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Introduzione a Barthes, Appunti di Semiotica

Bartehs e la moda, primo capitolo di corpi sociali

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 23/03/2023

Alessia.Tornabene
Alessia.Tornabene 🇮🇹

5 documenti

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Scarica Introduzione a Barthes e più Appunti in PDF di Semiotica solo su Docsity! BARTHES E LA MODA: Direttore di Tesi(1959): Inizialmente lo cercava, per concretizzare i suoi studi sull’abbigliamento(8 anni dopo con il libro Il sistema della Moda). Si reca a rendere Omaggio ad Andrè Martinet, con Greimas e Pierre Giraud, insieme analizzarono un elemento molto semplice ma dai diversi significati che produce, in base al modo in cui viene utilizzato: Lo Scialle. Non si trattava di trovare un direttore per la tesi, ma trovare un metodo efficace di analisi per comprendere il fatto sociale dell’abbigliamento, che né la linguistica e né l’etnologia offrono. Fenomeno del VestitoL’abbigliamento è un fenomeno che trascende la sfera dei bisogni(pudore, protezione, ornamento), accede la sfera della Socialità. Storici, folkloristi, psicologi non vi è alcun nesso tra epoche storiche ed estetiche vestimentarie, tra forma del carattere e scelta dell’indumento, tra clima e tipo di vestito. Il vestito Anche se appare come un fatto personale e intimo, dettato da gusti e desideri personali, è un fenomeno immediatamente sociale, il cui valore simbolico dipende da leggi che travalicano la sfera dell’individuo. Semiologia Tali riflessioni gli permettono di costruire un nuovo metodo di indagine sociale, necessaria per comprendere e spiegare oltre il fenomeno del vestito, altri fenomeni sociali.  Ricerca di un metodo storiografico efficace per lo studio sociale del vestito la storiografia tendeva a considerare il vestito come qualcosa di spontaneo, di ovvio, quasi di naturale, e Barthes per andare oltre questa visione, cercava i criteri che lo storico doveva chiarire ovvero quali periodizzazioni proporre, a quali cambiamenti e permanenze legate a fenomeni sociali che le hanno causate, prestare attenzione. Storia del costume necessaria per comprendere l’oggetto di trattazione, non visto solo come manufatto dotato di tecnologia e estetica propria, ma come fenomeno sociale. Per far ciò, nota che il materiale usato per il suo studio è simile a quello usato da Saussure per il Linguaggio. Così come Saussure, nello studio dell’oggetto della sua disciplina ha notato diversi aspetti, allo stesso modo, nello studio della nozione di vestito, questo è stato inteso come massa eteroclita. Barthes  Presa in prestito dalla Linguistica strutturale Saussuriana, soffermandosi su determinate dicotomie.  Langue e ParoleCome il linguaggio per Saussure viene suddiviso in Langue(aspetto formale e sociale)e Parole(aspetto concreto e individuale), per Barthes la nozione di vestito viene suddivisa in Costume(realtà istituzionale, sociale, indipendente dall’individuo, una sorta di riserva sistematica, normativa, all’interno della quale ciascun individuo organizza la propria tenuta) e in Abbigliamento(realtà individuale, il vero e proprio atto del vestirsi, attraverso il quale l’individuo attualizza su di sé l’istituzione generale del costume). Costume e abbigliamento, formano insieme un insieme generico, il vestito che corrisponde al Linguaggio di Saussure. MODA Il senso comune tende a rappresentarla come un fenomeno capriccioso, dovuto alla capacità inventiva di qualche sarto, il quale propone una mitologia della creazione libera, fuori da ogni schema che non segue regole. Barthes, osserva che la produzione delle nuove forme vestimentarie deriva costrizioni sociali che trascendono le scelte del creatore e la sua inventiva, ma allo stesso modo, l’individuo che decide ogni giorno cosa indossare e quali vestiti acquistare, credendo di operare in base a dei gusti e scelte personali, in realtà agisce sulla base di codici estetici e sociali, inconsapevoli e costrittivi. Relazione Dialettica Così come vi era tra Langue e Parole, questa è presente anche fra Costume e Abbigliamento, in cui ognuno dei due elementi non può esistere senza l’altro.. Il costume è il risultato dei singoli abbigliamenti individuali, questi ultimi sono possibili solo a partire da un costume già dato. Inoltre tra i due vi è una continua trasformazione dell’uno nell’altro, ovvero vi è intercambiabilità. Il costume diventa abbigliamento  quando si tende a deformare parzialmente l’istituzione sociale; L'abbigliamento diventa costume Quando determinate abitudini individuali (cappotto sulle spalle), generalizzandosi e istituzionalizzandosi, diventano significative.  Diacronia e Sincronia Ogni indagine storica deve essere strutturale(ciascun elemento non deve essere studiato in modo isolato, dato che esso ha valore solo nel sistema di cui fa parte); ES: Inutile studiare la variazione della lunghezza della gonna se non si stabilisce se queste trasformazioni sono in relazione con altri elementi interni allo stesso sistema vestimentario (presenza di pantaloni femminili), oppure con elementi esterni ad esso che sono analizzabili attraverso sistemi storici, sociali più ampi. Prima di determinare i cambiamenti nei Modi di vestire, è necessario stabilire cosa effettivamente si trasforma, ovvero qual è il sistema sincronico, che sulla base di leggi diacroniche precise, cambia nella sua interezza. Barthes Da una parte bisogna ammorbidire la nozione di sistema: pensare le strutture più in termini di tendenze che di termini di equilibri; Dall’altro queste tendenze non sono mai dipendenti dai singoli individui o relativi a singoli elementi: IL CODICE VESTIMENTARIO È SEMPRE SOCIALE E STRUTTURALE. Il costume dice B. è soprattutto un problema di Ritmo, di cadenza nel tempo, in cui è Importante l’Accelerazione del ritmo d’usura di un costume tradizionale. Il costume sfugge al determinismo della storia, vive con ritmi propri ed è sganciato dalle trasformazioni politiche, artistiche Kroeber Citato da B. il suo studio antropologico che mostra che al di sotto dell’apparente casualità del cambiamento dei tratti vestimentari, esiste una sorta di legge generale che regola tale cambiamento; K. La moda è un fenomeno regolare, non si basa su variazioni annuali, ma sulla scala della storia. Da 300 anni, l’abbigliamento femminile è sottomesso a oscillazioni periodiche, in cui le forme raggiungono i loro termini estremi delle loro variazioni ogni 50 anni. Se in dato momento, le gonne sono lunghe al max grado, 50 anni dopo saranno altrettanto corte, dopo altri 50 anni ritorneranno a essere lunghe. Barthes interessa la negazione dell’idea del capriccio individuale, della casualità della trasformazione in base a scelte soggettive. Esistono diverse durate del vestito, in modo che a seconda della distanza temporale che si prende da esso, è possibile comprenderne le regole di trasformazione. Le leggi diacroniche ricostruite da Kroeber, si collocheranno a un ritmo di trasformazione di tipo congiunturale (a metà strada tra una lunga durata di tipo strutturale e una breve durata di tipo evenemenziale). La moda riceve così allo stesso tempo una definizione sincronica e diacronica; LA MODA È LA DURATA EVENEMENZIALE DEL VESTITO.  SIGNIFICANTE E SIGNIFICATO Il vestito possiede una sua forma- Significante (Oggetto dotato di estetica e tecnologia, possiede un suo tessuto, colore, lunghezza), delle funzioni-Significato(soggette a un’indagine culturale, possiede giovinezza, lutto, classe). È difficile determinare i significati degli indumenti. La Significazione del costume Indica il grado di inserimento di un individuo nelle regole sociali, la sua partecipazione, totale o meno ai codici vestimentari che la società impone. Il vestito  è un modello sociale, una immagine più o meno standardizzata dei comportamenti collettivi e prevedibili, per tale motivo diventa significante. Per avere un valore sociale, l’indumento deve essere significativo, qualunque sia il
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