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La nascita della letteratura italiana: Boccaccio e l'influenza del contesto storico, Appunti di Letteratura Italiana

Come la letteratura italiana si sviluppa in un contesto storico differente rispetto agli altri paesi europei, con particolare riferimento a boccaccio e la sua influenza. La letteratura italiana era ancora giovane e non era stata composta in volgare, a differenza di francia e provenza, dove la letteratura e la cultura in volgare erano già stabilite. Anche sulla importanza di san francesco e federico ii di svevia nella nascita della letteratura italiana, e come la letteratura italiana comincia a imitare la letteratura francese. Anche la situazione generale in italia intorno alla metà del 1300, prima dell'arrivo di dante alighieri.

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 26/09/2022

hair-ofgreta
hair-ofgreta 🇮🇹

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Scarica La nascita della letteratura italiana: Boccaccio e l'influenza del contesto storico e più Appunti in PDF di Letteratura Italiana solo su Docsity! Letteratura italiana lezione 1        4/10/21 CONTESTO STORICO I capolavori della letteratura italiana si inseriscono all’interno di una tradizione, e ogni grande scrittore della letteratura, quando scrive, non è un eremita che vive da solo lontano dagli altri essere umani, ma uno scrittore che ha avuto un collegamento con quelli che hanno scritto prima di lui, e questo vale soprattutto per Boccaccio. La letteratura italiana al tempo di Boccaccio era una letteratura giovane, tramandata da molte generazioni, a differenza degli altri paesi europei, delle altre culture e delle altre lingue dove la letteratura e la cultura in volgare si era già stabilita da alcuni secoli con grandi opere letterarie,  alla fine del 1200, invece, in Italia non era stata composta ancora nessuna opera in volgare, ma si era cominciato ad usare soltanto agli inizi del 1300, come attestano i primi documenti della lingua volgare come “L’indovinello Veronese”, e le piccole iscrizione di San Clemente ossia affreschi con scritte in volgare e in latino.  Fino agli inizi del 1200, in Italia non si era scritto ancora niente che potesse avere la somiglianza del testo letterario, a differenza degli altri paesi come la Francia dominata da due grandi espressioni linguistiche, nel Nord la Langue D’oil e al Sud la langue D’Oc (che corrisponde al provenzale), ed erano entrambe dominate da grandi espressioni letterarie, nel Nord c’era l’epica, la grande narrativa come la Chanson de Roland, e i grandi poemi epici ispirati alle storie di Carlo Magno, il ciclo carolingio, e i grandi romanzi in prosa del ciclo bretone, i cavalieri della tavola rotonda, re Artù ecc. la letteratura di quei tempi rispecchiava molto la società, che era fortemente basata su modelli feudali e strutture del mondo medievale: il re, l’imperatore, la corte, i cavalieri, e tutti i valori collegati a questo mondo come l’onore, il coraggio, la virtù. L’amore sembra fondamentale per la letteratura provenzale nel Sud della Francia e trova la sua forma di espressione nella poesia lirica; infatti possiamo dire che la prima grande poesia lirica nel mondo occidentale nel medioevo, è soprattutto quella elaborata nei centri della Provenza, che erano anch’essi delle corti feudali e la maggior parte di questi poeti che giravano tra queste corti erano dei “trovatori” o poeti di corte. Tutto questo mondo di poesia e letteratura era già fiorente in Europa quando in Italia cominciano i primi esempi di letteratura in volgare. Colui che da inizio alla letteratura italiana è Francesco D’assisi, grandissimo personaggio di una ricca famiglia mercantile, che rinuncia a tutte le sue ricchezze per dare ai poveri e probabilmente egli cominciò a scrivere perché la sua vita fu sempre caratterizzata da una forte ansia da comunicazione con gli altri e che riuscì a  liberare solo attraverso la poesia, infatti nella legenda francescana c’è questo episodio in cui Francesco compone un cantico di lode chiamato il cantico delle creature; nel quale  chiamare “fratelli” il sole, la luna e il fuoco significa identificare una condizione creaturale comune fra l’uomo e le altre creature del mondo al fine di trovarsi nella stessa condizione di “figli di Dio” e di riconoscere in Dio questa comune paternità. Il cantico delle creature non ha una metrica regolare ma è basata sulla ripetizione delle stesse parole.  La letteratura italiana non comincia solo con la letteratura religiosa ma anche con la letteratura profana, e in questo caso direttamente con l’imitazione della letteratura dell’area francese, cioè della lirica d’amore, di esaltazione della donna , il vassallaggio feudale dell’amante nei confronti dell’amata… e tutto questo avviene per impulso di un altro straordinario personaggio completamente diverso da San Francesco, che è Federico II di Svevia, se San Francesco rinuncia al mondo per dedicarsi a Dio e  vivere al servizio degli altri, Federico II ha in mano tutta la ricchezza e il potere del mondo, ha sotto controllo l’area germanica, e anche gran parte dell’Italia; a differenza dei suoi predecessori era nato in Italia, e quando si stabilì un equilibrio di potere, egli avrà l’idea di raccogliere attorno a sé una corte di intellettuali come filosofi e poeti anche non cristiani come i greci,  arabi e musulmani che aiutavano in traduzioni di opere filosofiche e scientifiche che in occidente non erano ancora conosciute, affinchè le culture potessero incrociarsi e affinchè nascesse nella propria corte la poesia italiana. Dalla corte di Federico II nasce anche la scuola siciliana in cui alcuni poeti scrivevano in lingua siciliana illustre cioè siciliano di alto livello sociale e culturale che si parava nella corte di Palermo. Questo era il panorama che si era stabilito in Italia intorno la metà del 1200, prima che nascesse Dante Alighieri, questo panorama fece germogliare a Bologna, in Toscana, Arezzo, Lucca, Pisa altre forme di poesia e di narrazione che all’inizio venivano raccontate da frati e predicatori che si servivano di storie di novelle in funzione esemplare e morale, cioè storie paradigmatiche che ammaestravano gli altri, per esempio quando un predicatore raccontava la storia di un santo che in modo eroico aveva utilizzato la sua virtù contro ogni difficoltà e pericolo, questo era un exemplum per chi ascoltava questa storia. Questa è la situazione generale nel periodo in cui nasce Dante Alighieri, egli nasce nel 1265 a Firenze, ha una breve esperienza a Bologna che lo porta ad avere contatto con l’unica università italiana di Bologna. Un elemento importante di quest’epoca è il confronto tra latino e volgare, qualche storico ha detto che il ritardo della letteratura italiana in volgare era causata dal fatto che la tradizione latina era stata troppo forte nei secoli precedenti, ma questo è vero solo in parte perché anche in Francia c’erano le grandi scuole teologiche e filosofiche, inoltre in Italia fino al 1200 non c’erano elementi catalizzatori di San Francesco che aveva un contatto con il popolo e dall’altro lato una corte imperiale come quella di Federico che è diventato un modello per tutti gli altri centri della penisola; quello che è peculiare nella città italiana a differenza degli altri paesi, è lo straordinario sviluppo delle città, che già tra l’undicesimo e dodicesimo secolo erano state ribelli al potere imperiale, schierandosi solitamente dalla parte del Papa. Nelle città si sviluppa un pensiero nuovo e libero dagli schemi della mentalità medievale, perché l’uomo della città non ha più l’obbligo di servire nei confronti di un feudatario o
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