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Introduzione a Moore, Antropocene o Capitalocene (Avallone), Sbobinature di Geografia

Introduzione a Moore, Antropocene o Capitalocene , sbobinatura intervento prof. Avallone

Tipologia: Sbobinature

2021/2022

Caricato il 27/05/2024

rafanidoo
rafanidoo 🇮🇹

6 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Introduzione a Moore, Antropocene o Capitalocene (Avallone) e più Sbobinature in PDF di Geografia solo su Docsity! Buongiorno a tutte le persone qui presenti. Io penso che dobbiamo ringraziare collettivamente Nicola Capone, una delle persone che maggiormente ha contribuito ad organizzare tutta la settimana di Jason Moore in Italia e, in particolare, la giornata qui all’IISF. Io ho il compito di introdurre, facendo finta che una parte dei presenti conosca molto poco o non conosca affatto l’elaborazione che Jason Moore ha proposto. Produzione del cibo e produzione di lavoratori Al centro dell’introduzione c’è il tema del rapporto tra, sostanzialmente, produzione di cibo e produzione di lavoratori. Forza lavoro da un lato e dall’altro la natura, ciò che noi normalmente chiamiamo natura e che Jason Moore chiama meglio natura extra-umana o non-umana. E, ovviamente, in maniera non retorica mi sento collegare le poche parole che dico alla morte di Soumalia Sacko. In maniera non retorica, perché da un lato c’è una mobilitazione in corso, sapete che c’è stata settimana di presidi. Immediatamente dopo, ci sono stati cortei nella Valle di Gioia Tauro, a Piacenza, qui a Napoli. Anche perché la condizione di lotta e di vita di questo ragazzo, che ha lasciato una moglie e una bambina di cinque anni in Mali, è la condizione prodotta necessaria (questo è il problema) per la riproduzione del capitalismo così come lo conosciamo noi e, seguendo l’analisi di Moore, del capitalismo o, per meglio dire, dell’Ecologia-mondo capitalistica per com’è. Perché ci sono due questioni: la prima è che l’Ecologia-mondo capitalistica ha bisogno di produrre cibo e di produrlo, il più possibile, a basso costo per tenere basso il livello medio dei salari. Tra questi due processi c’è una relazione strutturale nel sistema mondo, perciò si parla di Ecologia-mondo. Il livello medio del costo del cibo deve essere cheap (cheap food) cioè basso il più possibile perché basso è il livello dei salari. E dato che a livello mondiale la relazione tra salari e costo del cibo è ancora oggi molto stretta – in Occidente forse di meno ma non nel resto del mondo – è evidente che per riprodurre un tasso di profitto sufficiente a tenere in piedi il livello di accumulazione necessario bisogna mantenere salari bassi e per tenere bassi i salari bisogna tenere basso il costo del cibo; e per tenere basse le condizioni di vita medie di chi quel cibo lo produce su scala mondiale. E la popolazione migrante in Cina, in Messico, ad esempio, molti del Chapas si muovono verso le regioni agricole del Messico mentre i messicani più bianchi si spostano verso la California per produrre. Migrazioni interne e internazionali, dunque, che risultano centrali nella composizione della forza-lavoro agricolo che consente quel livello di produzione basso al punto tale da tenere bassi i salari e quindi garantire accumulazioni e profitti. Questo è un primo concetto introduttivo all’analisi che Jason Moore ha fatto ma è anche un concetto introduttivo all’utilità di questa analisi, nel senso che pone dei problemi di natura politica, sindacali, problemi legati ai diritti delle persone. Jason Moore, più volte, nella sua analisi invita a mettere in discussione ciò che lui e molti altri chiamano il dualismo cartesiano che, sostanzialmente, significa non tanto e semplicemente l’analisi di Cartesio ma la costruzione che abbiamo nel cervello della natura. Le idee contano Le idee contano, sono importanti. Le idee sono una forza materiale ripete Jason Moore, riprendendo Marx riguardo alle analisi sulla differenza tra struttura e sovrastruttura. La critica all’analisi di Cartesio è, soprattutto, incentrata sugli effetti. L’idea che esisterebbero un soggetto e un oggetto, il soggetto ha delle caratteristiche ben precise non è semplicemente un essere umano ma è un maschio non una donna, bianco, europeo, occidentale, potente, dominante, capace di imporsi. E tutto il resto è oggetto, non solo la natura ma tutto ciò che assimiliamo alla natura. Un riferimento a Silvia Federici, citata più volte anche da Moore, è importante perché assimiliamo il lavoro riproduttivo alla natura, cioè ciò che è sostanzialmente lavoro femminile (in Italia 75/78 % lavoro domestico da dati Istat). Ma soprattutto mettiamo che quel lavoro riproduttivo si debba pagare e chi lo pagherebbe? Con un stima di 5 euro lorde all’ora per 4 ore moltiplicato per 40 milioni di famiglie, nel senso complessivo del termine, si arriva a oltre 100 miliardi di euro solo in Italia, che dovrebbe pagare la fiscalità generale e quindi la tassazione complessiva che significa, dato che i salari non si possono comprimere ulteriormente, tutto profitto che va via. E’ evidente che c’è immediatamente un relazione diretta fra il lavoro femminile non pagato e il tasso di profitto. Questo è il problema. Cosa è incluso nella natura? Lavoro femminile, corpo, la natura propria così che verso tutto ciò che definiamo “oggetto”, in rifermento al dualismo cartesiano, vige un rapporto di dominio. Un oggetto lo uso nella misura in cui serve e costa poco o è tendenzialmente free. Nel momento in cui non serve più io lo getto: è un rapporto interamente di dominio. E questo deriva dal dualismo cartesiano che separa e conferma questa separazione che, ad esempio, è evidente già nel processo di socializzazione dei bambini e delle bambine, o meglio, l’idea che esistono le cose utili e le cose inutili cioè le persone utili e inutili e, più precisamente, il lavoro dei maschi e il lavoro delle femmine dove se una madre è casalinga sembra che non lavori e non faccia niente, dunque l’idea che esistono un lavoro produttivo di lavoro e uno riproduttivo che non serve a niente. Invece, la proposta che fa Jason e che fanno anche altri, nella prospettiva femminista, è che la base del valore non è lo sfruttamento del lavoro, il furto
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