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Storia di Cesena: dalla fondazione all'età moderna, Guide, Progetti e Ricerche di Geografia

Storia d'ItaliaStoria dell'ArteStoria localeStoria medievale

La storia di cesena, dalla sua origine probabilmente degli umbro-etruschi fino all'età moderna. Il testo tratta dei mutamenti politici e militari che hanno caratterizzato la città, dall'epoca pontificia a quella dei malatesta e oltre. Vengono inoltre descritti i principali monumenti e luoghi di interesse storico-artistico di cesena, come il convento dei frati minori e la biblioteca malatestiana, il teatro comunale alessandro bonci e il duomo di cesena.

Cosa imparerai

  • Quando probabilmente sorge il primo nucleo abitativo di Cesena?
  • Che signore fece erigere la Biblioteca Malatestiana nel convento dei Frati Minori?
  • Che papa è originario di Cesena?
  • Cosa caratterizza il Teatro Comunale Alessandro Bonci?
  • Che evento segna una sorte di cesoia nella storia di Cesena?

Tipologia: Guide, Progetti e Ricerche

2018/2019

Caricato il 17/10/2019

Stefanodeltesta
Stefanodeltesta 🇮🇹

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Scarica Storia di Cesena: dalla fondazione all'età moderna e più Guide, Progetti e Ricerche in PDF di Geografia solo su Docsity! Storia di Cesena Il primo nucleo abitativo di Cesena sorge con ogni probabilità per opera degli "umbro-etruschi" intorno al VI-V sec. a.C., e il "taglio" prodotto dal torrente Cesuola si riverbera nel nome dato al piccolo centro, che deve assomigliare a un "Césena". Secondo altre interpretazioni, il nome le deriva dall'etrusco "Caizna" oppure dal latino "caedo", in memoria di una particolare tattica usata dai Galli Boi, antichi abitatori della Romagna, per sconfiggere i Romani nella vicina foresta del Colle Spaziano. Il ritrovamento a luglio 2012 di un insediamento abitativo risalente alla tarda Età del Bronzo (1550-1200 a.C.) nell'area del Foro annonario potrebbe però spostare di secoli a ritroso l'origine di Cesena. Intorno al IV secolo sopraggiungono i Galli, ma è solo con l'arrivo dei Romani - i quali fondano nel 268 a.C. la colonia di "Ariminum", Rimini - che il piccolo nucleo assume la forma di villaggio. Successivamente la "Curva Caesena" dell'età imperiale - citata da Plinio il Vecchio come città produttrice di ottimo vino - decade con l'Impero Romano ed è sottoposta alle incursioni dei barbari. Presa dai Goti di Teodorico, viene riconquistata dai Bizantini e, a metà del VI sec., entra a far parte dell'Esarcato. Dopo le campagne di Pipino il Breve (VIII sec.), Cesena rientra infine nei territori sotto il controllo pontificio, primo nucleo di quello che sarà lo Stato della Chiesa. Dopo il Mille crescono le volontà autonomistiche della città, ma solo alla fine del XII sec. Cesena può dirsi libero Comune. Il '200, secolo caratterizzato dai continui mutamenti nel governo della città, vede Cesena oscillare tra libertà comunali e sottomissione alla Chiesa o a signori locali, tanto che Dante, nel Canto XXVII dell'Inferno, nota: "E quella cu' il Savio bagna 'l fianco,/ così com'ella sie' tra 'l piano e 'l monte,/ tra tirannia si vive e stato franco." Nel '300 la breve Signoria degli Ordelaffi viene bruscamente interrotta dall'intervento del legato pontificio Albornoz, che sottopone la rocca (fieramente difesa da Cia degli Ordelaffi) a un lungo assedio (1357). Alla fine il cardinale Egidio Albornoz riesce a sottomettere Cesena e la dota di un nuovo Palazzo del Governatore (oggi Palazzo Comunale). Di lì a poco, nel 1377, Cesena conosce l'evento che segna una sorte di cesoia nella sua storia: un contingente di soldati mercenari bretoni al soldo di papa Gregorio XI, comandati da Roberto di Ginevra (futuro antipapa Clemente VII) e del condottiero Giovanni Acuto (John HawcKwood), mette a ferro e fuoco la città. L'anno seguente al tremendo "Sacco dei Brettoni", il nuovo papa Urbano VI assegna infine quello che rimane della città al Signore di Rimini Galeotto Malatesta, in vicariato: ha inizio per Cesena la Signoria dei Malatesta, quello che sarà il momento di maggior splendore nella storia cesenate. A Galeotto (cui si deve l'inizio dei lavori alla nuova Rocca e alla nuova Cattedrale) succede nel 1385 Andrea Malatesta, che spiana le pendici del Colle Garampo ottenendo la cosiddetta Piazza Inferiore (oggi del Popolo). È poi la volta, nel 1429, di Malatesta Novello. Appassionato bibliofilo, fine mecenate, costretto a rinunciare presto alla vita militare - prima fonte di ricchezza per la famiglia, dona alla città la splendida Biblioteca, ricavata all'interno del convento dei Frati Francescani. Compiuta tra 1447 e 1452, ma aperta solo due anni dopo, reca il progetto di Matteo Nuti da Fano, discepolo di Leon Battista Alberti. Alla morte di Novello (1465), Cesena torna sotto il dominio pontificio, ma già nel 1500 le Romagne conoscono un nuovo padrone: è Cesare Borgia, detto il Valentino (celebrato da Niccolò Machiavelli nel suo "Principe") che costituisce un piccolo ma potente ducato. La città viene visitata da Leonardo da Vinci che fa rilievi alla Rocca e fornisce il progetto per il porto di Cesenatico. Caduto l'effimero ducato, Cesena torna definitivamente alla Chiesa e a una dimensione locale dominata economicamente dall'agricoltura. La città dei tre Papi: Nel 1724 Pierfrancesco Orsini, già vescovo di Cesena dal 1680 al 1686, diviene papa col nome di Benedetto XIII. Inaspettatamente, nel 1775, la città assurge nuovamente agli onori: il cesenate Giovan Angelo Braschi diviene infatti Papa col nome di Pio VI, dando avvio alla triade di Papi cesenati (Pio VII Chiaramonti, 1800-23, e Pio VIII Castiglioni, 1829-30, in realtà marchigiano, ma già Vescovo di Cesena Durante il Risorgimento, Cesena conosce i moti libertari e la costruzione di un nuovo Teatro Comunale (1843-46). Con l'Unità d'Italia per Cesena ha inizio un periodo di lotte politiche interne fra le componenti liberale moderata e repubblicana (vincono i liberali). È di questo periodo la breve ma luminosissima vita di Renato Serra, morto giovane su Carso (1915), ma già entrato, con "L'Esame di Coscienza di un Letterato", nella storia della nostra critica letteraria. La Seconda Guerra Mondiale, con la Linea Gotica che corre sul crinale appenninico a all’italiana, coniugando armonicamente la mirabile funzionalità dell’organizzazione interna degli spazi e il sobrio decoro della facciata in perfetto stile neoclassico. Tre anni dopo, il 15 agosto 1846, il Teatro fu sontuosamente inaugurato. Il Teatro, grandioso, venne subito riconosciuto come uno dei monumenti più significativi della città. Cattedrale Dedicato a San Giovani Battista, era sorto nella Murata, forse nell'area in cui oggi si trovano lo sferisterio e la porta Montanara. La prima notizia che attesta l'intenzione di costruire a Cesena una nuova chiesa cattedrale al piano è comunque anteriore al sacco dei "Brettoni": il 2 agosto 1368, papa Urbano VI risponde alla richiesta dei cesenati di costruire un nuovo duomo, essendo per i cittadini difficile accedere al duomo di Cesena chiuso nella Murata. Le ricerche archivistiche condotti da Pietro Burchi hanno consentito di fissare l'inizio della costruzione della nuova chiesa attorno al 1385. Non sappiamo quando essa fu consacrata: certamente era già aperta al culto nel 1398. Il campanile del duomo di Cesena fu realizzato solo alcuni decenni dopo (era ancora in costruzione nel 1456). Il nome di mastro Maso, che troviamo coinvolto anche nella costruzione dell'osservanza, è tramandato da una iscrizione posta all'interno della cella campanaria. La storia del duomo di Cesena, San Giovanni Battista è, come in tutti i casi di edifici religiosi di tale importanza, segnata da continui lavori di rifacimento, modifica, arricchimento e sostituzione di opere d'arte. L'esterno dell'edificio colpisce per la sobrietà tipicamente romanica. La facciata in laterizio è scandita nella parte inferiore da otto lesene. Alle estremità del registro superiore, due pilastrini in cotto e due lunette a tutto sesto. Nella parte centrale, sormontata da timpano triangolare, una coppia di lesene in cotto ornate; in mezzo, un grande occhio con fregio decorato a serafini. Il portale in pietra strombato e a pieno sesto, è ornato da colonnine tortili e girali di gusto tra gotico e rinascimentale. Palazzo del ridotto (del Capitano) Si tratta del maggiore tra i palazzi civici della città. Costruito tra 1401 e 1403, poi ampliato tra 1466 e 1472, fu sede delle rappresentanze municipali (l'antico nome di 'Conservato' gli deriva dall'organo dei Conservatori). Dal 1722 divenne poi ritrovo dei nobili cesenati (da qui il nome di 'Ridotto'); essi, nel 1782, in onore di papa Pio VI Braschi, ne decretarono il rifacimento della facciata. Palazzo Albornoz (del comune) Il nucleo originario fu edificato per volontà del cardinale Albornoz (1359-62). Durante l'età malatestiana fu sede della corte e, successivamente, del governatore pontificio. Solo dal 1722 accolse gli organi comunali; contestualmente, venne ampliato e posto nelle attuali forme neoclassiche. Al primo piano, il salone del Sindaco, con busto di Clemente XII e di cesenati famosi. Inoltre è attualmente esposto un prezioso pavimento musivo di epoca tardo-romana. Chiesa di Sant’Anna e Gioacchino La Chiesa dei Santi Anna e Gioacchino si trova in pieno centro storico a Cesena, le fa da cornice la meravigliosa Piazza del Popolo. La struttura risale al 1663 per opera della nobildonna Giacoma Sassi Fabbri. All'interno si trovano due dipinti di grande formato, tra i più suggestivi nella produzione di Cristoforo Serra (1600 - 1689), il principale pittore cesenate del seicento. Ponte Clemente o Ponte Vecchio L’originario tracciato romano della via Aemilia attraversava il fiume Savio con un ponte in legno che si trovava più o meno nel luogo dell’attuale Ponte Vecchio. Crollato più volte e sempre ricostruito, il ponte romano venne infine sostituito da un ponte in pietra, edificato un po’ più a valle per volontà di Andrea Malatesta e poi completato sotto Novello. Nel corso di ‘500 e ‘600 il ponte venne più e più volte danneggiato dal Savio in piena; forse nel 1684 avvenne il definitivo crollo, cui fece seguito la costruzione di un ponte in legno, che però crollava irrimediabilmente nel 1727. Nel 1733, dietro interessamento di papa Clemente XII e sotto la direzione di Domenico Cipriani, si dette inizio alla costruzione del nuovo ponte in pietra, che prese il nome del pontefice (Ponte Clemente) e che aveva forme diverse dalle attuali. Furono la costruzione del Ponte del Risorgimento (1914-19) e l’aperta di via Cesare Battisti (1921) a cambiare la storia del ponte: da “Clemente” divenne “Vecchio” (per distinguerlo dal “Nuovo”) ed il traffico si spostò sempre più verso quest’ultimo. Infine, quando i tedeschi lasciarono Cesena liberata (20/10/44), fecero saltare in aria la parte mediana del ponte, che però venne prontamente riedificata. Il ponte è introdotto da due pilastri in cotto e pietra d’Istria per ogni senso di marcia, tutti con data 1773 e recanti stemmi e lapidi dedicatorie. Quelli occidentali presentano a destra una lapide a ricordo del cardinale Vittorio Borromeo (legato di Romagna in quell’anno); a sinistra due iscrizioni: una per Pio VI, con stemma pontificio, l’altra per i cardinali Neri Corsini e Pallavicini. I pilastri orientali presentano a sinistra una lapide dedicata a Clemente XIV, pontefice nel 1773, con stemma della città; a sinistra, una dedicata a Clemente XII, cui il ponte è dedicato. Rocca La Rocca si trova nel centro della città di Cesena, vicinissima a Piazza del Popolo. È situata sulla sommità del Colle Garampo e circondata dal Parco della Rimembranza. La Fortezza si caratterizza per la sua maestosa mole, per gli spalti panoramici e per i suggestivi camminamenti interni alle cortine. Nella corte è inclusa una cittadella fortificata che comprende due imponenti fabbricati, la Torre Maestra (Mastio o Maschio), al cui interno oggi sono esposte alcune armature e selle (originali), che venivano utilizzate per la “Giostra d'incontro” e il Palatium (Femmina), dove ha sede il Museo di Storia dell'Agricoltura. L'edificazione del fortilizio iniziata a partire dal 1380 con Galeotto Malatesta, prosegue per volontà dei suoi successori Andrea e Malatesta Novello, viene completamente rinnovata e ultimata nel 1477, durante il dominio pontificio. La Rocca fa parte di un più ampio sistema di fortificazioni che circonda la città, sistema che ha affascinato anche Leonardo da Vinci quando nell'estate del 1502 soggiorna a Cesena, incaricato da Cesare Borgia di ispezionare e revisionare le fortificazioni delle giurisdizioni conquistate e migliorare le difese. Abbazia del Monte L'Abbazia di S. Maria del Monte è collocata sul Colle Spaziano, a 10 minuti dal centro di Cesena. La struttura è prevalentemente rinascimentale, anche se le origini del complesso si collocano intorno all'anno 1000. Tra i numerosi motivi d'interesse,
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