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IO NON HO PAURA
Niccolò Ammaniti nacque a Roma nel 1966. Ha esordito con il romanzo
“Bronchie"(Ediesse 1994).La notorietà a livello nazionale giunge per Ammaniti nel 2001,
quando pubblica il romanzo lo non ho paura, trasposto due anni dopo nell'omonimo film
di Gabriele Salvatores.
Riassunto:
Il protagonista della storia è Michele Amitrano, un ragazzino di nove anni che per caso
nei pressi di una casa abbandonata, vie ne a conoscenza di un buco nel terreno
nascosto da una lastra di plastica e da un materasso, in cui sembra vivere qualcuno.
Michele non dice nulla ai suoi compagni e toa a casa molto turbato. Il ragazzo
comincia a chiudersi in se stesso e quasi ogni giorno ritorna alla casa abbandonata e
scopre che nel buco del terreno si trova nascosto un bambino, Filippo, con il quale poco
a poco instaura un rapporto di amicizia. Egli sembra dare segni di confusione : crede che
lui e tutta la sua famiglia siano morti,
e che Michele sia il suo angelo custode. Un giorno a casa di Michele arriva Sergio, un
‘amico del poadre. Quella stessa notte scopre che i suoi genitori insieme ad altri hanno
rapito il bambino per sottrarre denaro alla famiglia, infatti alla televisione c'è un
messaggio ai
rapitori fatto dalla madre. Michele non riesce a tener nascosto il suo segreto, e si confida
con il suo migliore amico, Salvatore. Quest' ultimo, in cambio di una lezione di guida,
racconta tutto a Felice, un ragazzo più grande e molto violento che il giorno stesso trova
Michele e Filippo nel nascondiglio, lo picchia e lo riporta dalla madre. Il ragazzo è
sconvolto:
gli è stato ordinato di non andare mai più a trovare Filippo, ma non riesce a fare altro che
pensare a lui. Un pomeriggio spinto dall' orribile notizia che i grandi lo avrebbero ucciso,
decide di andarlo a liberare. Nel frattempo Filippo è stato spostato in un altro
nascondiglio, di cui Michele viene a conoscenza grazie a Salvatore.
Così, in piena notte si mette alla ricerca del ragazzo e proprio quando pensa di rinunciare
Jo trova, ma è troppo debole per potersi muovere. Michele lo incoraggia, con una corda
riesce a tirarlo fuori, e lo convince a scappare, mentre lui ferito rimane nel nascondiglio.
arriva così suo padre, incaricato di uccidere Filippo, impugna la pistola e non
riconoscendo suo figlio
gli spara alla gamba. Michele sviene. Quando rinviene sente il rumore di un elicottero,
quello dei carabinieri, in cerca di Filippo. Mentre arrestano Sergio, Michele, confuso, dice
al padre di fuggire perchè altrimenti verrà arrestato, ma lui continua a piangere e a
chiedere aiuto per suo figlio.
Il protagonista:
E'un bambino di nove anni che si “trascina”la sorellina nei giochi con gli amici aiutandola
e proteggendola. Non viene descritto fisicamente,ma sin dall'inizio del romanzo risaltano i
sui pregi:altruismo, generosità, disponibilità. Successivamente aiuta il piccolo rapito senza
riserve,senza pensare alle possibili conseguenze,certo ha paura,tanta paura nel casolare
diroccato,ma agisce come una persona responsabile, matura.
Non ha il minimo dubbio su ciò che è bene e su come agire. Si preoccupa ,infatti di
comunicare al bambino quello che la madre ha detto in televisione:"tua madre dice che
ti vuole bene".
Nel corso del romanzo assistiamo alla sua maturazione, o meglio alla consapevolezza
della vita adulta:le streghe,i lupi Mannari.l'uomo nero non sono altro che le stesse persone
che ti stanno accanto, trasformati dal denaro.
Spazi:
La vicenda si svolge ad Acqua Traverse, frazione di Lucignano,un piccolo paese
collinare,con grandi campi coltivati a grano.
Nessuno sapeva perché il piccolo borgo di campagna si chiamava così, infatti l'acqua
era scarsa e quella che c'era veniva portata dalla cisterna ogni due settimane.
E'estate del 1978,e il clima è torrido.
Prevalgono luoghi aperti come campi, colline,ma vengono spesso descritti anche luoghi
chiusi come la casa del protagonista che fa da sfondo alle vicende dei personaggi.
Spesso, però, gli stessi luoghi acquistano un ruolo fondamentale,come la desolazione e
l'angoscia che si prova leggendo la descrizione della buca dove è tenuto il bambino
rapito.
Viene anche accentuato dall'autore il contrasto tra la luce del sole abbagliante,e il buio
della tana,come pure il silenzio e le grida degli amici,la giocosità dei loro gesti e
l'immobilità forzata del recluso simile alla morte.
Tempi:
Il periodo nel quale si svolgono i fatti è ben definito:estate del 1978e possiamo
immaginare che la vicenda si svolga nell'arco di qualche mese.
Le scene vengono raccontate con la stessa velocità con cui succedono i fatti. In alcuni
tratti ci sono dei flashback,dei ricordi,dei flussi di coscienza dei flussi interiori.
Stile:
Il linguaggio dell'autore è semplice, efficace e reale. Vengono tracciati dall'autore
personaggi e luoghi con cura, usando molti aggettivi. Non troviamo elementi dialettali,e
prevale il discorso diretto.