Scarica ITALIANO: appunti di FORSE UN MATTINO ANDANDO IN UN'ARIA DI VETRO DI MONTALE e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! FORSE UN MATTINO - MONTALE Forse un mattino è stata Composta nel luglio del 1928, e si trova nella sezione di Ossi di Seppia che dà il titolo alla raccolta. In questa poesia tornano coerentemente i temi fondamentali della prima raccolta poetica di Montale. Da un lato, come abbiamo visto più volte, il tema dell’aridità, evocato dalla freddezza dell'aria (che è «di vetro») e dall’aggettivo «arida». Anche il termine «vuoto» si ricollega altema. Il vuoto è «dietro», ma nulla impedisce di pensare che esso sia anche dentro il poeta, dopo essersi accorto della crudezza della realtà (i termini dietro e dentro sono del resto quasi uguali ortograficamente). Questa poesia costituisce una epifania negativa. Il poeta è di fronte ad una rivelazione, ma si tratta di una rivelazione terribile, di una rivelazione in negativo. Infatti Montale ipotizza che un giorno vedrà, forse, compiersi il miracolo, ma sarà un miracolo negativo, cioè avrà la scoperta del nulla dietro di sé, del vuoto esistenziale, della paura che trova l'uomo di fronte alla nullità del mondo, alla consapevolezza che l'universo è privo di un reale significato e non ha una direzione finalizzata al raggiungimento di uno scopo trascendente e neanche immanente. Tutto questo viene espresso attraverso i correlativi oggettivi (evocare un’idea o una sensazione indicandola con gli oggetti, le cose) <<aria di vetro>> <<vuoto>> <<terrore di ubriaco>>. nella seconda quartina, gli inganni del mondo consueto; è chiara l'allusione al pensiero di Schopenauer espresso nel trattato “Il mondo come volontà e rappresentazione”; Schopenauer considerava il fenomeno rappresentato, cioè la realtà, una pura apparenza che definiva il mondo come una rappresentazione del soggetto. Montale qui descrive la conseguenza concreta e reale di questo presupposto filosofico. In questo senso il miracolo del verso 2 è solo la percezione materiale che unisce l'aria, le qualità minerali, trasparenti ed inerti del vetro e fa sì che la rappresentazione sveli se stessa, il suo rovescio: dietro non c'è nulla. lo schermo, che compare nel verso 5; Montale assimila questo termine allo schermo cinematografico, nel quale è in grado di vedere all'improvviso gli oggetti del quotidiano che però vengono percepiti e colti solamente come una pura rappresentazione di una realtà priva di senso, priva di una reale importanza. Si tratta, comunque, di un testo legato all'immagine della sofferenza e dell'impedimento che costringono l'uomo del 900 a vivere una condizione di perenne negatività. FIGURE RETORICHE Nel verso 1 <<aria di vetro>> è una metafora. Nel verso 2 <<arida rivolgendomi ... vedrò ... miracolo>> è una allitterazione in r. Nel verso 3 << nulla ... vuoto>> costituiscono termini metaforici. Nel verso 4 <<terrore di ubriaco>> è una metafora per analogia. Nel verso 5 <<come su uno schermo>> è una similitudine. Nel verso 6 <<alberi case colli>> è una enumerazione per asindeto, mentre <<inganno consueto>> è una metafora. Nel verso finale 8 <<mio segreto>> è l'allusione metaforica alla propria condizione. PARAFRASI: Forse una mattina camminando in un'aria simile al vetro e arida, girandomi indietro, vedrò compiersi il miracolo: alle mie spalle non vedrò nulla, vedrò solo il vuoto dietro di me, con la paura di un ubriaco. E poi mi verranno davanti, improvvisamente, come su uno schermo, gli alberi, le case, le colline per l'inganno e l'illusione di ogni giorno; però sarà troppo tardi; e io me ne andrò silenzioso tra gli uomini che non si voltano con il mio terribile segreto.