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Naturalismo e Scapigliatura: Verga e Pascoli, Appunti di Italiano

PascoliVergaStoria della letteratura italianaCorrenti letterarie in Italia

Una panoramica delle correnti letterarie naturalista e scapigliata in Italia, con un focus particolare sui contributi di Verga e Pascoli. le differenze tra il verismo e il naturalismo, il contesto storico e sociale delle loro opere, e le caratteristiche principali delle loro opere, come l'ambientazione, la classe sociale rappresentata, l'impersonalità, l'oggettività, la regressione, il straniamento, il narratore anonimo popolare, il linguaggio e il discorso indiretto libero. Vengono inoltre menzionate le opere principali di entrambi gli autori, come 'I Malavoglia', 'Mastro Don Gesualdo', 'Nedda', 'Rosso Malpelo', 'La Roba', 'Le Lettere' e 'Myricae'.

Cosa imparerai

  • Che opere di Verga e Pascoli sono menzionate in questo documento?
  • Come le opere di Verga e Pascoli riflettono le loro rispettive correnti letterarie?
  • Che differenza c'è tra il verismo e il naturalismo?

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 16/07/2022

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4.7

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Anteprima parziale del testo

Scarica Naturalismo e Scapigliatura: Verga e Pascoli e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! ROMANZO DELL'800 Ci sono due diversi tipi di romanzo dell’800 e il punto di partenza fondamentale è il positivismo, che nasce con Comte, che scrive “corso di filosofia positiva” dove, per positivo, si intende qualcosa che è POSITUM, quindi concreto, misurabile. Questo movimento si caratterizza per una grande fiducia nel progresso e nella scienza, che può continuare a svelare i segreti della natura e porta la vita ad un continuo miglioramento. Il positivismo ha influenzato il modo di pensare di molti ed ha portato anche ad una “scientifizzazione” di materie non trattate in maniera scientifica e alla nascita di nuove, come la psicologia e la sociologia (approccio scientifico alle dinamiche sociali (nasce, quindi, il socialismo scientifico)). Anche in letteratura i letterati iniziano ad avere una mentalità scientifica venendo influenzati anche dai ragionamenti di Darwin (i cui concetti saranno estesi anche al campo sociale); infatti lo scrittore diventa lo scienziato della società, il quale analizza la società in modo scientifico. 1. Naturalista: il romanzo naturalista si caratterizza per essere un vero e proprio esempio di metodo scientifico applicato alla letteratura. Gli esponenti più importanti del naturalismo sono: De Gon Court, Monpassant e Zola il quale inventa il romanzo sperimentale e fa il manifesto, in cui teorizza le caratteristiche del nuovo romanzo; tra queste l’oggettività, per cui l’autore deve descrivere la società come uno scienziato fa con un fenomeno naturale, e l’impersonalità, secondo la quale, il letterato, deve fotografare la realtà e non parlare dello stato d’animo. In più individua leggi che regolano il comportamento umano e i rapporti sociali; infatti pensa che ognuno sia influenzato dall’ambiente in cui vive e teorizza il concetto di ereditarietà dei caratteri e lo fa paerlando di una stirpe in 20 libri (i Rugon – Maquart) (episodio dell’ammazatoio con acquavite). Zola sarà molto criticato perché rappresenta una realtà non bella, anche se il suo unico scopo era quello di far aprire gli occhi sulle condixioni delle persone. 2. Verista: il romanzo verista è l'evoluzione del naturalismo in Italia. Questa nuova corrente si sviluppa grazie a Capuana che traduce le opere di Zola, e gli esponenti più importanti saranno Verga e De Roberto. Come nel Naturalismo (da cui deriva), anche nell’ideale verista l’atteggiamento dell’autore ed il suo approccio alla natura devono essere oggettivi. Questo movimento, in più nasce con una forte carica di pessimismo e con la sfiducia che qualcosa possa essere cambiato o migliorato. VERISMO VS. NATURALISMO: - il verismo si concentra sulla condizione dei braccianti agricoli, mentre il naturalismo su quella della classe operaia - il verismo è molto regionale, mentre il naturalismo cerca di rappresentare situazioni simili in tutta la Francia -il verismo ha una visione molto conservatrice e, quindi, ritiene che non ci sia una possibilità di cambiamento, mentre il naturalismo vede le proprie opere proprio come opere di denuncia e quindi come un aiuto ai più poveri SCAPIGLIATURA Movimento letterario che nasce a Milano e che si configura come atteggiamento di contestazione ed opposizione alla borghesia e ai suoi valori; infatti questa mira solo al proprio benessere economico, al profitto e alla produzione. Si ha poi una vera e propria svalutazione dell’arte, da parte dei broghesi, poiché questa non produce nulla… solamente il teatro è tollerato. I maggiori esponenti di questo movimento e, successivamente, del Decadentismo sono i “Poeti Maledetti”, che, adottando un atteggiamento di ribellione verso la borghesia che li accusava di essere improducenti, accentuano questa degradazione, ma ne vanno fieri, poiché il loro unico scopo è quello di criticare il perbenismo. Il termine “scapigliatura” nasce da un’opera di Arrighi, Boito, Praga e Tarchetti, intitolata “La scapigliatura il 6 Febbraio”. Tra le opere italiane di stampo scapigliato più importanti troviamo EVA, Eros e Tigre reale, tutte e tre di Verga. GIOVANNI VERGA              VERGA E VERISMO Giovanni Verga nasce a Catania nel 1840 ed è stato uno dei fondatori del verismo. Figlio di proprietari terrieri, mostra fin da subito amore per la letteratura e, infatti, scriverà alcuni romanzi di stampo storico, come: Amore e Patria (US Rev), Carbonari della montagna e Sulle lagune. Iniziò la sua carriera come scapigliato ma ben presto, dopo aver conosciuto Capuana a Firenze (scrive “Una peccatrice” e “Storia di una capinera (che parla di una conversione forzata)”, assimila varie idee in Francia derivate dal naturalismo e darà vita, in Italia, al verismo. Nel 1874 scrive la prima novella ambientata in Sicilia: Nedda (bracciante agricola che rimane incinta e vuole tenere il figlio che però morirà di stenti), che viene considerata per molto tempo la prima opera verista, quando però traspare un velo di pietà da parte dell’autore, anche se la prima vera opera verista sarà Rosso Malpelo. Da qui possiamo evincere le principali caratteristiche delle opere veriste: - ambientazione = Sicilia - classi più basse della società - impersonalità = autore si deve eclissare (si ottiene con straniamento, regressione e discorso indiretto libero) - oggettività = no commenti - regressione (non c’è nel naturalismo) = autore rinuncia al proprio punto di vista e ne adotta uno interno - straniamento = far passare per strano ciò che ci appare normale - narratore anonimo popolare - linguaggio - discorso indiretto libero = non importa chi dice cosa, ma cosa si dice e si danno attenzioni alla situazione - finale tragico Tra le raccolte principali di Verga abbiamo: VITA DEI CAMPI è una raccolta di otto novelle e si parla di una serie di mestieri semplici (minatori, pescatori). Tra le opere di questa raccolta, è presente Rosso Malpelo. Già grazie all’incipit e dal titolo capiamo che sono presenti nel testo lo STRANIAMENTO e la REGRESSIONE. Veniva chiamato ‘Rosso Malpelo’ perché aveva i capelli rossi e, dunque, era cattivo: STRANIAMENTO (pensiero dei minatori ignoranti). È presente il determinismo, Malpelo viene rappresentato come un essere privo di affetto: anche la madre lo chiama con il soprannome che gli era stato attribuito: non ha più un legame affettivo con la mamma (società povera e arida dove il figlio giovane viene subito mandato in miniera). Siamo in un contesto agricolo del Sud Italia, in una cava di sabbia; si analizza il ceto sociale più basso. Il padre di Malpelo è morto a causa di un crollo di una miniera, il papà aveva accettato quel lavoro perché nessuno voleva farlo perché troppo pericoloso. È un sistema di oppressori e oppressi. Malpelo riceve violenza dalla madre, e lui ne fa a sua volta a Ranocchio (la violenza è l’unico modo che conosce e pensa che essa rafforzi una persona). Malpelo accetta un lavoro simile a quello di suo padre in miniera, dalla quale non uscirà mai: DETERMINISMO; indossa gli abiti del padre per immedesimarsi simbolicamente nel suo papà. La vita dei minatori vale meno di zero, l’ingegnere lascia in condizioni pietose i suoi operai e va a teatro: quando viene a conoscenza dell’incidente si reca sul posto ma, appena intuisce che l’intervento sarebbe stato lungo, decide di tornare a teatro. Verga denuncia questo fatto, ma sa che la situazione non cambierà e quindi si accetta il proprio destino. https://www.youtube.com/watch?v=vXhmRfU_rnM&t=93s https://www.youtube.com/watch?v=Jov1hBhzGbY Altra novella molto importante è Fantasticheria, in cui non è presente l’impersonalità. In questa novella, Verga, ci presenta, forse involontariamente, molti dei personaggi dei malavoglia. Sono due le teorie fondamentali dell’autore, che si possono evincere da questa opera: la fiumana del progresso che travolge tutti nel bene o nel male e l’ideale dell’ostrica. (p. 114) https://www.youtube.com/watch?v=W1KylJKUH5M CICLO DEI VINTI è una serie di romanzi. Inizialmente la raccolta doveva chiamarsi “La Marea”, con il quale termine l’autore voleva intendere il progresso che trascina tutti gli uomini, li sommerge e li sconfigge. Di questo ciclo di romanzi fanno parte, secondo un climax ascendente per la ricerca di una “vita migliore”: - I Malavoglia (p. 119 prefazione) https://www.youtube.com/watch?v=dIPIHc_Pk3M&t=448s - Mastro Don Gesualdo (p.207 morte) https://www.youtube.com/watch?v=4Eg1Dw7Yfx8 - Duchessa di Leyra (non completo) - Onorevole Scipioni (mai scritto) - Uomo di Lusso (mai scritto) NOVELLE RUSTICANE, sono una serie di novelle in linea con le tecniche veriste. Di queste fanno parte: La Roba in cui si può notare un’antitesi tra il protagonista, Mazzarò, e Mastro Don Gesualdo, poiché mentre il primo ambisce solo ed esclusivamente ad arricchiersi, il secondo cerca di salire di gradino nella piramide sociale e di diventare nobile. https://www.youtube.com/watch?v=JkZLfLotzrc (p.188) La Lupa https://www.youtube.com/watch?v=fZ1htfr7JLU https://www.youtube.com/watch?v=jbKjxP6Shkw LETTERE: Verga scrive molte lettere, soprattutto a Salvatore Farina. p. 116 descrive come vuole cambiare la letteratura e la mette come introduzione all’amante di gramigna p. 117 autore si eclissa e quella dopo in cui si dice che l’autore non vale niente ed importa solo che l’opera venga bene (p. 346 – 349 – 351 – 356 – 359 – 361) - “Il Fanciullino” (1897) è un saggio di poetica in cui il poeta, dice Pascoli, deve essere proprio così: un fanciullino, un bambino dallo sguardo innocente, uno che si incanta di fronte alle cose come se le vedesse per la prima volta. I bambini riescono a concentrarsi su aspetti che un adulto NON riesce a vedere. Solo il poeta sa tornare bambino. Pascoli condividerà con tutti la giusta chiave di lettura della natura. Questo fanciullino rimarrà sempre dentro di noi anche se proviamo a scacciarli o a reprimerlo. Il poeta invece, sa dare voce al fanciullino e vede la natura con i suoi occhi, facendo vivere il poeta in una perenne infanzia psichica (il bambino segue l’intuizione, l’inconscio e l’istinto, mentre l’adulto segue solo la razionalità). (p. Da 328 a 333) - “Canti Di Castelvecchio” qui la natura è protagonista e le poesie sono più lunghe - “Primi Poemetti” vale per entrambi i componimenti: - “Nuovi Poemetti” poesie più lunghe e uomo protagonista - “La Grande Proletaria si è mossa” con cui Pascoli sostenne l’operazione coloniale in Libia, poiché come l’italia aveva diritto a possedere nuove terre che erano in mano a popoli meno sviluppati, allo stesso modo gli italiani avevano il bisogno di nuove terre da coltivare. Qui Pascoli ha dato un giudizio razzista: afferma che in Libia c’è il deserto, perché le popolazioni nomadi e gli africani non avevano voglia di lavorare e che gli italiani erano una popolazione superiore. Nel testo viene esaltata la nostra guerra, verrà fatto anche da Marinetti. Ricorrono diversi aggettivi possessivi (nostro mare, nostra isola): PATRIOTTISMO. Il tema principale del testo è il lavoro. Infatti, questo testo ci fa comprendere l’uomo ottocentesco, i suoi valori fondamentali (che Pascoli esalta): patria, lavoro e famiglia. X AGOSTO - PASCOLI X agosto è una delle poesie più famose e di certo la più commovente e ricca di significati. La morte del padre è stata un evento traumatico nella vita di Giovanni, che in X agosto sembra quasi paragonare la morte del padre a quella di Cristo. La rondine è un chiaro richiamo al padre di Pascoli, nella parte centrale di X agosto viene raccontata la storia parallela e tragica del ritorno a casa di una rondine e del padre di Pascoli, Ruggero. In ‘10 agosto’ c’è l’immagine del NIDO, il nido rappresenta la famiglia, il piccolo mondo domestico, il rifugio dal male degli uomini. LE AVANGUARDIE   Le avanguardie sono un movimento che comprende futurismo e crepuscolarismo ed è evidente una nuova visione tecnica e filosofica. Infatti, le caratteristiche di un’avanguardia sono: taglio con il passato tramite stile e contenuti NUOVI֍ limitate nel ֍ tempo e nello spazio: sono limitate nel tempo perché sono movimenti brevi ֍ unica poetica: gli artisti che ne fanno parte hanno la stessa poetica, la quale coinvolge più discipline IL FUTURISMO Il futurismo appare come una delle interpretazioni della fine del Decadentismo e si estende in ogni forma di espressione come la cultura o l’architettura. Questo movimento si caratterizza per l’esaltazione della modernità, della società industriale, della macchina (massima espressione del progresso), della velocità e dell’aggressività; addirittura si arriva a considerare la guerra come “unica igiene del mondo”. Addirittura i futuristi si propongono di distruggere ogni e qualsiasi rapporto con il passato, sono contro le città d’arte e si esalta solo il nuovo. Il Manifesto del Futurismo è stato pubblicato nel febbraio 1909 da Filippo Tommaso Marinetti. Questo manifesto è composto da punti; è un metodo più DIRETTO e immediato che si contrappone all’abitudine ottocentesca di fare lunghi discorsi. Il Manifesto è un esempio della rottura totale con il Decadentismo: invece di esaltare l’intelletto del poeta (che è superiore agli altri), vengono esaltati concetti come il coraggio, l’audacia, la ribellione e la velocità. I futuristi, però, ‘disprezzano’ la figura della donna, devono contrapporsi ad una serie di culture come quella romantica a decadente dove l’amore era il tema fondamentale. In letteratura il futurismo si concretizza con il “Manifesto tecnico della letteratura futurista” pubblicato nel 1912 da Marinetti. In questo manifesto: si distrugge la ֍ sintassi non ponendo regole; no avverbi od aggettivi;֍ ֍ non c’è più un filo logico ed ogni parola deve essere legata alle altre tramite l’uso di analogie (immaginazione senza fili e parole in libertà); si ֍ abolisce la punteggiatura e si predilige l’uso di simboli matematici e/o musicali e i verbi sono tutti all’infinito, poiché la poesia è senza tempo e deve mirare all’assoluto. Tra letteratura e arte nasce uno stretto legame, i poeti dispongono le parole mediante un uso grafico dello spazio (maggiore immediatezza nella comunicazione). IL CREPUSCOLARISMO Il Crepuscolarismo è un’altra avanguardia, anche se non è giusto definirlo tale poiché non ha manifesti e il suo intento non è innovatore, che si sviluppa nello stesso periodo del futurismo (1910). Il nome della corrente è dato da Borgese, un critico e scrittore, che scrive che secondo lui la letteratura italiana si è addormentata in un lungo crepuscolo. Tra le caratteristiche principali di questo movimento troviamo: - linguaggio semplice e semplicità dei temi (vita quotidiana, piccoli gesti ed insignificanti, piccola borghesia) - tono malinconico e colloquiale - lingua simile alla prosa I poeti di questo movimento esprimono una vera e propria sfiducia nel ruolo del poeta, che non è né una persona che si eleva sopra la massa, né portatore di messaggi e verità, né dotato di maggior sensibilità. È la poetica delle piccole cose, un po’ come quella di Pascoli (nonostante lui credesse nel ruolo del poeta e della poesia). I poeti crepuscolari non si ribellano, come i poeti maledetti, alla sfiducia che ha la borghesia nei loro confronti, anzi… la accettano e ci convivono quasi concordando. GIUSEPPE UNGARETTI       Ungaretti ha vissuto entrambe le due grandi guerre, combatteva come fante. Nato ad Alessandria d’Egitto nel 1888 da genitori lucchesi, verrà mandato a studiare a Parigi per approfondire gli studi. Qui frequenta molti ambienti letterari e conosce gli interventisti e i futuristi, infatti, decide di arruolarsi e partire per il fronte allo scoppio della WWI come soldato semplice e viene mandato sul Carso a combattere in trincea (era a favore dell’entrata in guerra dell’Italia). Qui vive un’esperienza drammatica che lo segna e che sarà soggetto di alcune sue opere. Egli si era già dedicato alla poesia nel periodo parigino ed aveva continuato in guerra, scrivendo su piccoli fogli di carta, che poi nascondeva negli scarponi. Le poesie scritte durante il conflitto, sono riunite in due raccolte: ֍ ‘Il porto sepolto’ (1916): ha un duplice significato; potrebbe fare riferimento al porto di Alessandria, che gli archeologi volevano ritrovare per dimostrare l’importanza della città anche in età pre-tolemaica, oppure può alludere alla parte più profonda dell’animo, che il poeta deve esprimere attraverso la poesia. ֍ ‘Allegria di naufragi’ (1919): già il titolo è un ossimoro tra allegria e naufragi, infatti vuole evidenziare il fatto che la guerra e la sua devastazione portano ad un maggior attaccamento alla vita. Queste due opere confluiranno poi in un’unica raccolta, che prenderà il nome di “Allegria”. Ungaretti sostiene il fascismo, poiché, come molti altri reduci di guerra, è deluso dall’esito del conflitto, e vede in questo movimento la soluzione, tanto che firma il Manifesto degli intellettuali fascisti. Diventa poi giornalista e si trasferisce in Brasile. Durante la permanenza perde il figlio e il fratello e torna in Italia in tempo per vivere la Seconda Guerra Mondiale. Nel 1933 scrive “Sentimento del tempo” una serie di poesie che trattano del dopo-guerra e poi, segnato da questo periodo brasiliano, scrive ‘Il dolore’ (1947) e tratta sia del proprio dolore, sia di quello collettivo. Nel 1950 scrive “La terra promessa” e riunisce, successivamente, tutta la sua produzione poetica nel 1969 con il titolo di “Vita di un uomo”. Muore nel 1970. CARATTERISTICHE DELLA SUA POETICA: In Allegria possiamo notare che Ungaretti è fortemente influenzato da due correnti molto potenti ed importanti, quali il futurismo ed il simbolismo. Del primo riprende l’espressione fulminea, la brevità del verso, la sintassi libera e la mancanza di punteggiatura; del secondo, invece, riprende la concezione della poesia come strumento rivelatore di una realtà che solo il poeta può vedere e l’utilizzo di analogie e sinestesie. Il verso è breve anche perché vuole ridare forza ad ogni singola parola, infatti, spesso, queste sono isolate. (p. 443 – 447 – 449 – 455 – 457 – 462 – 468 – 474) Con Sentimento del tempo, notiamo che l’autore torna alle regole tradizionali, rimette la punteggiatura, sintassi più regolare, linguaggio più professionale e, soprattutto, inizia ad ispirarsi ai grandi poeti, come Petrarca e Leopardi. Dopo la WWI è come se in Europa fosse finita l’era delle avanguardie e tutti tornano ad uno stile più tradizionale. Ungaretti muterà la sua poesia in una più oscura ed enigmatica, anche con analogie complesse, per colpire l’animo del lettore. Egli diventa così il modello per i poeti ermetici. (p. 479) SOLDATI - GIUSEPPE UNGARETTI ‘Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie.’ Il luogo e la data sono fondamentali per ripercorrere la sua esperienza in guerra. • ‘Si sta’: Ungaretti non parla di se stesso ma parla all'unanimità. Questa espressione contrappone un senso di stabilità ad uno di fragilità. La poesia parla di un soldato che conosce la propria sorte, la paragona ad una foglia in autunno, sul punto di cadere. ‘SAN MARTINO DEL CARSO’ - GIUSEPPE UNGARETTI 1ª parte: descrittiva, le case che lo circondano sono ridotte ad un ‘muro in brandelli’. (brandello di muro: paragonato agli esseri viventi, di essi è rimasta solo la carne ferita). 2ª parte: riflessiva, ciò che circonda l’autore si riflette in lui, come se fosse uno specchio. Il suo cuore è pieno di croci, le croci del cimitero dove sono sepolti i suoi amici e i suoi cari (per questo motivo il suo cuore è straziato). ‘MATTINA’ - GIUSEPPE UNGARETTI, L’ALLEGRIA ‘M’illumino d’immenso’ È un testo quasi religioso (immenso). Svegliarsi con il sole per un fante, in guerra, significava che la vita aveva avuto la vittoria sulla morte. ‘I FIUMI’ - GIUSEPPE UNGARETTI Questo è un testo autobiografico che racconta un momento preciso che ha vissuto: è sull’Isonzo durante la Prima Guerra Mondiale a combattere. Nel testo vengono elencati i fiumi importanti come: • Nilo: dove è nato e dove ha vissuto la sua infanzia nell’inconsapevolezza; • Senna: dove ha deciso di arruolarsi; • Isonzo: dove è stato formato e segnato. Questo testo ha 2 chiavi di lettura: 1. un soldato stanco e sporco che, dopo essersi riposato, si lava e si asciuga al sole caldo, il sole rappresenta il tepore, la felicità di chi è vivo; 2. il poeta sta ritrovando se stesso grazie alla purificazione, al sole che lo illumina: è simbolo della salvezza (chiave di lettura più profonda).
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