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Inghilterra e Olanda nel 600, Sintesi del corso di Storia Moderna

Breve riassunto e ripetizione di Storia Moderna

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020
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Scarica Inghilterra e Olanda nel 600 e più Sintesi del corso in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! 10. IL CENTRO DELLA CIVILTA’ EUROPEA: INGHILTERRA E OLANDA NEL 600 10.1 La società inglese dai Tudor agli Stuart Alla fine del regno di Elisabetta, lo stato inglese presentava alcune carenze: • Sul piano finanziario la corona poteva contare su un’autonomia abbastanza scarsa. • Era assente una burocrazia di governo locale. • Dal punto di vista del controllo religioso Elisabetta lasciava una chiesa ufficiale priva di solide basi dottrinarie, sostanzialmente apatica: di qui la diffusione di sette estremistiche protestanti (puritani) e cattoliche. La forza dello stato inglese risiedeva • nell’equilibrio tra il re e il parlamento; • nel favorire trasformazioni sociali: 1. la trasformazione dell’aristocrazia: poche famiglie della più antica feudalità sopravvissero nel periodo Tudor; 2. le funzioni del ceto aristocratico furono modificate e si identificarono nella ricchezza fondiaria, nel rapporto con la corte, nel ruolo di classe dirigente. 3. Nella vita politica inglese la camera dei comuni (in cui era rappresentata la Gentry, media e piccola nobiltà) assunse un peso sempre maggiore rispetto alla camera dei Lord, quella della grande aristocrazia. La società inglese nell’età di Elisabetta e dei primi Stuart può essere rappresentata come un sistema a sei gradini e due piani: • Al più basso livello si trovano i lavoratori dei campi, i braccianti, gli operai. Al secondo gradino i detentori di una terra di pertinenza signorile e i liberi detentori di una piccola proprietà fondiaria. Al terzo gradino la borghesi. • Il secondo piano della piramide sociale comprende: al quarto gradino pubblici funzionari, avvocati ecclesiastici. Al quinto le elites della gentry, infine i pari e l’aristocrazia di rango più elevato. Si realizzò così l’unione di Inghilterra e Scozia. Per quanto riguarda la religione al modello della chiesa anglicana, sostenuto da re Giacomo si opponeva il modello del puritanesimo diffuso nella società inglese, soprattutto tra le classi abbienti, il quale si ispirava a un modello di società fondata sul primato dell’individuo, della sua religiosità, delle sue autonome scelte. Era un movimento insieme religioso e politico. L’economia questa era in espansione ma la gestione statale dello sviluppo economico era carente. L’imposizione fiscale sulla rendita fondiaria, che avrebbe potuto produrre un gettito elevato, è un terreno di scontro tra il re e il parlamento. Nel 1603 Filippo III re di Spagna aveva firmato la pace con l’Inghilterra. In Inghilterra molti mercanti, navigatori ed esploratori sognavano l’espansione commerciale e coloniale britannica e l’attacco al cuore del grande impero spagnolo. Il conflitto tra il parlamento e la corte era alimentato dalla corruzione e dal clientelismo dell’apparato di governo il cui centro era costituito dal favorito di Giacomo, Villiers duca di Backingam. A Elisabetta successe Giacomo I Stuart (1603- 25), figlio di Maria Stuart e re di Scozia. 10.4 La prima rivoluzione in Inghilterra (1642-60) 1 fase (1642-49): Nel 1642 dopo la fuga del re da Londra c’erano nella società inglese due schieramenti al cui interno non erano presenti classi sociali omogenee. • Nel partito del re militavano l’aristocrazia, la chiesa anglicana, i grandi proprietari nobiliari. • Nello schieramento di opposizione parlamentare militavano gli esquires della gentry, professionisti, mercanti, artigiani. Nel 1642 la cavalleria fedele a re Carlo si scontrava con l’esercito del parlamento detti teste rotonde. • L’esercito degli oppositori del re cominciarono a conseguire alcune vittorie grazie al sostegno finanziario della city (elite finanziaria londinese), l’alleanza con la Scozia, l’esperienza e la disciplina militare grazie soprattutto a un capomilitare calvinista ed esponente della gentry di provincia, Oliver Cromwell. Fu la new model army, l’esercito ideato e realizzato da Cromwell a sconfiggere i realisti nel 1645. La fase più cruenta della guerra civile si concludeva. Emergevano ora conflitti interni allo schieramento che aveva combattuto il re, Conflitti religiosi e ideologico-politico. Erano riconoscibili 3 forze politiche rappresentate alla camera dei comuni: 1. la maggioranza era costituita dai presbiteriani ( fautori di una chiesa calvinista). 2. Gli indipendenti, il gruppo egemonico della new model army (credevano nella tolleranza per tutti i credo religiosi; erano fermi sostenitori del libero mercato, dell’iniziativa privata, della proprietà). Alla loro sinistra i levellers (livellatori, espressione politica delle sette religiose che predicavano l’assoluta libertà religiosa). 3. Il ruolo di centro fu assunto da Cromwell e Henry Ireton, un giurista che guidò la battaglia ideologico-politica contro i levellers. Si profilava un pluralismo di poteri che avrebbero potuto vanificare tutte le conquiste del movimento rivoluzionario: i cardini dello stato inglese, l’assolutismo, la chiesa episcopale, erano stati distrutti; Cromwell esclude dal parlamento tutti i presbiteriani lasciandovi solo i suoi fedelissimi. Quindi sconfisse a Preston l’esercito di Carlo, appoggiato dagli scozzesi Il 30 gennaio 1649 Carlo I venne giustiziato: con la sua testa cadeva anche il principio del diritto divino dei sovrani. 2 fase(1649-53) • Cromwell e il parlamento dichiararono decaduta la monarchia. Crearono un consiglio di stato che sostituiva il consiglio privato e abolirono la camera dei lord. • Nel 1649 fu proclamata la repubblica unita di Inghilterra, Scozia e Irlanda (Commonwealth). Permanevano le divisioni interne ai rappresentanti della repubblica sulle questioni del suffragio. Non erano nemmeno svaniti i rischi di un ritorno del re: il figlio di Carlo I dai paesi bassi aveva assunto il titolo di Carlo II ed era stato riconosciuto da Scozia e Irlanda. • Cromwell perseguì una precisa strategia: salvaguardia del diritto di proprietà, libertà religiosa e indipendenza della chiesa dallo stato, stabilità sociale ed eliminazione di tutte le posizione estremiste. In politica estera si perseguiva l’unificazione del paese attraverso la soluzione militare del problema irlandese e scozzese. • I costi di questa strategia furono alti: gli ammutinamenti dell’esercito furono repressi. Per la riconquista della Scozia e dell’Irlanda prima furono garantite condizioni di tolleranza ma dopo Cromwell ebbe la mano pesante. • Lo strumento più importante per la politica espansionistica inglese fu l’”atto di navigazione” (1651) tendente a riservare all’Inghilterra il monopolio del commercio nordamericano. Era un atto di guerra contro l’Olanda e le sue navi. Le guerre anglo- olandesi furono 3. • 1653: Cromwell scioglieva il lungo parlamento e insediava una nuova assemblea, eletta dai capi dell’esercito che durò solo pochi mesi. Una carta costituzionale lo nominò Lord protettore del commonwealth. 3 fase (1653-58) Cromwell dava inizio ad una vera dittatura militare. Il territorio diviso in 11 province era sottoposto a governatori militari. L’esercito era ora costituito da militari di carriera fedelissimi a Cromwell. Intorno a esso si costituiva un blocco d’ordine, tendente a non spingere oltre le conquiste della rivoluzione e a consolidare gli interessi della gentry e dei piccoli proprietari terrieri. E in questo blocco d’ordine cominciarono a rientrare anche ecclesiastici e aristocratici. La dialettica politica si svolgeva ora tra • i moderati dell’esercito che difendevano la Carta costituzionale del 53; • i realisti che si battevano per un ritorno alla monarchia; La politica economica suscitava tensioni: erano state nuove imposizioni fiscali ed era stata istituita l’imposta fondiaria. Anche la politica estera antispagnola non incontrava il favore del ceto mercantile, in parte interessato ai rapporti commerciali con gli Asburgo. Alla sua morte nel 1658 Cromwell lasciava l’Inghilterra in una condizione di contrasti. 4 fase (1658-60) Il figlio di Cromwell, Richard, subentrato nella carica di lord protettore, non garantiva più la sicurezza dei ceti abbienti. Era necessaria la rstaurazione di un ordine politico più solido. • 1660: un esercito al comando di Geoge Monk marciava su Londra e restituiva i poteri al parlamento. Aveva un largo sostegno sociale. • Carlo II rientrava così in Inghilterra, la monarchia era restaurata, insieme alla camera dei lord e la chiesa anglicana. I tre pilastri del potere, distrutti nella rivoluzione( monarchia, chiesa anglicana, camera dei lord) , erano ricostruiti. 10.6 La “gloriosa rivoluzione” e la dichiarazione dei diritti Fu un larghissimo schieramento formato da Whigs e Tories a offrire la corona d’Inghilterra a Statolder d’Olanda Guglielmo III d’Orange + Maria Stuart (sua moglie e figlia di Giacomo II) entrambi protestanti • 1688: un piccolo esercito olandese sbarcò sul suolo inglese senza incontrare nessuna resistenza e il loro intento era quella di un’alleanza naturale tra Olanda e Inghilterra. • Giacomo II fuggì presso Luigi XIV. • 1689: Guglielmo III emanò Bill of Rights Negli anni 40 del 600 in Europa scoppiarono molte rivolte ma un’unica rivoluzione ebbe successo. Rivolte furono quelle che scoppiarono nell'impero spagnolo (catalogna, regno di Napoli, Sicilia) e quelle francesi contro la centralizzazione dello stato assoluto. Una vera Rivoluzione fu solo quella inglese. Per rivoluzione si intende: rappresentò la fine della monarchia assoluta e definì il nuovo equilibrio costituzionale inglese fondato sulla limitazione dei poteri del re al quale spettava la funzione di capo dello stato (il re regna, non governa). La fonte della sovranità non era più la persona del re ma il re nel parlamento, il rappresentante della volontà della nazione. un mutamento radicale degli equilibri politici preesistenti. Come quello di rivolta una sospensione temporanea su scala regionale e locale di un assetto sociale e costituzionale che non viene intaccato nelle sue fondamenta e che conserva in altre parti del paese la sua legittimità e i suoi effetti. 10.7 Un’anomalia nello schema europeo: l’Olanda nel 600 L’Olanda nel XVII secolo fu l’unico paese d’Europa a sottrarsi alla stagnazione economica generale: • riuscì a liberarsi dal dominio della Spagna; • trovò i modi e gli strumenti per competere economicamente con paesi più potenti; • consolidò le sue posizioni sia nel Baltico che nel Mediterraneo; • costruì un sistema politico fondato sul federalismo e non sull’accentramento. Dopo la tregua dei 12 anni con la Spagna i paesi bassi si trovarono divisi in 2 parti: 1. Le Province Unite: erano uno stato indipendente a regime repubblicano ed erano protestanti; 2. I Paesi Bassi: appartenevano alla Corona spagnola; Le province unite avevano un modello politico originale: uno stato repubblicano a struttura federativa. Organi federali erano gli stati generali a cui erano affidati la politica estera e le finanze e il consiglio di stato per affari di minore importanza. La sede della sovranità era negli stati provinciali che nominavano lo Statolder, il capo dello stato. Altra carica importante era il gran pensionario, una sorta di consulente legale delle province. • 1602: fu creata la Compagnia delle Indie Orientali, un’associazione permanente fondata sia sul libero acquisto di azioni da parte dei cittadini, sia su una concentrazione di capitali. A essa venne riconosciuto il monopolio del commercio olandese sui mari oltre allo stretto di Magelleano e il Capo di Buona Speranza. Da questo iniziò la colonizzazione olandese del sudAfrica. • La vera forza dell’Olanda era l’industria. • 1648: la pace con la Spagna significò per l’Olanda conquiste territoriali e il riconoscimento della supremazia economica sui paesi bassi meridionali. • 1650: le province unite possedevano un vasto impero commerciale: controllavano il commercio mondiale delle spezie e avevano ottenuto il monopolio commerciale con il Giappone; • La compagnia delle indie occidentali aveva fondato nell’isola di Manhattan New Amsterdam occupata poi successivamente dagli inglesi e chiamata New York. Controllavano inoltre il commercio degli schiavi neri. • dal 1653 al 1672 sul piano politico: è sperimentata una nuova forma di governo senza Statolder. È il gran pensionario de Witt a governare lo stato. Conflitto angloolandese: • la prima guerra anglolandese (1652-54) si combattè sulla base di due principi contrastanti: l’idea inglese del monopolio e della supremazia marittima; l’idea Olandese della libertà dei mari. • Tra la prima e la seconda guerra (1665-67) si collocano la pace dei Pirenei e la restaurazione monarchica in Inghilterra. • I tentativi di un’alleanza tra Olanda, Inghilterra e Francia falliscono; è invece siglata un’alleanza tra Francia e Olanda in funzione antinglese. • Le trattative di pace sono più favorevoli all’Olanda e segnano anche un rovesciamento di alleanze: Olanda, Inghilterra e Svezia si accordano in funzione antifrancese. • 1670: un accordo segreto tra Inghilterra e Francia, prevede un attacco congiunto contro l’Olanda. • 1672: la Francia attacca l’Olanda dove è al governo Guglielmo III d’Orange. Pace di Westminster: • conclude il conflitto e riconosce il fondamento dei principi liberistici propugnati dagli olandesi. Ma l’alleanza tra Carlo II Luigi XIV trova opposizione nella city londinese e negli ambienti commerciali e britannici.
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