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IO NON HO PAURA - NICCOLO' AMMANITI, Sintesi del corso di Italiano

riassunto del libro "Io non ho paura"

Tipologia: Sintesi del corso

2021/2022

In vendita dal 26/05/2022

alessia-feltrin
alessia-feltrin 🇮🇹

6 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica IO NON HO PAURA - NICCOLO' AMMANITI e più Sintesi del corso in PDF di Italiano solo su Docsity! IO NON HO PAURA - NICCOLO’ AMMANITI RIASSUNTO Io non ho paura si svolge in Puglia nella torrida estate del 1978, ricordata come una delle più calde degli ultimi decenni. Il protagonista, Michele Amitrano, ha nove anni e vive in un paese estremamente isolato e spoglio, poche case senza neanche una piazza principale. Si tratta di Acqua Traverse, frazione di Lucignano (entrambi luoghi che, in realtà, non esistono) Qui, nel caldo delle ore pomeridiane, Michele si trova con un gruppo di amici con cui gioca nella più totale libertà, lontano dal controllo degli adulti. La banda è capeggiata da un bambino con atteggiamenti arroganti soprannominato Teschio. IL racconto inizia proprio nel bel mezzo di una gara che Michele perde per fermarsi ad aiutare la sorellina MAria che si è fatta male. Teschio vorrebbe che, com penitenza, Barbara, una ragazzina del gruppo goffa e cicciottella restasse senza mutande. Michele, che si contraddistingue fin da subito per avere un carattere franco e coraggioso, decide di evitare l’umiliazione alla sua amica e di prendere su di sé la penitenza. Il suo compito sarà tuttavia più arduo: dovrà arrampicarsi ed entrare al piano superiore di una casa abbandonata. Michele riesce nell’impresa e, dall’alto scorge un buco. Incuriosito va a vedere e affacciandosi verso l’interno, nota un corpo coperto da un lenzuolo. Gli tira un sasso, ma niente. Crede quindi che sia morto. Sentendo le voci degli amici scappa da lì. Tuttavia il giorno seguente torna e scopre che si tratta di un bambino e che è incatenato, assetato, sporchissimo ma soprattutto è vivo. Tornato a casa si rasserena perché il padre Pino, il camionista di ritorno dal Veneto dove era stato per lavoro, ha portato a lui e alla sorella Maria un regalo. Michele vorrebbe raccontare al padre del suo ritrovamento ma per svariati motivi non trova l’occasione. Michele fa amicizia con il ragazzino e, in ogni momento libero cerca di andare a trovarlo e passare del tempo con lui portandogli qualcosa da mangiare e da bere. Il bambino, però non parla, solo ogni tanto accenna a degli orsetti lavatori e agli angeli custodi. Un giorno vede nel buco una pentola che riconosce e che a casa sua non c’è più e inizia a fantasticare sul fatto che il suo nuovo amico potrebbe essere suo fratello, nascosto lì dal padre perché pazzo. Quando poi, però, durante una riunione degli adulti del villaggio, sente al telegiornale di un bambino di nome Filippo rapito, ed essi fanno un riferimento in merito, capisce che il padre e i suoi amici sono complici di un rapimento con fini di estorsione di denaro. Michele, sconvolto dalla scoperta, si fida del suo migliore amico, Salvatore, a cui racconta l’accaduto. Inutile dire che Salvatore informa immediatamente gli adulti. Michele, dopo aver parlato con Salvatore, torna a trovare Filippo e prova anche a farlo camminare fuori dalla buca e lo lava. In quel momento viene scoperto da uno degli altri della banda, Felice. Michele viene dunque violentemente sgridato da Pino, che gli vieta di rivedere Filippo che, in caso contrario, morirà. Per sicurezza, in ogni caso,Filippo viene spostato. Michele riesce a scoprire attraverso Salvatore la località in cui si trova, ma non il luogo esatto. La notte stessa però, ascoltando le discussioni degli adulti, scopre che evidentemente il rapimento non sta portando a ciò che speravano, che la polizia è ormai vicina alla verità e che suo padre e gli altri uomini hanno deciso di uccidere Filippo. Così capisce di non poter aspettare e scappa di casa: grazie all’aiuto di Salvatore, riesce a trovare Filippo in una gravina. Il bambino, ormai molto debole, non riesce neanche a muoversi, così Michele deve aiutarlo ad uscire dalla fossa. A causa della caviglia dolorante, però, Michele si trova ancora dentro la fossa quando sopraggiunge suo padre che, imbracciato il fucile, spara credendo di colpire Filippo. Il colpo in realtà prende Michele. Il romanzo così si chiude con Pino che, piangendo, porta tra le braccia il figlio verso i soccorsi.
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