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ITALO SVEVO: VITA, POETICA, COSCIENZA DI ZENO., Appunti di Italiano

Vengono trattate bene i 4 conflitti interiori dell'autore e la svolta letteraria, con la nascita della "Coscienza di Zeno2 dopo alcune letture riguardo Freud, inoltre si spiega a chi si rifà l'autore, quali sono le sue tecniche e il suo stile

Tipologia: Appunti

2022/2023

In vendita dal 01/07/2023

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Scarica ITALO SVEVO: VITA, POETICA, COSCIENZA DI ZENO. e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! ITALO SVEVO Il suo vero nome è Hector Aaron Schimtz. Nasce da una famiglia ebrea nel 1861, data particolarmente importante per via dell’Unità d’Italia, e proprio per questa motivazione, la vita dell’autore sarà caratterizzata dal primo tra i 4 conflitti interiori. L’autore si ritrova quindi in una situazione in cui si sentirà italiano, ma la sua carta d’identità sarà praticamente austriaca, poiché Trieste verrà annessa decenni dopo. Proprio per questa motivazione, e anche per la sua preparazione culturale, l’autore si farà denominare Italo(italiano) Svevo (Svevia-> Germania -> Tedesco). La Trieste di quel tempo vedeva una grande fioritura economico/culturale, affrontata da varie popolazioni e razze diverse. Trieste era il porto dell’impero austriaco e crocevia tra le varie nazioni, data la sua posizione a livello geografico proprio al confine. Per queste motivazioni ci saranno vari dibattiti culturali tra gli autori che li porteranno ad influenzarsi a vicenda. La sua famiglia tenta più volte di spingerlo agli studi di economia e commercio ma con scarsi risultati, dato il suo amore per la letteratura. Sarà un periodo di forte attaccamento alle letture di Schopenhauer (ponte per arrivare alla psicoanalisi di Freud). A seguito di un crollo finanziario affronterà il suo secondo conflitto interiore: lavorare in Banca per 19 anni. Successivamente, dopo la pubblicazione di “Una Vita” (1892) e “Senilità” (1898) affronterà il terzo a causa di uno scarso successo dei suoi due Romanzi. Proprio per questo deciderà di non mettere più la penna sul foglio. Il suo quarto conflitto verrà causato dai critici che gli hanno mostrato il motivo di tali insuccessi: è sgrammaticato. Svevo infatti, parlava tedesco al lavoro e dialetto a casa e l’unica fonte per poter parlare qualcosa di italiano fu la biblioteca civica considerata il suo rifugio da quegli anni lavorativi. Possiamo definire quindi Svevo come quell’autore il cui contenuto ha più valenza dello stile. LA SVOLTA LETTERARIA Solo dopo essersi sposato con Livia Veneziani, l’autore affronterà dei cambiamenti soprattutto grazie al suo nuovo lavoro nelle fabbriche del suocero. Ciò portò lo scrittore a viaggiare frequentemente e a conoscere persone come James Joyce, un giovane che gli diede alcune ripetizioni sulla lingua. Tra i due si instaura un’amicizia, iniziano a condividere le loro opere e idee; Svevo troverà il suo primo lettore che gradirà le sue produzioni. Intorno gli stessi anni, suo cognato iniziò a manifestare alcune malattie psichiche, che lo portarono a cercare dei medici adatti, rifugiandosi cosi negli scritti di Freud. Lui riterrà tali scritti inutili per le cure ma molto efficaci nella letteratura, per studiare l’animo umano. Ciò darà uno stop a quel “silenzio letterario” poiché l’autore pubblicherà nel 1923 “La coscienza di Zeno”, che ebbe prima successo all’estero e poi in Italia con un articolo di Eugenio Montale. Divenne famosissimo ma purtroppo questa fama durò poco per via di un incidente in auto nel 1928. LA POETICA Grazie alla sua ampia conoscenza del tedesco e il suo inserimento nella borghesia, sarà altrettanto ampia la sua formazione da autodidatta. La produzione di Svevo è orientata dentro di sé, è di tipo autobiografico a differenza di un D’annunzio orientato per il successo e la fama (fuori di sé). Le sue 3 opere sono 3 risposte diverse per poter rispondere ad un unico interrogativo: è possibile vivere integrandosi nella società moderna? Le correnti di pensiero a cui attinge l’autore sono diverse: - Le teorie sull’evoluzionismo dio Darwin: non c’è modo di vivere se non adattandosi alla società, se non ci si adatta si è emarginati. Da Darwin respinge l’ottimismo e la fiducia nel progresso, rifiuta la presunzione di fare della scienza la base oggettiva del sapere. - Pensiero marxista: utile nell’analisi della società capitalistica, per spiegare la crisi esistenziale e sociale dell’uomo contemporaneo, ma ne rifiuta la soluzione sociale, in quell’azione organizzata dalle masse. - Da Schopenhauer: riuscì a comprendere prima di Freud l’esistenza di una parte irrazionale e incontrollabile, separata dalla ragione che può comprendere solo a posteriori (nel senso che siamo consapevoli di ciò che facciamo solo dopo averlo fatto), inoltre rifiuta la Noluntas poiché indica una resistenza volontaria agli impulsi. - Nietzsche: la pluralità dell’io e spunti polemici verso la società borghese - Freud: Come già accennato prima, l’autore tenta di ricercare nei suoi scritti una sorta di cura per le malattie psichiche, ma alla fine ritrova nella psicoanalisi una tecnica di conoscenza dell’animo umano piuttosto che una cura. Da qui distingue gli ammalati e i sani, i primi vivono una condizione di nevrosi, ossia un distacco dalla società, un rifiuto dell’uomo a sottomettersi alla società moderna, la terapia li renderebbe normali ma a costo di spegnere le proprie pulsioni. Ne “La coscienza di Zeno” l’autore riprende numerosi spunti dalle teorie freudiane, affermando che la condizione di nevrosi non è del tutto negativa, poiché l’uomo è perfettamente sano in quanto ha una visione privilegiata della realtà. L’autore assume quindi un atteggiamento di difesa riguardo gli ammalati. Il Romanzo dell’autore non è definibile come una forma d’arte, ma come una forma di conoscenza, per questo si definisce realismo critico, è come se si stesse studiando una radiografia della società. Nelle sue opere autobiografiche appare un linguaggio teso, analitico, a tratti brutto desinato alla sola e unica psicoanalisi. L’elemento principale della poetica di Svevo è fondamentalmente la figura dell’inetto. Una figura che fatica ad adattarsi alla società, appare debole di carattere e privo di forza di volontà, pensa troppo e non agisce, e nel momento in cui sceglie di farlo, sbaglia. I suoi personaggi solitamente appaiono con queste caratteristiche e soprattutto con la stessa età e le stesse occupazioni lavorative dell’autore. L’inettitudine di tale personaggio è evidenziata maggiormente dalla presenza di un anti inetto, un rivale, deciso in tutto quello che fa, capace di conquistare una donna di cui l’inetto è innamorato. Per l’autore soltanto se la vita viene narrata o “letteraturizzata”, sarà possibile sottrarsi alla vita orrida, solo con l’uso della parola letteraria escono fuori quegli impulsi e desideri che la realtà spesso tende a far reprimere. Dunque figure come l’inetto, l’ammalato, il nevrotico, quindi da chi è un diverso, ossia lo scrittore, sono in grado di cogliere la forza repressiva causata dalla società. LA COSCIENZA DI ZENO È il romanzo più famoso di Svevo, poiché la tanto discussa figura dell’inetto prende vita. È una psicoanalisi di “uno scrittore per caso” poiché l’autore ha dedicato buona parte della propria vita al lavoro per la Famiglia. Chiari sono i riferimenti a Freud, dato il focus dell’autore sull’inconscio. Tratta di diverse sedute avvenute tra Zeno Cosini, protagonista dell’opera e paziente del dottor S. (nel quale immagina di poter vedere Freud). Il paziente ritiene di essere malato e decide quindi di fare queste sedute, ma a un certo punto riconosce che la psicoanalisi non è fatta per curare e abbandona le sedute. In questo modo il dottor essere, che riteneva che le sedute stessero facendo effetto, le rende pubbliche. Alla fine c’è un capovolgimento della vicenda: è la società malata, e l’netto, differenziandosi da essa, si sente inadatto, quindi diverso e “malato”. Inoltre l’inetto, che sembra non avere obiettivi, nel finale rivela di
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