubblicità Crimeware > sw progettato per il furto d'identità. Hoax > bufala. Messaggio di posta elettronica che annuncia l'arrivo di altri messaggi infettati. SISTEMI DI DIFESA: firewall > barriera elettronica contro gli attacchi in stile trojan horse antivirus > prevenire, individuare e rimuovere i programmi malware CAPITOLO 3 Supporti delle memorie centrali e di massa → costituiti da grandi collezioni di dispositivi bistabili, cioè in grado di rappresentare sequenze di simboli di un alfabeto ridotto: i bit (cifre binarie 0 e 1). La codifica più comune è la notazione decimale posizionale. “Decimale”: 10 simboli (numeri da 0 a 9). “Posizionale”: ogni cifra assume un ruolo diverso in base alla sua posizione. 10 è la base del nostro sistema. Alfabeto costituito dai seguenti simboli: I(1), V(5), X(10), L(50), C(100), D(500), M(1000). Il numero è un simbolo dell'alfabeto. I, X, C, M al massimo 3 volte di seguito. V, L, D non si possono ripetere. Sistema informativo (SI) → risorse che un'organizzazione impiega per raccogliere, organizzare e rendere fruibili le informazioni necessarie alle proprie attività. I data base → collezioni strutturate di dati in grado di: • Garantire la rappresentazione efficace in un unico contenitore logico, conservazione delle informazioni • Evitare la frammentazione, la ridondanza e l'inconsistenza • Evitare accessi non autorizzati alle informazioni La gestione di un DB è affidata a un sistema di gestione di base di dati (DBMS); tale sw viene eseguito su un server. Sicurezza informatica - principali aspetti: • riservatezza o privacy → protezione dei dati da letture non autorizzate • integrità → protezione da modifiche non autorizzate; comprende autenticità e non ripudiabilità. • disponibilità → protezione da interventi non autorizzati La legge sulla privacy definisce i seguenti termini: Dato personale: info relative a persone fisiche, giuridiche, ente, identificati/identificabili anche indirettamente. Dato sensibile: rivela l'origine razziale, convinzioni religiose, filosofiche, stato di salute, vita sessuale ecc. Dato giudiziario: rivela provvedimenti in materia giudiziale ecc. Per raccogliere dati personali è necessario raccogliere il consenso dell'interessato. Il trattamento dei dati personali è ammesso solo con il suo consenso. Misure minime di sicurezza: • Autenticazione informatica: riconoscimento degli utenti con credenziali personali. • Custodia delle copie di sicurezza. • Stesura di un documento programmatico sulla sicurezza. CRITTOGRAFIA > tecnica per garantire la riservatezza dei dati durante la loro trasmissione. CAPITOLO 4 Telematica > disciplina che nasce dall'incontro tra informatica e telecomunicazioni. Rete di calcolatori > insieme di più calcolatori e dispositivi allo scopo di comunicare, condividere dati e risorse Classificazione delle reti: 1. rete personale (PAN) → PC con dispositivi periferici (stampante, telefono ecc), raggio azione qualche metro 2. rete locale (LAN) → interconnette calcolatori di uno o più edifici adiacenti 3. rete metropolitana (MAN) → area più ampia, ma limitata alla scala urbana 4. rete geografica (WAN) → ampia area geografica 5. rete globale (GAN) → si estende a livello globale. 6. rete privata virtuale (VPN) → simulazione della connessione diretta tra due calcolatori. 7. WLAN e WPAN → reti locali e personali senza fili. Internet → rete di reti di calcolatori a livello globale. In una rete possono esserci anche altri dispositivi (es: stamp. di rete) Nasce alla fine degli anni '60 come progetto del ministero della difesa degli Stati Uniti. Obiettivi del progetto: rete di calcolatori con SO diversi, decentrata e non vulnerabile. Caratteristiche: utilizzo di una struttura ridondante e comunicazione con commutazione di pacchetto. Negli USA la diffusione iniziale è in ambito militare e accademico, in Europa negli anni '70 e in Italia nel 1986. Alcune applicazioni sviluppate in quegli anni sono sopravvissute (es: posta elettronica), molte sono state cancellate dalla killer application di internet, sviluppata negli anni 90: il World Wide Web. Internet viene ampliato se vengono aggiunte nuove reti - I nodi vengono individuati tramite gli indirizzi IP. COMUNICAZIONE: per costituire una rete, due calcolatori devono essere in grado di comunicare. Segnale → grandezza fisica il cui valore cambia nel tempo. Canale di trasmissione → sistema fisico in grado di trasferire un segnale alle cui estremità si trovano un trasmettitore e un ricevitore. Essi concordano una codifica dell'alfabeto; il più noto è il codice Morse. Sorgente → invia il messaggio al trasmettitore → codifica i simboli mediante la modulazione del segnale → giunge al ricevitore → lo decodifica rigenerando la sequenza di simboli che costituisce il messaggio. Mezzi fisici: 1. Guidati → il segnale viaggia lungo dei cavi. Dette anche reti cablate. • Doppino telefonico > costituito da 8 fili di rame, ciascuno ricoperto di una guaina isolante, suddivisi in 4 coppie di fili intrecciati. Il tutto è racchiuso in un'ulteriore guaina isolante. • Cavo coassiale > corpo centrale di rame ricoperto con materiale isolante, avvolto a sua volta da fili di rame che lo protegge dalle interferenze, racchiuso in una guaina esterna isolante. Due versioni: thin e thick. • Fibra ottica > Trasmissione di segnali luminosi che rimbalzano all'interno del core. 2. Non guidati → (wireless, senza fili) il segnale viene irradiato nello spazio. • IrDA → utilizza onde elettromagnetiche infrarosse, impiegata per connettere dispositivi che si vedono direttamente. Obsoleta. • Bluetooth → tecnologia basata su onde radio, mette in comunicazione dispositivi vicini. • Wi-Fi → tecnologia basata su onde radio. Ogni mezzo di comunicazione ha delle caratteristiche fisiche che determinano: distanza max oltre il quale il segnale si degrada e la velocità max con la quale i dati possono essere trasmessi. Si misura in bps/multipli. INTERNETWORKING (dispositivo on line) > connettere a due reti diverse, dando origine a un'unica rete. Connessione a internet di un privato, detta Internet Service Provider (ISP) o Internet Access Provider (IAP). Modem, contrazione di due termini: Modulazione: ricezione del flusso di bit e codificazione sotto forma di segnali elettrici che vengono trasmessi lungo la linea telefonica. Demodulazione: decodificazione dei segnali elettrici e traduzione di essi in sequenze di bit che vengono inviate al calcolatore. Router: collega tra loro due reti. Analizza i blocchi dei dati in transito all'interno di una rete e li indirizza verso il router corrispondente. Modem analogico → collega tra loro due calcolatori mediante una linea telefonica commutata. Connessioni dial-up → si attivano solo quando il modem impegna la linea. Oltre al canone, si deve pagare la tariffa corrispondente alle chiamate del modem come se fossero normali telefonate. Linea dedicata → canone mensile fisso, connessione 24/24. Tecnologia DSL → ottimo rapporto prestazioni/prezzo. Velocità molto maggiore delle dial-up. È in grado di connettersi all'ISP utilizzando segnali elettrici ad alta frequenza garantendo una connessione 24/24 h senza disturbare il traffico telefonico che si può sviluppare contemporaneamente. ADSL → asimmetria nella velocità di trasferimento dei dati: velocità di download > di quella in upload HDSL → le velocità sono simmetriche. WiMAX → connessione all'ISP a banda larga e senza fili, successo nelle aree geografiche che non sono raggiunte dalla connettività ADSL. Telefonie mobili → operano come ISP, sfruttano la propria infrastruttura per erogare connettività wireless. Le reti sono un insieme di: dispositivi informatici, connessioni, protocolli, software e utenti. Funzioni principali delle reti: permettono la comunicazione fra più nodi/utenti e la condivisione di risorse. Programmi → permettono agli utenti di mettere in atto le loro strategie di comunicazione. Messaggio → testo scambiato tra due nodi di una rete. La comunicazione sulle moderne reti informatiche è a commutazione di pacchetto → messaggio “spezzettato” in tanti pacchetti: spedizione efficiente che permette di massimizzare l'uso del canale di trasmissione. Protocolli di rete: norme/convenzioni che stabiliscono i formati dei messaggi, regolano invio e ricezione. Intranet → rete locale, usata per la comunicazione interna e l'accesso è ristretto a determinati utenti. Un complesso di reti che sono tenute insieme da infrastrutture di interconnessione Extranet → una parte della intranet è accessibile a esterni autorizzati, come clienti e fornitori. Servizi di rete → posta elettronica e chat. Un nodo può essere attivo o passivo. Se il nodo fornisce dei servizi → server; se il nodo beneficia di questi servizi → client. Gateway → porta di accesso fra i calcolatori della stessa rete e quelli del resto di internet. Sottoreti di interconnessione → permettono di instradare il traffico dei pacchetti fra sottoreti diverse. Indirizzo → strumento per identificare i nodi. Indirizzo IP → indirizzo numerico costituito da 32 cifre binarie ma rappresentata da 4 numeri compresi tra 0 e 255, separati l'uno dall'altro da un punto. DNS → rete di archivi che contengono tabelle di corrispondenza fra indirizzi simbolici e numerici. Un utente specifica un indirizzo simbolico > interpretato e risolto dal DNS primario; se esso non è in grado di risolvere la corrispondenza, si rivolge alla rete DNS, e finché non è identificato il server in grado di fornire la corrispondenza ricercata. Mailservernew.unibg.it dominio di 1° liv; dominio di 2° liv; nome attribuito al nodo da parte dei gestori del dominio di 2° liv. (.com=nodi commerciali, .edu=siti accademici) Il fatto che gli indirizzi web cominciano per “www” è una convenzione. Web: • non è internet • è un servizio su internet • si appoggia ad internet • nasce 20 anni dopo internet Posta elettronica: è uno dei primi servizi offerti dalla rete; sistema di scambio di messaggi via rete che consente la consegna in pochi secondi. L'identificativo è l'indirizzo e-mail. Il funzionamento è reso possibile da una rete di mail server, cioè calcolatori che fungono da uffici postali per l'instradamento, smistamento e conservazione dei messaggi. Il client può essere di tre tipi: • programma di posta (Outlook) • programma integrato nelle funzionalità di un browser web; • funzione messa a disposizione da un sito web Il servizio di posta elettronica non è garantito, non c'è la certezza che il messaggio arrivi effettivamente a destinazione. Posta elettronica certificata, garantita; per la legge italiana è identico a una raccomandata con avviso di ricevimento. Garantisce la ricezione e l'integrità del messaggio. Mailing list: più persone possano scambiarsi messaggi relativi a un argomento. - Liste moderate → ogni messaggio viene esaminato da un amministratore per evitare abusi, offense ecc. - Liste non moderate → i messaggi vengono immediatamente smistati a tutti gli iscritti. Protocollo FTP > possibilità di scambiare documenti, dati e programmi anche fra calcolatori con sistemi operativi e file system differenti. Se URL troppo ingombranti e devono essere comunicati si rischia di commettere un errore. Soluzioni: − Aliasing: l'amministratore di un server crea un alias per un URL, in modo da usare un nome facile da memorizzare e scrivere, che verrà poi sostituito dall'indirizzo vero e proprio. − Refresh − URL shorteners: servizio web che permette di generare URL brevi. PURLs: assicura che la pagina sia sempre raggiungibile dall’estero anche se il suo URL cambia. Ogni volta che si visita una pagina web si lasciano tracce del proprio passaggio: l'indirizzo IP di provenienza, il tipo di sistema operativo e di browser, risoluzione dello schermo ecc. Tecnologie push: informazioni che vanno incontro all'utente. Es: servizi di podcasting Downloading > scaricare il file, attendere, riprodurre. Streaming > riproduzione online. Un documento per il web è un file scritto con linguaggio HTML > linguaggio di marcatura, quindi prevede l'esistenza di marche che servono per suggerire al browser quali comportamenti adottare. Esistono due tipi di marche: 1. doppie > racchiudono una porzione di testo sulla quale la marca ha un certo effetto → <p> inizio di paragrafo; </p> fine paragrafo. 2. singole > hanno effetto istantaneo e non hanno la necessità di una marca di chiusura. • JavaScript: mini linguaggio di comandi che possono essere incorporati all'interno della pagina HTML. Vengono interpretati ed eseguiti dal browser. Consentono di gestire eventi all'interno della pagina. • Java: vero e proprio linguaggio di programmazione; può essere utilizzato indipendentemente dal web. • Flash: tecnologia orientata all'animazione multimediale, sfruttata x la gestione di immagini. • XML: metalinguaggio di marcatura. È un formato di descrizione di dati. La ricerca nel web: diretta > digitata, indiretta: segue un link, spinta da un motore di ricerca. Affermazioni scorrette sui motori di ricerca: a. cerca risultati in tutti i siti del web → nessun motore di ricerca conosce tutto il web b. va a cercare nel web i siti che contengono la parola chiave digitata → quando un utente inoltra la propria interrogazione al motore, riceve nel giro di pochi secondi, delle pagine che riguardano il suo interesse. Già questo dovrebbe far pensare che non faccia delle ricerche al momento c. cerca nell'archivio dei siti web → non esiste un catalogo di tutte le pagine del web ma un archivio costituito e mantenuto aggiornato dallo stesso motore di ricerca. d. automaticamente dice in quali siti ricorre la parola chiave (sfruttando altri programmi). I motori di ricerca GENERALISTI effettuano ricerche testuali che contengono nel proprio testo la parola chiave specificata dall'utente. Motore di ricerca: servizio web che a partire da un input, restituisce come output una lista di collegamenti a risorse del web (gli utenti possono raffinare le proprie ricerche legando più parole chiave) è costituito e mantenuto aggiornato dal motore di ricerca stesso. Quest'ultimo dispone di un programma, chiamato spider che esplora la rete alla ricerca di pagine, le analizza e le indicizza. L'attività dello spider è continua, asincrona rispetto alle richieste degli utenti e ciclica: periodicamente rivisita le pagine a lui già note. Copia cache: la copia archiviata viene ispezionata x verificare se corrisponde ai requisiti specificati dall'utente. Operazione di ranking: ordinamento risultati. Sponsored link: chi ha scritto la pagina web paga il motore di ricerca per far apparire con più evidenza la sua pagina per certe parole chiave. Ora viene specificato se è sponsorizzato. Motore di ricerca costituito da: • archivio: copie delle pagine web ed eventuali informazioni estratte da queste pagine • programma di interrogazione dell'archivio: permette di recuperare le pagine significative rispetto alle parole chiave, ordina i risultati e propone i risultati sotto forma di pagina web • programma di scansione e indicizzazione: ricerca nel web le pagine da inserire nell'archivio. Da cosa dipende il valore di un motore di ricerca? Ampiezza archivio, pertinenza dei risultati e ordine con il quale vengono proposti. Ci sono delle applicazioni che permettono di confrontare le prestazioni dei motori di ricerca. Esistono poi anche dei motori specializzati che vengono raggruppati in: 1. metamotori: servizi di ricerca che attivano la ricerca su più motori per poi sintetizzarne i risultati 2. plurimotori: lanciano ricerche su motori generalisti e specialistici 3. clusterizzatori: cercano di individuare sottoinsiemi di pagine collegate a quelle richieste dall'utente anche da una parola chiave ulteriore 4. motori specialistici: sono in grado di operare su domini particolari (es: Google Books). WEB 2.0 → social network, servizi che permettono alle persone di connettersi fra di loro per mantenere dei rapporti (Facebook, Netlog, Twitter). Per entrare bisogna costruirsi un profilo personale, una rete di contatti e dialogare con essi. Instagram, Foursquare (condividere la posizione nella quale ci si trova e di segnalare luoghi di interesse), Blog, Wiki (si basa su Wikipedia, è un sito web i cui contenuti sono sviluppati, aggiornati e dibattuti da un gruppo aperto di utenti) TripAdvisor, Booking e Recommender systems (programmi che guidano l'utente alla scelta dell'opzione che fa per lui, in base al profilo compilato dall'utente stesso). CAPITOLO 7 Il web 2.0 ha permesso a molte persone di partecipare/interferire con i contenuti dei siti, commentando, creando nuovi archivi. Il web 3.0 utilizza sistemi di intelligenza artificiale che strutturano la conoscenza in “categorie concettuali”. Il web 4.0 propone spazi tridimensionali in cui ogni utente può interagire attraverso un proprio avatar. Si sono sviluppati biblioteche, musei e portali di beni culturali online grazie ai quali si può visitare in maniera virtuale questi luoghi/oggetti. Ma stanno sollevando molte polemiche. Icom: più importante portale mondiale dedicato ai musei. Il Museo è un'istituzione senza scopo di lucro, al servizio della società e del suo sviluppo. Aperto al pubblico, acquisisce, conserva ed espone il patrimonio tangibile e intangibile dell'umanità a fini educativi. Patrimonio culturale immateriale: azioni sociali/forme di espressione Musei della storia: privi di oggetti materiali, ci sono solo applicazioni multimediali. Istituzioni museali: accolgono e rielaborano i contributi che i visitatori producono dopo l'esperienza diretta della visione delle opere d'arte. Ci sono tre forme strutturali: 1) Web museali: brochure elettronica, schede descrittive, simili al depliant cartaceo. 2) Museo nel mondo virtuale: duplicato virtuale del museo reale, mappe, immagini esposizioni virtuali. 3) Vera interattività: pagine web interattive, aggiungono/reinventano il museo. Museo-database: formato elettronico del catalogo del museo, informazioni sui singoli oggetti. Permette ricerche raffinate per categoria, titolo, artista ecc e permette di creare album personalizzati con le opere più interessanti. Dati comuni a queste tipologie: informazioni pratiche, sul museo, sulle collezioni, sulle mostre e sulle sue attività + sezione didattica e sezione e-commerce. Web museum: è una collezione di risorse digitali di ambito artistico, storico-culturale, accessibile mediante strumenti telematici. Possiamo definire un museo virtuale anche in base alla funzione che può assumere: • simulazione: ripropone indirettamente l'esperienza del museo reale • divulgazione di informazioni: complementare alla visita, informazioni che non si ottengono al museo • reale accezione: prodotto multimediale del tutto indipendente dal museo reale. Requisiti che deve avere un museo virtuale: multimedialità-interattività multidisciplinarietà multidimensionalità multi-temporalità connettività deterritorializzazione polisemicità multi-sensorialità accessibilità a dati invisibili cognitività interscambio narratività Il museo online non è un’alternativa a quello reale, ma va affiancato ad esso. MUSEI VIRTUALI E APPLICAZIONI 3D sono la forma più avanzata della virtualità, della realtà tridimensionale. Obiettivo → simulare contesti, oggetti e ambienti, in modo che appaiano indistinguibili dalla realtà con potenti software grafici. I modelli 3D all'interno dei musei facilitano l'inserimento di ogni opera nel suo contesto storico, culturale e ambientale. La virtualità può seguire diverse direzioni: nello spazio → riproduzione di una realtà che è presente altrove; nel tempo → usata come ricostruzione di un contesto frammentato/non più esistente. Criteri: 1. accessibilità: accessibili a tutti i tipi di utenti; 2. usabilità: requisiti di efficacia, efficienza, sicurezza e soddisfazione nell'uso del prodotto. Due operazioni possono definirsi interoperabili se sono in grado di scambiarsi dati e servizi in modo efficacie e consistente, permettendo la comunicazione tra piattaforme hw e sw eterogenee. L'istituto centrale del catalogo e della documentazione (ICCD) definisce gli standard e gli strumenti per la catalogazione e la documentazione del patrimonio archeologico, architettonico, storico ecc. La catalogazione è fondamentale. Le schede ottenute da questo lavoro sono la base (ogni scheda è dotata di specifici strumenti di supporto e controllo per compilare i vari campi. Ci sono 3 livelli: schede di catalogo, pre- catalogo e inventariazione). Vocabolari controllati e thesauri: banche dati utilissime. Aiutano la standardizzazione del linguaggio sia in fase di compilazione sia in fase di ricerca. CAPITOLO 8 Fino agli anni '80: documenti registrati su supporto cartaceo. Oggi: buona parte dell'informazione è registrata su documenti digitali. Alcuni sono su supporti manipolabili (CD, DVD); altri indisponibili o remoti (server). Risorse continuative: documenti che consistono di più parti che vanno ad aggiungersi successivamente al contenuto iniziale (es riviste). Risorse integrative: nel web l'aggiunta di nuovi commenti/modifica è veloce e facile. Information retrieval (IR) → processo interattivo che si avvia con una richiesta da parte dell'utente e si conclude con una risposta dal sistema. Indicizzazione: creazione di una sua segnalazione/rappresentazione, utile per favorirne il reperimento. Risultato del processo dell'IR → selezione sulla totalità delle informazioni disponibili. Una richiesta non identifica quasi mai una solo risorsa informativa, infatti una volta ottenuti i risultati bisogna valutarli. L'IR non presuppone l'utilizzo di tecnologie informatiche. Punto di svolta → nascita del World Wide Web. Query: costituita da una o più stringhe di testo che specificano le caratteristiche che il documento deve possedere perché sia rilevante rispetto alla nostra esigenza informativa. Le tecnologie assistive sono strumenti che consentono alle persone con disabilità di usare efficacemente i prodotti informatici, ma risultano molto costosi. In ambito hw: interfacce uomo-macchina → tastiere braille per i non vedenti, sistemi di puntamento oculare. In ambito sw: alla portata di chiunque → cambio di contrasto e dimensione del testo per aumentare la leggibilità, dettatura vocale dei comandi. Progetto Farfalla → applicazione web multipiattaforma; che permette di visualizzare i contenuti di una pagina web secondo una serie di profili predefiniti in base al tipo di disabilità. Le tecnologie inclusive → procedure operative che coinvolgono l'intera classe, non evidenziando il disturbo del singolo. Questi metodi funzionano bene con tutti gli alunni e aiutano i soggetti di più basso rendimento. CAPITOLO 11 World Wide Web > più importante fonte di sapere e conoscenza dell'umanità. Per valutare la qualità di un sito web bisogna definire un modello che includa le principali caratteristiche da misurare: grafica, contenuto, autorevolezza, usabilità e accessibilità. A esse viene attribuito un voto: il punteggio rappresenta i punti di forza e debolezza del sito. Tecnica di valutazione più diffusa: valutazione euristica. Ci sono 10 regole, dette “euristiche”, utilizzate per valutare l'usabilità delle interfacce. Questa valutazione è informale ed economica: permette di individuare problemi e incoerenze, sia in fase preliminare che di sviluppo. È inoltre opportuno testare un sito web avvalendosi di utenti non esperti e osservando le loro azioni. Questi test possono essere sia qualitativi che quantitativi ed è possibile raccogliere dati in maniera esplicita ed implicita. Sistemi di oculometria (o eye tracking): permettono di tracciare il movimento della pupilla e comprendere con precisione quali sono i punti di attenzione dell'utente sullo schermo Disabilità visiva a livello cromatico è consigliabile: scegliere schemi di colori a contrasto elevato, evitare schemi cromatici potenzialmente problematici e sfondi complessi che riducono la leggibilità. Disabilità motoria (problemi con l'uso del mouse/tastiera) Scorciatoie di tastiera > combinazioni di tasti associate ai collegamenti ipertestuali contenuti nella pagina. Disabilità uditiva: creazione di sottotitoli sia in maniera automatica che manuale. I principi di accessibilità sono fondamentali e si riflettono su: usabilità, contenuto e architettura. Grado in cui un prodotto può essere usato dai suoi utenti per raggiungere obiettivi con efficacia, efficienza e soddisfazione. MODELLO DI QUALITA’ DI UN SITO WEB 1. ARCHITETTURA STRUTTURA MAPPA DEL SITO NAVIGAZIONE 2. COMUNICAZIONE HOME PAGE BRAND IMAGE GRAFICA 3. FUNZIONALITA’ ADEGUATEZZA CORRETTEZZA 4. CONTENUTO CATEGORIZZAZIONE/LABELING STILE INFORMAZIONE LOCALIZZAZIONE 5. GESTIONE DISPONIBILITA’ MONITORAGGIO AGGIORNAMENTO RELAZIONI CON GLI UTENTI 6. ACCESSIBILITA’ TEMPI DI ACCESSO REPERIBILITA’ INDIPENDENZA DEL BROWSER ACCESSIBILITA’ PER I DISABILI 7. USABILITA’ EFFICACIA EFFICIENZA SODDISFAZIONE DELL’UTENTE Facilità di accesso e fruizione. Servizi, contenuti e oggetti sono accessibili quando riducono al minimo le barriere che possono ostacolare l'accesso/utilizzo. Bisogna assicurarsi che l'interfaccia web agisca in modo trasparente tra utente ed obiettivo in modo che l'utente sappia sempre dove si trova rispetto alla pagina principale e sappia sempre cosa sta facendo il sistema.
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