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ITALIA E FRANCIA NELL'800, Dispense di Storia Della Musica Moderna E Contemporanea

-cultura e vita musicale -Italia 1800-1830 -Rossini/Bellini/Donizzetti -Verdi

Tipologia: Dispense

2019/2020
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Scarica ITALIA E FRANCIA NELL'800 e più Dispense in PDF di Storia Della Musica Moderna E Contemporanea solo su Docsity! ①. CULTURA E VITA MUSICALE 1.ITALIA E FRANCIA NELL’800 Sono 3 le nazioni egemoni del panorama musicale mondiale nell’800: Italia, Francia e Germania, dove l’organizzazione musicale si differenzia a seconda delle radici culturali e delle tradizioni nazionali dei singoli paesi. L’ITALIA è caratterizzata dal policentrismo, con più città a costruire la rete del panorama del teatro d’opera: Venezia, Milano, Roma e Napoli in primis, poi Bologna, Firenze, Torino e Genova, ognuna con alterni momenti di prestigio. La FRANCIA ha invece come centro propulsore dell’opera lirica Parigi, capitale della musica e della cultura dell’800, tanto da attrarre personalità straniere. I grandi compositori ed esecutori a Parigi potevano compiere il salto di qualità da provinciali ad internazionali. Gli operisti italiani vanno a Parigi come rappresentanti dello stile italiano, e qualcosa ne trasmettono, rimanendo sostanzialmente fedeli alla loro identità. L’opera italiana e francese conoscono vasta diffusione in terra tedesca. 2.ROMANTICISMO E GUSTO ROMANTICO È giusto identificare come romantica più o meno tutta la produzione musicale compresa tra il 1820/90. Il romanticismo musicale non si identifica esclusivamente con la musica tedesca anche se esse riceve la sua più completa teorizzazione in Germania. Nessuno dei musicisti di cui tratta questo volume può definirsi romantico in senso stretto, perché in essi non troviamo un’intima lacerazione e neppure ansia di assoluto e nemmeno quel senso di alienazione dal mondo, essi quindi sono tutti degli integrati. Con il termine romanticismo possiamo intendere almeno 4 distinti ordini di fatti: 1) una concezione generale del mondo e dell’uomo; 2) una filosofia dell’arte; 3) un gusto artistico-letterario; 4) un insieme di procedure artistiche finalizzate alla realizzazione di tale gusto. Il Romanticismo comincia a cedere il passo alle nuove tendenze che domineranno la restante parte del secolo, il realismo nel romanzo preclude al simbolismo e al decadentismo. Negli anni 30 e 40 coesiste il mondo letterario e il mondo musicale parigino. Una vastissima area di produzione letteraria i cui temi e modelli della lettura romantica alta francese, inglese, tedesca, vengono ripresi e sfruttati in opere di vasta diffusione commerciale che costituiscono un potente tramite di volgarizzazione delle idee romantiche con profonda influenza sulla mentalità. Questo è chiamato ROMANTICISMO POPOLARE. IPER-SISTEMA ESPRESSIVO = un sistema di linguaggi artistici distinti nei mezzi, nei livelli, ma convergenti nelle finalità. Il grand opèra partigiano, spettacolo complesso in cui si coordinano parola, suono, immagine, gesto, né forse il momento di sintesi. La librettistica italiana dell'800 procede ad una rapida assimilazione dei soggetti che attestano la crescente richiesta di un gusto romantico, ma dargli forma nei libretti sono gli stessi letterati. Anche in Italia si è instaurato un iper-sistema di romanticismo popolare simile a quello francese. Quello del librettista è un mestiere che deve tener conto della richiesta di un pubblico che assimila mode e linguaggi più velocemente dei letterati. Il romanticismo dell'Opera francese italiana si manifesta come appropriazione ed elaborazioni di temi e situazioni ricavate da un gusto letterario che si è ormai fatto costume sociale. Viene messo in discussione il concetto di bello come essenza estranea immutabile è definibile mediante regole; ne consegue che il brutto, il volgare, non sono la negazione del bello perché essi si implicano a vicenda. Per questo non sono pochi i compositori che osano introdurre i due temi nella loro musica. La tecnica artistica fondamentale è quella del contrasto, dell'accostamento violento e repentino di carattere e di stili opposti. Il patrimonio classicista è una componente fondamentale in Italia dove è assai vivo il legame con la tradizione. L'opposizione tra classicismo e gusto romantico è più forte nel linguaggio musicale: 1- sfruttamento del movimento corporeo naturale come espressione diretta, non artificiosa, il sentimento, contrapposta alla danza di corte; 2- il superamento delle connotazioni di livello sociale assegnato ad ogni ballo; 3- il carattere etnico della maggior parte delle danze che favorisce la circolazione internazionale. A questi requisiti rispondono, oltre al valzer, la mazurka, la Polka. La quadriglia abbraccia livelli artistici e differenti, infatti le musiche su cui essa si ballava non erano originali ma adattamenti di melodie d'opera favorite. Il fatto che celebri melodie d'opera fossero facilmente trasferibili alla sala da ballo dimostra come lo spirito della danza influenzato il linguaggio musicale a tutti i livelli. Il ballo teatrale diventa una delle forme di espressione più tipiche e complete dell'800. In Italia i balli costituivano una componente fondamentale delle stagioni teatrale. Lo spirito di Viganò era neoclassico, ma i suoi eredi contribuirono alla nascita del balletto romantico. L'elemento caratteristico del nuovo stile e l'elevazione sulle punte, senso di smaterializzazione, superamento del peso corporeo. Tali elementi sono rimasti il fondamento della danza d'arte, che è stata chiamata classica. Il romanticismo di questi balletti riguarda principalmente il carattere fantastico dei soggetti. Nel balletto l'aspetto visivo è preminente, mentre la musica ha un ruolo funzionale, cioè scandisce il tempo. La duplice affinità che lega il ballo teatrale all'opera sono: 1- i contenuti, il ballo convive con l'opera, e fa parte dell'Iper-sistema espressivo. 2- il balletto è formato da pezzi chiusi che hanno funzioni simili alle forme operistiche. 3.4 L'ORGANIZZAZIONE DEI TEATRI E LA CONDIZIONE DEL MUSICISTA Il teatro d'opera è la più importante delle forme organizzative su cui si fondano la produzione è il consumo musicale nell'Ottocento. In Italia i teatri appartengono allo stato, a singole famiglie, a società di aristocratici; la figura dell'impresario acquista molto valore, il suo ruolo non è solo quello di operatore economico, ma dietro si cela una vera passione teatrale. Il principio organizzativo su cui si regge la vita teatrale è la stagione, nei centri maggiori il culmine si raggiunge con il carnevale. Il repertorio è per lo più omogeneo, ma quello che conferisce al teatro la qualifica di primario è la capacità di offrire ogni anno opere nuove. Il meccanismo che dà vita alla stagione prevede una serie di passaggi obbligatori: 1- appalto della stagione; 2- scrittura della compagnia di canto; 3- scelta dei soggetti delle opere; 4- stesura del libretto e composizione della musica. Il cantante è il centro intorno al quale gravità la produzione operistica, anche perché il loro compenso è molto consistente. Il libretto e la partitura sono il materiale preparatorio precedente al fatto artistico. Dopo il 1861 venne abolito il finanziamento statale ai teatri, e per questo ci fu una drastica riduzione dello spazio per le opere nuove. Nasce così il concetto di “opera di repertorio”; il prodotto del compositore diventa la vera sostanza del genere drammatico e si inizia a parlare di opera d'arte, viene così riprodotta valutata non più nella stagione, ma nei decenni. Il ruolo dell’operista cambia, dallo stato di artigiano a quello di artista. 1865: legge sul diritto d'autore A Parigi, tutte le innovazioni che vengono apportate in Italia esistono già, qui non esistono le stagioni perché il teatro è aperto tutto l'anno. Lo spettacolo, per il fatto di essere replicabile, acquisisce un'autorità di opera d'arte in senso forte; per questo è necessario un personale selezionato. Cantanti, ballerini e orchestra hanno tutti una loro compagnia e sono quindi indipendenti. Il compositore vive una condizione di libero professionista; in Francia questo lavoro è tutelato per legge. 3.5 EDITORIA E CRITICA MUSICALE Parigi era sede di numerose imprese editoriali, cedere i diritti di stampa ad un editore costituiva per il musicista una grande fonte di guadagno. In Italia la situazione era diversa, a causa della presenza di copia abusive; anche se in città come Venezia, Firenze e Napoli era presente una modesta attività editoriale. Giovanni Ricordi nel 1808 inizio, a Milano, un'attività di copista e stampatore di musica, gettando le basi dell'editoria. La situazione dell'Italia si ribaltò quando nel 1825 Ricordi acquisto l'intero fondo di manoscritti del Teatro alla Scala: le noleggio e ne fece riduzioni per canto e piano. Alla fine del secolo risultava l'editore, e non più l'impresario, il motore del sistema teatrale. In Francia i lavori presenti dall'opera erano assicurati da edizioni specializzate che conferivano stabilità nel tempo alla musica e al valore dell'autore. In questo periodo assume molta importanza la critica musicale da parte del critico di professione ma anche dagli stessi artisti. La critica musicale assume un'importanza inedita nel circuito di produzione, trasmissione e ricezione della musica. ②. ITALIA, 1800-1830 4.L’ETA ROSSINIANA Il primo decennio dell'Ottocento è caratterizzato da una stagnazione della storia dell'Opera italiana; la situazione si ribalta nel decennio successivo quando esplode il genio di Rossini, rinnovatore che le riafferma il primato Il secondo punto della poetica rossiniana è che il virtuosismo vocale e il canto florido non sono in contraddizione con il dramma, questo perché la musica deve convivere con la parola, non per interpretarla ma per compiere una sua diversa funzione. In ogni caso è impossibile ridurre la sua figura a neoclassico, perché la sua perfezione formale è ravvivata dal gusto per il calcolato di disordine e per le rotture improvvise. Non manca il Rossini il pathos eroico, l'eroismo, l'avventura, la favola e l'idillio, esistono sempre, trasfigurati nell’ ideale di bellezza e nella perfezione della forma. 9. Oltre Rossini: l'opera italiana dal 1830 al 1848 In questo ventennio (dal pirata di Bellini 1827) si verifica un cambiamento di tendenze, prima fra tutte il prevalere dell'Opera seria sulla buffa. Diminuiscono i soggetti classici per far posto a quelli romantici. l'Italia resta però lontana dal vero e proprio gusto romantico, in essa prevale un interesse definito umanistico per la rappresentazione delle passioni come manifestazione dell'interiorità; estraneo rimane l'elemento del soprannaturale. Cambia la sensibilità dello spettatore, se con Rossini si commuove dei sentimenti del personaggio, con Bellini e Donizetti vuole essere commosso come se fosse il personaggio. Il cambiamento decisivo è nel modo di concepire la la rappresentazione dei sentimenti; vige ancora una concezione psicologica antica e illustre, quella degli affetti concepiti come qualcosa di astratto. ciò Spiega perché ai personaggi dell'Opera seria manchi ciò che noi chiamiamo il carattere individuale. il vecchio affetto è sostituito dalla passione, momento psicologico concreto individuale. il cambiamento del Gusto influisce sull' evoluzione del linguaggio musicale:Si sostituisce La triade Soprano contralto tenore al più realistico Soprano tenore baritono. l'orchestra tende a ritirarsi sullo sfondo per lasciare libero campo allo spiegarti della melodia vocale. questo avviene a causa di un atteggiamento dei compositori nei confronti dell'arte dell'orchestrazione. gli anni 30 e 40 segnano Una svolta nella storia dell'Opera italiana per la comparsa di un fenomeno nuovo, l'accentuarsi della divaricazione tra compositori di primo piano e minori. Giovanni Pacini spopolò con l'opera Saffo, ma con le opere seguenti non ottenne lo stesso successo. personalità più complessa è quella di Severio Mercadante, fra gli ultimi esponenti della tradizione napoletana. 10. BELLINI Vincenzo Bellini ricoprire un ruolo fondamentale per l'opera italiana dopo il 1830, grazie alle sue caratteristiche singolari e al suo stile irripetibile, nonostante la brevissima carriera (muore a 34 anni). Nasce da una famiglia di musicisti a Catania, e viene subito indirizzato alla musica; frequentò la scuola napoletana che aveva segnato in modo indelebile la storia dell'Opera settecentesca. L'esordio operistico avvenne nel 1825 con Adelson e Salvini, in opera semiseria. Ma il successo arriva con il Pirata, che lo porta all'affermazione sul piano internazionale. Nel 1833 Bellini stipula un contratto per mettere in scena nei maggiori teatri di Londra alcune fa le sue opere più riuscite; nel 1835 con l'aiuto di rossini, ottenne un contratto per un'opera al Théatre-Italien, I puritani. L’esito trionfante dei Puritani, oltre a consolidare definitivamente la reputazione di Bellini favori il suo inserimento nella società parigina. Bellini fu il primo compositore ad ambire di diventare il primo della sua epoca. Per quanto riguarda le melodie, egli con mezzi ritmici giunge a materializzare il ritmo, esaltando nella melodia l'aspetto sensuoso della sonorità. Attinge da Rossini le strutture formali, mantenendo però la propria indipendenza. Egli fu uomo di teatro e anche drammaturgo musicale nel senso più stretto delle parole. Permane l'impressione che la sua morte precoce abbia privato l'opera italiana di una personalità che avrebbe condizionato il corso in maniera imprevedibile. 11.DONIZZETTI Gaetano Donizetti proviene da una famiglia di modestissime condizioni. Un incontro con Mayr risulta fondamentale per la sua formazione, in quanto divenne il suo allievo prediletto. Si trasferì a Bologna ed esordì a Venezia con l'opera semiseria Enrico di Borgogna (1818). La sua vita musicale può essere divisa in tre fasi: 1- fase dell’epigonismo rossiniano, dove prevalgono opere buffe e semiserie ( Zoraide di Granata, l'esule di Roma, l'aio nell'imbarazzo); nel 1830, a Milano, presento Anna Bolena . 2- fase centrale e matura, dove prevalgono opere serie, e alcuni contributi alla produzione comica. 3- fase dell'affermazione internazionale, si trasferisce a Parigi dove l'affermazione diventa piena e incontrastata, fino alla malattia che lo condurrà alla paralisi. Donizetti compositore di spirito europeo, che seppe immedesimarsi nei diversi stili internazionali. L’iniziale predilizione per le opere buffe era strettamente legata alla sua personalità. La tendenza, invece a sviluppare strutture musicali di dimensioni imponenti ( tableaux, strutture musicali di dimensioni imponenti) deriva dal necessario avvicinamento con il grande opera parigino. Si possono identificare tre direzioni di ricerca: 1- il tipo di melodramma dominante nel periodo posto rossiniano; qui si verifica un ampliamento dei pezzi, dilatando i singoli movimenti a dimensioni monumentali e si fa concludere l'opera con una grande aria del protagonista. 2- la rappresentazione della sofferenza del personaggio vissuta in stato di isolamento, di solitudine; 3- dramma romantico moderno, dove le strategie formali rispettano gli schemi consolidati e la disposizione degli stessi nell'arco delle opere. In tutte e tre manca il grande finale centrale.
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