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Ju Lotman, "La struttura intellettuale della <<Figlia del capitano>>, Sintesi del corso di Letteratura Russa

Sintesi saggio critico di Ju Lotman su A.S. Puskin

Tipologia: Sintesi del corso

2017/2018
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Caricato il 15/12/2018

manu9797
manu9797 🇮🇹

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Scarica Ju Lotman, "La struttura intellettuale della <<Figlia del capitano>> e più Sintesi del corso in PDF di Letteratura Russa solo su Docsity! La figlia del capitano A.S. Puskin Questione della rivolta russa; • Oskan la considera un Prezzo pagato alla censura (punto di vista conservatore), smentito poi dall’ andamento della narrazione (spinge alla simpatia per Pugacev) critica della rivolta da parte di Gringov non vuol dire che sia lo stesso pensiero di Puskin. • Tomasevskij dice che Puskin non credeva nella definitiva vittoria di una rivoluzione contadina nel suo periodo. Anni 30 Puskin giunse alle convinzioni del pensiero decabrista: la libertà intesa come indipendenza personale e pieno godimento dei diritti politici è necessaria al popolo come l’ intelligencija nobiliare che aveva perduto i privilegi feudali dove si era forgiata un amore per la libertà. La lotta per i diritti del nobile sono come la lotta per il diritto dell’uomo; quindi il popolo e l’intelligencija (vecchi nobili) appaiono alleati con avversario l’autocrazia; nelle loro mira c’è la “nuova nobiltà”. Per Puskin non era importante l’essere sociale, ma il tipo psicologico-culturale (onegin e tatjana diversi tra di loro seppure di ceto sociale identico) “Note generali” di cui Puskin scrisse per Nicola 1 rappresentano la svolta che lo studio dei materiali della guerra contadina aveva portato in Puskin; “tutto il popolo era con Pugacev, solo la nobiltà era schierata con il governo, in un primo tempo aveva attirato anche i nobili ma i loro interessi erano troppo contrastanti” Ora Puskin pensa che alla base del comportamento degli uomini ci siano gli interessi; questo permette di collocare tutti i nobili in un campo contrapposto al popolo, schierato con il governo. Il tessuto artistico della Figlia del capitano si divide in due mondi; nobili e contadini. Sarebbe un errore pensare che Puskin ritenga che il mondo nobiliare sia raffigurato nel romanzo soltanto in chiave satirica e quello contadino esclusivamente in chiave simpatica. Ciascuno dei due mondi ha un proprio modo di vita, la sua esclusiva poesia, un proprio modo di pensare e suoi ideali. La vita di Gringov è descritta come rappresentazione delle caratteristiche della vita nobiliare del 18 secolo. Il modo di vita contadino emana una propria poesia, fiabe, leggende. Un posto speciale occupano i proverbi, essenza del pensiero popolare (rilevanti nella figura di Pugacev). Anche Savelic (appartenente al popolo)si esprime spesso tramite proverbi. Il linguaggio di Pugacev è incomprensibile ai nobili. Nell’ episodio dell’oste, la lingua che usano non è un linguaggio speciale, ma una lingua composta di enigmi e proverbi, accessibile solo ai membri della banda, un coagulo dell’elemento nazionale e originale della lingua. La differenza tra i due mondi (contadino e nobile) sta anche nella diversa concezione del potere: Puskin respinse la concezione del potere “legittimo e illegittimo”. Il popolo divide il potere in nobiliare e contadino; si sottomette alla forza del primo e considera legittimo il secondo Il pensiero nobiliare della fine del 18/inizio 19 secolo, la convinzione era che rivolta popolare =caos sociale. Il punto di vista illuminista sottolineava la sovranità popolare e il diritto degli oppressi di insorgere. La posizione dell’illuminismo era per la divisione dei sistemi statali in giusti e non, e per ogni popolo ammetteva una sola possibilità in ogni momento storico dato. Per Puskin la divisione della società era dettata dai processi sociali profondi e non dall’intenzione degli uomini, motivo per cui Puskin non applica alla storia un giudizio unilaterale. Egli sa che ogni parte ha una sua verità, una sua ragione, storicamente e socialmente fondata che impedisce a ciascuno di comprendere le ragioni del lato opposto. 1. Per i nobili, Caterina è legittima sovrana e corrisponde agli ideali giuridici della classe nobiliare di cui essa è l’espressione. La legittimità dei suoi principi è secondaria. Puskin attenua elementi aristocratici del vecchio Gringov per rappresentare gli attributi singolari di un uomo dell’epoca, raccomanda al figlio “servi fedelmente a chi giurerai”. Per i nobili Pugacev è un malandrino. 2. Per i contadini, Pugacev era il loro sovrano legittimo e per loro i nobili avevano disobbidito al sovrano (Pugacev) Gringov non puo che servire la zarina perche è nato nobile e ha giurato fedeltà. La descrizione del consiglio di guerra e del luogo, sono profondamente simbolici. Questo carattere contadino di Pugacev lo rende un brigante ed un usurpatore agli occhi dei nobili. La conciliazione delle due classi era impossibile. Ogni parte voleva una “verità di classe” mise sotto nuova luce la crudeltà come inevitabile fenomeno della lotta sociale. L’idea della crudeltà dei contadini è stata sostituita dalla fatale e inevitabile crudeltà di entrambi gli antagonisti. Puskin era stato colpito da un fenomeno che lo aveva colpito; la crudeltà dovuta a concezioni sociali contrastanti. (Mironov tortura e contadini vogliono impiccare Gringov). L’impossibilità di riconciliarsi e l’inevitabilità gi una guerra civile apparvero a Puskin una tragicità. Cio era accentuato dal fatto che esponendo gli avvenimenti come erano visti dal nobile mostrava quanto angusto(meschino) e privo di oggettività fosse il punto di vista del narratore. (es. “la ciurma parti in ordine” illustra come un nobile non puô vedere altro che una ciurma; cosi è costruito tutto l’impianto narrativo). Cosi come segue, le sentenze del narratore non appartengono a Puskin, ma ciò non vuol dire che non le condividesse. La questione fondamentale del romanzo è attribuire a Puskin l’atteggiamento verso i due campi. Gli era chiaro che in una società divisa, gli uomini si trovano inevitabilmente sotto l’influsso di una delle due concezioni di legalità e della giustizia che si escludono a vicenda. Questa convinzione lo arricchì di un profondo realismo storico che gli permise di creare opere con protagonista lo scontro tra le due classi. Le leggi della storia però significò porsi nuovamente il problema della correlazione tra ciò che è umano e ciò che è storicamente inevitabile. Per Puskin, l’idea che il progresso storico sia unito ai valori umani era sempre stata presente nella sua coscienza. Ora Puskin si trova di fronte al problema della lotta sociale e il criterio etico dell’umanità; mette in luce le complesse contraddizioni che derivano dalle collisioni di carattere politico ed etico che si manifestano nel destino dei suoi eroi. Ciò che per le leggi dello stato nobiliare è giusto, si rivela disumano. L’ insurrezione contadina tuttavia, non è apparsa a Puskin solo come storicamente giustificata, ma anche a tratti totalmente inaccettabile. La complessità del pensiero di Puskin emerge con la particolare struttura che spinge gli eroi ad elevarsi sopra i limiti delle proprie concezioni di classe e allargare i limiti dei propri orizzonti morali. (es. masa si abbattono disgrazie; le leggi della riv. Contadina uccidono i suoi; Gringov va dallo zar contadino e la salva. Poi è Gringov che si trova nei guai; masa va dallo zar nobiliare e lo salva. All’inizio Gringov crede nella giustezza delle leggi nobiliari, le norme giuridiche e nobiliari coincidono con le sue aspirazioni da uomo. Ma ad Orenburg assediata e con Masa in pericolo riceve una lezione sul regolamento militare (il generale non gli permette di salvare Masa). Il generale fa discorsi giusti e fondati sul aspetto del regolamento nobiliare. Il carattere cancelleresco del discorso del generale sottolinea un nuovo aspetto dell’idea di legalità il quale il protagonista mostra il suo lato formale, disumano; (soprattutto dopo che il generale viene a sapere il motivo per cui Gringov vuole salvare Masa). Gringov compie un passo inaspettato per un nobile del 18 sec.; esce dalla sfera d’azione delle leggi nobiliari e chiede aiuto alo zar dei contadini. Anche i contadini tuttavia hanno le loro leggi che sono altrttanto indifferenti riguardo alla tragedia umana di Gringov. Anzi, in quanto nobile Gringov risulta nemico e le leggi e gli interessi politici suggeriscono di sopprimerlo e non prestargli aiuto(discorso di Beloborodov, Gringov non riconosce Pugacev suo zar ed è fedele ai nobili). Gringov descrive Belodorobov con l’appellativo “furfante” il che è coerente con la posizione sociale diG. Identificare un uomo con il suo gruppo sociale e trasferire tutta la rabbia
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