Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Italiano - Italo Svevo, Schemi e mappe concettuali di Italiano

Riassume la vita di italo Svevo, trattando anche le sue opere

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2021/2022

Caricato il 03/04/2024

irman-singh
irman-singh 🇮🇹

2 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Italiano - Italo Svevo e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Italiano solo su Docsity! Pubblica il primo romanzo nel 1892, poco dopo Mastro don Gesualdo e il Piacere Lo ricordiamo per la Coscienza di Zeno (1922), ma prima pubblica 'Una vita' (1892) e 'Senilità' (1898) ma sono dei fiaschi, non hanno successo Ha successo solo quando finisce la WW1, sono passati i futuristi e il mito dell'oltreuomo, si capisce che era esagerato La Coscienza di Zeno è un romanzo sulle vie tortuose della psiche umana, si va verso una dimensione psicologica, inaugura il romanzo psicologico destinato a innovare il '900 Con i 2 romanzi prima non può avere successo, tanto che dopo averne visto il fiasco, decide di scrivere ma di non pubblicare mai più (la Coscienza di Zeno viene pubblicato 20 anni dopo); questo romanzo ha successo solo dopo la fine delle avanguardie nazionaliste Nasce a Trieste (diventa italiana solo nel 1920) ma si chiama Ettore Schmitz, nasce nel 1861 e Trieste era ancora un porto franco, non valgono quindi le leggi comuni italiane ed è un territorio mittel-europeo quindi al centro dell'europeo e di diretta derivazione asburgico; a Trieste vivono italiani, tedeschi e slavi quindi nasce in un crocevia culturale, il padre è commerciante tedesco, la madre italiana ed entrambi sono di cultura ebraica (lui non è praticante ma studia dagli israeliti di Trieste) Lui stesso è un insieme di culture diverse, proprio come Trieste; il padre è un ricco commerciante che va in crisi nel 1880 e quindi Svevo inizia a essere un impiegato di banca, molto lontano dal mondo della scrittura quindi pensa che dedicarsi alla letteratura sia ridicolo se non hai successo; quando pubblica infatti pubblica sotto falso nome, non vuole far sapere che scrive; lo stesso nome allude alla sua duplice origine, italiana e tedesca Si era dedicato al giornalismo scrivendo per l'Indipendente sotto falso nome di Ettore Samigli; nel 1892 muore il padre e pubblica a sue spese 'UNA VITA', ignorato dal pubblico e dai critici; dopo la morte del padre sente il bisogno di avere su di sé una nuova sicurezza economica quindi sposa una sua cugina, figlia di un ricchissimo industriale Tutti i protagonisti dei suoi romanzi riprendono gli aspetti biografici di Svevo Pubblica poi a sue spese anche 'SENILITÀ' ma anche questo è un fiasco; questi romanzi sono introspezioni psicologiche con gli inetti e sono pubblicati quando si sta leggendo Mastro don Gesualdo (verismo) e il Piacere (oltreuomo), quindi il pubblico non è interessato ai suoi romanzi; sono romanzi di impianto psicologico e non affronta mai tematiche patriotiche e nazionaliste, scrive anche con parole tedesche e modi di dire stranieri Lavora per lo zio, per la sua azienda di vernici, ed inizia a viaggiare per l'Europa, conosce Joyce che gli da lezioni di Inglese e che legge ciò che scrive Svevo e lo incoraggia a continuare; infatti la Coscienza di Zeno è molto vicino allo stream of consciousness di Joyce, che diventa un amico fedele e un consigliere Con la prima guerra mondiale, l'azienda dello zio viene chiusa e quindi ha più tempo per dedicarsi agli studi di letteratura e si interessa alla psicanalisi di Freud, anche perché suo suocero (suo zio) ha iniziato a soffrire di nevrosi e si sta facendo curare a Vienna da Freud, quindi lo conosce personalmente e si interessa di Psicanalisi; nel 1923 pubblica a sue spese la 'COSCIENZA DI ZENO', non se lo caga nessuno in Italia ma acquista notorietà in Europa grazie a Joyce e Freud, viene celebrato su un giornale di Parigi, quindi Montale in Italia riesce a convincere il pubblico italiano della bellezza del romanzo di Svevo Nel 1924 la Coscienza di Zeno acquista fama ma pochi anni dopo Svevo fa un incidente automobilistico e muore -> UNA VITA Il titolo originale doveva essere 'Un inetto', parla di un inetto (una persona incapace di vivere, di prendere decisioni e sente il disagio della propria condizione, ha comportamenti antisociali, non sa stare con le persone) Il protagonista è Alfonso Nitti, un inetto come gli altri personaggi (ciascuno di loro è l'evoluzione dell'altro), sono gli antieroi dell'oltre-uomo di d'Annunzio; egli si trasferisce a Trieste dalla campagna e lavora in banca, è profondamente scontento della sua professione perché non si intona con la sua sensibilità, non ha amici ed è infelice (spaventato dall'idea di dover creare dei legami concreti), fino a quando non conosce la figlia del capo, Annetta, e si innamora di lei e fa di tutto per conquistarla; lei è una donna volubile e capricciosa (ricorda la femme fatale di d'Annunzio), quando Annetta ricambia Alfonso, lui viene preso dall'ansia di essere in una relazione, scappa e torna al suo paese con la scusa di avere la madre malata; lascia tutto a Trieste e quando arriva al paese scopre che la madre è davvero malata e sta morendo, poi muore Con tutti i suoi personaggi porta a compimento l'ideale dell'inetto; tutti i personaggi di Svevo riprendono i tratti principali della biografia di Svevo (lavorano in banca, aspirano alla letteratura ecc.) Macario è l'unico amico di Alfonso Nitti a Trieste, Macario è la personificazione dell'oltreuomo di D'Annunzio, è il suo opposto, è un uomo forte e sprezzante del pericolo e che appare più forte sfruttando le debolezze di Alfonso; Macario è il cugino di Annetta Alfonso si sente circondato da una vita sociale e si mette in testa l'idea di conquistare Annetta (ambire a una più alta condizione sociale); Annetta è femme fatale e ha aspirazioni letterarie = più desiderio di Alfonso; quando lui si trova davanti al dover concretizzare la relazione, lascia tutto con la scusa della madre malata, torna al paese dove la madre muore, torna a Trieste dove non ha più un lavoro, scopre che Macario si è fidanzato con Annetta e si suicida Nel 1892 quando viene pubblicato è un fiasco totale, rimane del tutto indifferente al pubblico per: la lingua, è un italiano con dialetti triestini e prestiti tedeschi, non è la lingua del romanzo ottocentesco- è appena uscito Mastro Don Gesualdo, il narratore è ancora quello esterno che non interviene nella narrazione, invece con lui si inizia il flusso di coscienza (tipico del modernismo anni '20) e sono raccontati (una vita e senilità) in 3° persona ma il punto di vista è quello del protagonista, quindi si da spazio ai suoi pensieri e alle sue crisi nevrotiche, c'è un sovraffollamento dei suoi pensieri - nuova tematica dell'inettitudine, quindi Nitti è sia schiacciato dalle dinamiche della società sui più deboli (come diceva romanzo verista) e sia si schiaccia da solo essendo un inetto (scappa perché ha paura di non essere all'altezza di Annetta) - Sul finale del romanzo c'è un apologo in cui Macario ed Alfonso fanno una gita in barca, Alfonso era spaventato tutto il viaggio (soffre di mal di mare, dice che il tempo non è clemente e non si decide se fare o meno la gita e cerca di far saltare la gita in tutti i modi, inoltre non sa nuotare quindi a paura di un naufragio) mentre Macario era sprezzante del pericolo ed appare più forte perché si prende gioco delle debolezze dell'altro, tornano al porto e ci sono dei gabbiani, Macario li guarda e dice "cosa importa se hanno un cervello piccolo se hanno ali così grandi e un becco lungo e questo basta a schiacciare gli altri animali e ad assolvere al loro scopo di nutrirsi" e poi "se uno ha il cervello ma non le ali, non riuscirà mai a sopravvivere e soprattutto se uno non ha le ali dalla nascita, non riuscirà a farsele spuntare; chi non ha le ali non riuscirà a sopravvivere e guarderà gli altri senza riuscire ad imitarli"; Alfredo gli chiede se ha le ali, Macario gli risponde che ha quelle che servono a fare solo voli poetici, quindi che non servono a niente In questa opposizione c'è l'opposizione di questo periodo tra inetto e oltreuomo; ci sono le posizioni di 2 filosofi cari a Svevo, Schopenhauer (visione pessimistica dell'esistenza e che nella lotta per la vita si è lottatori [colui che usa la forza bruta e che considera dannose le doti intellettuali che sono sentite superflue nella lotta] o spettatori [chi ha le doti intellettuali ma non riesce a farsi spazio nell'esistenza dominata dalla forza bruta], quindi o Macario o Nitti) e Darwin (legge della sopravvivenza e meccanismo di adattamento -> il gabbiani ha un cervello limitato ma si è fatto spuntare le ali grandi e il becco lungo per sopravvivere, quindi riprende legge della sopravvivenza) Svevo non si autodefinisce un inetto; mostrando a cosa porta l'inettitudine, vuole tratteggiarne tutta la negatività, vuole condannare in particolare l'eccessiva dote poetica quando si trasforma in inabilità a vivere, quando porta ad essere lontani dalla vita reale; condanna in toto anche l'atteggiamento di Macario, da principio è portato ad esserci antipatico -> SENILITÀ È del 1898, è desinato all'insuccesso per i motivi sopra, ha tratti in comune con 'Una vita' Doveva chiamarsi 'carnevale di Emilio' Il protagonista è Emilio Brentani che sembra il continuo di Alfonso Nitti, lavora in una compagnia di assicurazioni, è uno scrittore e un intellettuale, ha scritto dei libri che sono stati dimenticati; è un impiegato con aspirazioni letterarie; conduce una vita monotona simile a quella di un vecchio, anche se ha 35 anni, vive con una sorella schiva e introversa, nel loro nido famigliare (=Pascoli), un giorno il nido viene turbato perché viene a vivere con loro un amico di Brentani ovvero Stefano Balli, uno scultore mediocre ma estroverso e stravagante, il continuo di Macario; i due hanno quindi la stessa contrapposizione tra oltreuomo e inetto Un giorno Brentani, per omologarsi agli altri, conosce una donna con cui vuole avere relazione occasionale come fanno tutti, sente il bisogno di omologarsi e di vivere come gli altri, ma non è in grado di avere relazione così perché sin da subito la descrive come una donna angelo quindi la chiama Angiolina; si innamora di questa donna e non appena la conosce le dice che per lui lei sarà solo un giocattolo e lo dice per omologarsi e per proteggere sé stesso, evita che con questa donna si manifesti l'ansia sociale il doversi impegnare in una relazione, ma poi se ne innamora perché la sua personalità non è fatta per relazioni occasionali; poi gran parte del romanzo ha un flusso di coscienza con gelosie e pensieri di Brentanti, perché nel frattempo lei ha altre relazioni con altri uomini; tutto cambia quando Balli si inizia ad interessare ad Amalia, la sorella di Emilio, quindi si rompe equilibrio famigliare perché non vuole che la sorella vada con un uomo, capisce che la sorella si è innamorata di Balli mentre lui era interessato a lei solo come modella Emilio quindi allontana uomo di casa e proibisce alla sorella di vederlo, Amalia quindi per sopperire al suo dispiacere e capisce che la sua vita è destinata all'infelicità, si da all'alcol, si ammala di polmonite e muore (romanzo positivista); la morte della sorella corrisponde anche alla rottura definitiva con Angiolina, quindi Emilio si isola completamente e inizia a vivere come un vecchio anche se è 'giovane' Il ricordo delle due donne che ha amato nella sua vita, si fondono in un ricordo solo che si materializza in una musa che lo ispira tutta la vita C'è la coppia Amalia-Emilio che rappresenta l'inettitudine e l'incapacità di vivere, mentre la coppia Balli-Angiolini dove lui rappresenta l'oltreuomo, il vivere coraggiosamente e lei è una femme fatale, da una parte ci sono i vecchi e dall'altra i giovani Al centro c'è il flusso di coscienza del protagonista, che presenta un nodo psicologico molto complicato (Nitti si tirava indietro rispetto alle cose) perché sperimenta le cose e mentre lo fa ne è felice ma poi si crea delle scuse per tirarsene indietro per la paura di cosa potrebbe succedere dopo (non perché non desideri le cose); scuse tipo di doversi occupare della sorella malata, che in realtà non era malata ma era solo un'inetta -> LA COSCIENZA DI ZENO Dopo l'insuccesso dei primi due romanzi, decide di non pubblicare più; nel mentre conosce Joyce e Montale, i quali lo spingono a pubblicare il romanzo che sta scrivendo ovvero 'la coscienza di Zeno' che viene pubblicato nel 1923 L'Italia reagisce male a questo romanzo, riceve una critica ostica ma poi Montale ne fa pubblicare dei capitoli su un giornale parigino e ciò gli fa acquisire successo all'estero; poi anche in Italia il libro acquista successo perché siamo dopo la WW1, si è capito che i miti interventisti erano stati pura retorica e quindi l'uomo traumatizzato dalla guerra è più incline ad apprezzare questo romanzo Il protagonista è Zeno Cosini, è una persona continuamente scissa dal dubbio, dall'indecisione; è sia protagonista che narratore in 1° persona, è una sorta di diario È un diario che nasce quando Zeno va in terapia, il suo psicanalista, il dottor S (alter ego di Freud) gli dice di iniziare a tenere un diario ma che non segue un ordine cronologico ma si divide per tematiche e traumi, infatti ricorda momenti della sua vita per blocchi tematici ( il fumo (in cui si ricorda quando ha iniziato a fumare e il modo in cui diceva che sarebbe stata l'ultima), la morte di mio padre, la storia del mio matrimonio, storia di una moglie e un'amante, storia della mia associazione commerciale (storia della sua posizione lavorativa) e psicoanalisi) Nel fumo per esempio si concentrano tutti i suoi ricordi sul fumo, quindi la trama rimescola l'ordine dei ricordi; scrive Zeno vecchio che ripercorre la sua vita; il protagonista si chiama Zeno Cosini perché Zeno avvicina alla parola zero (chi si sente che vale meno di niente, quindi sentimento tipico dell'inetto), Zeno è anche la trasposizione dal greco Xenox ovvero straniero (è di Trieste, un territorio irridente e appena ritornato in Italia, Zeno non si sente italiano come Svevo); Cosini rimanda alla parola cose piccole, quindi rimanda da una parte alla 'poetica delle piccole cose' dei crepuscolari e poi di Montale, rimanda anche a qualcosa di piccolo e insignificante quindi qualcuno che si sente meno di nulla; quindi il nome riflette la condizione psicologica del personaggio All'inizio, prima dei 6 nuclei tematici, c'è una prefazione e poi un preambolo in cui veniamo a conoscenza del vecchio Zeno, il quale ci avverte che sta scrivendo un diario su consiglio del suo psicanalista; Zeno è vecchio, quindi la senilità non è più solo una condizione psicologica, da vecchio ricorda gli Zeno giovani, contradditori tra di loro e sembrano specchi di un disturbo bipolare, Zeno vecchio ci fa vedere come sia contradditori e diversi tra di loro Zeno Cosini è figlio di un ricco commerciante, un uomo d'affari che sente profondamente diverso da sé, non riescono a comunicare; questa agiatezza gli permette di vivere nell'ozio, Zeno cambia continuamente indirizzo di studio e non sente il bisogno di lavorare e guadagnare; alla morte del padre a 30 anni, è ancora in mezzo ai cambi di facoltà universitaria (tipico dell'inetto) e lo fa sia per la sicurezza economica derivata dal padre sia perché si sta ribellando alla figura impeccabile del padre, infatti quando muore si chiede cosa fare, prima ancora del dolore del lutto (era già orfano di madre) Trova quindi la sostituzione della figura paterna in un altro uomo d'affari di cui sposa la figlia, sposa Augusta che sa di non essere amata, la sposa per comodità perché è figlia di un ricco industriale; subito dopo Zeno avrà un amante, ma comunque con Augusta il matrimonio non finirà mai nonostante gli ostacoli, perché comunque con lei sperimenta la tranquillità e la serenità; decide di entrare in società con il cognato, muore il cognato e grazie allo spread della borsa degli anni '20, risolleva le sorti dell'azienda e si mette a capo dell'azienda; Zeno in qualche modo ce la fa nella vita perché sembra che le occasioni gli cadano addosso, non perché si sia impegnato effettivamente; nell'inconscio Zeno odia il cognato Guido, perché era il marito di Ada (la sorella di sua moglie, di cui era innamorato); Zeno va al funerale ma va a quello sbagliato quindi è un meccanismo inconscio perché non gli importava di Guido, non ne era davvero addolorato Il rapporto Zeno-Guido è lo stesso tra Alfonso-Macario e Brentani-Balli, è sempre il rapporto tra inetto e oltreuomo; il cognato se la spassa a spese del suocero, Guido muore a causa di un imbroglio, una truffa che lui stesso aveva organizzato e si ritrova vittima; Guido è ciò che rimane dell'oltreuomo Quando facciamo la conoscenza di Zena nelle prime pagine, prende la parola anche lo psicanalista che dice di star pubblicando lui il diario per vendicarsi del fatto che Zeno non sta più andando in terapia perché si auto-dichiara guarito, ma tutto ciò non è ovviamente vero perché non è guarito, alla fine del diario non è guarito, ha solo assunto il perbenismo borghese che non gli permette di parlare agli altri delle proprie debolezze mentali; non si addice a un buon borghese andare in terapia, quindi nasconde tutto sotto un tappeto quindi il dottor S lo pubblica per vendicarsi Zeno crede che la terapia sia inutile perché è diventato borghese; non sappiamo cosa sia effettivamente vero, come nel resto del romanzo, perché Zeno vecchio raccontando ciò che gli è successo, può continuamente modificare ricordi ed episodi (alcune cose sono paragonate a dei miti, mentre altre sono bugie); questo perché sta parlando una persona in terapia, quindi o racconta menzogne o racconta cose frutto della paranoia Il signor S dice che sono un cumulo di bugie di una persona in terapia che sta modificando continuamente i suoi ricordi, quindi ci mette in guardia su quanto sia bugiardo Zeno Nel preambolo, il signor S ci avvisa delle bugie e Zeno ci dice che ha sempre parlato di in dialetto e quando si ritrova a parlare in italiano per situazioni formali, mente perché molte parole non le conosce e ne usa delle altre, quindi capiamo che molte cose non sono vere; inoltre c'è un uomo vecchio che ricorda sé stesso giovane, quindi molti ricordi li edulcora e non c'è una verità oggettiva -> NARRATORE INATTENDIBILE, quindi un narratore che spesso racconta cose contradditorie e non veritiere, mette a punto il relativismo neuseologico (la conoscenza è relativa) Zeno è l'ultima incarnazione dell'inetto, nonostante sia il più malato (soffre di diversi disturbi), è l'unico che in qualche modo riesce a vivere nella società, si è adattato con un lavoro e un'attività commerciale, si sposa con una donna con cui prova tranquillità, si adegua all'aspettativa sociale Zeno fuma come un turco ma non ha mai danni permanenti al suo fisico, ha solo un piccolo disturbo diabetico ma quello non può essere causa del suo malessere psicologico, diventa improvvisamente zoppo dopo che un suo amico gli parla di tutti i muscoli coinvolti nella deambulazione -> soffre quindi di disturbi psicosomatici, quando scopre di avere il diabete, si sente sollevato di essere compatito LA MORTE DEL PADRE Capitolo riguardante la morte del padre. GUARDA LIBRO, pag. 811. L'uomo degli anni 20 del novecento si ritrova completamente disintegrato. Svevo non sa abbandonare e rinunciare a nessuno. Il padre e svevo hanno pochissimo in comune. A causa dei medicinali, il padre alterna stati di coscienza a quelli di incoscienza (=demenza o oblio della memoria) -> episodio delle stelle. Appena prima di morire, l'ultimo sforzo che fa il padre è alzare un braccio per tirare uno schiaffo al figlio. l'ultimo ricordo riguardo il padre che resta a zeno è questo schiaffo -> porta il motivo in terapia, si chiede se l'azione è nata a causa di una sorta di odio inconscio (=realtà psicoanalitica) o è stata un'azione istintiva del corpo. La trama del romanzo ci porta a pensare che la motivazione è stata che il padre è stato sedato nel letto, lui voleva uscire dalla stanza. Zeno si racconta che la verità è l'azione istintiva. In realtà anche il padre odiava inconsciamente il figlio -> zeno non vuole sentirselo dire -> non racconta a nessuno, nemmeno allo psicoanalista, di questo atto traumatico. Lontananza caratteriale tra padre e figlio. Zeno tende a sdrammatizzare ogni cosa, a spogliare di importanza ogni valore precostruito religione inclusa. Con svevo e pirandello si entra nella fase del relativismo conoscitivo che vede la caduta di tutti i valori che avevano animato l'ottocento (religione, importanza del padre, rispetto delle gerarchie sociali). l'uomo che torna dalla wwi è diviso, nutre dubbi sull'epoca precedente. Il padre di zeno è il ritratto dell'uomo ottocentesco, prova verso la religione una sorta di timore secondo cui non si può parlare male di dio. Il padre non concepisce la tendenza di zeno a ridere ogni cosa. l'unica cosa che li accomuna è la capacità del non gestire gli affari. Zeno ritiene di essere così perché suo padre non ha mai creduto in lui. Nella scrittura del diario zeno tende ad autoanalizzarsi: cerca di capire quali traumi lo hanno reso la persona che è adesso, il suo rapporto col padre è uno di questi. Lo psicoanalista riconosce che i comportamenti del padre sono stati decisivi a formare zeno + riconosce che zeno è un bugiardo patologico, ma se il ricordo del padre è questo significa che ci sono stati effettivi traumi, ma non sa quanto è stato scritto sia vero e quanto menzogna. Nella coscienza di zeno la psicoanalisi di freud è indispensabile: il procedimenti stesso di zeno di analizzare il suo passato per scovarvi traumi fa parte della psicoanalisi. Oltre al dolore per la morte del padre sorge l'incertezza in cui zeno si trova ora: ha 30 anni ma non sa come vivere, non ha un lavoro, ha continuamente cambiato facoltà universitarie, era sostenuto economicamente dal padre -> ritratto dell'inetto. Piange per il padre e per se stesso e il suo futuro. Quando era morta la madre era giovane, credeva ancora ai valori dell'ottocento impartiti dal padre -> aveva lo sforzo di migliorarsi perché la madre lo guardava dal cielo. Ora non crede più nel paradiso e in tutti i valori -> non ha lo sforzo di migliorarsi -> non sa come campare. Dietro la figura del padre per zeno c'è principalmente la certezza economica, non esistono altri rapporti di tipo affettivo. In questo periodo iniziano ad uscire molti romanzi riguardo il rapporto conflittuale padre-figlio. Con l'avvento della psicoanalisi si capisce che certi comportamenti dei genitori possono diventare per i figli motivi di traumi. Crolla la concezione ottocentesca del padre come figura perfetta. Si indagano i comportamenti dei genitori verso i figli. -> Pag. 848: Ottavo capitolo = ultimo capitolo del diario de la coscienza di zeno. Dopo averci dato i vari quadri della vita del protagonista, l'ultima pagina del diario si colloca sei mesi dopo la fine della stesura del diario. È finita la WW1, zeno cosini dichiara di non aver più bisogno della psicoanalisi -> ha assunto il piano atteggiamento borghese = colui che non vuole parlare in pubblico dei sui disturbi psicologici, preferisce nascondere tutto + dire di essere guarito e di aver interrotto la terapia + dire che la terapia non serve a nulla. Visione apocalittica in cui zeno dichiara che tutto è male, tutti sono malati e che quindi lui non risulta malato = il suo male è il male di tutto il mondo = male collettivo di cui la terapia non può nulla -> sarà debellato e ripulito da un evento esplosivo. La vita stessa è malattia, solo gli animali possono godere di salute integrale perché sono privi di coscienza. Chi possiede un'interiorità non può fare a meno di provare questo intrinseco male psicologico. La terra sarà liberata dal male che affligge tutti gli uomni solo quando avverrà un ordinio esplosivo -> alcuni vi hanno letto una "profezia" sulle armi atomiche. Ragionamento darwiniano secondo cui gli animali hanno modificato le loro conformazioni fisiche per sopravvivere -> hanno saputo attuare il progresso. L'uomo invece diventa sempre più furbo e sempre più debole, in caso di difficoltà sa solo comprare bombe -> cercano le strateguie di sopravvivenza fuori dal proprio corpo, nelle armi chimiche e nella guerra -> se c'è del genio in chi sa progettare un'arma chimica non ce né un chi compra gli ordigni (=le armi), è stupido e stolto. L'uomo che non ha risorse intellettive diventa furbo nel trovare stratagemmi per combattere gli altri uomini. La furbizia cresce in proporzione della debolezza (sia dal punto di vista fisico, sia mentale). La psicanalisi non serve in questa società perché l'uomo è ammalato e malvagio alle radici, non può risolvere un mare intrinseco nell'uomo. Solo quando sarà inventato un nuovo e incredibile ordigno distruttivo forse sarà possibile liberare la terra, rendendola priva di parassiti e malattie -> concetto della banalità del male: tale ordigno esplosivo verrà inventato da un uomo normale, uguale a tutti gli altri. Ci sarà poi un altro uomo, come tutti gli altri ma un po' più ammalato (=cattivo alle radici) che comprerà questo esplosivo e lo farà esplodere. L'enorme esplosione farà tornare la terra al punto di nebulosa Zeno dà alla natura umana la connotazione di una natura intrisa di male. l'uomo è talmente malvagio e cattivo che la psicoanalisi non può risolvere la situazione. SVEVO
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved