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italo Svevo italiano, Appunti di Lingue e letterature classiche

Riassunto di Italo Svevo della sua vita

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 20/01/2023

mariapia-serena-garofalo
mariapia-serena-garofalo 🇮🇹

4

(2)

19 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica italo Svevo italiano e più Appunti in PDF di Lingue e letterature classiche solo su Docsity! ITALO SVEVO Quella di Svevo fu un’attività clandestina fino alla pubblicazione de “la coscienza di Zen”. Ovviamente fino ad un certo periodo questa attività ha avuto per lui un significato preciso infatti grazie alla letteratura riuscì a ribellarsi non solo alla volontà del padre ma anche la morale della borghesia in quanto la sua famiglia era molto legata a quei valori (si doveva lavorare, guadagnare e non c’era spazio per la letteratura). Svevo in uno dei suoi saggi afferma che al di fuori della letteratura non c’era salvezza. Questa disciplina assume un valore, quello dell’ autoanalisi perché è necessario partire prima da se stessi e capire cosa c’è in noi stessi che non va. La letteratura é magnifica perché riesce a mettere a nudo l’uomo così da essere noi stessi. Questa riesce a farvi prendere coscienza del fatto che siamo tutti malati e chi scrive ha un vantaggio: ha acquisito questa consapevolezza e lo accetta, A questo esiste un’alternativa che viene rappresentata dallo scrivere: la scrittura diventa una valvola di sfogo e non solo, allo stesso tempo diventa terapeutica. Grazie a questa attività l’uomo riesce ad anatomizzarsi psicologicamente (riuscire ad entrare nel nostro cervello ed analizzarci da soli per capire cosa abbiamo dentro). Soprattutto all’interno dell’uomo del 900 c’è una crisi dovuta al soffocamento degli istinti. Queste emozioni soffocate causano traumi che ci rendono nevrotici. Soprattutto non siamo ciò che vorremmo essere a causa di molte dinamiche. La scrittura non è solo una necessità solo per gli scrittori ma anche per i protagonisti delle sue opere. Loro hanno acquisito consapevolezza di essere malati. Con Svevo troviamo 2 binari che non si incrociano mai, non trovano mai un punto di incontro e sono LA VITA È LA LETTERATURA. Nella vita è Ettore Shmitz e per la letteratura usa 2 nomi: Ettore Samigli e Italo Svevo. Al centro c’è la borghesia che Svevo odia perche tutti quei valori non vengono riconosciuti e accettati però il dramma principale di Svevo é che nonostante tutto ciò, lui sarà costretto a vivere come un borghese (dopo il matrimonio con la cugina di 2 grado). Per il binario della vita a lui non mancava nulla ma dal punto di vista della letteratura che lo rappresenta com’è davvero, questa divisione c’era un’insoddisfazione, anche per i non riconoscimenti. la coscienza di zeno-1923 é il capolavoro di Svevo e presenta una struttura originale che si stacca dai canoni tipici del romanzo dell’800. Si tratta di un MEMORIALE AUTOBIOGRAFICO scritto in prima persona dal protagonista ZENO COSINI. Il libro si apre con una prefazione scritta dal Dottor S (Ektor Shmitz) ( psicoterapeuta di Zeno/ alcuni pensano che potesse essere Freud oppure Svevo stesso). Il dottor S scrive questo e decide di vendicarsi pubblicando LE MEMORIE DEL PAZIENTE/LE MEMORIE DI ZENO COSINI che ha lasciato improvvisamente la psicoanalisi. *Il dottor S, prima di effettuare una seduta, invitava Zeno a scrivere un memoriale per far sì che si risvegliasse ciò che si trovava nel suo inconscio. Poi affrontare i traumi in alcune sedute che però Zeno non inizia, perché decide di abbandonare le sedute di psicoanalisi.* Alla prefazione del Dottor S segue una risposta alla prefazione, scritto da Zeno, il quale afferma che aveva contattato il Dottor S per risolvere un solo problema: la dipendenza dal fumo. Zeno é un narratore inaffidabile, non comunica ai lettori tutta la verità ma racconta ciò che gli fa comodo perché nel romanzo é nevrotico, inetto, ipocondriaco, soffre del complesso di Edipo. Poi ci sono i 6 capitoli tematici: -il fumo -la morte di mio padre -storia del mio matrimonio -la moglie e l’ amante -storia di un ‘associazione commerciale -psicanalisi. Nei primi 2 capitoli Zeno si presenta e capiamo di essere alle prese con un inetto, sempre indeciso, pigro e svogliato, passa dallo studiare Diritto a Chimica e da questi torna di nuovo a Diritto (non lo conclude) Ci parla della sua dipendenza dalla quale non riesce a staccarsi nonostante i ripetuti tentativi. Ogni giorno promette di fumare l’ ultima sigaretta ma il giorno dopo ricade nella tentazione. Per di più il rapporto con il padre non é dei migliori in quanto quest’ ultimo é un borghese con una buona posizione sociale, un lavoro e una famiglia. Zeno invece non sa cosa fare della sua vita e quindi continuano i suoi conflitti con il padre, infatti il quest’ ultimo temeva che Zeno potesse disperdere il suo patrimonio, lo affida a un amministratore esterno, il Signor Olivi. Per Zeno questa scelta é un tradimento perché per richiedere un ‘azione o per prelevare doveva chiedere il permesso al Signor Olivi che quindi diventa per Zeno una specie di tutore. Il padre si ammala e negli ultimi giorni prima della morte lo assiste. Un giorno, per una mancanza di ossigeno, Zeno prova ad aiutarlo ma riceve uno “schiaffo” subendo un ulteriore trauma. Nel 3 -4 capitolo Zeno é in cerca di una moglie, prova ad integrarsi nella società e viene a contatto con la famiglia Malfenti anche per motivi lavorativi. Il signor Malfenti aveva 4 figli: -Ada -Alberta -Augusta -Anna Punta sulla più bella, Ada, da ma lo rifiuta e decide di conseguenza di puntare su quella meno bella, Alberta che lo rifiuta anche. Quindi é costretto a costretto a sposare la più brutta, Augusta. Forse in seguito al matrimonio Zeno conosce Carla, una popolana che ama cantare con la quale avvia una relazione carnale. La relazione dura 2 anni, ma ben presto Zeno si stanca ma non ha il coraggio di lasciarla. Lo farà poi Carla, estremamente materiale, voleva solo il patrimonio di Zeno, decide di porre fine alla relazione e di conoscere il maestro di canto. Tutte le prospettive di Zeno cambiano. Nel 5 capitolo, Ada a causa della tiroide, inizia ad imbruttirsi e il suo matrimonio é infelice in quanto ha sposato apparentemente un uomo bello e forte, Guido Speier, ma é furbo perché anche lui ha un’amante, la segretaria Carmen, e ha accumulato anche molti debiti. Zeno decide di “aiutarlo”, diventando socio dell’ associazione gestita da Guido. Gli affari vanno male. Guido inizia ad assumere medicine per impietosire Ada, un giorno ne assume troppo e muore. Il giorno del funerale di Guido, Zeno nel suo memoriale specifica di aver sbagliato corteo funebre, lo odiava così tanto da non avere pietà di Guido. Morto Guido, tutte le quote passano a Zeno e l’ associazione ha un periodo di sbalzo economico. Zeno si scopre un buon investitore. L’ ultimo é il capitolo Zeno si sente meglio nonostante a livello sociale é scoppiata la Prima Guerra Mondiale in quanto anche sulla guerra guadagna, é impassibile. Il Signor Olivi é stato costretto a fuggire in Svizzera quindi ritorna in possesso del suo patrimonio. Il matrimonio con Augusta procede bene tanto che avranno un figlio e decide di smettere con la psicoanalisi perché dice che tutti gli uomini sono malati, basti pensare alla guerra. Lui considera il genere umano come un parassita. Pensa coscienza del fatto che nessuno può essere sano in un mondo del genere. La vita stessa è malata, non accetta cure infatti l’ esistenza é sempre mortale. Anticipa di un ‘altra guerra con tanto di bomba atomica. ANALISI STILISTICA La psicoterapia viene affrontata da Zeno solo parzialmente con la scrittura del memoriale autobiografico. Decide poi di abbandonare ,prima ancora di iniziare, con le sedute perché lo strumento usato da Freud viene considerato come “terapia dell’ omologazione”. Il problema di Svevo era, oltre al fumo, quello di sentirsi inadatto alla società borghese. Alla fine scopre che da contemplatore e non da lottatore come Guido, ne esce vincitore. Il punto di forza é la DIVERSITÀ, Zeno sa ormai si essere malato, però non è piú un problema individuale ma un problema generale e capisce che tutto nella vita deve essere affrontato con l’ ironia e con il sorriso. Bisogna ridere dei nostri problemi senza dannarci l’ anima, infatti grazie all’ ironia, Zeno nella conclusione del romanzo sembra risolvere tutti i suoi problemi. Qualcosa in Zeno rimane del complesso di Edipo, anche dopo la fine dell’età adolescenziale. I problemi che avevamo con il padre li manifesta sin da piccolo.
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