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Italo svevo poeta italiano, Appunti di Italiano

Appunti + libro su italo svevo

Tipologia: Appunti

2022/2023

Caricato il 26/11/2023

federica-giovannini-4
federica-giovannini-4 🇮🇹

6 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Italo svevo poeta italiano e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! Italo Svevo È un classico autore del 1900. È contemporaneo e appartiene ad un’altra epoca letteraria, con lui comincia la modernità. Con soli tre romanzi rivoluziona la letteratura. È il primo autore per cui la scrittura era solo un hobby non era un lavoro. Non ho un particolare successo ma solo dopo gli anni 50 gli viene riconosciuto qualcosa perché era troppo avanti rispetto ai suoi contemporanei. La sua importanza si riscontra prima all’estero. Il primo a capirne l’importanza e Montale, poi Joyce(inglese). Si chiama Ector Smiths in realtà e studia in Germania. Poi cambia nome Italo(cultura italiana) Svevo(cultura tedesca). Lui studia tutte e due le culture in particolare studia tutti quegli autori italiani importanti a livello linguistico. Il padre tenta la fortuna ma fallisce e ciò obbliga Svevo a lavorare. Diventa impiegato bancario e nel frattempo scrive. Recensisce mastro Don Gesualdo. Primo romanzo-> una vita scritto nel 1892. Senza successo perché ritenuto non importante. Si sposa e va a lavorare come manager per l’impresa del suocero. Ciò gli permette di passare da uomo modesto a uomo fermato. Secondo romanzo-> serenità scritto nel 1898, anche questo senza successo. Pensa poi di smettere di scrivere, ma in realtà continua per passione. Incontra James Joyce a Trieste. Prende lezioni di inglese da lui e nasce l’amicizia. Devo aiuta Joyce economicamente e lui ricambia a livello letterario. Svevo poi va in pensione. Terzo romanzo-> la coscienza di Zeno scritto nel 1923, dopo 25 anni. Non ha nulla a che fare con i primi due. Joyce a Parigi fa conoscere Svevo, fa pubblicare un saggio dedicato a lui in una rivista e addirittura gli dedico a un convegno. Sviluppa un quarto romanzo, ma amore in un incidente automobilistico. Svevo aveva origini ebraiche e incarna la figura dell’inetto nelle sue opere, che paragona all’ebreo. Cultura di Svevo Era un grande intellettuale e conosceva molti grandi filosofi come Nietzsche e Schopenauer. Di Schopenhauer non condivideva la rinuncia alla volontà come soluzione. Di Darwin non condivide l’evoluzionismo biologico come unica teoria. Di Freud non condivide il valore terapeutico della psicanalisi. Di Marx non condivide la lotta di classe come soluzione. Ma riconosce tutti come grandi uomini. Nei confronti dei suoi personaggi nelle opere Svevo pare sempre ironico, narrativa psicologica. Dal realismo Svevo riprende la capacità di descrivere i vari ambienti in maniera dettagliata. In svevo non c’è il flusso di coscienza che invece è presente nella narrativa di Joyce. A livello linguistico molti lo criticano per la scrittura errata ma non grammaticalmente ma a livello di costrutti. Svevo scrive così per avvicinare la sua linguistica ai pensieri dei suoi personaggi, ossia, scrive in base a come i personaggi vivono le vicende. Una vita 1888 Viene pubblicato a sue spese avrebbe voluto intitolarlo “ un inetto”, ma alcune case editrici sconsigliarono il titolo perché è troppo poco accattivante. Ci sono tracce autobiografiche. Si parla della storia di Alfonso Nitti che abbandona il paese per ragioni economiche e va a lavorare in banca ma è convinto di essere superiore a ciò che svolge e quindi sogno di essere scrittore. Riesce ad entrare nella casa del padrone della banca e conosce tuo figlio. La figlia si innamora di Nitti quindi l’occasione per nitidi affermarsi arriva perché può sposare annetta. Ma qui nasce l’inetto perché scappa, perché si sente inadeguato. Torna dalla madre, ma lei muore, torno a lavorare, ma è convinto che nel luogo di lavoro sia la banca tutti lo denigrino. Parla col padrone della banca e chiedi perché lo trattano così, ma ciò viene percepito come un ricatto. Maller(tipo sella banca) quindi lo sfida a duello, Nitti contro il fratello di annetta. Nitti preferirò poi suicidarsi. È presente la figura dell’inetto, che ha dentro di sé le cause della sua inettitudine. Cause-> la declassazione sociale, e la condizione dell’intellettuale che pensa che in questo mondo non c’è più posto per lui. Il narratore è esterno ma la focalizzazione(punto di vista) è interna. Senilità 1898 Ci sono quattro personaggi che costituiscono il “quadrilatero perfetto”. Emilio, Angiolina, Stefano, Amalia. Emilio lavora in un’assicurazione come impiegato e ha una piccola fama perché aveva pubblicato un romanzo. Aveva una vita mediocre con la sorella Amalia chi lo sostiene. Stefano, scultore, è il suo migliore amico. Emilio cambia vita e si trova un amante ma desidera una donna con cui divertirsi ossia Angiolina, donna del popolo. Però si innamora e non vede Angiolina per quella che è, la dipinge come una donna angelo ma così non è, e ciò gli provoca delusione. Nel frattempo Amalia inizia una relazione con Stefano che chiede ad Angiolina di farle da modello per una scultura e hanno un rapporto sessuale. Amalia ci sta male fa uso di droghe e muore. Emilio decide di tornare nella sua “senilità”, ossia nella sua vita da vecchio, lasciando quella da giovane. Si può notare l’immaturità psicologica di Emilio e lo si capisce dalla sua immagine stilnovisti della donna. Il protagonista non è più il borghese forte e concreto ma l’uomo che non conclude nulla. L’individuo è sempre meno individuo in una società che sta diventando sempre più società di massa. Emilio rappresenta il vittimismo. Stefano rappresenta il superuomo, il titanismo, l’esteta, ma fallisce. In Emilio troviamo lo stereotipo dell’uomo del tempo che mente a se stesso e sta già che non può vivere una vita da giovane ma ci prova comunque. Cerca di convincersi di essere superiore agli altri. Il narratore in terza persona e la focalizzazione non è attendibile poiché è a volte implicita e a volte esplicita e non si capisce dall’ironia o dall’intervento del narratore. La coscienza di Zeno 1923 Sono anni pesanti, anni della psicanalisi, del crollo dell’imperialismo e delle avanguardie. Svevo non è più giovane, l’impiegato in cerca di affermazione, è un uomo affermato. Zeno, deve guarire dalla nevrosi, lo psicanalista gli chiede di scrivere un memoriale. Zeno poi smetti di scrivere e lo psicanalista per ripicca pubblica i testi. Lo psicanalista inizia con la S-> riferimento a Sigmund Freud. Il libro si apre con una prefazione in cui il dottor S dice di voler pubblicare ciò proprio per ripicca. Poi c’è un preambolo del memoriale di Zeno in cui spiega perché scrive e cosa scrive. Poi ci sono i capitoli, nel primo si parla di fumo, il secondo della morte del padre…. Il romanzo non è in ordine cronologico, ma presenta argomenti sparsi. Zeno cosine è un inetto(fratello di Emilio e Alfonso), è un esponente della ricca borghesia triestina. Inetto, perché vive un’adolescenza spensierata, non facendo praticamente nulla. Il rapporto altalenante col padre(lo considera un incapace)gli genera una nevrosi. Anche il fumo dipende dal difficile rapporto con il padre. In particolare Zeno sostiene che la sua vera malattia sia il fumo. Smettendo di fumare, è convinto di poter sconfiggere anche la nevrosi. Il padre muore e lui cerca una figura sostitutiva. Conosce un ricco commerciante e frequenta le sue tre figlie. Si propone a due, ma non sa gestire una relazione seria. Alla fine sposa la terza, la più brutta, ma che potrà giungere per lui da madre: lei può rimetterla sulla retta via. I due si completano. Per vivere come un vero borghese, si trova un amante. Quest’ultima lo abbandona. Zero poi vuole dimostrare di essere un buon padre di famiglia e uomo d’affari perciò inizia ad investire e pian piano riesce. Anche il cognato investe ma fallisce e si suicida. L’ultimo capitolo e sulla psicanalisi in cui Zeno spiega che secondo lui non serve a nulla e che guarito dalla nevrosi, quindi smette di scrivere.
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