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John Dewey e il laboratorio, Slide di Storia Della Pedagogia

Le slides contengono i punti cardine sulla pedagogia di John Dewey, psicologo statunitense.

Tipologia: Slide

2018/2019

Caricato il 05/04/2019

elisa-timpanaro
elisa-timpanaro 🇮🇹

3 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica John Dewey e il laboratorio e più Slide in PDF di Storia Della Pedagogia solo su Docsity! JOHN DEWEY (BURLINGTON, 20 OTTOBRE 1859 – NEW YORK, 1º GIUGNO 1952) Prof.ssa Livia Romano DEWEY E IL PRAGMATISMO William James (1842-1910) - Charles Sanders Peirce (1839-1914) – John Dewey FILOSOFIA AMERICANA CHE DAVA PRIORITA’ AL  “Pràttein” (Agire pratico) rispetto al “Theorèin”  (Contemplare) della tradizione metafisica (Aristotele) CONOSCENZA = ADATTAMENTO ALLA REALTA’,  FLUSSO SEMPRE IN DIVENIRE DEWEY = STRUMENTALISMO LA PEDAGOGIA O FILOSOFIA DELL’EDUCAZIONE Alcune opere a carattere pedagogico Il mio credo pedagogico del 1897 Scuola e società del 1899 Democrazia e educazione del 1916 Le fonti di una scienza dell’educazione del 1929  Esperienza e educazione del 1938 ESPERIENZ A EDUCATIVA PEDAGOGIA: TEORIA +  PRATICA “La pratica è molto più vasta della  teoria”, anzi essa è il banco di prova  della teoria; è la pratica, sono le  esperienze educative concrete che  sollecitano continue riflessioni  teoriche, che creano la teoria e non  viceversa LA NOZIONE DI ESPERIENZA 1925 L’ESPERIENZA NON E’: 1. QUELLA DI PLATONE di 2° grado, inferiore rispetto alla contemplazione delle idee 2. QUELLA DI LOCKE (Empirismo), cioè mera registrazione passiva dei dati che provengono dal mondo esterno, perché in questo caso quando il soggetto fa esperienza è passivo rispetto all’oggetto che conosce. 3. QUELLA DI KANT resa possibile dalle forme a priori (filosofia trascendentale), di cui vanno criticate l’assolutezza, l’universalità e la mancanza di ipoteticità 4. QUELLA DEGLI IDEALISTI che vedono l’esperienza in chiave totalitaria   Dewey: l’esperienza ha un carattere naturistico perché ha una base biologica (Darwin, Mead) e si realizza nel rapporto tra l’uomo e l’ambiente, allo scopo di favorire la conservazione dell’umanità attraverso il controllo della natura. implica sempre una risposta attiva del soggetto, nasce da un rapporto dinamico e problematico tra l’individuo e l’ambiente. L’ESPERIENZA EDUCATIVAL’educazione è esperienza, c’è un’intima e necessaria relazione fra il processo dell’esperienza effettiva e l’educazione Cos’è che rende educativa un’esperienza? Non tutte le esperienze possono essere educative: per esempio, se un bambino cresce in un ambiente malfamato fa delle esperienze che non sono educative CONTINUITA’ E INTERAZIONE: sono i 2 criteri pedagogici che fondano l’esperienza educativa. LA DEMOCRAZIA 1916 “La democrazia è qualcosa di più di una  forma di governo. È prima di tutto un tipo di  vita associata, di esperienza continuamente  comunicata”  (Democrazia e educazione, cap. VII).  Affinché l’educazione possa realizzare la  democrazia, occorre che alla base della formazione  intellettuale e morale sia posto il metodo della  scienza, cioè della libera indagine e della verifica  intersoggettiva dei risultati; è un metodo  democratico, poiché avvia il soggetto umano verso  credenze elaborate in comune e sottoposte ad un  controllo, e trasforma l’esperienza individuale e  sociale in senso razionale. LA PEDAGOGIA COME SCIENZA 1929 Perché  la  pedagogia  si  costituisca  come  scienza  autonoma, occorre rispettare dei criteri, primo fra  tutti  che  essa  abbia  uno  statuto  scientifico,  ovvero  delle  basi,  delle  fondamenta.  Ma  quali  possono  essere  queste  fonti?  È  possibile  adoperare  il  metodo  delle  scienze  naturali,  della  biologia  o  della  fisica,    e  applicarlo  al  lavoro  educativo? Secondo Dewey ciò non è possibile, in  primo luogo a causa della distanza che esiste fra i  princìpi  di  queste  scienze  e  le  applicazioni  concrete,  in  secondo  luogo  perché,  occupandosi  di  cose  fisiche,  le  scienze naturali  sono  separate  dalle  scienze  umane  che,  come  la  pedagogia,  si  occupano  invece  dell’uomo.  Non  è  possibile  prendere  in  prestito  un  modello  che  è  estraneo  all’educazione! LE FONTI DELLA PEDAGOGIA PSICOLOGIA  si occupa dell’individuo SOCIOLOGIA  si interessa dell’ambiente  della societàNon è un caso che Dewey scelga queste scienze: secondo la sua visione strumentalista, infatti, l’esperienza educativa è vissuta nel rapporto dell’individuo con l’ambiente, con la società. Quindi, nel 1929, Dewey getta le basi affinché la pedagogia si costituisca come sapere plurale, interdisciplinare, influenzando gran parte della pedagogia italiana che dagli anni Cinquanta in poi è impegnata in un’opera di traduzione e di divulgazione degli scritti del filosofo-pedagogista americano. LA SCUOLA LABORATORIO A scuola devono  essere  costruiti laboratori di vario tipo  che colleghino le attività  scolastiche con quelle  produttive. “Far questo  significa trasformare ciascuna  delle nostre scuole” (p. 18) “Far questo significa trasformare ciascuna delle nostre scuole  in una embrionale comunità di vita, esplicantesi mediante tipi  di occupazione che riflettano la vita della più grande società e  permeata  nel  prodotto  dallo  spirito  dell’arte,  della  storia  e  della  scienza.  Quando  la  scuola  farà  di  ogni  ragazzo  della  società  un  membro  di  questa  piccola  comunità,  lo  avrà  impregnato dello spirito di servizio, e lo avrà provveduto degli  strumenti di un effettivo autogoverno, avremo la più profonda  e  migliore  garanzia  di  una  più  grande  società  rispettabile,  amabile e armonica”. (pp.19­20) II    II LA SCUOLA E LA VITA DEL FANCIULLO  La scuola ideale è quella in cui la vita del fanciullo è posta al centro di tutto (p. 25).  Dewey critica la scuola dove “tutto è fatto per ascoltare” (p. 22) e per diventare dipendenti e passivi, e dove gli educandi vengono come massificati e non riconosciuti nella loro individualità (vedi metodi e programmi uniformi, p. 23).  La scuola deve quindi cambiare il proprio centro di gravità, che tradizionalmente era posto al di fuori del fanciullo, e deve essere ora assunto dai caratteri fondamentali della natura infantile: bisogna effettuare una rivoluzione copernicana in educazione (p. 24, puerocentrismo e non più magistrocentrismo).  Nella scuola devono trovare posto i quattro interessi fondamentali: per la conversazione e la comunicazione, per l'indagine o scoperta delle cose, per la fabbricazione e per l'espressione artistica (p. 32 ss.).  Il linguaggio ha un carattere sociale  III  SPERPERI NELL’EDUCAZIONE  Riguardo  all’organizzazione  della  scuola,  Dewey  critica  gli  sprechi,  non  di  denaro  o  di cose, ma della vita dei fanciulli, sperperi  dovuti  al  fatto  che  la  scuola  vive  un  isolamento  con altre  forme di  vita  sociale,  ma  anche  al  suo  interno,  fra  scuola  dell’infanzia  e  primaria,  tra  scuola  secondaria e università.  Occorre  lavorare  affinché  quelle  parti  vengano  unificate  (vedi  problema  molto  attuale  della  continuità,  principio  educativo deweyano) leggi frase p. 58.
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