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Italo Calvino: vita dettagliata, analisi dei testi più famosi e analisi dettagliata delle Città invisibili, Appunti di Letteratura Italiana

Italo Calvino - Ritratti su misura e descrizione vita dettagliata - Il sentiero dei nidi di ragno - Il visconte dimezzato - Ultimo viene il corvo - Marcovaldo - Le città invisibili analisi dettagliata: 1.Le città e la memoria: Diomira 2.La città e la memoria: Isidora 1.Le città del desiderio: Dorotea 5.Le città continue: Pentesilea

Tipologia: Appunti

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Scarica Italo Calvino: vita dettagliata, analisi dei testi più famosi e analisi dettagliata delle Città invisibili e più Appunti in PDF di Letteratura Italiana solo su Docsity! Italo Calvino   Autore che ci apre al contemporaneo.     Ritratti su misura   Romanzo autobiografico dove racconta della sua infanzia.  Figlio di scienziati: padre era un agronomo, madre botanica; entrambi professori universitari.   Tra i suoi familiari venivano praticati solo gli studi scientifici.  Si considera la pecora nera della famiglia perché intraprende gli studi letterari.    Il padre era ligure, di una vecchia famiglia di Sanremo, sua madre era sarda.   Suo padre visse una ventina d’anni in Messico per lavoro, e poi in Cuba dove condusse sua madre.    Italo Calvino nasce in un villaggio vicino all’Avana, Santiago di Las Vegas, nel 1923  Trascorrerà tutta l’infanzia con i fratelli a ​Sanremo​, dove il padre era stato nominato direttore della                                «stazione sperimentale di floricultura».  Visse in una villa con un giardino sperimentale con molte piante esotiche ecc.   I ricordi di Italo sono legati principalmente a Sanremo.   Frequenta spesso le ​colline attorno a Sanremo​, a seguito del padre che andava a lavorare durante la                                  sua infanzia e quando sarà più grande come partigiano nel 43.    Dopo le scuole elementari valdesi (confessione religiosa) e il liceo, Calvino, indotto dal padre, che gli                                trasmette una notevole cultura naturalistica, si iscrive alla facoltà di Agraria, ma i suoi interessi più                                veri sono letterari.  Risale a questi anni l’amicizia con Eugenio Scalfari (fondatore e a lungo direttore del quotidiano «La                                Repubblica»).     Dopo le scuole elementari valdesi ed il liceo il padre gli trasmette una cultura naturalistica si iscrive                                  alla facoltà di agraria ma poi gli interessi si dimostrano di tipo letterario.     Da qui la scelta di unirsi ai partigiani e di non arruolarsi ai fascisti.   Dopo la resistenza il legame con il partito comunista rimane forte.     Dieci anni dopo, nel 1956, avviene la rottura con il partito comunista, a seguito dell’invasione                              dell’Ungheria dei carri armati russi.   Viene chiesto di prendere le distanze dei comunisti da quell’atto, il partito non prenderà le distanze                                dalla Russia. Calvino così si discarica.     Dopo la guerra si iscrive alla ​Facoltà di Lettere di Torino​, entrando in contatto con ​Cesare Pavese​,                                  che lo spinge a scrivere e lo introduce nella cerchia di intellettuali della casa editrice Einaudi.     Dopo la guerra, seguendo le sue inclinazioni da letterato, si iscrive alla facoltà di lettere di Torino.                                  Entra in contatto con ​Cesare Pavese ​(direttore casa editrice Einaudi), Calvino inizia a lavorare per lui                                alla casa editrice Einaudi. Pavese gli consiglia di scrivere, Calvino aveva già scritto dei racconti ma                                Pavese gli consiglia uno scritto più ampio, scrive ​Il sentiero dei nidi di ragno​.  il legame con Pavese era molto forte, il suicidio nel 1950 è un vero e proprio trauma per Calvino.    Più conflittuale è il rapporto con ​Vittorini​, scrittore siciliano, con lui fonda una nuova collana della                                casa Einaudi, “​Collana dei gettoni”​. Collana importantissima per l’esordio di molti giovani italiani che                            scrivevano per la prima volta.   I due non sono sempre d'accordo, inoltre, Vittorini esprime perplessità sul ​Sentiero dei nidi di ragno​.     Il sentiero dei nidi di ragno  Primo lavoro di Calvino. ​1947​.   Taglio che va in direzione opposta alla visione eroica della resistenza, decide di rappresentare un                              gruppo di partigiani borderline, che combattono per necessità.     Guardare alla resistenza attraverso gli occhi di un bambino, ​Pin​, ​fratello di una prostituta che lavora                                con i soldati.     Il visconte dimezzato  Romanzo pubblicato a distanza di qualche anno, nel ​1952​.   Romanzo che ha un segno molto diverso rispetto al ​Sentiero​, vira verso il fantastico.    Storia di un uomo che durante un duello, attraversato da un colpo di spada, viene diviso a metà, una                                      parte buona e una cattiva (interpretata dal gramo). Due metà che fanno esperienze parallele ma che                                si innamorano della stessa donna, alla fine le due parti vengono unite da un medico che lo farà                                    ritornare una persona unica.     Storia che darà il via a una serie di racconti come ​Il barone rampante e ​Il cavaliere inesistente​.                                    Trilogia riunita in un unico volume intitolato ​I Nostri antenati​.    Ultimo viene il corvo  Inizialmente scrive diversi racconti che poi riunisce in un volume, uscito nel ​1949​.   Tonalità diverse con narrativa a sfondo filosofico, tema frequente è il ​bosco​, tema famigliare sia per                                la sua esperienza da ragazzo che per la partecipazione alla resistenza.    Vittorini ha una formula per definire la narrativa di Calvino, lo definisce ​Realismo a carica fiabesca                                perché queste due componenti: ​osservazione della realtà​ e ​componente fantastica ​convivono.     Gli anni 50  Anni in cui Calvino scrive moltissimo, nel ‘52 fa uscire una serie di racconti con il titolo comune di                                      Marcovaldo​.   Serie di avventure bizzarre (il bosco sull’autostrada, Marcovaldo al supermarcato), pensati come                        racconti per ragazzi, infatti questi racconti escono, presso Einaudi, in una collana illustrata dedicata                            al pubblico più giovane.     Nel 1956, da Einaudi, escono le ​Fiabe italiane​, lavoro che ebbe grande risonanza, raccolta                            commissionata da Giulio Einaudi stesso (direttore della casa editrice) a Calvino. Raccoglie e traduce                            (fiaba spesso dialettali) le fiabe italiane in un italiano vivace, facendone una raccolta. Per la prima                                volta riunisce un grande patrimonio di racconti inizialmente dispersi in tutta Italia.    Il barone rampante ​1957 a cui segue, nel 1959 ​Il cavaliere inesistente che chiude la stagione degli                                  anni 50.  Ripercorre tutti gli aspetti della città di ​Parigi​, sia la metro che permette di attraversare la città                                  interamente, sia il ventre della città stessa composta dagli scantinati.    Le città invisibili  E’ un libro prima ancora che romanzo, ha una forma molto peculiare che ci rende difficile                                denominarlo come romanzo.  Insieme di frammenti di città tenute insieme da una ​cornice​.    Come ​cornice​, che costruisce nei primi anni ‘70, Calvino sceglie 2 protagonisti tratti dalla Storia:  - Marco Polo che scrive le sue memorie tra il 1200 e 1300 nel Milione, i suoi viaggi avvengono                                    in Oriente,  - Kublai Kan ​imperatore dei tartari in Oriente  L’imperatore da a Polo l’incarico di viaggiare per i suoi terreni e tornare con dei racconti. Kublai Kan                                    si trova a che fare con un impero talmente vasto da averne perso il senso dei suoi confini.   Marco Polo ha il compito di mappatore del regno.  La ​cornice ​non è altro che il dialogo tra i due protagonisti iniziali della storia all’interno del palazzo di                                      Kan.   Marco Polo parla lingua diversa da Kublai Kan, utilizzava una serie di oggetti per costruire una sorta                                  di teatrino in sostituzione alla lingua che Kublai Kan non sarebbe stato in grado di comprendere.    Struttura  Appunti di Calvino per classificare le descrizioni di città. Solitamente molto brevi, piccoli poemi in                              prosa.     Ogni città ha un nome femminile, complessivamente saranno ​55 descrizioni di città​.  Inserisce le descrizioni all’interno di ​rubriche ​che permettessero di raggrupparle.    I primi tentativi degli appunti inserisce una ​struttura a triangolo e poi ​rettangolo​,                          assegna una ​rubrica ​ ad un gruppo di 5 città.  Prenderanno un titolo più articolati con una sorta di prefisso “Le città e..”.    Nella prima edizione sceglie di non inserire l’​indice​, non vuole darci una traccia troppo definita, la                                lettura deve essere libera, strutturata su un ​labirinto rizomatico in cui non abbiamo indicazione                            precisa di dove entrare e dove uscire. I Nomi delle città non rientrano nell’indice.  ⇩  Schema definitivo  Suddiviso in ​9 sezioni o capitoli→ ogni capitolo è introdotto da un ​racconto cornice (indicato con                                “…”) differenziato dal resto del testo perché in corsivo, distinzione anche grafica tra cornice e                              descrizione delle città.    11 rubriche​ che contengono le descrizioni delle città:  1. Le città e la memoria   2. Le città e il desiderio  3. Le città e i segni  4. Le città sottili  5. Le città e gli scambi  6. Le città e gli occhi  7. Le città e il nome  8. Le città e i morti  9. Le città e il cielo  10. Le città continue   11. Le città nascoste    Le sezioni sono suddivise in 5 rubriche contenenti 5 città, tranne per il I e IV capitolo che ha 10                                        rubriche.  In totale troviamo ​55 città​.    La ​partecipazione emotiva è evidente nella scelta delle rubriche, in modo particolare nelle prime due                              (memoria, desiderio). Sentimenti che proviamo verso quei luoghi legati alla memoria→ come le città                            dove abbiamo vissuto.     Descrizione  Libro di stampo sperimentale, non ha trama o suspance, è più vicino alla raccolta di racconti più che                                    ad un romanzo.    La ​corniche, ​che tiene insieme una serie di racconti brevi, ricorda ​il Decameron​ di Boccaccio.     Sappiamo per certo che Calvino afferma che il libro ha una ​struttura aperta​, dove possiamo entrare e                                  uscire in diversi punti, che ha parecchie uscite ma all'intero della quale bisogna trovare un proprio                                percorso.     Un'importante considerazione di Calvino considera Le città invisibili l’​ultima poema d’amore ​alla città                          dato che diventa sempre più difficile viverle.    Il modello di Città diffusa è concepito come spazio reticolare, con molti punti di connessione,                              simile alla rete di internet moderna.  E’ il modello che torna con più insistenza nell’ultima parte del libro.  Le ultime città che descrive sono inserite nella rubrica delle ​città continue​.    Calvino riproduce città le ​città moderne​, dove il ​confine ​tra centro e periferia non si coglie più e dove                                      il confine tra spazio abitato, costruito e spazio naturale non si vede.  Il mondo in cui generalmente un viaggiatore tende a perdersi, mondo senza confini ed identità.                              Diventa ​Nonluogo​, si passa solo per attraversamento in luoghi senza identità e caratteri di relazione.      Testo  Apertura  Troviamo un ​grande impero in rovina​. Viene spesso ripetuto il concetto di corruzione, nonostante la                              preziosità dei materiali di cui è comporta.   L’unica speranza di salvataggio è il resoconto di Marco Polo→ attraverso la ​memoria dei luoghi​.     Polo si trova a raccontare ciò che ha visto all’imperatore.  Afferma che è il momento di scoprire che quell’impero, che era sembrato tanto somma di meraviglie, in                                  realtà è uno sfacelo fatto di corruzione.  città antiche   avevano una cinta muraria, ben delineata.   città moderne   tutto è spazio diffuso, disperso in tanti punti.   Questo grado di corruzione è troppo incancrenita perché si possa mettere riparo.     “...Kublai Khan riusciva discernere attraverso le muraglie le torri destinate a crollare, la filigrana di un                                disegno così sottile da sfuggire al morso delle termiti​”  =Disegno così sottile da sfuggire al lavoro del tempo che distrugge.     1.Le città e la memoria  Diomira.   Siamo all’interno di un ricordo, non è una città già vista dal viaggiatore MA con i suoi particolari e i                                        suoi frammenti ricorda qualcosa che è già stato visto.    Il viaggiatore racconta i suoi particolare che ha già trovato in altre città.   Siamo in ​autunno (​...sera di settembre, quando le giornate s’accorciano e le lampade multicolori s’accendono                              tutte insieme sulle porte delle friggitorie​).    “...gli viene da invidiare che ora ​pensano ​di aver già vissuto una sera uguale a questa ed esser stati questa volta                                          felici​”.  =c’è un filtro, tutto viene allontanato, lo notiamo con l’uso del condizionale= è una possibilità che                                essi siano felici dopo una lunga serie di distanziamenti.    E’ una ​città fredda​, tutto è in metallo, troviamo la freddezza nella felicità che arriva dopo una lunga                                    serie di distanziamenti.     2.La città e la memoria  Isidora.  Città diversa da Diomira che è fredda.   Isidora è città delle passioni (ardenti e sanguinose), + dei desideri. .  Passioni sanguinose=​ “dove le lotte dei galli degenerano in risse sanguinose tra gli scommettitori”    Troviamo la distanza del tempo che genera un ​desiderio​→ desiderio di un uomo già anziano = sono                                  desideri placati​. “Nella piazza c’è il muretto dei vecchi che guardano passare la gioventù; lui è seduto in fila con                                        loro.​ I desideri sono già ricordi​” ​= Desideri non più vivi come all’inizio del racconto.    1.Le città del desiderio  Dorotea.  E’ una città descritta da un cammelliere che fece da guida a Marco Polo che parla in ​prima persona​.   Troviamo torri di alluminio, ponte levatoio e fossato= immagine di una città tradizionale.    “molta gente andava svelta per le vie verso il mercato”​= C’è molto movimento che si oppone al deserto                                    tutto intorno, città animata ≠ da Diomira (fredda) ≠ da Isidora (unica scena animata: combattimento                              galli).    “Sentii che non c'era bene della vita che non potessi aspettarmi” = è prova della felicità che suscita                                    desiderio​ di bene futuro.     “tornai a contemplare le distese del deserto e le piste delle carovane; ma ora so che questa è solo una delle                                          tante vie che mi si aprivano quella mattina a Dorotea” ​= Dorotea apre gli occhi su nuove vie per la nostra                                          vita. 
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