Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Italo Svevo- La coscienza di Zeno, Appunti di Italiano

Riassunto del romazo la coscienza di Zeno di Italo svevo. Descrizone approfondita di Zeno Cosini. Analisi dei temi tratta e riflessioni sul romanzo dal punto di vista psicologico dei personaggi e delle idee dell'autore. Approfondimenti attraverso critici della letteratura italiana come Gioanola. Appunti perfetti per esame di maturità o ricerche.

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 12/10/2022

irene-galbiati
irene-galbiati 🇮🇹

4.8

(6)

24 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Italo Svevo- La coscienza di Zeno e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! La coscienza di Zeno Pochi mesi dopo la conclusione della prima guerra mondiale, Svevo cominciò a scrivere il suo terzo romanzo: “La coscienza di Zeno”. Fu pubblicato nel 1923 a 25 anni di distanza da Senilità. In questi 25 anni era cambiato il modo e quindi anche il suo modo di scrivere. Era avvenuta la prima WW, sono entrate in crisi le teorie filosofiche del positivismo, affermate le avanguardie: futurismo, vociani e crepuscolarismo; era nata la psicoanalisi del dottor Sigmund Freud. Questo romanzo così come gli altri due precedenti, fu accolto tra la totale indifferenza del pubblico. Solo dopo riscosse un grande successo perché il romanzo fu recensito favorevolmente da James Joyce (lezioni di inglese) e da Eugenio Montale. Il successo si andò a riversare anche sui romanzi precedenti. Questo romanzo è scritto , a differenza degli altri, in prima persona singolare. Si presenta come un memoriale o un’autobiografia aperta che non prevede un disegno organico, lineare, ma ogni capitolo affronta diverse vicende. Il personaggio principale è Zeno Cosini, il quale non coincide del tutto con l’autore. Zeno è un triestino come Alfonso Nitti e Emilio Brentani, che per debellare il vizio del fumo, decide di andare in analisi dal dottor S. (che sta per Sigmund). Il Dottor S. chiede a Zeno di mettere per iscritto i propri pensieri e il proprio passato, perché scrivere è curativo. La scrittura è terapeutica. Zeno comincia a mettere per iscritto il suo passato, non in maniera lineare, lo fa a salti e mentirà anche a se stesso (perché è un inetto), non raccontando sempre la verità. Il vizio del fumo però non cessa, e non vedendo alcun miglioramento decide di non andare più in terapia e si rifiuta di pagare la parcella. Svevo/ Zeno non crede che la psicoanalisi serva. Il dottor S. per vendicarsi, pubblica le pagine del suo diario, tradendo il codice dei dottori, il segreto professionale. La coscienza si basa su 8 capitoli di diversa lunghezza che tratta di temi più disparati. Il primo è la prefazione, dove il dottor S. anticipa al lettore quello che succederà. Dopo c’è il preambolo che è scritto da Zeno, dopo ripercorre la sua infanzia ormai perduta. Terzo capitolo si chiama “il fumo”, cioè il vizio per cui lui va dallo psicoanalista. Il quarto capitolo si chiama “la morte di mio padre” e ripercorre il rapporto complicato che Zeno Cosini ha con il padre fino al punto di morte. Il padre in punto di morte a Zeno da una sorta di carezza più accentuata con relativa forza e lui la prende come un ammonimento. Lui si porta il fatto che il padre è morto dandogli uno schiaffo e si sente in colpa per punirlo della vita che Zeno aveva fatto fino a quel momento. Lui dice che per quello schiaffo ha iniziato a fumare. Poi “la storia del mio matrimonio”, Zeno aveva frequentazioni con la famiglia Malfenti che aveva 3 figlie e Zeno era innamorato di Ada a cui confessa il suo amore. In quel momento va via la luce e lui non confessa il suo amore ad Ada ma alla sorella Augusta che poi sposerà. Ecco l’inetto, lui non è capace di tornare indietro ed è costretto a sposarla; nonostante ciò augusta inizierà un rapporto sereno. “La moglie e l’amante”, nonostante con la moglie va bene, si procura un amante di nome Carla, di origine popolane e sogna di diventare una cantante. Zeno ha bisogno dell’amante per capire quanto Augusta sia importante per lui, e anche quanto ha bisogno dell’amante per apprezzare l’altra. Lui non riesce a troncare la relazione con Carla. “Storia di un’associazione commerciale”, Zeno da inetto quale è non riesce ad affermarsi nel mondo del lavoro perché nell’azienda vi è anche il cognato (sposo di Ada). Lui, Guido Speier, è l’antagonista del romanzo. Lui è tutto quello che Zeno Cosini non è. Zeno ha avuto rapporti conflittuali con il padre, Guido e il suocero (la luce è colpa sua perché la casa era sua). Per lui è sempre colpa di qualcuno quello che succede nella sua vita, proprio perché inetto non riesce a vedere la vita per quello che è. Un ‘altro capitolo è “Psico-analisi”, questa parola viene separata perché non crede che la psicoanalisi abbia funzione curative e separandola lui accetta il fatto che potessero essere più analisi come se esistessero più strade e non solo quella di Sigmund Freud. Lui comprende di non essere guarito anzi pensa di essere guarito grazie all’avvento della prima guerra mondiale e dei successi commerciali che la sua azienda sta fatturando, lo porta a smettere di fumare. Lui ringrazia la guerra (paradosso) perché sta guadagnando e ha smesso di fumare. Quindi decide di non scrivere più, non andare dal dottore S. e di non pagare la parcella. Zeno Cosini Il protagonista del romanzo è Zeno Cosini il fratello di Alfonso Nitti ed Emilio Brentani. Zeno non è costante, conduce una vita oziosa e vuota senza interessi. Passa da una università all’altra senza portare nulla a termine. Non si dedica seriamente a nessuna attività. Il padre è un facoltoso commerciante che non ha alcuna stima del figlio, anzi sul letto di morte oltre a quel famoso “buffetto”; il padre decide di affidare tutte le ricchezze non al figlio ma a un tutore, amministratore esterno. Si sente così sottostimato dal padre perché quasi incapace di amministrare i soldi. Secondo Zeno Cosini è colpa del padre la sua origine del vizio del fumo. Per Zeno Cosini è sempre colpa di qualcun altro (colpa delle circostanze, del cognato, del padre…). Già nella scelta del nome, Italo Svevi, indica il personaggio e le caratteristiche perché la parola Zeno deriva dal greco Xenos che significa straniero ed esule. Lui sembra essere o è straniero della propria esistenza, non è adatto ad affrontarla, non è capace di dominare quello che gli accade. Anche la parola Cosini ha un significato, cosini è diminutivo di cosa e Svevo la usa per sottolineare la pochezza del personaggio rispetto ai suoi antagonisti: il padre, il suocero e il cognato. Proprio perché Zeno Cosini è il meno adatto a vivere, dimostrerà di essere quello più adatto a sopravvivere in un mondo che stava cambiando velocemente. Quando il mondo va a pezzi a causa della prima guerra mondiale, quando tutti cadono, Zeno rimane in piedi, anzi, grazie a essa lui riesce a sopravvivere e si adatta e emerge. Se nei romanzi precedenti i protagonisti vengono sconfitti, qui grazie alla sua inettitudine Zeno emerge. Dice di essere guarito e andato avanti con gli affari vuol dire che si ha una vittoria. Zeno è alla costante ricerca di un continuo equilibrio che gli sfugge: compie sempre scelte sbagliate, percorsi tortuosi e non facili. Lui sbaglia la dichiarazione d’amore, costretto a sposare una delle sorelle che non amava e lasciare l’amata al suo futuro cognato. Si procura l’amante che gli serve per capire che è innamorato di sua moglie, ha l’amante per amare la moglie. Zeno Cosini ha un rapporto molto conflittuale con il cognato, uomo d’affari in carriera, Guido Speier è tutto quello che Zeno Cosini non è: bello, intraprendente, bravo negli affari. Zeno prova odia e invidia verso di lui, che lo accompagnerà in tutte le pagine che scrive e il momento più alto di questo odio è quando Guido Speier, alla luce di alcuni investimenti sbagliati, si toglie la vita. Zeno deve partecipare al funerale del cognato, ma essendo un incapace partecipa alla processione funebre di un'altra parola. Anche quando potrebbe esserci la sua rivalsa e la sua rivincita, la sua inettitudine emerge lo stesso e non partecipa al suo trionfo ma sbaglia. Zeno Cosini: malattia e psicoanalisi La partecipazione a un altro funerale è come direbbe Freud, L’atto mancato dove avrebbe potuto compiere il suo riscatto. All’interno della Coscienza di Zeno è presente la psicoanalisi, scienza che interessò molto Svevo. Svevo la usa per Zeno Cosini, che è un personaggio che se va da un dottore vuol dire che è un malato e qui introduciamo il tema della malattia. Zeno è un narratore inattendibile perché non è capace di rivelare la verità, in quanto inetto. La seconda questione è che in quanto è malato non vede la realtà per quello che è, il dottore leggerà testi alterati, Zeno scrive quello che il dottore vorrebbe sentirsi dire, non è lucido. Tutto il discorso di Zeno si snoda tra malattia e salute, tra narrazione di fatti e riflessione, tra coscienza e inganno ( verso se stesso). A causa della sua incapacità di esistere (inettitudine) compie scelte sbagliate, ma nonostante tutto cade semre in piedi: emerge nel lavoro, si sposa, e guarisce dal vizio del fumo. Per Zeno, la malattia del fumo diventa un alibi. Si giustifica dal compiere determinate azioni. La malattia diventa un modo per leggere il personaggio e l’uomo del 900. Per Svevo l’uomo del 900 è malato, l’uomo moderno con la caduta delle certezze è malato e non sa come rapportarsi con la società. Nell’ultimo capitolo si legge “ la vita somiglia (non assomiglia) alla malattia come procede per crisi e per lisi e a giornalieri miglioramenti e peggioramenti”. La vita di ogni uomo assomiglia alla malattia che procede per crisi e lisi (abbassamento graduale della temperatura→ febbre, momenti di caduta) e giornalieri miglioramenti e peggioramenti. A Svevo viene imputato di scrittura di un cattivo italiano (es peggioramenti). Si parla di nevrosi, Zeno è nevrotico. La nevrosi in psicologia indica un insieme di disturbi psicopatologici causati da un conflitto inconscio (disturbo del vizio del fumo). Essendo malato Zeno è convinto che guarendo dal vivo potrebbe diventare una persona migliore e quindi fa di tutto per sconfiggere quel vizio. La malattia però gli consente di e di scandagliare l’animo umano; lui scrive dal vero quello che è o quello che pensa di essere e mente anche per paura del giudizio del dottor S. La scrittura alla quale il dottor S l’ha sottoposto non è servita a niente, la scrittura l’ha aiutato a conoscersi, ma la scrittura e quindi la psicoanalisi non hanno avuto una funzione curativa. Questa è la malattia in generale dell’uomo del 900, ci potrebbero essere momentanee guarigioni, ma non ci sarà mai una reale guarigione. Tutto il romanzo si fonda sulla inettitudine di Zeno, sul rapporto tra salute e malattia e sulla convinzione di voler guarire per diventare una persona nuova. La follia però ha consentito già a Enrico IV, di Pirandello, di rapportarsi meglio alla società, il malato come il paz essendo fuori dai margini sociali riescono a vedere meglio la realtà perché non sono immersi e quindi Zeno
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved