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Inghilterra e Francia nel 1600, Appunti di Storia

situazione generale della Francia e dell'Inghilterra nel secolo del 1600

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 25/10/2022

_danny
_danny 🇮🇹

7 documenti

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Scarica Inghilterra e Francia nel 1600 e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! La Francia da Enrico IV a Luigi XIII Grazie alla nuova pace religiosa il re di Francia Enrico IV poté ripristinare il potere della corona appoggiandosi alla borghesia. Lui, in cambio, vendeva incarichi pubblici e pagando una tassa (paulette) il titolare del titolo poteva farlo diventare ereditario. Questo rafforzò ulteriormente la nobiltà di toga. Al progetto di ripristino del potere imperiale si unisce il duca di Sully, che si concentrò sulla promozione dell’agricoltura e sul potenziamento dell’industria. Per fare ciò adottò una politica economica di tipo mercantile che prevedeva la protezione dei mercatini interni per favorire le esportazioni. Il re intendeva perseguire la politica espansionistica e voleva fare in modo che la Francia stipulasse una coalizione antiasburgica, ma fu ucciso nel 1610. Il potere passò al figlio Luigi XIII, ma avendo nove anni la reggenza fu affidata alla madre Maria de’ Medici e a Concino Concini. Da qui la monarchia dovette affrontare vari conflitti. La corona riuscì a risollevarsi dai conflitti nel 1624 con il duca di Richelieu che divenne primo ministro del re. Quest’ultimo per consolidare il potere monarchico istituì la figura dell'intendente, un rappresentante diretto del re nelle province. Inoltre ridusse le libertà politiche e militari concesse in precedenza con l’editto di Nantes. Richelieu proseguì la politica economica di tipo mercantilistica promuovendo l’espansione coloniale francese e colonizzando Antille e Canada. La guerra dei Trent’anni Nella prima metà del 600 l’Europa fu colpita da una guerra (denominata guerra dei 30 anni) durata dal 1618 al 1648. In generale ebbe effetti devastanti sull’economia, demografia e sull’ambito sociale; in ambito politico segnò la fine del Sacro romano impero e affermò la Francia. I territori della Germania rimasero senza conflitti civili per molto tempo dopo la pace di Augusta. La situazione cambiò con l’ascesa dell’imperatore Rodolfo II che volle far riprendere piede al cattolicesimo, attraverso la persecuzione dei gesuiti. I principi luterani tedeschi, nel 1608, reagirono a ciò creando l’Unione evangelica, una lega militare difensiva. Nell’anno successivo i principi cattolici presero spunto da essi e crearono la Lega cattolica. La situazione diventa complicata in Boemia per gli scontri tra tedeschi e boemi. Infatti quest’ultimi avevano aderito al protestantesimo di Hus e si era creata una forte indipendenza grazie a Rodolfo II che concede la libertà di culto ai protestanti boemi. La situazione però cambiò con il nuovo re di Boemia Ferdinando d’Asburgo(1617) che revocò questo diritto. La sua azione scatenò varie proteste, che ebbero il culmine nella cosiddetta “defenestrazione di Praga”, quando nel 1618 dei nobili boemi protestanti fecero irruzione nel castello e gettarono fuori da delle finestre due rappresentanti imperiali e il loro segretario. La vicenda peggiorò ulteriormente quando il re Ferdinando d’Asburgo divenne imperatore sotto il nome di Ferdinando II poiché i boemi avevano già offerto la corona a Federico V, un calvinista. Da lì scoppiò un conflitto che prese piede su larga scala e coinvolse: da una parte gli Asburgo affiancati da papato, lega cattolica, spagna, polonia e ducato di savoia; dall’altra parte invece vi erano i boemi sostenuti dall’unione evangelica, olanda, inghilterra, danimarca, svezia e francia. La guerra viene suddivisa per convenzione in 4 parti : - La fase boema (1618-1625): combattuta principalmente in Boemia, si conclude con la vittoria delle forze cattoliche e imperiali nella battaglia della Montagna Bianca (1620). - La fase danese (1625-1629): preoccupato dalla vittoria asburgica, il re Cristiano IV di Danimarca, con l'appoggio di Olanda e Inghilterra, interviene a favore dei protestanti e del deposto Federico V I'Impero reagisce e invade la Danimarca. - La fase svedese (1629-1635): il successo imperiale fa mobilitare la Svezia; il re Gustavo II Adolfo sbarca in Germania e batte le truppe imperiali a Lützen (1632). Con l'aiuto della Spagna, gli Asburgo riprendono il controllo obbligando i principi protestanti ad abbandonare l'alleanza con gli svedesi (pace di Praga, 1635). - La fase francese (1635-1648): la Francia, per evitare di rimanere isolata e ottenere i territori al confine con l'Impero, interviene nel conflitto e sconfigge la Spagna nella decisiva battaglia di Rocroi (1643). La vittoria francese apre così la strada alle trattative di pace. Alla fine della guerra i negoziati di pace furono avviati e le trattative si svolsero a Vestfalia dove vi fu sancita la “Pace di Vestfalia”: - Pone fine alle guerre di religione, riconoscendo ufficialmente l'esistenza di tre diverse confessioni: cattolica, luterana e calvinista. - Favorisce la stabilità politica europea, facendo venir meno una delle più importanti cause di tensione e destabilizzazione e cioè la conflittualità religiosa. - Segna il definitivo fallimento del programma controriformistico di restaurazione religiosa in Europa perseguito dagli Asburgo d'Austria e di Spagna. - Afferma per la prima volta il principio secondo cui ogni Stato è libero e sovrano, e ha il diritto di essere rispettato nella propria unità territoriale e indipendenza. - Sancisce il tramonto dello spirito universalistico dell'impero. - Tende a stabilire tra i diversi Stati una politica di equilibrio, per evitare che uno di essi possa acquistare tanta potenza da imporre il proprio predominio sugli altri. - Inaugura l'era dei regolari e stabili rapporti tra gli Stati e dell'azione della diplomazia sulla base di norme, che si evolveranno fino a dare origine al moderno "diritto internazionale". Dopo la pace di Vestfalia (1948) i territori d’Europa erano : - Il Sacro romano impero: frammentato in 350 Stati sotto la reggenza di un imperatore svuotato nelle sue prerogative. - La Svizzera: ottenne la piena indipendenza dall'Impero. - La repubblica delle Province Unite: ottenne l'indipendenza dalla Spagna. - Il regno di Svezia: acquisisce la Pomerania occidentale e i ducati di Brema e Verden, entrando così a far parte della dieta imperiale. Questo suo progetto fece venire a galla tutte le tensioni di ogni tipo di natura: il parlamento si era rafforzato e rivendicava il diritto di occuparsi delle questioni economiche e politiche; nella camera dei deputati avevano preso piede i borghesi e la nobiltà di campagna (gentry) che investiva in terre e compagnie commerciali. In Inghilterra sorse anche un malcontento generale per motivi religiosi: si era diffuso il puritanesimo che presentava un’organizzazione di comunità guidate dai pastori. Giacomo I vide ciò come un pericolo per la corona e non esitò a scatenare una persecuzione di puritani e cattolici: si assistette alla prima emigrazione verso il nord america e infatti nel 1620 i padri pellegrini, a bordo della nave Mayflower, fondarono la colonia di new plymouth. Alla morte di Giacomo I salì al trono Carlo I Stuart che accentuò ulteriormente la continuità della politica assolutistica e riaprì lo scontro col parlamento intraprendendo una politica estera. Voleva partecipare alla guerra dei trent’anni e, avendo bisogno di soldi, convocò il parlamento (1628). Loro glielo concederono ma fecero firmare al re la “petizione dei diritti” in cui si stabiliva che : - il sovrano non poteva creare nuove imposte senza il consenso del parlamento - era proibito il reclutamento di soldati e marinai - nessuno poteva essere imprigionato ingiustamente Nel 1629 Carlo I sciolse il parlamento e governò come sovrano assoluto causando un generale malcontento per i comportamenti della monarchia in ambito religioso e per i provvedimenti fiscali troppo alti. La situazione si aggravò nel 1639, quando gli scozzesi si ribellarono al tentativo di anglicizzazione da parte del re. Nel 1640 Carlo fu costretto a riconvocare il parlamento per imporre nuove imposte e per sconfiggere le sommosse. In seguito sciolse il parlamento ben due volte (nel 1640 e nel 1653), però restava sempre presente il problema religioso dei puritani in maggioranza nel parlamento. Dalla parte di Carlo I si schierarono i cattolici irlandesi e il sovrano approfittando delle divisioni sorte entrò all’interno del palazzo di Westminster e fece arrestare alcuni capi che risultano a lui più ostili. L’azione del re non venne accettata, infatti la popolazione si ribellò e lui fu costretto a lasciare la capitale; da qui iniziò una guerra civile con due schieramenti: al fianco del re vi era la chiesa anglicana (cavalieri), mentre il parlamento poté contare sui puritani (teste rotonde). I parlamentari ottennero la vittoria grazie alla guida di Oliver Cromwell che creò un nuovo tipo di esercito formato dalla classe dei lavoratori, ben addestrati e con nuove armi. Lo scontro si concluse nel 1648 a Preston. In seguito alla sconfitta Carlo I fu arrestato e il 27 gennaio 1649, con il nuovo parlamento riformato da soli fedeli dei parlamentari (parlamento troncone), fu processato a morte per decapitazione. Con la sua decapitazione si apre all’Inghilterra un nuovo modi di intraprendere i rapporti tra governatore e governante. Dal Commonwealth di Cromwell alla Gloriosa Rivoluzione Nel 1649 con la morte di Carlo I cadde la monarchia e fu proclamata la repubblica del Commonwealth (riuniva inghilterra, Scozia e Irlanda). Tale evento provocò rivolte da parte dei cattolici irlandesi, che temevano nuove persecuzioni, e degli scozzesi, che volevano riacquisire la propria autonomia. Entrambe proclamarono come proprio re Carlo II Stuart ma Cromwell represse le rivolte. Il Commonwealth divenne uno stato autoritario sotto dittatura personale di Cromwell, che era sostenuto dal Parlamento. Durante la guerra civili si era aperte un dibattito su quale tipo di governo dovesse avere lo stato e si distinsero due gruppi: - i livellatori → promuovevano il suffragio universale - gli zappatori → sostenevano una riorganizzazione della società su basi eguali. Cromwell favorì i borghesi puritani tramite una redistribuzione delle terre conquistate dalla sconfitta dei nemici durante la guerra civile. Inoltre stimolò il commercio e abolì tanti privilegi riconosciuti ai nobili; impose anche un controllo molto rigido della moralità pubblica e perseguì i cattolici. Negli anni successivi Cromwell decise di potenziare il commercio marittimo e, a tal proposito, promulgò nel 1651 l’Atto di navigazione in cui si stabiliva l’accesso alle acque inglesi che era consentito solo a navi inglesi. L’Olanda non reagì molto bene a ciò, perché traeva grande guadagno con l’esportazione delle merci, e quindi decise di dichiarare guerra all’Inghilterra: dal 1652 avvennero tre scontri in mare (guerre anglo-olandesi) che giunsero al termine con la vittoria dell’Inghilterra. Nonostante i vari successi alla società inglese pesava la dittatura e alla morte di Cromwell prese il potere suo figlio, Richard, che però nel 1659 si ritirò. Da qui si ebbe un periodo di instabilità; successivamente nel 1660 fu restaurata la monarchia con Carlo II Stuart che prometteva amnistia e libertà di coscienza. Il sovrano però infranse le promesse e fece ritornare la politica assolutistica, però questa scelta fece riaccendere tensioni tra la società e per sopprimerle decise di accettare due leggi proposte dalla camera dei comuni: - Test Act(1673): prevedeva il giuramento di fedeltà alla monarchia e alla chiesa Anglicana da parte di tutti i funzionari - Habeas Corpus Act(1679): vieta l’arresto arbitrario dei sudditi e il carcere preventivo Il re essendo rimasto senza eredi avrebbe dovuto cedere il trono al fratello Giovanni, il parlamento si divise in due: da una parte vi erano i Whigs che erano favorevoli all’esclusione del fratello dalla successione e inoltre sostenevano gli interessi della borghesia urbana; dall’altra parte invece vi erano i Tories erano favorevoli alla successione e sostenevano gli interessi della nobiltà terriera. Alla Morte di Carlo II prevalerono i Tories e fecero tornare la dinastia di Giacomo II, che da subito intraprese una politica filocattolica ma perse i suoi sostenitori, così il parlamento fece diventare re Guglielmo III d’Orange. Guglielmo III sbarcò in Inghilterra nel 1688 ed effettuò la cosiddetta “Gloriosa rivoluzione” perché siglò nel 1689 la “Dichiarazione dei diritti” in cui si stabiliva la fine della monarchia assoluta e la centralità del parlamento. Con questa rivoluzione si assistette ad una nuova nascita di governo e infatti per la prima volta i poteri erano separati: quello legislativo spettava al parlamento (poteva porre in stato di accusa i ministri) mentre quello esecutivo al sovrano(potere di veto) ed entrambi dovevano controllarsi per non far prevaricare un potere sull’altro. Questa separazione fu una novità per tutta l’Europa perché si assistette per la prima volta alla nascita di una monarchia parlamentare e a una restituzione dei principi del liberalismo.
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