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Il Pensiero in Italia: Il Quattrocento e il Cinquecento, Schemi e mappe concettuali di Italiano

Una panoramica storica e culturale del pensiero in italia durante il quattrocento e il cinquecento, con un focus particolare sulle arti, la letteratura, la scienza e le nuove idee che hanno caratterizzato questo periodo. La vita politica, culturale e artistica dell'italia del tempo, con particolare attenzione alla corte, alla cultura e alla letteratura italiana. Vengono inoltre presentati i contesto storico e culturale del panorama italiano, le nuove idee che hanno caratterizzato il periodo, la riforma protestante e la cultura filosofica e scientifica.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2022/2023

Caricato il 12/01/2024

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Scarica Il Pensiero in Italia: Il Quattrocento e il Cinquecento e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Italiano solo su Docsity! CIVILTA’ UMANISTICO-RINASCIMENTALE Secoli XV-XVI La nuova figura dell’intellettuale • OBIETTIVI GENERALI • 1. riconoscere il radicale cambiamento di valori che si evidenzia con la rivalutazione della vita terrena, il cui valore intrinseco risiede in un armonico sviluppo della personalità umana, in particolare nel modello italiano nel quale la presenza di un ricco ceto mercantile, il consolidamento nell’ambito della civiltà urbana di gruppi di intellettuali e di ceti più elevati, hanno determinato il sorgere di una cultura più attenta, attraverso il recupero dei classici, agli aspetti umani della vita • 2. comprendere come dalla crisi del modello comunale sorgano nuove realtà territoriali regionali, che da una parte presentano modelli di organizzazione sostanzialmente diversi, dall’altra quando si prendono in esame i nuovi centri della produzione, le corti, i modi in cui la cultura viene elaborata, scambiata e diffusa, le nuove figure degli intellettuali e le loro carriere, ci si accorge di essere di fronte ad un processo di notevole omogeneizzazione • 3. cogliere come la nuova centralità dell’individuo e il diverso modo di concepire il rapporto uomo-natura rivoluzionano il modo di concepire lo spazio in architettura e la figura umana in scultura e pittura, con precisi riferimenti alla cultura antica • 4. riconoscere generi letterari specifici e nuovi, oltre alla continuità di quelli precedenti Contesto storico-culturale • Per tutto il Quattrocento e per la prima metà del Cinquecento la realtà politico-istituzionale italiana è dominata in gran parte da una particolare forma di governo LA SIGNORIA all’interno della quale la “cosa pubblica” NON è affidata a magistrature ed organismi rinnovabili ed elettivi, ma ad una singola persona. Al posto del libero scontro tra le varie parti politiche e gli opposti interessi (età comunale) subentra un accentramento decisionale che riguarda la politica interna e quella estera, l’amministrazione della giustizia e la tassazione, l’urbanistica e la politica culturale. Il signore (spesso “principe” per concessione dell’imperatore) crea nuove strutture di governo, una rete di funzionari mediante la quale coopta giuristi ed intellettuali, letterati ed artisti la cui attività risulta fortemente legata al suo volere. Il regime signorile ha la sua base nella grande borghesia delle attività manifatturiere e commerciali e frequentemente nella nobiltà. Si evidenzia una sostanziale difesa degli interessi delle oligarchie egemoni e un relativo processo di rifeudalizzazione:  Dirottamento di capitali verso l’investimento terriero – agricolo, ambizione nobiliare … CONTESTO STORICO-CULTURALE • Parallelamente nel regime signorile può anche coesistere la presenza di interventi volti a guadagnarsi il favore popolare  Una più equa tassazione  Corretta amministrazione della giustizia  Organizzazione di spettacoli e feste (MECENATISMO) TUTTAVIA ALLA BASE DEL SISTEMA SIGNORILE va ricordato un dato significativo: “il profondo e netto distacco tra le classi dominanti (compresi gli stessi intellettuali ed artisti che aprivano vasti orizzonti allo spirito umano) e il popolo che di conseguenza diveniva sempre più estraneo ed indifferente alla vita dello Stato”. F. GUICCIARDINI sottolineava l’abissale distanza tra sudditi e gestione del potere, tra “piazza” e “palazzo”. Si aggiunga poi la pratica delle milizie mercenarie dalla quale derivano per i cittadini la desuetudine all’esercizio delle armi e il venir meno di spiriti civici e per i principi la possibilità di reprimere facilmente ogni tentativo di azione anti-governativa. CONTESTO STORICO-CULTURALE – PANORAMA ITALICO • Il regime signorile aveva comportato l’eliminazione del particolarismo comunale e aveva realizzato un ampliamento territoriale del suo dominio sino a dimensioni regionali, con il determinarsi di un gioco politico che esclude qualsiasi proposito di unificazione della penisola e sfocia in un equilibrio sancito dalla PACE DI LODI (1454) (Lorenzo il Magnifico). • Ducato di Milano (SFORZA) • Repubblica di Venezia (oligarchia ristretta) • Signoria di Firenze (Lorenzo il Magnifico 1469-1492): si distingue per suo mecenatismo e fece di FIRENZE il centro culturalmente più prestigioso dell’Italia del tempo (POLIZIANO-BOTTICELLI-MARSILIO FICINO) • Signoria di FERRARA (Este) • Signoria di Urbino (Montefeltro) • Caratteristiche di debolezza interna sono evidenziate nello • Stato della Chiesa (poteri personali con scontri continui con quelli già esistenti caso di Cesare Borgia) e nel Regno di Napoli (monarchia Aragonese, ALFONSO D’ARAGONA) LA CULTURA • Per la cultura e letteratura del QUATTROCENTO nella penisola italica si evidenzia un dato importante: per settant’anni la letteratura “importante” è tutta in latino. I dotti umanisti del Quattrocento si rifanno direttamente alla lingua di CICERONE e ad autori dell’età aurea. • Non significa comunque che si fosse smesso di usare i volgari, anche a livelli sociali alti, nelle corti signorili, l’uso di scrivere in volgare documenti continua a progredire … Continua, seppur marginalmente, anche una certa produzione letteraria in volgare nei generi tipici dell’ultimo medioevo : • La lirica petrarchesca • La novella boccaccesca • La predica • La sacra rappresentazione CONTESTO STORICO –CULTURALE NUOVE IDEE • CHI SONO QUESTI UMANISTI responsabili della RINASCITA DEL LATINO CLASSICO? Sono un gruppo aristocratico consapevole di costituire un ceto –specialista della cultura, consapevoli di appartenere ad un’età di rinnovamento, riconoscono in PETRARCA il padre della nuova cultura. Si tratta di funzionari delle corti signorili, letterati mantenuti dai signori o gravitanti a metà del ‘400 attorno alla Chiesa. Gli umanisti trovavano nei testi classici posizioni ideali e atteggiamenti (fiducia nell’agire umano, moralità terrena e pragmatica, valorizzazione della virtù umana) che si adattavano alla realtà storica mercantile e borghese molto di più che non i testi dei mistici medievali. La cultura antica appare come un campo aperto all’esplorazione e alla scoperta, per primi cercano di emendare le fonti classiche dagli errori che la tradizione manoscritta aveva introdotto. Sorge la FILOLOGIA, disciplina che mira a riportare un testo alla sua originaria fisionomia, attraverso un metodo scientifico di indagine testuale. Ne deriva quindi : la consapevolezza del DIVENIRE STORICO, del succedersi delle età, ognuna delle quali con una fisionomia specifica rispetto alle altre. Gli uomini del Medioevo erano inclusi in un disegno provvidenziale per cui l’impero romano era servito per preparare il cristianesimo … Nel ‘400 l’idea di rinascenza introduce una periodizzazione storica sconosciuta: età antica, età di mezzo, età della civiltà che rinasce (‘400). Contesto storico-culturale Nuove idee • Lo studio del mondo classico, per gli umanisti, diventa anche un’occasione per una visione del vivere fondata sulla CENTRALITA’ DELL’UOMO, viene elaborata una sorta di idea antropocentrica di cui tenere conto per tante manifestazioni del tempo (esempio la scoperta della prospettiva nelle arti figurative). • L’ideale dello sviluppo integrale dell’uomo sviluppa anche il tema della dignità dell’uomo, esempio MARSILIO FICINO definisce l’anima umana una copula dell’universo perché partecipa dell’eternità – elevandosi fino alla conoscenza di Dio- e dà vita alla materia nel corpo umano,il fatto di essere spirito e materia pone l’uomo al centro di una gerarchia degli esseri. PICO DELLA MIRANDOLA, De hominis dignitate, sostiene che l’uomo sceglie di essere ciò che è, angelo o bruto, la sua grandezza è di essere pura libertà. • Attenzione per tutti gli aspetti della natura non più concepita come ancilla Dei. • Serena contemplazione della bellezza corporea senza moralistiche colpevolizzazioni. • Dalla valorizzazione dell’agire umano nascono i legami tra attività di studio e funzione politica, la celebrazione della florentina libertas … IL TRATTATO diventa il genere privilegiato per la possibilità di analizzare i problemi dell’uomo concepito nella sua concretezza storica e nella sua dimensione terrena e mondana. • Elaborazione di una nuova pedagogia adatta a dare formazione necessaria per realizzare questo nuovo ideale umano; la cultura viene vista come formazione umana, nascono scuole private in cui si approfondiscono studi letterari e si coltiva anche il corpo con attività sportive • Dibattito sui problemi specificatamente letterari che questo riferimento ai modelli classici comportava. Contesto culturale: la scienza • L’interesse per la natura nella cultura umanistica è tendenzialmente legato alle concezioni filosofiche neoplatoniche • A. Meravigliosa armonia del Creato • B. Misteriose rispondenze che legano tutti gli esseri e trovano il loro centro nell’uomo si tratta di una visione speculativa tesa non tanto verso la scienza sperimentale ma in sintonia con la magia • Da Vitruvio comunque, architetto e ingegnere militare romano-I a.C.- da Plinio, Historia Naturalis, (23-79 d.C), da testi scientifici greci e arabi, vennero impulsi al sapere scientifico LA FIGURA EMBLEMATICA DEL NUOVO ATTEGGIAMENTO FU LEONARDO DA VINCI (1452- 1519), contrapposto alla cultura più diffusa tra gli umanisti. Nel Quattrocento le innovazioni tecniche assumono un ritmo più intenso che nei secoli medioevali, il perfezionamento delle tecniche richiede una nuova figura di intellettuale capace di applicare la ricerca teorica ai problemi materiali es. trattati teorici di pittura di PIERO DELLA FRANCESCA E LEON BATTISTA ALBERTI CONTESTO CULTURALE la produzione letteraria in latino • Il principio di IMITAZIONE • Secondo gli umanisti i classici avevano realizzato nelle loro opere una PERFEZIONE oltre la quale non era possibile andare e quindi non resta che imitarli. COME? • A. IMITAZIONE PASSIVA , soddisfatta della riproduzione delle forme, della perizia retorica del modello… • B. IMITAZIONE DINAMICA, cioè una imitazione che sviluppi una sorta di educazione alla scuola dei classici, una emulazione che utilizza lo studio e l’assimilazione del modello antico per dare espressione a ciò che è personale, contemporaneo, “moderno”… Attraverso lo studio amoroso dei classici lo scrittore deve assorbire un repertorio di eleganze stilistiche che gli permetteranno di esprimere veramente se stesso e il suo tempo, con un decoro che è un ideale non solo formale, ma di equilibrio interiore. • PROSA degli umanisti ha un carattere saggistico, i generi più caratteristici sono EPISTOLA e DIALOGO. • EPISTOLA: il modello fu il ricco epistolario di Petrarca, si tratta di un testo letterario raffinato e limato che alimenta la circolazione delle idee nell’ambito della cerchia dei dotti umanisti. Gli argomenti sono: descrizioni di paesi e di costumi, resoconti di avvenimenti, esortazioni morali … in un tono decoroso • DIALOGO –INVETTIVA, generi adatti alla problematizzazione delle questioni • STORIOGRAFIA: modello TITO LIVIO, storia come “opera retorica per eccellenza”, con l’intento di celebrare un monarca o una dinastia • POESIA: in latino genere lirico ed elegiaco Contesto culturale: la letteratura in volgare • E’ una letteratura destinata ad un pubblico meno colto, prodotta da autori che non hanno ambizioni artistiche elevate • Non è un ambito in cui si manifestano idee nuove ed originali ma quello in cui continuano temi e forme ereditati dalla tradizione trecentesca. • Poesia lirica: si afferma il petrarchismo • Poesia comica: continua il filone della poesia comico- realistica es. DOMENICO DI GIOVANNI, detto il BURCHIELLO • POESIA CAVALLERESCA: PULCI e BOIARDO • Novella: sul modello di Boccaccio • Letteratura religiosa: GEROLAMO SAVONAROLA (1452-1498), contro la cultura edonistica della Firenze medicea e la mondanità della curia romana, scontò col rogo come eretico la sua intransigenza morale e i suoi orientamenti democratici, che ispiravano il partito dei “piagnoni”. CONTESTO STORICO CULTURALE- PANORAMA ITALICO XVI • 1494: CARLO VIII entra in Italia con le sue truppe • BOIARDO, Orlando Innamorato, “Mentre io canto, o Iddio redentore/vedo l’Italia tutta a fiamma e fuoco/per quelli Galli che con gran valore/vengon per disertar non so che loco;/però vi lascio in questo vano amore/d’Fiordespina ardente a poco a poco7un’altra fiata, se mi fia concesso/raccontarovi il tutto per espresso”, III, IX,26. • 1559 TRATTATO di Cateau Cambrésis • Con il 1559 la SPAGNA controlla direttamente il regno di Napoli, le isole e il Ducato di Milano ed esercita l’egemonia sul resto del paese. I soli stati che mantengono una relativa autonomia sono: STATO della CHIESA, REPUBBLICA di VENEZIA CONTESTO STORICO-CULTURALE XVICONTESTO CULTURALE: LE ARTI • 1495-1497 LEONARDO da VINCI Ultima Cena • 1504 MICHELANGELO, David • 1506 LEONARDO, la Gioconda • 1508-1512 MICHELANGELO, Affreschi della volta della Cappella Sistina • 1518 TIZIANO Assunta • 1534-1541 MICHELANGELO, Giudizio Universale • 1549 PALLADIO inizia a lavorare alla Basilica di Vicenza • 1554 BENVENUTO CELLINI, Perseo • 1557 MICHELANGELO progetta la cupola di San Pietro • 1560 VASARI Palazzo degli Uffizi, Firenze CONTESTO CULTURALE: LA LETTERATURA ITALIANA • 1513 MACHIAVELLI , Il Principe • 1516 ARIOSTO , prima edizione del Furioso • 1518 MACHIAVELLI, Mandragola • 1525 BEMBO, Prose della volgar lingua • 1528 CASTIGLIONE, Il cortegiano • 1538 ARETINO ,Lettere • 1540 GUICCIARDINI, Storia d’Italia • 1544 GASPARA STAMAPA, Rime • 1550 VASARI, Vite • 1558 DELLA CASA, Galateo • 1573 TASSO, Aminta • 1581 TASSO, Gerusalemme liberata CINQUECENTO LA NUOVA CULTURA EUROPEA • Nasce nel corso del secolo XVI la CULTURA MODERNA 1 CON LE SCOPERTE GEOGRAFICHE lo SPAZIO terrestre si dilata e perde la connotazione ordinata della cosmologia dantesca, con la coincidenza tra luoghi fisici e luoghi morali, con l’opposizione diametrale tra Gerusalemme e Purgatorio; ora si sa che in ogni direzione si incontrano continenti mai visti e popoli estranei alla civiltà cristiana 2 Con la RIFORMA (1520) da un punto di vista culturale si presentano elementi umanistici (es. spirito critico luterano del libero esame dei testi sacri, appello ad una religione interiore, la volontà di rifarsi alle origini del messaggio cristiano) e antiumanistici (es. negazione da parte di Lutero del libero arbitrio e del valore delle buone opere per la salvezza, lo spirito autoritario ed intollerante che ben presto si afferma nelle principali confessioni protestanti non meno che nella Chiesa cattolica). • rottura dell’unità religiosa europea Erich Auerbach: “ In un certo senso Umanesimo e Riforma sono nati da una stessa necessità: quella di risalire alle sorgenti pure, eliminando i ruderi della tradizione che vi erano sovrapposti…”. Contesto culturale nuove idee • ERASMO DA ROTTERDAM è la personalità esemplare nella quale queste istanze di rinnovamento culturale e religioso si fondono. • Negli scritti di ERASMO l’attività filologica si unisce ad una nuova lettura dei classici che mira a coglierne l’intima lezione morale che si concilia, sul piano del perfezionamento morale dell’uomo, con l’insegnamento cristiano: la sapientia greco- romana è una tappa della rivelazione della verità. Tale verità, libera dalle pastoie superstiziose, va conquistata in un continuo processo di perfezionamento e di ricerca che ha la sua sede nell’interiorità della coscienza. Contesto storico culturale nuove idee • RIFORMA PROTESTANTE • CULTURA FILOSOFICA E SCIENTIFICA • La filosofia dell’Umanesimo realizza in varie forme il rinnovato impulso di tutta la cultura del ‘400 verso la conoscenza dell’uomo e della natura (VALLA, CUSANO,FICINO,PICO DELLA MIRANDOLA, POMPONAZZI…). Il grande tema della filosofia di primo Cinquecento è il RAPPORTO TRA UOMO E NATURA Superamento della frattura tra scienza e tecnica (Leonardo) Il geniale precursore del metodo scientifico moderno, LEONARDO DA VINCI (1452-1519), enuncia ed elabora i principi del metodo sperimentale che saranno enunciati un secolo più tardi. NICOLA COPERNICO (1473-1543) introduce l’eliocentrismo. NICOLO’ TARTAGLIA (1506-1557) torna ad Archimede, inaugura la nuova scienza della balistica… GLI INTELLETTUALI IL MODELLO CORTIGIANO • Dalla professionalizzazione dell’attività intellettuale e letteraria e dall’approfondimento dei legami con la corte e con la Chiesa (aspetti presenti ad esempio già in PETRARCA) emerge la figura dell’INTELLETTUALE CORTIGIANO, la cui fisionomia è relativamente complessa. • 1. I.C. ospitati, stipendiati, riveriti in virtù della sola attività intellettuale • 2. I.C. a cui viene richiesto di assolvere incarichi e mansioni di diverso prestigio • 3. I.C. stipendiati solamente per svolgere funzioni amministrative o politiche e vivono l’attività letteraria come esperienza marginale. • DOMANDA: il legame con gli ambienti di corte da parte di molti intellettuali in quale misura incide sulla loro produzione, fino a che punto favorisce o limita la loro libertà di espressione e la loro creatività? Attualizzazione: gli intellettuali e il potere. • Il problema del giudizio sulla corte rinascimentale va affrontato con equilibrio e cautela evidenziandosi una sostanziale ambivalenza del fenomeno. Infatti spesso l’origine sociale degli intellettuali, che molto spesso provengono dai ranghi dell’aristocrazia, li porta spontaneamente a condividere l’ideologia egemone. Alternato al modello dell’intellettuale cortigiano è il funzionario/intellettuale/letterato che gode di benefici ecclesiastici o viene inserito nella carriera ecclesiastica ( Bembo fu cardinale etc). I luoghi della cultura: le corti La corte del Cinquecento dipende da un principe (non più da un signore, con una traccia di origine comunale) che esercita un potere assoluto ed ereditario, è un principe che si isola dai comuni cittadini, si circonda di un cerimoniale fastoso, mira al controllo diretto della vita cittadina attraverso un personale stipendiato di cui fanno parte i CORTIGIANI LETTERATI. 1. Corti di MILANO e NAPOLI, ridotte a sedi di governatori e vicerè spagnoli sono in decadenza 2. Si mantiene lo splendore delle corti di MANTOVA e FERRARA, quest’ultima con ARIOSTO , Orlando Furioso. 3. Urbino risplende ai primi del Cinquecento con CASTIGLIONE, Cortegiano (1508) 4. FIRENZE, dopo varie instabilità politiche, vede nel 1530 il ritorno al potere dei Medici e una relativa ripresa dell’attività letteraria ; due sono i grandi pensatori politici fiorentini, Machiavelli e Guicciardini. 5. Roma si impone come una nuova capitale culturale: la corte pontificia dispone di enormi risorse finanziarie con cui promuove un’intensa attività edilizia con le figure di Raffaello e Michelangelo; anche i letterati trovano sistemazione presso la curia papale o presso qualche famiglia gentilizia, metà degli scrittori italiani del primo Cinquecento sono ecclesiastici. 5. Venezia rappresenta un altro importante centro culturale, è una repubblica che conserva autonomia rispetto alla Spagna e alla Chiesa, garantisce una certa libertà all’Università di Padova e ai letterati. Venezia è il nuovo centro anche dell’industria editoriale e gli stampatori veneziani si servono dei letterati per la correttezza filologica delle loro edizioni di classici latini e dei grandi trecentisti. I luoghi della cultura: le accademie • Le ACCADEMIE rappresentano un luogo di aggregazione dei letterati. Nel Cinquecento ogni città possiede almeno un’ACCADEMIA. • Le ACCADEMIE hanno un carattere puramente letterario, • sono luoghi di incontro di scrittori e dilettanti delle belle lettere, • hanno uno statuto proprio, • cariche e cerimoniali propri • producono pubblicazioni collettive dei propri soci. • Sono istituzioni innocue, con scopi di intrattenimento, di erudizione, di promozione di orientamenti di gusto, circolano talvolta idee ritenute “pericolose” perché autonome e comunque aspiranti ad esempio alla riforma religiosa, idee liberamente presenti nel panorama italiano fino al Concilio di Trento, ma il potere politico finì per metterle sotto controllo come accadde per l’ACCADEMIA PONTANIANA di Napoli chiusa nel 1543. CINQUECENTO: LA QUESTIONE DELLA LINGUA [Ricordiamo che nella prima metà del Quattrocento si assiste ad una produzione letteraria alta in latino e la quasi scomparsa del volgare, ripreso verso la fine del secolo]. Nel Cinquecento il VOLGARE si afferma definitivamente sul latino come LINGUA LETTERARIA. L’uso del latino continua come lingua internazionale della cultura nei testi filosofici, religiosi, scientifici, storici, anche se anche in questi ambiti si affaccia col passare dei decenni il volgare. Si ampliano le edizioni di testi tradotti dal greco e dal latino in volgare, segno evidente che il pubblico delle persone interessate alla cultura si allarga al di fuori della cerchia dei dotti umanisti. Domanda: MA QUALE TIPO DI VOLGARE E’ ADATTO AD UNA LETTERATURA CHE POSSA COMPETERE CON QUELLE CLASSICHE? E’ questo effettivamente il nocciolo della questione lingua Infatti si sente la necessità di eliminare dal volgare le tracce della sua origine popolare, di dargli unità rimuovendo i tratti regionali che caratterizzavano i testi in volgare del ‘400, di dargli una regolarità che superi il variabile presente nell’ortografia, nella grammatica, nel lessico. La letteratura classicista • POETICA • La letteratura in volgare del primo Cinquecento è una letteratura matura, che ha piena coscienza di sé e del proprio valore e in larga parte classicista, si ispira a ideali di dignità e regolata compostezza esemplata su modelli antichi. Oltre ai classici antichi vengono assunti come classici “moderni” Boccaccio e Petrarca. • [Nei principali paesi europei il Cinquecento è il secolo della nascita di una letteratura moderna, che prende le distanze dai contenuti e dalle forme medioevali]. • Il CLASSICISMO comporta un interesse anche teorico per la letteratura, ma non necessariamente un’originalità di pensiero. • Dalla poetica delle Prose del Bembo si evince il principio dell’imitazione non dissimile dalle idee degli umanisti del secolo precedente, aprendo il dibattito ( solo Cicerone e Virgilio per il latino e Boccaccio e Petrarca per l’italiano/ oppure imitazione eclettica). Si analizza poi il fine da assegnare alla poesia: ORAZIO, Ars Poetica, “dilettare e giovare” LETTERATURA CLASSICISTA • POETICA • Spunti di riflessione si colgono anche dalla Poetica di Aristotele (traduzione in latino 1536). • Poesia=imitazione delle azioni e dei sentimenti umani • Codificazione dei generi letterari quindi la letteratura classicista si struttura in un sistema di generi ciascuno definito da regole concernenti :  La materia  La strutturazione del contenuto  I metri  I fini specifici da perseguire  Il pubblico LA LETTERATURA CLASSICISTA: I GENERI  IL TRATTATO E IL DIALOGO La società cortigiana e letteraria sentiva il bisogno di chiarirsi princìpi e norme di comportamento, di codificare l’alto livello di civiltà che sentiva di aver raggiunto. La forma preferita di trattazione è IL DIALOGO riproduce in forma idealizzata la nobile conversazione dei circoli di corte; i riferimenti ai modelli antichi di dialoghi sono Platone e Cicerone Ad exemplum BALDASSARRE CASTIGLIONE, Libro del Cortegiano (1528): l’autore immagina una conversazione tenutasi nel 1507 per quattro serate presso la duchessa di Urbino da un’eletta compagnia la quale sceglie come gioco di formare un perfetto cortigiano, in teoria, un modello ideale che incarna un ideale di eleganza, equilibrio e saggezza, in cui gli elementi di alta moralità si combinano armonicamente con le abilità più frivole (danzare, conversare in modo spiritoso, corteggiare garbatamente le donne …) Ad unire queste svariate attitudini è la grazia del comportamento. Per consuetudine il cortigiano deve per forza riconoscersi in una sorta di conformismo sociale e trova la sua realizzazione nel garbato motteggiare dei suoi interlocutori. E’ un ideale spesso lontano dalle corti del tempo: Castiglione delineava la donna di palazzo, socievole e virtuosa con i compagni, riprendeva il tema dell’amor platonico, mentre già il termine cortigiana era sinonimo di prostituta.
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