Italo Calvino pensiero e opere, Appunti di Italiano

Scarica Italo Calvino pensiero e opere e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! ITALO CALVINO Calvino è un autore che cambia molto da libro a libro, eppure il suo percorso artistico possiede una grande coerenza. La letteratura rappresenta infatti per lui un Mezzo per conoscere il mondo tentando di organizzare ordinatamente le informazioni su di esso. Esistono per lui un mondo non scritto ossia la realtà, e un mondo scritto, ossia la lingua e la letteratura, con cui la realtà può essere rappresentata. Calvino si assume il compito di unire questi due piani. Nella produzione di Calvino si possono individuare 4 fasi anche se molto spesso vi è una compresenza o sovrapposizione tra questi periodi: 1. Una fase realistico-fiabesca contraddistinta dall' impegno politico che attraversa la letteratura; 2. Una fase di riflessione sui mutamenti economici e scientifici degli anni '60 che approda all'invenzione cosmicomica. 3. Una fase in cui il tentativo di dare ordine alla realtà lo spinge a sperimentare forme di letteratura combinatoria e di composizione metanarrativa. 4. Una fase finale caratterizzata da una riflessione sulla propria esperienza umana e intellettuale. Gli esordi letterari dell'autore avvengono all'insegna dell'impegno politico e di un progetto di costruzione di una nuova letteratura, per la realizzazione di una società nuova. Per questo motivo egli è diffidente nei confronti di una letteratura che dà troppa importanza ai sentimenti dei personaggi, e ciò lo spingerà a creare un’opera che eviterà una grande caratterizzazione psicologica dei personaggi, per ricercare invece ragioni di un’utilità dell’attività letteraria. Calvino però considerava come indispensabile una presa di distanza dalle cose per poterle osservare con maggiore chiarezza e quindi rappresentarle. In altre parole, la trasfigurazione della realtà è funzionale alla ricerca di una chiave di lettura del mondo, ovvero a una ricerca di senso. Questa fase realistico fiabesca però si chiude negli anni 60 poiché l’attenzione dello scrittore si rivolge al mondo delle scienze da cui egli trae spunti per il nuovo orientamento della sua narrativa, approdando all'invenzione cosmicomica. La novità, il cambiamento e la trasformazione contraddistinguono la nascita del genere cosmicomico, ma sono anche i temi centrali di questi racconti. Attraverso questa fase, Calvino vuole dimostrare che il linguaggio e i temi della scienza possono fornire materia alla fantasia letteraria, in una sorta di mitologia moderna. La tendenza alla frammentazione analitica, propria della scienza, rileva a Calvino la natura complessa del mondo, rappresentato come groviglio inestricabile, difficile da comprendere e soprattutto da spiegare. Eppure il reale agli occhi dell'autore può essere rappresentato attraverso la letteratura. Lo scrittore in questa fase sperimenta una narrativa come processo combinatorio, fondata su frammenti separati e autonomi, sui quali interviene la razionalità ordinatrice dell'autore, che ricombina gli elementi dall'interno, in una sorte di cornice. Attraverso la letteratura, Calvino propone una sfida al labirinto. Egli è cosciente che la letteratura non consente definitivamente di uscire dal labirinto, ma afferma che essa definisce l'atteggiamento migliore per trovare una via d'uscita. Affinchè la letteratura possa svolgere la sua funzione morale, è fondamentale il ruolo del lettore. Non è un caso infatti che in questa fase egli cerca di coinvolgere il lettore nel processo della creazione letteraria, creando delle opere metanarrative. Le sue riflessioni cambiano però a partire degli anni '80, in cui Calvino realizza quanto la realtà non si sia lasciata ridurre all'ordine e come permanga la perplessità di fronte al groviglio dell’esistenza. Dunque poichè l'interpretazione si rivela impossibile, il tentativo di comprendere la realtà esterna procede attraverso un esercizio di osservazione di sé. Calvino infatti cerca di dare con lo stesso occhio analitico una definizione complessiva del proprio percorso individuale, della propria identità di scrittore e i valori ad essa connessi. Per quanto riguarda la lingua e lo stile di Calvino, l'autore stesso descrive il proprio processo creativo come generato da un'immagine. Questa poi è sottoposta ad un lavoro minuzioso sulla lingua per far aderire quanto più possibile la scrittura all'immagine, in modo di renderla visibile agli occhi del lettore. La sua scrittura infatti è prevalentemente mediana, caratterizzata da una volontà di chiarezza ed efficacia, con una costante ricerca della “mot juste”, quindi della parola giusta che racchiuda a pieno l'immagine. Il sentiero dei nidi di ragno (primo romanzo dell'autore) L'opera ebbe subito un grande successo da parte della critica, probabilmente anche per il suo fatto di essere il primo romanzo sulla Resistenza. Calvino tuttavia guardò sempre con una sorta di rimorso alla pubblicazione, secondo lui, troppo affrettata del libro, senza quindi che il tempo vi avesse disposto la distanza necessaria per poter parlare di questo argomento. Infatti non sorprendono le modifiche attuate dall'autore, nel tentativo di attenuare alcuni temi, soprattutto quelli più violenti. Protagonista del libro è Pin, un bambino orfano. Durante una rissa, Pin riesce ad impadronirsi della pistola di un marinaio tedesco e lo nasconde presso un sentiero di nidi di ragno. Preso dai tedeschi, egli è rinchiuso in un carcere, dove incontra Lupo rosso, un partigiano sedicenne con il quale riesce ad evadere. Pin si reca con Lupo rosso presso un accampamento di partigiani dove incontra Cugino, che diventerà suo amico, e Pelle, un partigiano traditore. Alla fine del romanzo, Pin fugge dall’accampamento, perchè offeso dal comandante, e va alla ricerca della pistola nascosta che però non trova perchè Pelle l'aveva donata alla sorella di Pin. Nonostante il tono amaro del romanzo, il tema dell'amicizia dona una speranza: infatti l'opera si conclude con Pin e Cugino mano nella mano. Nello scrivere il suo romanzo sulla resistenza, Calvino ha voluto sia dare una sorta di riscatto umano ma al tempo stesso raccontare la sua esperienza, come egli ha vissuto quei momenti. L'espediente narrativo che permette all'autore di fare ciò è l'adozione di un punto di vista spostato e abbassato, che gli permetta di creare il romanzo della resistenza, senza impressionare troppo il lettore. Questo è il motivo per cui le vicende sono narrate attraverso l'occhio ingenuo del bambino, che filtra le vicende narrate sottoponendole ad una trasfigurazione fiabesca. Trilogia: / nostri antenati Di questa trilogia fanno parte // visconte dimezzato, Il barone rampante e Il cavaliere inesistente. | tre romanzi hanno in comune la volontà di illuminare ciò che è comune agli uomini di ogni epoca. Si tratta infatti di tre libri che propongono tre approcci diversi alla libertà, proponendo figure che possono essere considerate come antenati dell'uomo moderno. Altri elementi accomunano i tre romanzi, come la scelta di un io narrante che è anche personaggio, ma un personaggio marginale. | protagonisti invece sono costituiti da un'immagine forte, che rappresenta una metafora della condizione umana: abbiamo infatti l'uomo lacerato, perchè spaccato in due da una cannonata (Il visconte dimezzato), l'uomo che guarda tutto dall'altro perchè vive perennemente sugli alberi (Il barone rampante) e infine l'uomo svuotato, che non esiste (Il cavaliere inesistente). IL VISCONTE DIMEZZATO Si tratta della vicenda del visconte Medardo, che è stato lacerato in due da un colpo di cannone durante la guerra. | medici del campo curano solo una metà del corpo: questa metà ritorna in città