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Introduzione all'estetica: come nasce, cos'è e come si sviluppa, Appunti di Estetica

Introduzione all'estetica: come nasce, cos'è e come si sviluppa

Tipologia: Appunti

2019/2020

In vendita dal 22/10/2021

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Scarica Introduzione all'estetica: come nasce, cos'è e come si sviluppa e più Appunti in PDF di Estetica solo su Docsity! «Introduzione all'Estetica L'estetica è una disciplina filosofica. La filosofia non è opinione, non è riflessione, non ha un suo campo precostituito. Non esiste qualcosa che è contenuto di riflessione filosofica, perché la filosofia è creazione di concetti, di campi concettuali. Anche l'arte è creazione e infatti creazioni di affetti e percetti. Il lavoro del filosofo è quello di creare il campo stesso sul quale sta lavorando. Questo campo è chiamato "campo del concetto", dove regna la razionalità e la mediatezza del pensiero. Il "campo dell'affetto" invece è un campo dove regna la sensorialità, il sentimento e l'immediatezza del pensiero. L'estetica è una disciplina moderna che nasce a metà del 700. Prima di questo periodo non c'era una disciplina definita sulla riflessione del bello e dell'arte. Il bello aveva nel mondo antico un carattere ontologico, non era creato dall'uomo ma apparteneva all'essenza delle cose (metafisica). L'arte aveva a che fare con la tecnica, con il saper fare(artigianato), era un'attività produttiva dell'uomo Quindi prima del Settecento l'arte e la bellezza non erano sullo stesso piano. La domanda che dobbiamo porci è : Cosa spinge l'uomo a creare? La maggior parte dei filosofi risponderebbe: La produzione artistica risponde ad un impulso di vita. Creare significa sintonizzarsi con la vita per un bisogno di affermazione della vita stessa. Cerchiamo di dare una risposta differente con Wilhelm Worringer, storico dell'arte che scrisse Astrazione ed empatia, un testo sulla Riflessione estetica. Lui ci dice: Non tutta la storia dell'arte corrisponde all'affermazione della vita. CI sono stili dove il rapporto empatico con la vita si sente, ma ci sono stili, come l'arte arcaica, dove a prevalere è il tema della morte. L'uomo promitivo, agorafobico, vedeva nell'arte un tentativo di fuga da questa paura, da questa angoscia della vita. Egli chiama questi stili (Dov'è presente la pulsione della morte) astratti. Freud invece é uno psicanalista che scrive "Al di là del principio di piacere" nel 1920. Freud tematizza per la prima volta l'esistenza al fondo dello psichismo, di una pulsione di morte. ( todestrieb: Una pulsione conservatrice regressiva) L'estetica quindi è una disciplina che nasce con un intento preciso: Quello di conferire una legittimazione universale, una legittimazione filosofica, a un ambito dell'esperienza che è caratterizzato dall'emergere della soggettività nelle sue componenti più immediate, legato al sensibile e al sentimento . Tutto ciò che fino ad un certo punto della storia del pensiero veniva considerato come il regno del Contingente, dell' Empirico, dell'Illusione e dell'Errore (Regno del sentire, dell'affetto e delle percezioni), acquista ora la dignità di un'esperienza che possiede una sua Universalità e che può essere dunque studiato dalla scienza filosofica. Quindi il "regno del sentire" che prima era considerato "il regno dell'errore", diventa con la nascita dell' estetica nel "700, oggetto di studio filosofico. KANT È il filosofo che più di ogni altro ha cercato di individuare l'ambito dell'estetica. " Qual è la natura di questo regno aurorale, fatto di percezioni, sensazioni, affetti e sentimenti? È il regno dell' accidentale, del contingente, dell'irrazionale, per il quale SEMBRA non esserci una regola universale. ” Kant mira a farci notare che c'è la possibilità di parlare di un carattere universale nell'estetica. È Importante sottolineare la distinzione kantiana tra giudizi Determinanti e giudizi Riflettenti. I GIUDIZI DETERMINANTI: Propri delle scienze meccaniche della natura, sono quei giudizi di cui possediamo l'universale, la regola, il principio, la legge e si tratta di sussumere il particolare nel universale. Sono giudizi della scienza, per i quali si attribuisce un particolare ad universale. ES. Se vediamo un cane possiamo dire che quello è un cane perché abbiamo il concetto di cane quindi possiamo dire Max è un cane. I GIUDIZI RIFLETTENTI: Sono quei giudizi in cui é dato solo il particolare, e l'universale sarà appunto il giudizio a trovarlo. Ci sono degli eventi, dei fatti di fronte ai quali la ragione è costretta a capitolare, perché non ha gli elementi universali per giudicarli. Es: Ci troviamo di fronte a un evento inaspettato e non abbiamo gli elementi per giudicarlo, perché questo ci si presenta davanti come un evento senza ragione(Almeno apparentemente) Si tratta dunque di trovare questo universale mancante. (Es. giudicare un'opera d'arte- coronavirus.) | Giudizi Riflettenti sono i giudizi che caratterizzano l'esperienza estetica. Passo di Kant tratto dalla critica del giudizio del 1790, paragrafo IV dell'introduzione: "Il giudizio in genere è la facoltà di pensare il particolare come contenuto dell' universale. Se é dato l'universale (la regola, il principio, la legge) il giudizio che opera la sussunzione del particolare è determinante. Se è dato invece soltanto il particolare, e il giudizio deve trovare l'universale, esso è semplicemente - Chiarezza Intensiva= dettagliata, analitica, distinta. ( posso dare il dettaglio della mia rappresentazione) - Chiarezza Estensiva= vivida ma non analitica, quella che interessa l'Estetica. (rappresentazione chiara di cui io non so dare il dettaglio) Kiefer, dice, parlando della sua esperienza creativa: " Quando creo sono bloccato nella materia stessa del dipinto. Quello che entra in azione, vicinissimo a me, é qualcosa paradossalmente informe ma di grande precisione." Baumgarten individua tre rappresentazioni 1) rappresentazioni Oscure (inconscio/ notte fonda ) 2) rappresentazioni Chiare e Confuse (rappresentazione estetica/ alba-aurora) 3) rappresentazioni Chiare e Distinte (coscienza / mezzogiorno) L'estetica si occupa delle rappresentazioni chiare e confuse. (il regno del "non so ché e quasi niente" ) -es. Opera di Lucio Fontana, Concetto spaziale- Attesa. Cosa potrebbe rappresentate quest'opera? 1. "Una creatura che discende ai margini della società" 2. "Un rettangolo rosso con un taglio nero al centro." Con queste due rappresentazioni non ho per niente descritto l'esperienza estetica dell'opera. 3. "Quest'opera è una ferita." Questa è una rappresentazione Chiara e confusa ed é una descrizione olistica, totale dell'opera. L'immaginazione aderisce ai suggerimenti della percezione della Aesthesis, della sensibilità. Nell'Aesthetica subito, fin dal primo paragrafo, le due anime: 1) l'Estetica è gnoseologia inferiore o arte dell'analogo della ragione. (Estetica come filosofia della Conoscenza Sensibile) 2) l'Estetica è " Ars pulchre cogitandi" e "teoria liberaloum artium". ( l'Estetica come filosofia dell'arte e del bello) 1: gnoseologia = teoria della conoscenza; inferiore =sensibile. {qualcosa che si presenta prima} 2. Ars pulchre cogitandi = Arte di pensare in modo bello; teoria liberalium artium =teoria delle arti liberali.
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