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italia dopo la grande guerra, Sbobinature di Storia Contemporanea

La situazione dell'Italia dopo la prima guerra mondiale, evidenziando le difficoltà economiche e sociali del paese. In questo contesto si sviluppa il movimento fascista, che nasce come movimento e si trasforma in partito politico. le caratteristiche del fascismo e la sua fase movimentista caratterizzata da violenze e instabilità politica.

Tipologia: Sbobinature

2021/2022

In vendita dal 28/01/2022

C.Beatrice.
C.Beatrice. 🇮🇹

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Scarica italia dopo la grande guerra e più Sbobinature in PDF di Storia Contemporanea solo su Docsity! ITALIA POST-BELLICA E GENESI DEL FASCISMO L'Italia è un paese che dal 1918 esce dal conflitto formalmente vincitore, infatti, si presenta a Parigi, pensando di ottenere ciò che gli era stato promesso dai patti segreti di Londra (che Wilson di fatto annulla), in realtà si parla di una vittoria mutilata (definizione di D'Annunzio) con l'appendice della vicenda di fiume che dimostra come da un lato l'Italia sia un paese insoddisfatto degli esiti del conflitto, e dall'altra come il governo sia terrorizzato all'idea di perdere ciò che ha avuto. Il nuovo assetto geopolitico, ovvero i territori conquistati, è soltanto il problema minore con il quale l'Italia esce dal conflitto, dobbiamo sottolineare il fatto che L'Italia esce dalla guerra molto peggio di altri perché: è un paese non industrializzato, che per sostenere lo sforzo bellico ha fatto fatica, ha dovuto urbanizzare masse contadine nelle industrie, ha dovuto mobilitare milioni di persone senza preparazione in un esercito che è diventato di massa, che non era preparato e che si è dovuto dividere in più fronti. Questa inesperienza sommate alle scarse risorse primarie, producono moltissimi mutilati e invalidi; l'espressione dannunziana, vittoria mutilata: con cui D'Annunzio si riferisce solo all'aspetto territoriale, si può estendere al fatto che moltissimi uomini in età da lavoro (giovani), d'improvviso hanno perso la loro capacità di produrre e hanno trovato in patria e a casa una socialità diversa (moglie va a lavorare, giuridicamente la donna è ancora inferiore, ma, praticamente grazie a lei va avanti la famiglia). L'Italia in questa fase sconta la diffusione dello Stato sociale, c'erano stati tentativi di ampliare lo stato sociale nel tardo 800, ma solo grazie alla grande guerra si stravolgono gli equilibri sociali. Inoltre, il popolo italiano non è del tutto soddisfatto del trattato di Lontra in quanto i territori che gli vengono ceduti sarebbero stati annessi all’Italia anche se fosse stata neutrale. Il governo italiano non è forte, non riesce ad avere una stabilità politica, infatti, nel 1921 in risposta a quello che è successo nell'Unione sovietica, il partito socialista italiano si divide in due. In un Congresso a Livorno, c'è una minoranza guidato da Amedeo Bordiga e Antonio Gramsci, che decidono di staccarsi dal partito socialista perché ritenuto non rivoluzionario, cioè di non seguire l'esempio di Lenin. le analogie sociali (presenza di contadini) tra l’Italia e l'unione sovietica porta questa minoranza ad aderire alla terza internazionale (fatta da Lenin nel 1917), una organizzazione internazionale fra esponenti vicini al socialismo che si avvicinavano non più al modello marxiano ma al leninismo. Questa spaccatura preoccupa le classi medie elevate italiane perché molti gruppi socialisti occupano le fabbriche, soprattutto quelle delle grandi città industriali, Genova, Torino e Milano avanzano delle rivolte; lo stesso Gramsci guiderà il malcontento occupando le fabbriche a Torino: tutto ciò è quello che è stato a lungo chiamato dalla storiografia biennio rosso, in realtà dura più di due anni e può essere definito biennio nero. A complicare ulteriormente la situazione c'è il problema che nel 1919 alcuni ex esponenti socialisti (che erano diventati interventisti) fondano il movimento dei fasci di combattimento, a guidare il movimento è Benito Mussolini che aveva già guidato la fazione socialista interventista e che aveva fatto una breve esperienza di guerra. Da questa esperienza emerge l'idea che l’elemento nazionalista che voleva un’Italia forte e dominante, dovesse far parte della politica dei socialisti. L'idea di Mussolini si basa su una logica di nazionalismo, a volte anche violento, con un socialismo economico anticapitalista pone le basi del fascismo italiano e del nazionalsocialismo tedesco. questa idea di fondere elementi retorici del nazionalismo con elementi retorici del socialismo non era nuovissima, quello che però accade con il fascismo in Italia e con il nazionalsocialismo è che queste idee che alla fine dell'Ottocento rimangono idee di una minoranza, perché masse non fanno parte della politica, ma nei primi anni del 900 le masse entrano a far parte della politica e provano un forte risentimento. Differenza partito e movimento Partito: è una struttura politica che si presenta alle elezioni, è costretto dalla sua stessa forma a dover stare dentro le regole della democrazia, ha un programma scritto, un manifesto; Movimento: non si presenta alle elezioni, non ha una gerarchia chiara, si ha la libertà d'azione, può avere anche un programma scritto ma non è votato Programma di San sepolcro È il primo testo che Mussolini pubblica a Milano (capitale originaria del fascismo), che non ha alcun elemento vincolante; è un testo estremamente variegato, incoerente e lontano dall'immagine del fascismo degli anni 20-30, ma presenta dei forti elementi di socialismo: tutela dei lavoratori, soprattutto delle donne, a cui vorrebbero far ottenere il diritto di voto; riguardo l’assetto statale c’è una forte richiesta di democraticizzazione dello stato in cui si aggrediscono i punti cardine della monarchia; riguardo all’aspetto religioso, c’è una forza politica fortemente anticlericale e anticattolica che mira alla laicizzazione del paese. Fascismo: 1919-1920 nasce come movimento, 1921 si trasforma in Partito Nazionale Fascista, presentandosi alle elezioni, avendo un programma più definito e iniziando ad ottenere dei consensi elettorali. Questo partito nazionale fascista (PNF) ha affermato di preferire il nazionalismo, (essere partito nazionale è più importante di essere partito socialista fascista). Caratteristiche del fascismo:  È difficile dare al PNF un’identità politica ben definita ma mira comunque ad un obiettivo finale che è la dittatura;  Il programma è un appello a chiunque, perché presenta un’ideologia poco definita e quindi per un pubblico vastissimo. Quando Hitler sale al potere ha un’ideologia e un programma politico chiarissimo, il fascismo, al contrario no. Infatti, quando si stabilirà il programma, esso sarà un ammasso di idee poco conciliabili, ma che all’epoca piace a molti. La fase movimentista del fascismo che va dal 1919 al 1921 è una fase di grandi violenze. Il paese ha: una violenza intrinseca nelle relazioni e una circolazione di armi altissima, c'è una violenza che vede protagonisti sia coloro che istigano ad una rivoluzione industriale, soprattutto operai, sia il fascismo che si presenta difendendo le classi medie-elevate, come forza di opposizione alla violenza rossa. Questo è consentito dal fatto che le forze di polizia italiane sono molto scarse, (in quel periodo le forze dell’ordine sono rappresentate dall’esercito che devono ancora ritornare dalla trincea), si instaura un meccanismo di anarchia nella gestione dell'ordine pubblico, per cui molto spesso capita che le forze dell'ordine chiedano l'aiuto delle squadre fasciste, che intervengono con metodi violenti e repressivi, soffocando uno sciopero o una manifestazione. Perciò le classi dirigenti, medio alte, guardano sempre più con favore ai fascisti perché, sono coloro che tutelano i loro interessi, i fascisti invece si sentono autorizzati a compiere azioni non più soltanto per ripristinare l'ordine pubblico ma soprattutto reprimendo coloro che guidano i movimenti operai: sindacati, sedi di partito, dirigenti, tutti coloro che simpatizzano per il socialismo e per il comunismo, ciò come forma di repressione preventiva. Il risultato è che in poco tempo si crea una sorta di guerra civile italiana, con un fascismo che si sta connotando in chiave anticomunista e sempre di più ottiene consenso. Nelle elezioni una volta nato il partito, il fascismo non ottiene ancora una larga maggioranza, così viene organizzata una manifestazione il 28 ottobre 1922, nota come marcia su Roma. È una manifestazione politica, che ha lo scopo non di prendere il potere
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