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James Joyce: Una Vita di Fallimento e Isolamento, Appunti di Inglese

James Joyce, nato a Dublino nel 1882, proveniva da una famiglia benestante cattolica. Dopo la perdita della fortuna familiare, suo padre si allontanò dalla politica. Joyce si laureò in lingue moderne nel 1902 e tornò a Dublino a causa della malattia di sua madre. Nel 1904, incontrò Nora Barnacle, che diventò sua moglie. Nel 1905, Joyce e Nora si trasferirono a Trieste, dove insegnò e ebbero due figli. Rimasero a Trieste fino al 1915, affrontando problemi finanziari e la malattia di sua figlia. Durante questo periodo, Joyce iniziò a pubblicare il suo romanzo semi-autobiografico, "Ritratto dell'artista da giovane". Dopo lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, Joyce si trasferì a Zurigo e iniziò a scrivere il suo capolavoro, "Ulisse". Alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, Joyce si trasferì a Zurigo con la sua famiglia, dove completò "Finnegans Wake" e morì nel 1941.

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 19/06/2022

tiacima
tiacima 🇮🇹

4.7

(11)

27 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica James Joyce: Una Vita di Fallimento e Isolamento e più Appunti in PDF di Inglese solo su Docsity! JAMES JOYCE LIFE James Joyce nacque a Dublino nel 1882, in una famiglia cattolica benestante che però poco per volta perse la propria ricchezza. Il padre dello scrittore, John Joyce, era un ardente sostenitore del partito autonomista irlandese, ma dopo il suo fallimento, il padre si allontanò dalla causa nazionalista e dalla vita politica e sociale del tempo. Joyce vedeva nel padre il simbolo del fallimento del suo paese ed egli stesso assunse un atteggiamento di distacco non solo nei confronti della causa politica irlandese ma anche del movimento nazionalista in letteratura. L’allontanamento dello scrittore dalla sua patria fu ripagato con l’indifferenza dai suoi connazionali. Joyce frequento’ l’Università di Dublino, dove si laureò in lingue moderne nel 1902. In questo periodo cominciò a ribellarsi alle restrizioni morali e politiche dell’Irlanda che considerava un ostacolo alla sua crescita artistica e dopo essersi laureato, lasciò Dublino per la prima volta. Si recò a Parigi, dove incontrò molti nazionalisti irlandesi espatriati e importanti esponenti della letteratura europea. Joyce tornò poi in Irlanda l’anno successivo a causa della malattia della madre che poco dopo morì. Ebbe percio poco interesse nel movimento per l’indipendenza Irlandese ma molto interesse per la cultura europea, tanto da considerarsi un europeo piuttosto che un irlandese Nel giugno del 1904 Joyce incontrò e s’innamorò di Nora Barnacle, che diventerà sua moglie. La data del loro primo appuntamento, il 16 giugno 1904, diventò una data fondamentale nella vita di Joyce e nella sua opera, infatti, corrisponde al “Bloomsday”, il giorno in cui lo scrittore ambientò la sua opera più famosa Ulysses (Ulisse – 1922). Nello stesso anno Joyce e Nora lasciarono definitivamente Dublino e si stabilirono a Trieste, dove comincio ad insegnare. Qui incontrò Italo Svevo di cui divenne grande amico. Joyce e Nora ebbero due figli, Giorgio e Lucia, e tranne un breve soggiorno a Roma, rimasero a Trieste fino al 1915 e si sposarono nel 1931. Gli anni trascorsi a Trieste furono piuttosto difficili per Joyce, a causa della malattia della figlia che soffriva di schizofrenia e dei problemi finanziari. In questo periodo scrisse molte opere tra cui Dubliners (Gente di Dublino) una raccolta di racconti ambientati in Irlanda, pubblicata nel 1914. Nello stesso periodo cominciò a pubblicare in forma seriale sulla rivista “The Egoist” il suo romanzo semi-autobiografico, A Portrait of the Artista as Young Man, la storia di un giovane artista, Stephen Dedalus, che si ribella contro il suo paese, la sua famiglia, la religione e lascia l’Irlanda Dopo lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, Joyce si trasferì a Zurigo, qui iniziò a scrivere il suo capolavoro, Ulysses (Ulisse) nel 1922, la storia di Leopold Bloom, un moderno Ulisse (il viaggio di troia, iliade e odissea), che vaga per la città di Dublino il 16 giugno 1904. Nel 1920 Joyce si trasferì a Parigi, che al tempo era la capitale intellettuale europea. Ormai Joyce era tra gli scrittori più apprezzati del tempo. Alla vigilia dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, Joyce si trasferì di nuovo a Zurigo con la sua famiglia, dove termino Finnegans Wake, la sua ultima opera nel 1939 e dove morì nel 1941. THE MOST IMPORTANT FEATURES OF JOYCE’S AND THE EVOLUTION Sebbene Joyce abbia scelto di lasciare l'Irlanda, è l'ambientazione della maggior parte delle sue opere, in particolare Dublino, vista dal punto di vista di un europeo, non di un irlandese. Voleva dare un ritratto realistico della vita della gente comune, le quali vite, quelle dei normali dublinesi, rappresentano in generale la realtà mentale, emotiva e biologica dell'uomo. ne descrisse la gente, le strade, le case, la lingua in modo realistico e così accurato che lui stesso dichiarò che se Dublino fosse stata distrutta, avrebbero potuto ricostruirla grazie ai suoi libri. Dublino non è solo il luogo in cui le sue storie sono ambientate, ma è la rappresentazione di uno stato d’animo. Vediamo i protagonisti dei suoi romanzi vagare per la città alla ricerca di qualcosa che possa cambiare le loro vite, ma senza riuscirci perché Dublino per Joyce era il centro della paralisi, dove non era possibile alcuna crescita spirituale. La feature piu importante che troviamo nei lavori di joyce e’ l’Isolamento e distacco dell'artista dalla società. Da cio deriva: • Il suo compito, che è rendere la vita oggettiva, razionale. Quindi ha utilizzato diversi punti di vista e tecniche narrative. • Maggiore importanza data al mondo interiore dei personaggi. • Il tempo percepito come soggettivo. Per quanto riguarda l’evoluzione, sebbene dubliners era caratterizzato da: • Realismo • Diversi punti di vista • Discorso libero diretto • Epifania • Prosa disciplinata • simbolismo Nelle sue opere successive (Ulysses, Finnegans Wake) sviluppò gradualmente tecniche più sperimentali come: • monologo interiore a due livelli di narrazione • monologo interiore estremo senza punteggiatura, anche detto flusso di coscienza (stream of consciousness) si puo dire che Joyce e’ uno dei principali autori del modernismo DUBLINERS Dubliners (1914) è una raccolta di 15 racconti in cui Joyce fa un ritratto della vita di Dublino all’inizio del XX secolo. Le storie dono divise in quattro gruppi corrispondenti a diverse fasi della vita umana: l’infanzia (3 racconti), l’adolescenza (4 racconti), la maturità (4 racconti) e la vita pubblica (4 racconti). I dublinesi sono descritti come persone afflitte, schiave delle loro abitudini religiose, politiche e culturali e della loro ristrettezza mentale. La storia è raccontata da tre diversi punti di vista: leopold bloom, molly bloom e stephen dedalus. È ambientato a Dublino come tutti i romanzi di Joyce ed è la storia di un giorno, il 16 giugno 1904 (il Bloomsday), nella vita di Leopold Bloom, un anonimo agente pubblicitario, di sua moglie Molly, fallita cantante d’opera e moglie frustrata, e di Stephen Dedalus, un artista alienato Il 16 giugno 1904 Leopold esce da casa verso le otto di mattina per comprare la colazione, ma vi fa ritorno solamente alle due del mattino del giorno successivo. Durante questa giornata vaga per la città di Dublino come Ulisse ha vagato nel Mediterraneo e incontra molte persone tra cui Stephen Dedalus, costretto a vagare per le strade di Dublino alla ricerca di una casa e di una figura paterna che troverà in Leopold Bloom. Nel suo vagabondare Leopold ricorda vari episodi della sua vita tra cui la sua infedeltà a sua moglie e la morte del figlioletto. Infine ritorna a casa da Molly che a sua volta gli è stata infedele, portando con sé Stephen. Il romanzo termina con il monologo interiore di Molly, un flusso di coscienza privo di punteggiatura e di organizzazione logica o razionale, durante il quale la donna ricorda un periodo della sua vita in cui si è sentita felice e realizzata in contrasto con la vita vuota che conduce nel presente. C’è un parallelo tra Ulysses di Joyce e l’Odissea di Omero, entrambe le opere raccontano la storia di un viaggio: il viaggio dell’eroe omerico Ulisse nel Mediterraneo e il ritorno a casa da sua moglie Penelope corrisponde al vagabondare di Leopold Bloom, un uomo ordinario, nelle strade si Dublino. Ironicamente Joyce usa il modello epico per sottolineare la mancanza di eroismo e di ideali del mondo moderno. in questo romanzo c'è il capovolgimento del mito di Ulisse. Leopold, infatti, è un prodigio come Ulisse, ma, a differenza di lui, è un uomo qualunque e non un eroe; per questo motivo può essere considerato un antieroe. Quanto a Molly, corrisponde a Penelope, ma a differenza di lei tradisce il marito. Joyce utilizza il metodo mitico per sottolineare la mancanza di eroismo, amore e fiducia nel mondo moderno. Il romanzo di Joyce contiene diciotto capitoli corrispondenti a un particolare libro dell’Odissea, anche i personaggi corrispondono ai personaggi omerici: Leopold Bloom è Ulisse che dopo molti anni ritorna a casa dalla sua fedele moglie Penelope; Molly corrisponde al personaggio di Penelope, ma è una moglie infedele; Stephen Dedalus rappresenta il figlio Telemaco. PSYCHOANALISYS i volumi Ulisse e Finnegans Wake sono stati considerati dei prototipi della scuola psicoanalitica dello scrivere. Joyce e’ uno di quei poeti Influenzati dalle ricerche di Sigmund Freud sulla psicoanalisi e il flusso di coscienza, una tecnica narrativa che deriva dalla teoria psicoanalitica di Freud. Esso deve la sua “fama” proprio all’opera di James Joyce: nell’Ulisse, lo scrittore sviluppa la storia nell’arco di una giornata e secondo la struttura dell’Odissea di Omero, in modo che a Leopold e Molly Bloom corrispondano Ulisse e Penelope, e a Stephen Dedalus (protagonista del precedente A Portrait of the Artist As a Young Man) il personaggio di Telemaco. Ulisse è un libro rivoluzionario, poiché mentre ogni opera d’arte precedente è frutto d’una selezione di elementi e tematiche, Joyce mette mano ai suoi testi in profondità, sviscera le parole, cerca di rendere l’effetto dell’automatismo psicologico in pagine dense di suoni e significati (in Finnegans Wake questo processo giungerà ai massimi risultati). Non mancherà in tutta l’opera di Joyce, una palese critica alla paralisi che blocca la gente di Dublino, causata dal clima religioso e politico del tempo: questo aspetto è evidenziato soprattutto in Dubliners, i cui protagonisti prendono sempre coscienza della loro condizione, tentando una fuga destinata puntualmente al fallimento (il titolo dell’ultimo racconto, I morti, è abbastanza rappresentativo in tal senso). MOLLY BLOOM TEXT E’ il monologo interiore di Molly dove pensa alla sua vita passata ed è tratto dall'ultima parte del romanzo. Molly è la moglie di Leopold e la protagonista dell'ultima parte del romanzo. A differenza della moglie di Ulisse, Penelope, è infedele al marito Molly è sdraiata nel suo letto, mezza sveglia e mezza addormentata, e pensa alla sua vita passata e presente. Non c'è punteggiatura, né connettori tra le frasi. Il lettore è dentro la sua mente caotica e vede i pensieri mentre le arrivano. All'inizio del brano Molly ricorda il giorno in cui Leopold le chiese di sposarlo. Le piaceva perché era un uomo sensibile. In realtà, Molly incoraggiò Leopold a chiederle di sposarsi; non rispose subito e guardò il mare e il cielo. Poi pensa a cosa le è successo ancor prima di conoscere Leopold. Ricorda la sua giovinezza a Gibilterra, altri uomini e altri baci. I suoi tradimenti. Nell'ultima parte del monologo c'è un culmine del suo flusso di coscienza e pensieri erotici. Il flusso di pensieri di Molly è tornato a quando lei e Leopold si sono fidanzati. Si rende conto che vuole ancora salvare il suo matrimonio. SHELL SHOCK Si riferisce ad un tipo di disturbo da stress post-traumatico riportato da molti soldati ed ufficiali durante la prima guerra mondiale, letteralmente shock da granate. Provoca confusione allucinatoria», «confusione mentale» e «delirio sensoriale» «uomini inespressivi, che volgono intorno a sé lo sguardo come uccelli chiusi in gabbia» o che «mangiano quello che capita, cenere, immondizia, terra» e variavano inoltre dalla diarrea incontrollabile all'ansia implacabile, da tic isterici a crampi allo stomaco, l’amnesia, la perdita della capacità di esprimersi, l’incapacità di sopprimere i ricordi o la rimozione di qualsiasi cosa avesse a che fare con la guerra, la perdita temporanea delle percezioni del mondo esterno, le allucinazioni, le disfunzioni motorie Per quanto riguarda joyce, lo shell shock era una metafora nelle novelle moderniste delle ansie sociali che avevano gli autori come Joyce ma anche una metafora usata per comunicare le tensioni all'interno della modernità e il crollo dei modelli sociali, dove cio e’ collegato al fatto che gli shell shocked vivevano in continua tensione e altri sintomi per quello che avevano vissuto durante la WW1. I sintomi e le ansie sociali che devono affrontare i veterani shell shocked riflettono in molti modi le preoccupazioni degli scrittori modernisti. Joyce e glia altri scrittori modernisti usa i protagonisti alle prese con lo shell shock per comunicare le tensioni all'interno della modernità e il crollo dei modelli sociali. Tuttavia, così facendo, gli autori mantengono una preoccupazione per l'accuratezza nella presentazione dei sintomi dello shell shock e del suo trattamento medico, e aderiscono a un'attenta rappresentazione dell'accoglienza da parte della società dei soldati colpiti da shell shock che tornano a casa dalla guerra.
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