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James Joyce, vita e opere principali, Schemi e mappe concettuali di Letteratura Inglese

È una breve biografia dell'autore e delle sue opere principali.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2023/2024

Caricato il 02/02/2024

anna-valente-13
anna-valente-13 🇮🇹

3 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica James Joyce, vita e opere principali e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Letteratura Inglese solo su Docsity! JAMES JOYCE Nasce nel 1882 a Dublino. L'Irlanda rimane il caposaldo di tutta la sua letteratura, egli ha studiato presso scuole gesuite e ha studiato allo University College e si è battuto per la Home Rule. A poco a poco, la prospettiva di Joyce cambia: dopo un primo fervore politico-sociale, si sostituisce una disillusione, una sensazione quasi di tradimento. Ne deriva l’idea che forse l’uomo non è adatto per le grandi battaglie, non è fatto per i grandi idealismi; si fa strada quel concetto di anti-hero (si avvicina al concetto in letteratura italiana dell’inetto) che sarà presente in tutte le sue opere. Lui sarà l’esempio di quel cambiamento enorme nella letteratura, che vedrà uno spostamento repentino da quella che è l’external plot all’interior plot, legata alla psicologia dell’essere umano. Egli ha vissuto una grande evoluzione dal punto di vista letterario, da giovane era seguace di Walter Pater, che fu teorico dell’Estetismo--> fonda la sua teoria nell’arte fine a sé stessa. Avviene un’evoluzione in Joyce, il quale è convinto che lo scrittore abbia perso il suo ruolo fondamentale nell’arte stessa; quindi, non ha più né il compito di insegnare né il compito di vincere nessuno, ma semplicemente quello di rendere le persone consapevoli della realtà, con questo non deve fornire un quadro con una serie di pensieri propri, ma piuttosto fornire una serie di elementi in modo tale che il lettore possa metterli insieme e avere una consapevolezza autonoma. Per fare ciò, abbiamo una ricerca di quella che è la prospettiva attraverso la narrazione, che sarà sempre in terza persona singolare, l’autore pone il problema di non esprimere mai il suo pensiero per consentire al lettore di raggiungerlo autonomamente e, attraverso questa descrizione prettamente oggettiva, viene messa in discussione la totale soggettività dell’essere umano. Tra le tecniche usate dall’autore, troviamo lo stream of consciousness --> pensieri ed emozioni che trascendono l’unità temporale, è una sorta di “fotografia” istantanea di quelli che sono i movimenti psicologici ed emotivi. È una tecnica collegata anche a quella dell’ interior monologue che avviene all’interno del nostro personaggio e che utilizza anche la tecnica della free association che deriva da Freud e dalla psicoanalisi, poiché egli era convinto che attraverso l’associazione libera (eliminare la censura derivante dall’etica, morale, società) si potesse far emergere parti di inconscio, di rimosso, pulsioni latenti che andavano a portare alla luce il lato nascosto dell’individuo e in qualche modo poteva portare anche ad una soluzione. Joyce rappresenta attraverso queste tecniche un individuo estremamente sfaccettato, frammentato e conseguentemente utilizza anche una sintassi frammentata, poco lineare, sarà una sintassi semplice dato che si basa sul pensiero. OPERE Egli scrive I Dubliners : 15 storie che egli ha scritto quando si trovava in una condizione di esilio autoimposto. Vengono narrate le storie di questi anti-heros, tra i racconti più studiati abbiamo Evelyn --> tratta la storia di una ragazza che vive il mondo attraverso una finestra, vede il mondo come qualcosa di esterno che scorre davanti a lei. La ragazza vive in casa dopo la morte della madre, un evento che l’ha paralizzata, la giovane subisce l’autorità a volte anche violenta del padre e quando Evelyn ha l’occasione data dall’amore (Frank) deve partire per Buenos Aires, ha la possibilità di superare la paralisi. *Il mare è un simbolo molto forte la letteratura, spesso è anche simbolo di pericolo, però è anche un simbolo di occasione, di viaggio, si tratta di un percorso evolutivo; questo sarà importante anche in Virginia Woolf che riporterà la metafora in opere come The Waves (abbiamo proprio la ciclicità del mare); ma anche, in Coleridge troviamo la stessa metafora. Riecheggia nell’opera Evelyn la parola “escape”, la fuga, dall’autorità paterna, ma nel memento stesso in cui la giovane deve partire lei rimane paralizzata, continua ad afferrare quella ringhiera di ferro (fredda e rigida) e rimane bloccata, non è in grado di compiere quell’atto e la scusa che addurrà, soprattutto a sé stessa, sarà il fatto che il padre ha bisogno di lei. Viene definita come un “helpless animal” (animale inerte) che non è in grado di reagire; abbiamo un'evoluzione nel concetto di
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