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Vita e Filosofia di Immanuel Kant: Biografia e Concetto di Criticismo, Appunti di Filosofia

Immanuel kant nacque a königsberg nel 1724 e studiò filosofia, matematica e teologia all'università. Successivamente, ottenne la libera docenza e insegnò varie discipline. Nel 1770 fu nominato professore di logica e metafisica. La vita di kant, priva di avvenimenti drammatici, fu interamente concentrata sulla riflessione filosofica e su uno stile di vita basato su rigide abitudini. Kant fu un critico della filosofia dell'epoca, rifiutandosi sia dell'empirismo che del razionalismo. La sua opera più famosa, 'critica alla ragion pura', pubblicata nel 1781, è considerata la sua opera più importante. Il pensiero di kant è detto 'criticismo' perché fa della critica lo strumento per eccellenza della filosofia, e si configura come una filosofia del limite. La vita di kant, i suoi scritti e il suo pensiero, distingue i tre periodi della sua attività letteraria e spiega il concetto di criticismo.

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 26/11/2021

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rosetta-stassi 🇮🇹

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Scarica Vita e Filosofia di Immanuel Kant: Biografia e Concetto di Criticismo e più Appunti in PDF di Filosofia solo su Docsity! 1. CENNI BIOGRAFICI Kant nacque a Kénigsberg, che era il capoluogo della Prussia oriental, nel 1724 e muore nel 1804; fu educato nello spirito religioso del pietismo, uscito dal collegio studiò filosofia, matematica e teologi all’Università. Dopo di che fu precettore privato in alcune case patrizie. Egli ottenne la libera docenza presso l'Università di K6nigsberg e per 15 anni si vivo vi svolse i suoi corsi liberi su varie discipline.nel 1770 fu nominato professore di logica e di metafisica e tenne questo posto fino alla sua morte. L'esistenza di Kant è priva di avvenimenti drammatici e di passioni lui ebbe pochi affetti amicizia, e la sua vita è interamente concentrata in uno sforzo continuo di pensiero che si accompagnava uno stile di vita basato su rigide abitudini ad esempio vi era la sua passeggiata pomeridiana compiuta sempre alla stessa ora. Kant non fu tuttavia estraneo agli avvenimenti politici del suo tempo. Simpatizzò con gli americani nella loro guerra di indipendenza e con i francesi nella loro rivoluzione. Il suo ideale politico, che egli delineò nello scritto “per la pace perpetua, un progetto filosofico” era quello di una costituzione repubblicana. Il solo episodio notevole della sua vita e il contrasto in cui viene a trovarsi con il governo prussiano dopo la pubblicazione della seconda edizione de /a religione entro i limiti della sola ragione. Tuttavia, con l'avvento al trono di Federico Guglielmo III, la libertà di stampa fu ripristinata e Kant potè, con un altro scritto, rivendicare la libertà del pensiero e della parola contro il dispotismo Nell’attività letteraria di Kant si possono distinguere tre periodi: -fino al 1760, prevale l'interesse per le scienze naturali; -fino al 1781, prevale l’interesse filosofico e si determina l'orientamento verso l’empirismo inglese e il criticismo; -fini alla sua morte, si delinea la filosofia trascendentale. Gli scritti del primo del secondo periodo sono poi raggruppati come "scritti del periodo pre critico” . 2. VERSO IL PUNTO DI VISTA TRASCENDENTALE: GLI SCRITTI DEL PERIODO PRECRITICO. Gli scritti del primo periodo rispondono agli interessi naturalistici propri della formazione universitaria di Kant: l'opera principale del 1755, “Storia naturale universale e teoria del cielo” descrive la formazione del sistema cosmico; in un’altra opera si riconosce come principio supremo quello d'identità; in un’altra Kant pone delle monadi fisiche. Kant passò alla storia come un “criticista” perché rifiutava le correnti filosofiche della sua epoca ossia l’empirismo e il razionalismo. La sua opera più famosa è “Critica alla ragion pura” che venne pubblicata nel 1781 solo che, siccome era troppo difficile da comprendere per la società del settecento, Kant dovette pubblicare una edizione divulgativa con delle spiegazioni e dei chiarimenti sulla sua teoria. Questa edizione divulgata venne pubblicata nel 1783. Negli anni successivi, tra le molte opere da lui scritte, vennero pubblicate le due opere che compongono la triade tanto studiata al liceo: “Critica alla ragion pratica”, pubblicata nel 1788 e “Critica del Giudizio”, pubblicata nel 1790. IL CONCETTO DI CRITICISMO Il pensiero di Kant è detto criticismo perché, contrapponendosi all'atteggiamento mentale del “dogmatismo“- che consiste nell'accettare opinioni o dottrine senza interrogarsi sulla loro consistenza-,Kant fa della critica lo strumento per eccellenza della filosofia; “criticare” significa giudicare e valutare, interrogarsi sul fondamento di determinate esperienze umane chiedendone: -la possibilità, condizioni che ne permettono l’esistenza; -la validità, | titoli di legittimità o non legittimità che le caratterizzano; -i limiti, | confini di validità. Pertanto il criticismo si configura come una filosofia del limite, e può venir definito come | ermeneutica della finitudine, ossia un’interpretazione dell’esistenza volta a stabilire a riconoscere il carattere finito o condizionato delle possibilità esistenziali. Il riconoscimento e l'accettazione del limite divengono la norma che dà legittimità e fondamento alle varie facoltà umane. Ovviamente, la costruzione che va sotto il nome di "criticismo" non è solo una scoperta di Kant e, ma anche l'esito di determinate condizioni intellettuali che affondano le loro radici nell'epoca del filosofo e in tutto il corso del pensiero precedente. Per questo il kantismo si inserisce nell’orizzonte storico del pensiero moderno e risulta definito da quelle due coordinate che sono la rivoluzione scientifica e la crisi progressiva delle metafisiche tradizionali. A un certo momento Kant analizza la ragione per capirne le sue funzioni e dall’altra la giudica come se fosse in un tribunale per valutarne i limiti e le possibilità. Proprio per questo, si trovava molto in disaccordo con i due filoni filosofici dell’epoca: empiristi (Locke e Hume) e razionalisti (Cartesio e Spinoza). Seppur vedesse in loro dei buoni precursori del suo pensiero, non riteneva che la loro filosofia fosse sufficiente per elaborare una risposta soddisfacente alle domande che si era posto: Qual è il fondamento dell’intera conoscenza? Quali sono le sue possibilità? Ma soprattutto, quali sono i suoi limiti? Da un lato, i razionalisti dicevano che tutto ciò che si conosce è innato nel soggetto e che poi, nel corso della vita, viene pian piano dedotto, quindi “capito/scoperto”.. Dall’altro, gli empiristi dicevano che si può arrivare a conoscere SOLO tramite l’esperienza. Perciò, dalla parte dei razionalisti si giungeva ad un sapere universale (uguale per tutti) che procedeva per deduzione, dall’altra, per gli empiristi, ad un sapere cumulativo (che aumenta nel corso della vita) ma soggettivo (diverso per chiunque). CRITICA ALLA RAGION PURA 1) Il problema generale. La critica della ragion pura è un'analisi critica dei fondamenti del sapere: cioè della scienza (matematica e fisica) e della metafisica. La scienza, dopo Galilei e Newton era considerata un sapere fondato e in continuo progresso, mentre la metafisica si presentava come un cammino più insicuro della scienza, in quanto dava soluzioni a volte antitetiche, con scarso accordo tra i vari pensatori. Hume, inoltre, con l'analisi critica del principio di causalità aveva finito per minare i fondamenti sia della metafisica che della scienza. Pertanto Kant ritiene di dover riesaminare tutta la struttura e la validità della conoscenza. Per questo motivo respinge lo scetticismo scientifico di Hume stabilendo che il valore della scienza è un dato di fatto indubitabile, mentre condivide il suo scetticismo metafisico ma con una diversa prospettiva. Infatti Kant descrive la metafisica come un anelito perenne, cioè un istinto naturale che porta l'uomo a superare l'orizzonte del verificabile. Ed ecco le domande fondamentali a cui la Critica deve rispondere: a) Com'è possibile la matematica pura? b) Com 'è possibile la fisica pura? c) Com 'è possibile la metafisica in quanto disposizione (istinto) naturale? Ed infine: d) Com 'è possibile la metafisica come scienza? Si tratta cioè di scoprire se esistono le condizioni per legittimarla come scienza. 2) | giudizi sintetici a priori. Per rispondere alla domanda fondamentale (la metafisica è possibile) Kant parte dall'individuare il fondamento della scientificità della matematica e della fisica per utilizzarlo a validare anche la metafisica. Per far ciò deve partire dallo scetticismo radicale di Hume: il principio della casualità (fondamento della conoscenza umana) non ha alcuna base oggettiva, perché si riferisce ad un modo di pensare soggettivo, creato dall'uomo per orientarsi nella vita quotidiana. Hume aveva distinto tra le definizioni della matematica, intese come relazioni tra idee, quindi considerate universali e necessarie, e quelle della fisica e della conoscenza comune, che riguardano materie pratiche, ma che si fondano sul principio della casualità e sono quindi solo probabili. Kant inizia la
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