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Introduzione alla geografia umana e fisica, Appunti di Geografia

Introduzione alla geografia urbana e fisica, all'interazione tra le due e al rapporto uomo-natura

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 03/02/2021

ale0032
ale0032 🇮🇹

3.9

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Scarica Introduzione alla geografia umana e fisica e più Appunti in PDF di Geografia solo su Docsity! INTRODUZIONE ALLA GEOGRAFIA Geografia è una materia antichissima. Ciò che assomigliava alla geografia era una geografia pre scientifica, che descrive tutto ciò che vede della terra senza basi scientifiche, miti, leggende ed esplorazioni che hanno portato a creare racconti e resoconti, descrizioni e carte geografiche (mito di Ulisse, la Bibbia con la terra piatta…). La geografia tradizionale è quella sulle basi scientifiche, geografia scientifica che studia le interazioni natura e uomo, l’ambiente fisico naturale e l’uomo inteso come soggetti, gruppi umani che abitano il pianeta ed il territorio. Questa geo tradizionale è quella che viene di volta in volta svolta da viaggiatori, ingegneri, cartografi o con i “piedi nel fango”, andando sul territorio studiato, alle volte con modi e strumenti diversi. Il cartografo predilige la carta, gli ingegneri preferiscono dati, tabelle, GIS(geo informatic system), GPS, grafici… Gli oggetti geografici, saranno calati anche nelle percezioni e nei punti di vista degli individui, quindi andremo a fare la “combinazione geografica”, cioè una geo dove studieremo fenomeni, mettendo insieme elementi materiali nello spazio geometrico, nell’ambiente fisico naturale e costruito dalla società umana, ma caricandoli di sentimenti, aspettative, di una geo “sensibile” perché ognuno di noi rispetto a certi territori ha una serie di emozioni, di sensazioni. Questa combinazione geografica terrà conto delle culture collettive, dei discorsi portati avanti dai mass media, dalle grandi narrazioni collettive, dalle retoriche contemporanee. Spesso si parla di geografia, ma in realtà è un surrogato di geo, utilizzata quotidianamente e spesso anche con stereotipi e terminologie errate. Una geografia che studia gli aspetti tradizionali, ma che presta attenzione anche ai segni sul territorio, a certi valori. Quindi tra una geo scientifica, rigida, che descrive e una geo sensibile, attenta alle percezioni, racconti e stereotipi sul pianeta. È una scienza della differenziazione spaziale, ambientale, territoriale, va a vedere il mondo com’è, come è rappresentato, che confini ha (confini variabili molte volte e non rigidi→ l’Italia è una regione fisica, ma quella fisica non corrisponde alla regione politica italiana. La Corsica è un’isola che fisicamente appartiene all’Italia, ma politicamente è francese. Il Canton-ticino è politicamente svizzero e linguisticamente italiano, così come fisicamente). La parola regione costituisce una porzione della terra che varia di volta in volta a seconda dei parametri che consideriamo e per cui questa parola ha un valore polisemico, tanti valori, motivo per cui solitamente si aggiunge ad essa almeno un aggettivo: regione fisica o naturale (studiati elementi naturali), regione storica (create da quando gli uomini hanno avuto la capacità di dare una storia e simboli a un determinato territorio), regione economica, regione produttiva, regione agricola, industriale, regine politica, politico-amministrativa, regione culturale, regione etnico-linguistica, regione delle religioni, regione urbana. La regione complessa è quando si mettono insieme tutti gli elementi che la compongono, la regione Italia è fatta di una regione naturale, una regione storica, una regione economica, linguistica… i confini di questa regione sono variabili, a volte gli elementi italiani sono più o meno marcati (come in Alto-adige si parla e si pensa più come la Germania → regione politica italiana, ma il modo di pensare e agire e parlare, siamo nella regione tedesca). La regione sistemica, invece, studia come tutti questi elementi dialoghino tra di loro, si influenzano e creano la complessità. La regione è un SISTEMA fatto di tanti elementi che costituiscono un puzzle di questo sistema, quando si studiano per capire come è fatta una regione quindi, appunto, stiamo studiando una regione complessa. È difficile trovare una regione che sia completamente naturale o completamente antropologica. Spesso oggi abbiamo delle regioni fisico-antropiche, dove ci si avvicina più a una regione che un’altra. Una geo importante per questo discorso, è la geografia fisica, quindi le regioni fisiche e naturali, una geo senza persone, ma chiaramente tutti i fenomeni di mediazione hanno a che fare on un supporto fisico. Lo Spazio terrestre è inteso come misure geometriche, che caratterizzano l’ambiente terrestre come insieme di ecosistemi, di ambienti naturali. Quindi la geo fisica ne studia la loro struttura ed evoluzione secondo tempi piuttosto lunghi perché sono i tempi della storia del pianeta. Bisogna quindi studiare le evoluzioni e i cambiamenti in un tempo molto lungo. La geo fisica delinea 4 sfere: -La litosfera → la dimensione delle terre, dei terreni nelle loro diverse forme. (parte solida della terra → pianure, montagne, tettonica, vulcanesimo...) -L’idrosfera → l’acqua nelle sue diverse forme (masse d’acqua presenti sulla e sotto la superficie terrestre. Acque salate, dolci, ferme → vi sono regioni di transizioni in cui non dominano né terra né acqua, come le lagune dove spesso l’uomo interviene per interventi di bonifica, quindi nascono paesaggi fintamente naturali, ma in realtà antropizzati. Le acque immobili che sono i ghiacciai o quelli che si muovono come i fiumi. Spesso la regione naturale diventa un luogo di destinazione per la geo dei viaggi e la geo turistica) -L’atmosfera → l’aria e i suoi movimenti (la parte del nostro pianeta di aria, gas, vapore, con molti eventi che la caratterizzano e che vengono dibattuti al giorno d’oggi → inquinamento che scioglie i ghiacciaio, cambiamenti climatici e innalzamento delle acque, fenomeni che influenzano anche la biosfera) -La biosfera → la vita vegetale ed animale che popola le sfere precedenti. (distribuzione della flora e della fauna e la loro interazione. Un’analisi che giova all’industria dei viaggi che enfatizzano l’idea di territori inesplorati e vergini, anche se in realtà non lo sono. Bio-regione naturale, è una regione naturale studiata dal punto di vista della vita, legata alla flora e alla fauna) La combinazione di tutte queste vede lo studio delle regioni naturali dal punto di vista delle 4 sfere. Questa geo ecologica, apre il discorso che gli individui sono in grado di padroneggiare sul nostro pianeta, spesso. Noi ora riusciamo ad interagire e alle volte ad imporci sulle grandi aree naturali. Oggi siamo in una nuova era, accanto al cenozoico, plestocene, neocene, per alcuni geografi, adesso si parla di antropocene, in cui le zone umane, le regioni umanizzate, si sono imposte. Gli uomini hanno avuto uno sviluppo dalla scimmia all’homo sapiens, molto velocemente. Dallo stadio animale, siamo passati ad uno stato intermedio, fino all’homo sapiens che trasforma gli spazi naturali in spazi sociali. Gli esseri umani hanno il potere di cambiare, di modificare lo spazio attorno a loro con il progredire della tecnologia, si parla quindi di territorializzazione (in chiave positiva). Gli uomini si spostavano in base alle necessità, in base ai climi, erano dipendenti, quando c’era produzione le società crescevano, quando la produzione scarseggiava, la società ne risentiva. Poi i gruppi umani sono diventati allevatori, pescatori, agricoltori (settore primario), poi la fase della rivoluzione industriale a partire dalla fine del 700, fino all’800 900 e che è ancora oggi nei paesi cosiddetti di “recente industrializzazione”, poi, nell’ultima fase, la terzializzazione e quaternalizzazione, quando gli uomini sono diventati lavoratori d’ufficio e telematici, in un mondo dei servizi. Un altro modo, quindi, di immaginare la territorializzazione umana. Un impatto all’inizio leggero, poi crescente nel tempo, fino a una fase molto spinta come quella attuale, la cosiddetta E-economy. Ma se diamo ragione a questa geo positiva storica dell’uomo nelle regioni naturali (progressiva antropolizzazione delle regioni naturali), può subentrare anche una visione negativa. l’uomo contemporaneo deve affrontare anche una serie di altre sfide che sono la sedentarietà, il benessere, la capacità di intervenire sul riscaldamento globale, la ri-territorializzazione (mettere le mani sull’eredità del passato per dargli un volto completamente diverso). Se ragioniamo in questo modo, storia e geo, diventano molto diverse. La geo è nata così, tra l’800 e il 900, come la geo che studia il rapporto tra gruppi umani ed ambiente naturale. Quindi la geo come studio della territorializzazione. Quindi queste interazioni che sono cambiate nel tempo, hanno creato un panorama molto variegato ed eterogeneo. Ormai l’uomo è in grado di cambiare, modificare e distruggere, de-territorializzare tutto il paesaggio, come l’energia nucleare → Chernobyl, Hiroshima… Questo ecosistema naturale di fronte alle attività umana prevede un’attenzione a degli aspetti come sostenibilità (proteggere e conservare la biodiversità anche per le generazioni future) e responsabilità (scelte diverse, se negli ultimi due secoli abbiamo scelto industria e città, prima l’uomo abitava nella natura, con basso impatto su di essa. Quindi ora, ci si dovrebbe chiedere che
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