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innovation design prima parte, Schemi e mappe concettuali di Economia Dell'innovazione

riassunto primo capitolo innovation design, McGraw-Hill

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2022/2023

Caricato il 03/07/2023

Chiarasantoprete
Chiarasantoprete 🇮🇹

6 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica innovation design prima parte e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Economia Dell'innovazione solo su Docsity! 1) CAP 1 INNOVATION DESIGN Tecnologia: qualsiasi strumento utile x l’innovazione che permette di superare una criticità Capacità: potenzialità Competenza: attualità, come declino le capacità teoriche Risorsa: Azienda: 2555 codice, complesso di beni organizzati da un soggetto chiamato imprenditore x conseguire uno specifico obiettivo , focalizzo l’attenzione sui beni Impresa: 2082 trovo la definizione di imprenditore-> colui che esercita professionalmente un’ attività economica e organizzata ai fini della produzione e dell attività di beni e servizi >>>Impresa è l’attività svolta dall azienda Tempo strategico: obiettivo che la persona o organizzazione si propone di conseguire attraverso risorse e strategie Strategia: obiettivo , andare all università Tattica: quando la strategia non va come previsto si applica la tattica, mi fa superare la criticità, devo mettere a budget un numero maggiore di risorse 1. INNOVAZIONE E LA SUA IMPORTANZA INNOVAZIONE TECNOLOGICA: imperativo strategico fondamentale per mantenere e acquisire una posizione di leadership nel mercato, è il principale driver x ottenere il vantaggio competitivo-> le imprese usano l’innovazione x ottenere un vantaggio competitivo >> riescono a fare un attività in maniera migliore rispetto ai competitor In questo modo le imprese riescono a risparmiare risorse così da aumentare le ricchezze dei loro proprietari -> si chiama EFFICIENZA = rapporto che esiste tra obiettivi conseguiti e risorse impiegate > Innovazione tecnologia fa risparmiare risorse da impiegare e permette di essere efficaci -> EFFICACIA= rapporto tra obiettivi raggiunti su obiettivi prefissati SOSTENIBILITÀ = siamo sostenibili quando usiamo le risorse disponibile oggi senza recare danni alle future generazioni Sostenibilità gira su 3 dimensioni: ⁃ ambiente: contenitore delle nostre risorse, l’ambiente ci da le risorse x poter avviare qualsiasi tipologia produttiva ⁃ economia: insieme delle regole x utilizzare le risorse del contenitore, come le uso ⁃ società: risultato di ciò che emerge utilizzando le risorse dell azienda Dall’intersezione di queste 3 sezioni emerge un’area comune che è la sostenibilità > per essere sostenibile devi rispettare tematiche ambientali, economiche e sociali Le innovazioni tecnologiche vanno a migliorare l’etica e consentono a imprese e persone di effettuare processi di cambiamento che si chiamano TURNAROUND (giro di boa) > quando metto in discussione la mia idea di impresa e la mia organizzazione > L’innovazione è in parte dovuta ai fenomeni di GLOBALIZZAZIONE DEI MERCATI > infatti molte volte è la pressione della concorrenza internazionale a imporre alle imprese di innovare continuamente per produrre servizi e prodotti ad alto grado di differenziazione > non sempre però le innovazioni incontrano il favore del mercato (Gran Soleil) Ex. -> FERRERO con biscotti alla nutella, il prodotto che è costato di più , ma decide di introdurli perché Barilla ha introdotto la crema pan di stelle e quindi ha introdotto nel mercato un nuovo prodotto competitivo -> i fenomeni di globalizzazione portano a combattere > Oggi i processi dell’information technology hanno contribuito ad accelerare i ritmi dell’innovazione, questo perché lo sviluppo di nuovi prodotti è sempre più rapido e facile mentre i cicli di produzione sempre più brevi > questo aiuta l’azienda a sviluppare più varianti dello stesso prodotto > in passato produrre molte versioni di uno stesso prodotto richiedeva investimenti impegnativi e tempi lunghi, ORA le tecnologie permettono di passare dalla produzione di un prodotto a quella di un altro senza interruzione Prima c’era OMOGENIZZAZIONE DEI PRODOTTI: il cliente doveva accontentarsi e metabolizzare l’offerta dell’azienda -> grazie all’innovazione le aziende riescono a rispondere alle richieste del singolo cliente, è consentito personalizzare anche automobili di fascia medio bassa > emerge un fenomeno che si chiama CODA LUNGA cioè mentre le imprese in passato si dedicavano solo al mercato di massa per poter colpire il maggior numero di consumatori, ora invece con la tecnologia possiamo colpire anche le code cioè i mercati di nicchia > possiamo trasferire nel tempo e nello spazio a prezzi ridotti la nostra offerta commerciale > Innovare è anche una questione di atteggiamento Ex. ILLY CAFFÈ che anche operando all’interno di un grande settore industriale ha realizzato 3 innovazioni che hanno rivoluzionato il mondo del caffè: ⁃ pressurizzazione: sostituzione aria con gas che mantiene gli aromi ⁃ Illetta cioè la prima macchina x caffè espresso, e ne ha creato il bene complementare= cialde ⁃ cialda in carta: che danno la possibilità di rendere il caffè un bene a diffusione di massa > Quando grandi imprese come Ferrero e Illy innovano vanno ad innalzare le barriere all’ingresso > alzano le barriere competitive cioè aumentano le capacità che deve avere un competitor sollecitandolo quindi a introdurre con maggiore velocità nuovi prodotti e sollecitandolo quindi all’innovazione > questo porta ad una segmentazione del mercato e una più rapida obsolescenza del prodotto > Un’impresa non in grado di sostenere i ritmi dell’innovazione vedrà ridurmi i margini di profitto appena i propri prodotti diventeranno obsoleti > Bene complementare = qualcosa che può essere consumato insieme al bene principale -> nelle imprese alcune innovazioni o prodotti x essere facilmente apprezzati dal consumatore necessitano dell’esistenza di un bene complementare Esempio: la televisione diventa inutile se è sprovvista di digitale terrestre (quindi, senza bene complementare non può essere utilizzata) crescita dell’impresa, garantendo il profitto > questo meccanismo è introdotto dall’imprenditore individuale, il quale deve fare da “rule-breaker” ossia rompe gli schemi dell’equilibrio competitivo e fare da “runner” ossia introdurre nuove innovazioni come anticipatore 2 fasi: ⁃ Schumpeter Mark 1: dice che l’innovazione viene generata solo all interno delle piccole aziende familiari o piccoli imprenditori >> con l’avvento della guerra e totalitarismo emigra negli usa e ha la possibilità di studiare le grandi corporation che funzionano diversamente rispetto le piccole imprese e cambia la sua posizione ⁃ Schumpeter Mark 2: dice che l’innovazione è maggiormente sviluppata nella grande impresa perché ha più risorse a disposizione per produrre innovazione e alimentare ciclo di sviluppo della produzione > Credeva nella DISTRUZIONE CREATRICE: l’innovazione distrugge mercati vecchi per crearne di nuovi > Secondo lui l’origine dell’innovazione deriva dall’offerta in quanto i consumatori assorbono le innovazioni proposte dagli imprenditori > studi successivi hanno ribaltato la sua visione considerando l’origine dell’innovazione nella domanda 4. KLINE E ROSENBERG > MODELLO A CATENA: nella diffusione scientifica agiscono sia le forze della domanda che quelle dell’offerta > processo tecnologico composto da una ricerca di base, ricerca applicata, lo sviluppo prima del processo di produzione, commercializzazione > Kline e Rosenberg notarono come questo modello si presentasse raramente, in quanto nella maggior parte dei casi le imprese intraprendevano un processo di innovazione quando coglievano un’opportunità di mercato e procedevano ricombinando tecnologie e conoscenze già esistenti > solo in alcuni casi le imprese erano disposte a valutare l’ipotesi di investimenti in ricerca scientifica, ma consideravano l’opinione degli utilizzatori (users) più preziosa per alimentare il processo di innovazione piuttosto che la scienza 5. NELSON E WINTER riprendono DARWIN Innovazione come teoria evolutiva > per capire bene l’innovazione vanno riprese le teorie di Darwin: ⁃ ereditarietà: tutte le specie trasferiscono parte del proprio patrimonio genetico ⁃ variazione: Il patrimonio genetico non viene totalmente replicato, presentando così delle variazioni > tutto quello che viene creato non è la copia identica dei prodotti ma nel trasferimento di identità avvengono cambiamenti e errori che si rivelano importanti > andando a creare il più adatto ⁃ selezione: la sopravvivenza implica il concetto di selezione che a sua volta implica la presenza di individui capaci di adattarsi ai cambiamenti: quindi attraverso l’ereditarietà si hanno delle variazioni che appaiono più adatte , più adeguate: questa è la selezione naturale : il più adatto viene selezionato Nelson e Winter considerano che l’incertezza tecnologica renda impossibile determinare la definizione di una combinazione ottima per tutte le imprese > le imprese sono chiamate a generare delle “varietà” di fronte all’incertezza > i meccanismi di mercato selezioneranno le routine più adatte che poi verranno diffuse e si rinnoveranno, generando le risorse da investire in un nuovo processo di creazione di varietà CARATTERISTICHE DELL’INNOVAZIONE: ⁃ ESITO INCERTO: noi non possiamo conoscere i risultati che possiamo ottenere facendo qualcosa di diverso , chi si avventura nell innovazione deve assumersi l’ala del rischio>a maggior rischio di solito corrisponde maggior rendimento ⁃ CUMULATIVA E COMBINATORIA: la sfida x gli innovatori non è scoprire qualcosa di inedito ma trovare una combinazione innovativa di cose già esistenti > quindi diciamo che l’innovazione è un progresso che ricombina elementi e tecnologie che esistono già >> ogni innovazione nasce da idee , tentativi, sperimentazioni, fallimenti che l’hanno preceduta, non è mai un evento isolato ⁃ PERVASIVA : pervade e si diffonde cioè riguarda tutto, si diffonde indipendentemente dai settori ⁃ Ha EVOLUZIONE CICLICA: l’innovazione è evolutiva per natura ⁃ ANCORATA in specifici luoghi: le innovazioni tendono a concentrarsi in aree geografiche definite > le interazioni face to face favoriscono scambio di interazioni e conoscenze > i flussi di investimento ad alto rischio tendono a concentrarsi in determinati luoghi 1.2 >>>>>>>>>LE RISORSE<<<<<<<<<<<<< ETEROGENEITÀ DELLE RISORSE Le risorse sono il presupposto per determinare le competenze organizzative, cioè la capacità di utilizzare le risorse per conseguire un determinato risultato, questa capacità viene affidata al management che deve integrare e combinare le risorse al meglio >> L’eterogeneità delle risorse” è quindi una condizione necessaria, ma non sufficiente per conseguire il vantaggio competitivo > si fonda sull’idea che l’impresa abbia un “pacchetto” di risorse e competenze differenziato che la rende diversa dalle altre > questo significa che alcune aziende sono migliori e superiori ad altre Le imprese possono scaturire 2 diverse tipi di rendite = avere qualcosa x un periodo di anni mantenendo una posizione, differenza è che la monopolistica è innovativa e first mover finche qualcuno non la imita mentre la ricardiana non è imitabile perché l’altra azienda non ha il fattore produttivo ma deve pagarlo ⁃ RENDITA RICARDIANA: rendita che posso avere entrando in possesso di alcune risorse prima rispetto ad altre aziende, molte risorse sono nella mani di poche imprese > il concorrente x beneficiare deve pagare un prezzo e non riesce ad essere competitivo rispetto all’impresa che possiede la risorsa perché deve maggiorare il prezzo non possedendo quella risorsa ⁃ RENDITA MONOPOLISTICA: quando l’impresa o individuo fa una cosa nuova che va bene e si ha una posizione di monopolio perché in quel momento sei l’unico soggetto che sta facendo bene quella data attività > ma è temporanea perche progressivamente viene scardinata in quanto le altre imprese si migliorano per evitare questo vantaggio competitivo LA STRATEGIA FONDATA SULLE RISORSE: Paradigma : insieme di conoscenze applicate da un osservatore x studiare la realtà, questo insieme di conoscenze ci dice che le imprese possono essere considerate attraverso un nuovo modo di vedere>> TEORIA DELLE RISORSE -> tutte le imprese possono essere decodificate tramite 3 fattori: 1. quali sono le risorse 2. Come possono essere usate 3. E come in realtà l’azienda le utilizza > Le RISORSE sono i beni, le capacità di base e ogni altro fattore produttivo necessario per agire nel mercato Si suddividono in: • risorse materiali o tangibili come materie prime, terra, macchinari… • risorse immateriali o intangibili come brevetti, copyright, licenze… • risorse umane come competenze know how, capacità di comunicazione e collaborazione… Mahoney e Pandian hanno definito le risorse come stock e le capacità come flussi, è una distinzione utile per comprendere al meglio i due concetti di: DYNAMIC CAPABILITIES Le imprese di successo sono quelle che riescono a dimostrare di avere capacità di migliorare, estendere e riconfigurare in modo costante le proprie competenze organizzative, attraverso strategie di innovazione > L’impresa deve essere abile nell’organizzazione della base di conoscenza ovvero acquisire, valutare, assimilare, diffondere e trarre vantaggio dalle risorse di conoscenza > nuove combinazioni di risorse incrementano la base di conoscenza, impiegata dall’impresa per la costruzione del proprio vantaggio competitivo >>> Una teoria da tenere in mente è sicuramente quella della “dynamic capability of the firm”> essa si focalizza sul capire perchè ci sono alcune organizzazioni che per prime riescono a sviluppare particolari competenze aziendali, che rinnovano continuamente per rispondere ai mutamenti dell’ambiente dinamico In quanto il vantaggio competitivo dell’impresa risiede nella capacità del management di adattare, integrare e riconfigurare abilità organizzative, risorse e competenze funzionali allo scopo di ristabilire condizioni di equilibrio dinamico con le pressioni esercitate da un ambiente in cambiamento >> Le capacità del management di intuire e cogliere nuove opportunità di mercato, e di riconfigurare e proteggere risorse di conoscenza e risorse complementari, alimentano i processi di generazione di “competenze dinamiche” >>> L’obiettivo della dynamic capability of the firm è di creare condizioni che mantengano nel maggior tempo un vantaggio competitivo. 4\10 Possiamo fare una distinzione tra funzione e ruolo dell azienda: ⁃ Funzione: possono emergere diversi ruoli > All interno delle funzioni ci sono risorse umane capaci di declinare la funzione x cui stanno lavorando > All esterno vanno individuate le aree strategiche d’affare (asa)->> Matrice tridimensionale di Abell che mette insieme domanda e offerta quindi mondo dei consumatori e dell azienda con le sue proposte >> andando a creare aree strategiche e tramite questo posizionarsi nel mercato All interno di uno spazio (cubo) possiamo posizionarci in modo diverso, la frantumazione è oggettiva e all interno di questi spazi puoi posizionarti in modo diverso rispetto ai concorrenti > lo fai con la percezione cioè devi lavorare su come vieni percepito dai consumatori CATENA DEL VALORE DI PORTER questo strumento ci consente di spacchettare le aziende trovando processi primari e processi di supporto ⁃ primari: input trasformazione output, marketing, servizi ⁃ Di supporto : servono x agevolare e rendere più fluidi i processi primari MODELLO A IMBUTO DELL’INNOVAZIONE >> solo 1 idea fra 3000 diventa un prodotto di successo nel mercato L’innovazione all interno delle organizzazione segue un modello a IMBUTO>> all interno delle aziende c’è una molteplicità di idee e man mano che ci si confronta con il reale e si avanza col tempo, si va a fare una selezione e arrivano all interno del processo produttivo solo poche idee da realizzare Questa selezione di idee avviene attraverso un meccanismo che ha a che fare con il processo decisionale > 2 tipo di decisioni: ⁃ problem solving: problemi di routine che hanno già trovato una specifica soluzione, hanno già un possibile percorso risolutivo ⁃ decision making: problemi nuovi non strutturati e si arriva a decidere attraverso: 1. abduzione>> si fa rifermento all intuizione cioè il momento del colpo di genio, quindi va capito se quello che avevamo pensato corrisponde a verità, momento di caos e complessità di idee 2. Induzione>> sperimentare l’abduzione, complicazione 3. Deduzione>> ho la certezza della mia sperimentazione, si va dal generale al particolare, L’unico processo dei 3 capace di produrre nuove idee è l’abduzione >> realizzo una nuova idea Devo capire se questa idea può essere utile e lo capisco con l’induzione Una volta provata la veridicità della mia idea si arriva alla deduzione Le 4 C: CAOS, COMPLESSITÀ, COMPLICAZIONE, CERTEZZA La nostra testa (modus operandi) fa riferimento a 3 fattori: ⁃ Nella parte più esterna ci sono i DATI e le INFORMAZIONI che acquisiamo dall esterno ⁃ SCHEMI: cioè insieme di strumenti e tecniche che abbiamo a disposizione che servono a mettere a sistema le info che arrivano ⁃ VALORI: personali che dipendono dalle nostre esperienze > Anche le aziende si basano su questi tre livelli, per questo troviamo un numero n di livelli, perché ognuno ha informazioni, schema e valori diversi
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