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Jean-Jacques Rousseau, Dispense di Filosofia

Riassunto di Rousseau: La vita, discorso sulle scienze e le arti, discorso sull’origine della disuguaglianza e il contratto sociale

Tipologia: Dispense

2020/2021

In vendita dal 23/09/2022

alessia-venafro
alessia-venafro 🇮🇹

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Scarica Jean-Jacques Rousseau e più Dispense in PDF di Filosofia solo su Docsity! Rousseau vita Rousseau viene visto come un punto di riferimento per la cultura occidentale. Nasce a Ginevra nel 1712, orfano di madre e successivamente anche abbandonato dal padre, viene affidato ad un pastore grazie al quale cominciò ad apprezzare la vita di campagna. Ebbe una adolescenza molto difficile ed errabonda fin quando non venne ospitato da Madame de Warens dove portò avanti i suoi studi. Si trasferì a Parigi dove entra in contatto con la vita colturale del tempo, gli artisti, i filosofi ecc. come Diderot. Collaborò scrivendo alcuni articoli di musica per l’enciclopedia. Scriverà due discorsi che gli porteranno molta fama, nel 1750 il Discorso sulle scienze e le arti e nel 1755 il Discorso sull’origine e i fondamenti della disuguaglianza tra gli uomini. Negli anni successivi compose il Contratto sociale e l’Emilio, il primo di argomento politico, il secondo argomento pedagogico. Questi scritti però vengono condannati sia dall'autorità civile che da quelle ecclesiastiche. Si trasferì in Svizzera dove entro in contrasto con l’ambiente calvinista. Il filosofo inglese Hume lo ospitò in Inghilterra ma ruppe poi anche i rapporti con questo. Tornò a Parigi scrisse le Confessioni, suo capolavoro autobiografico. Venne ospitato da un marchese e ormai ammalato e vecchio morì nel 1778. Discorso sulle scienze e le arti Quest'opera nasce da un concorso che aveva come tematica “se il progresso delle scienze e delle arti abbia contribuito a corrompere o a purificare i costumi”. La prefazione di questa è costituita da una dichiarazione di autonomia, infatti l’autore rivendica il proprio diritto pensare in modo critico e autonomo. Nella prima parte afferma che le scienze e le arti più che purificare i costumi hanno contribuito a corromperli. In questa parte in particolare fa riferimento alle arti che vengono viste come delle ghirlande di fiori quindi come degli ornamenti che abbelliscono e che portano gli uomini ad apparire più che ad essere. Le nostre maniere perdono quella originalità e quella autenticità in favore di schemi di comportamenti artificiali, uniformi, comuni. Ricorda anche come popoli antichi forti e potenti siano diventati deboli (gli Egizi, i Romani) quando sono entrati in contatto con le arti che hanno corrotto gli animi degli uomini. Proprio per questo opera una condanna della cultura in nome della natura. Nella seconda parte si sofferma più sulle scienze, su come anche queste siano nate da vizi e che hanno portato alla disuguaglianza sociale e la perdita delle virtù etiche e patriottiche. Le scienze hanno portato a diversi progressi ma questi progressi non includono tutti e quindi portano alla disuguaglianza. I guasti della società, le difficoltà della società non devono essere attribuite soltanto alle scienze e alle arti ma la causa reale, quella alla base del male è proprio la disuguaglianza. Da questa nascono le ricchezze, delle ricchezze il lusso e l'ozio, dal lusso le arti e dall’ozio le scienze. Si passa quindi dalla problematica delle scienze delle arti alla problematica della disuguaglianza. Discorso sull’origine della disuguaglianza Anche quest'opera nasce da un concorso che questa volta ha come tema l'origine della disuguaglianza tra gli uomini e se questa è autorizzata dalla legge naturale. L'autore dice che per conoscere l'origine della disuguaglianza tra gli uomini bisogna conoscere l'uomo. Parte respingendo l'idea dei giusnaturalisti quindi Locke e Grozio che parlavano dell'uomo allo stato selvaggio ma descrivevano l'uomo civilizzato, gli davano capacità di intuizione di deduzione tipiche della razionalità dei civili. Hobbes invece descriveva come uomo naturale quell'uomo aggressivo ed egoista che vedeva lui nella sua società contemporanea. Rousseau usa un metodo ipotetico, dichiara che non bisogna prendere le sue ricerche le sue idee come vere ma Secondo Rousseau rinunciare alla libertà vuol dire rinunciare a essere uomini. Nella società è necessario che gli uomini alienino i propri diritti originari però non devono assoggettarsi ad altri, soltanto a loro stessi. L'ordine sociale non è un ordine naturale ma convenzionale. Esso nasce quando lo stato di natura si trasforma in stato di guerra e il genere umano deve per forza mutare altrimenti perirebbe. Il problema è trovare una forma di associazione che tuteli tutti gli individui e la loro libertà. La soluzione è un patto alla cui base vi è l'alienazione totale di ciascun associato, con tutti i suoi diritti, a tutta la comunità. L’uomo non è più una persona privata ma un membro del tutto. Perciò l’io individuale si trasforma in io comune. Lo scopo di questo patto è la sicurezza, la libertà e l'uguaglianza. La sicurezza in quanto il patto tutela la persona e i suoi beni, la libertà in quanto obbedendo all’io comune si obbedisce a sè stessi e uguaglianza in quanto secondo il patto tutti gli individui sono uguali e godono degli stessi diritti. Si viene a creare quindi una persona pubblica che viene chiamata Repubblica o corpo politico. La volontà alla base del corpo politico è la volontà generale che mira sempre all’utilità e al benessere comune. Questa è:  retta, vuole il bene del popolo.  infallibile, non sbaglia mai.  giusta, tende sempre all'uguaglianza, alla giustizia.  indistruttibile, conserva la natura, c'è sempre. L'esercizio della volontà generale risiede nella sovranità che è:  assoluta, non è limitato da leggi.  inalienabile, in quanto rinunciare alla sovranità vuol dire rinunciare alla propria libertà.  indivisibile, non può essere divisa in parti diverse. Rousseau fa una differenza tra sovranità e governo. La sovranità deve emanare le leggi, il governo le deve eseguire. Mentre la funzione legislativa della sovranità non può essere delegata, le funzioni esecutive e governative non devono essere per forza gestite dal popolo. Ci possono essere tre forme di governo:  democrazia, quando il potere è nelle mani del popolo.  aristocrazia, quando è nelle mani di una minoranza.  monarchia, nelle mani di uno solo. Tra tutte queste forme di governo secondo Rousseau la migliore è l'aristocrazia selettiva in quanto al potere vi devono essere i saggi che però devono mirare al profitto di tutti e non soltanto a proprio.
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