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Italo Svevo: La Vita di un Inetto e la Coscienza di Zeno, Appunti di Italiano

Filosofia e letteraturaStoria della letteratura italianaBiografia di scrittori italiani

Biografia di italo svevo, scrittore austriaco di lingua italiana, nato a trieste da una famiglia ebraica. La sua opera letteraria è caratterizzata da tematiche filosofiche, influenze culturali diverse e personaggi alienati. Svevo studiò commercio, ma si interessò alla letteratura tedesca e iniziò a scrivere testi drammatici per un giornale. La morte della madre e la svolta economica che seguì lo spinsero a dedicarsi alla letteratura. La sua opera più famosa, 'la coscienza di zeno', è un romanzo autobiografico scritto in un tempo misto e tratta temi come il fumo, la morte del padre, il matrimonio e la guarigione psicoanalitica. Svevo fu influenzato da filosofi come schopenhauer e darwin, e dal socialismo di marx.

Cosa imparerai

  • Che influenze culturali convergono in Italo Svevo?
  • Che tematiche tratta la sua opera letteraria?
  • Che filosofi influenzarono la sua opera?

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 15/06/2019

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marika-barone-2 🇮🇹

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Scarica Italo Svevo: La Vita di un Inetto e la Coscienza di Zeno e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! ITALO SVEVO La fisionomia di Svevo appare molto diversa da quella del tradizionale letterato italiano, appare come una vera e propria unione di popoli e culture diverse in quanto quella italiana, quella tedesca e quella Slava. Lo scrittore adottando lo pseudonimo di Italo Svevo, vuole proprio segnalare come in lui convergano queste culture. Aron Hector Schmitz è il suo vero nome, nasce nel 1861 a Trieste da un’agiata famiglia borghese di origine ebraica. Anche le radici ebraiche hanno una grande influenza nella sua crescita culturale e l’ambiente in cui si forma permette a Svevo di assumere una prospettiva ben più ambia di quella di tanti scrittori italiani. I suoi studi furono indirizzati vero la carriera commerciale, anche se contemporaneamente si dedicò alle lettere di scrittori tedeschi, aumentando il suo interesse letterario. A partire dal 1880 iniziò a comporre testi drammatici per il giornale “L’indipendente”, mentre politicamente manifestò anche interesse per il socialismo. Nello stesso anno, in seguito ad un investimento industriale sbagliato, il padre fallì: Svevo fu costretto a cercar lavoro, da cui si sentiva oppresso. Per trovare un’evasione si rifugiò nella letteratura, dedicandosi a delle prime prove narrative scrivendo alcune novelle e progettando il suo primo romanzo “Una Vita”. Nel 1895 morì la madre, e al capezzale conobbe una cugina, Livia, con la quale si fidanzò e sposò. Il matrimonio segnò per lui una svolta fondamentale. In primo luogo “l’inetto” trovava finalmente un luogo solido su cui poggiare, e allo stesso tempo mutava anche la sua condizione sociale: abbandonò infatti il suo lavoro in banca per entrare nella ditta dei suoceri. Si può considerare un salto di classe in quanto fu proiettato nel mondo della borghesia, e i suoi orizzonti si allargarono in quando dovette compiere anche numerosi viaggi in Franci e Inghilterra, venendo così a contatto con un mondo completamente diverso. Questo nuovo stile di vita lo portò a dubitare della letteratura, guardandola con occhi diversi e allontanandosi da essa per un breve periodo. Negli anni tra l’ingresso nell’attività industriale e lo scoppio della Prima guerra mondiale si verificano due eventi fondamentali per la formazione intellettuale di Svevo: l’incontro con James Joyce, da cui prese lezioni di inglese e con cui nacque una grande amicizia, e l’incontro con la psicoanalisi. Il cognato aveva sostenuto a Vienna una terapia con Freud, tramite attraverso cui Svevo venne a conoscenza delle teorie psicoanalitiche. Alla base dell’opera letterario di Svevo vi è una forte cultura filosofica. Uno dei pensatori che ebbe un peso determinante per lui fu Schopenhauer. Delle opere del filosofo ce ne fu una che colpì Svevo, “il mondo come volontà e rappresentazione”, nella quale Schopenhauer afferma che non siamo noi a volere ma c’è in noi una volontà irrazionale. Questa contrapposizione verrà ripresa da Svevo per caratterizzare molti dei suoi romanzi. Un’altra figura di riferimento per lui fu Darwin, da cui muta la concezione della lotta per la vita, inserendola in un contesto sociale. Svevo fu anche influenzato dal socialismo di Marx, da cui deriva la condanna alla civiltà industriale, con tutte le sue malattie. Ma in Svevo l’alienazione è vista sotto un aspetto psicologico, di chi non riesce ad inserirsi nella società
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