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Introduzione e analisi di Cuore di Tenebra (Conrad), Appunti di Teoria della Letteratura

Il testo si concentra sulla trama e l'analisi di Heart of Darkness di Conrad

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 17/10/2022

isa98.p
isa98.p 🇮🇹

4.7

(16)

15 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Introduzione e analisi di Cuore di Tenebra (Conrad) e più Appunti in PDF di Teoria della Letteratura solo su Docsity! Cuore di Tenebra di Conrad Trama l libro si apre con il racconto di uno dei protagonisti principali del romanzo, Marlow. Egli si trova a Londra in una nave sul Tamigi in attesa di prendere il largo per l’Africa Nera. Insieme a lui, si trovano altri quattro uomini, passeggeri che attendono la partenza. Nel romanzo, Marlow inizia a raccontare del suo viaggio e delle vicende che gli accadono durante la sua permanenza in quel territorio affascinante e misterioso di nome Africa. Marlow, infatti, in quel periodo era stato assunto da una Compagnia Commerciale belga che commerciava in avorio dall’Africa nera all’Europa. Il protagonista rimane affascinato da quel territorio che lui stesso definisce affascinante e selvaggio. Resta però senza parole per lo sfruttamento continuo perpetrato dalla razza bianca sulla popolazione locale. Questa è letteralmente schiavizzata e assoggettata alle regole dei “bianchi”. Rispetto ai suoi colleghi della Compagnia, solo lui sembra avere a cuore la situazione di quella popolazione oppressa e sfruttata. Marlow definisce i suoi titolari degli arrivisti senza scrupoli. Essi pensano solo al loro portafoglio, tralasciando in toto le condizioni degli operai indigeni. Marlow, in questo luogo, incontra dunque personaggi equivoci ed invidiosi di un uomo che si chiama Kurtz (un uomo tedesco che è fonte di grandi guadagni per i quantitativi d’avorio che procura alla compagnia). La Compagnia, in realtà, vorrebbe sbarazzarsi dell’uomo, ma si trova in una situazione scomoda da gestire. Marlow è quotidianamente sempre più disgustato da ciò che vede e vive. - Alla ricerca di Kurtz Di Kurtz, invece, non si hanno più notizie. Circola perfino la voce che l’uomo sia malato, ma non si sa dove sia. A quel punto, Marlow decide di cercare l’uomo nella base che si trova all’interno della inestricabile e pericolosa giungla. Il territorio è raggiungibile solo via fiume. Marlow, insieme con altri coloni e degli indigeni, parte con una specie di battello a vapore, alla ricerca dell’accampamento dove potrebbe trovarsi Kurtz. L’impresa è ardua, poiché gli uomini subiscono un attacco da parte delle tribù che vivono nella giungla. Ci sono alcune vittime e, in un primo momento, Marlow pensa che anche a Kurtz possa essere successo qualcosa di spiacevole. Nonostante tutto, egli non demorde e continua la sua difficile ricerca e dopo varie peripezie riesce comunque a raggiungere il campo base di Kurtz. Marlow, finalmente arrivato, si trova però ad affrontare le ostilità degli indigeni. La popolazione ha di fatto divinizzato Kurtz, ammaliati dal suo aspetto, dalla sua determinazione feroce, priva di scrupoli, ma soprattutto dal tono della sua voce, forte e autoritaria. Qui Marlow scopre che Kurtz è molto malato. Scopre inoltre che ha approfittato di questa condizione di “semi dio” per sfruttare la popolazione locale per approvvigionarsi senza scrupolo di avorio. In ultimo, viene a sapere che è stato lui ad ordinare agli indigeni l’abbattimento del loro battello a vapore sul fiume. - Il finale della storia Marlow è sconvolto e decide di prendere in mano la situazione per cambiarla in meglio. L’uomo decide di riportare Kurtz verso casa, l’amata Inghilterra. Il viaggio si rivela molto difficoltoso, anche se alla fine Marlow riesce nell’intento di imbarcare Kurtz su un battello in direzione Europa. Durante il viaggio di ritorno, anche Marlow si ammala. Kurtz, prima di morire, lascia a Marlow alcune carte utili che deve consegnare al suo rientro. C’è anche una fotografia della donna amata. L’uomo prima di spirare grida solo due parole: “L’orrore! L’orrore!”. Tornato finalmente in Europa, Marlow, consegna le carte che danno importanti indicazioni su dove recarsi per trovare dell’avorio alla Compagnia. Poi incontra la fidanzata di Kurtz. Dopo averle raccontato la tragica fine del suo amato, le racconta soltanto che le ultime parole dette dall’uomo erano rivolte solo a lei. Omette perciò quello che in realtà aveva pronunciato. Analisi In Africa, appunto nel Congo, Conrad andò per 6 mesi nel 1890, ritornandone quasi in fin di vita e riportandone come “bottino” Heart of Darkness, che funge da “bagaglio di ricordi”. Tale vicenda, ripercorribile attraverso le due lettere e i due cosiddetti Congo Diries nei quali Conrad appuntò le sue impressioni. Fra il 1884 e il 1885 era nato lo Stato Indipendente del Congo, di cui re a titolo personale era Leopoldo 2 del Belgio. “Indipendente” lo era solo nominalmente. In realtà era un “regno privato” del sovrano belga, che lo governava attraverso un amministratore generale e quindici commissari responsabili di altrettante province, ma soprattutto attraverso la Sociètè anonyme belge pour le commerce du Haut-Congo (fondata nel 1888). Se da un lato, Leopoldo aveva esaltato la missione che spettava alle nazioni europee nella “wilderness” africana parlando di squarciare le tenebre che avvolgevano ancora la popolazioni barbare, di intraprendere una crociata degna di questo secolo di progresso, di fondare stazioni ospedaliere, scientifiche e pacificatrici che fossero altrettanti avamposti del progresso, come fossero fari di una Civiltà (cristiana) in tutto e per tutto simile a quella di Kurtz in Heart of Darkness, dall’altro lato, attraverso i suoi amministratori e agenti conduceva una politica di sfruttamento spietato, di vera e propria spoliazione e rapina, nonché di genocidio o quasi. Gli indigeni erano costretti a un lavoro schiavistico, anche se Leopoldo si proclamava di voler “liberare queste popolazioni dalla schiavitù”, infatti, l’ordine era mantenuto da soldati e mercenari che assicuravano con violenza impunita il rispetto di quella legge che doveva garantire l’ottimizzazione del lavoro, ovvero, la massimizzazione del profitto. Non solo, il carattere scientifico era semplicemente il pretesto per una penetrazione economica e politica sempre più vasta, infatti, allargavano continuamente i confini del Congo, secondo quello che appariva essere il vero piano di Leopoldo 2: la formazione di un grande impero centroafricano esteso dall’Oceano atlantico all’Oceano indiano. Questa politica non tardò a suscitare resistenze e reazioni soprattutto dalla Gran Bretagna, la quale aveva stabilito una serie di stazioni commerciali e missionarie sulla costa dell’Atlantico e del basso Congo. Queste stazioni erano state costruite con il fine di stipulare accordi con i re locali, aprire canali di commercio fra l’Europa e l’Africa, contribuire all’abolizione della schiavitù e alla conversione dei pagani. L’ostilità della Gran Bretagna nei confronti di Leopoldo 2 viene esaltata da una campagna di stampa dai toni sempre più aspri, che faceva leva sulle voci di violenze e massacri perpetrati dagli agenti belgi verso le popolazioni congolesi. In Heart of Darkness, Conrad denuncia la politica coloniale e l’inefficienza dell’opera di civilizzazione eliminando nome di persone e di luoghi, al fine di rendere storicamente esemplare il racconto, facendo del Belgio la metafora dell’intero Occidente. Chiave di lettura Heart of Darkness può essere letto a molteplici livelli: 1) Il primo e più immediato è sicuramente quello politico, infatti, Conrad disegna un quadro che vuole essere un atto d’accusa nei confronti di ogni colonialismo bianco (non escludendo quello britannico). Ne è prova che i personaggi messi in scena nel racconto appartengono alle più diverse nazioni europee: la nave che porta Marlow in Congo è francese; l’assistente di Kurtz è russo; Kurtz stesso è tedesco. L’intera politica coloniale è dunque presa di mira; anzi lo è l’idea stessa di colonizzazione. Per colonizzazione si intende la civilizzazione in quanto atto di violenza esercitato su popolazioni che, per il solo fatto di essere diverse, vengono ritenute inferiori, non civilizzate e sono quindi fatte oggetto della missione civilizzatrice di cui i bianchi si sono “autoinvestiti”. In realtà, la civiltà europea si presenta come un enorme vuoto, e lo si evince fin dalle prime pagine del racconto, nelle quali Bruxelles viene definita “città sepolcrale”, “città dei morti”. Nel caso di Heart of Darkness, l’Europa esporta il proprio vuoto scavando e annientando il “pieno” dell’Africa: i pellegrini
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