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Insufficienza Respiratoria Acuta e Ossigenoterapia, Appunti di Pneumologia

L'insufficienza respiratoria acuta e l'ossigeno-terapia. Vengono spiegati i tipi di insufficienza respiratoria, le manifestazioni cliniche, i segni obiettivi e il trattamento. Inoltre, vengono descritti i presidi per l'ossigenoterapia e i flussi di ossigeno. Viene anche menzionata la sindrome di Lorrain-Smith e l'iperpnea. utile per gli studenti di medicina e infermieristica.

Tipologia: Appunti

2020/2021

In vendita dal 13/03/2023

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stella-jkn 🇮🇹

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Scarica Insufficienza Respiratoria Acuta e Ossigenoterapia e più Appunti in PDF di Pneumologia solo su Docsity! A1. Insufficienza Respiratoria Acuta e Ossigeno-Terapia 1 🟢 A1. Insufficienza Respiratoria Acuta e Ossigeno-Terapia Si definisce Insufficienza Respiratoria la situazione patologica che avviene quando il polmone non è in più grado di procedere ad un'adeguata ossigenazione del sangue arterioso e/o non è in grado di prevenire la ritenzione di anidride carbonica. L'insufficienza respiratoria si può dividere in: 1. IRA Ipossiemica (Di primo tipo/ Semplice / Parenchimale / Lung Failure): L'alterazione influenza i polmoni. Effetto su O2. 2. IRA Ipossiemico-Ipercapnica (Di secondo tipo/ Globale / Pump Failure): L'alterazione influenza la pompa respiratoria. Effetto su O2 e CO2. La diagnosi del tipo di IRA avviene grazie all'EGA, osservando il PaO2 e il PaCO2. L'apparato respiratorio serve a: 1. Portare ossigeno 2. Eliminare anidride carbonica 3. Regolare il pH L’insufficienza respiratoria può portare a: Ipossia: riduzione di ossigeno o aumento dell'irritabilità del SNC (Delirio, aritmie) o vasocostrizione delle arterie polmonari con ipertensione arteriosa polmonare e sovraccarico del cuore destro (Cuore polmonare) o poliglobulia: da un lato compensa la capacità di trasporto di O2, dall’altro aumenta la viscosità del sangue o se cronica: ▪ Aumento della frequenza cardiaca ▪ Aumento della gittata cardiaca ▪ Vasodilatazione periferica Ipercapnia: Aumento di CO2 o alte tensioni di PCO2 stimolano l’iperventilazione sul centro del respiro o può portare a sintomatologia neurologica, soprattutto a coma, edema cerebrale, sopore o l’eccesso di CO2 si può anche indurre con un eccesso di O2 e portare a patologie anche gravi Ossigenazione PaO2: Alterazione della membrana di scambio alveolo- capillare. A1. Insufficienza Respiratoria Acuta e Ossigeno-Terapia 2 Le manifestazioni cliniche sono: I segni precoci (Associati alla compromissione dell’ossigenazione): Agitazione, astenia, cefalea, dispnea, tachicardia e ipertensione arteriosa. Con la progressione dell’ipossia possono manifestarsi segni più evidenti, quali: Confusione mentale, letargia, tachipnea, cianosi centrale, aumento della sudorazione e arresto respiratorio. Segni obiettivi sono l'uso della muscolatura respiratoria accessoria e la diminuzione dei suoni respiratori. Il trattamento consiste in: 1. Trattare la causa scatenante (Es: antibiotici, steroidi) 2. Utilizzo di device che permettono di supplire ciò che il paziente non è in grado di fare: Ventilazione meccanica Bronco-aspirazione Intubazione tracheale Ossigeno Bisogna agire sulla causa ma utilizzare anche trattamenti medici che mi permettono di supportare il respiro in attesa che la terapia mirata faccia effetto. Per gestire un paziente con Insufficienze Respiratoria Acuta bisogna metterlo seduto o semiassiso per agevolare la respirazione (Posizione Fowler). Controllare: Presenza di cianosi (Inizia con la reticolazione, parte dal rosso per poi diventare viola) Fatica respiratoria Frequenza respiratoria Discinesia toraco-addominale (Utilizzo di una muscolatura discordante all'azione, come gonfiare il torace quando si espira) Incapacità di completare le frasi Pattern respiratorio: ritmo regolare/irregolare; superficiale/profondo; espansione toracica; alitamento pinne nasali. A1. Insufficienza Respiratoria Acuta e Ossigeno-Terapia 5 Sindrome di Lorrain-Smith (tossicità polmonare): Vi è una lesione polmonare causata da un’esposizione per lungo tempo ad un’alta pressione parziale di ossigeno. Questo porta ad una vasocostrizione (Meccanismo di protezione contro il sovradosaggio). Ipercapnia: Aumento della CO2 che porta ad acidosi respiratoria e a turbe della coscienza fino a coma ipercapnico (Specialmente in paziente con BPCO, in questo tipo di pazienti, che di solito hanno una SpO2 di 88-90%, una quantità più alta del normale di ossigeno induce il cervello a credere di avere più ossigeno del normale e quindi l’attività respiratoria si riduce. Rallentando e utilizzando un respiro superficiale, la ventilazione non è più efficace da eliminare la CO2 che si accumula nel sangue causando acidosi). Vasocostrizione cerebrale e coronarica: Le persone colpite da infarto miocardico acuto o da ictus devono ricevere ossigeno solo se è necessario, altrimenti la vasocostrizione arteriosa porta un peggioramento dell’ischemia in questi pazienti l’ossigeno va somministrato solo se la SpO2 è inferiore a 94% o se il paziente è dispnoico. Quale presidio scegliere: Se non si ha l'EGA ci si comporta in base a come si presenta il paziente FR, SpO2, ecc. Parto da un flusso basso per salire gradualmente finché la SpO2 non si incrementa fino al livello desiderato. CANNULA NASALE O OCCHIALINI: Eroga bassi flussi: da 0,5 a 4-5 l/min. Il paziente può parlare, mangiare o bere ed ha di solito un buon confort. L’aumento di flusso di 1 litro di ossigeno al minuto tramite cannule nasali corrisponde in linea di massima a respirare aria con una concentrazione di ossigeno del 24%; l’aggiunta di 2 litri di ossigeno a una concentrazione del 28%, e così via, aggiungendo il 4% per ogni litro di ossigeno in più alla concentrazione dell’aria ambiente (che è il 21%). 💡 Flussi: Bassi flussi: da 0,5 a 4 l/min Medi flussi: da 4 a 8 L/min Alti flussi: da 9 a 15 l/min. Scafandro: Tipo di via di somministrazione per ossigenoterapia che crea pressione positiva di fine espirazione (casco). A1. Insufficienza Respiratoria Acuta e Ossigeno-Terapia 6 SONDINO NASALE O SONDA OSSIGENO E’ molto simile ad un sondino di aspirazione, ma di solito più morbido e flessibile. Somministra ossigeno a bassi flussi ed è ben tollerato dai pazienti con deficit cognitivi che respirano anche con la bocca. Poco utilizzato. MASCHERA SEMPLICE Ormai in disuso e sconsigliata, poiché non si può calcolare la FiO2 erogata e si rischia un aumento della CO2 per via del fenomeno del rebreathing. Se proprio fosse necessario utilizzarla in mancanza di altro è consigliabile utilizzare alti flussi (10 l/min o più). A1. Insufficienza Respiratoria Acuta e Ossigeno-Terapia 7 MASCHERA CON RESERVOIR Alla maschera è applicato un serbatoio (Tipo sacchetto) che si riempie con l’alto flusso di ossigeno e da cui il paziente respira ossigeno quasi puro (Si arriva ad una FiO2 del 90% se la maschera è ben adesa e il flusso è sufficiente a gonfiare bene il Reservoir). Il concetto di base è che il paziente non respira dal tubo dell’ossigeno, ma dal serbatoio, quindi è indifferente il flusso purché il serbatoio sia bello carico di gas e a patto che la maschera sia posizionata correttamente. La maschera con Reservoir non va utilizzata sotto i 6 l/min per il pericolo del rebreathing, ovvero quando il flusso dell’ossigeno non è sufficiente a “lavare” via dalla maschera la CO2 che il paziente continua a respirare quindi rischio di incrementare la CO2. MASCHERA DI VENTURI
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