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KANT Biografia, pensiero, opere, Appunti di Filosofia

Informazioni sulla vita e il pensiero di Immanuel Kant, filosofo tedesco del XVIII secolo. Si descrivono i suoi studi, la sua carriera accademica, le sue idee politiche e religiose, e si analizzano i suoi scritti. In particolare, si approfondisce il criticismo, la corrente filosofica che Kant ha elaborato, e si spiegano le tre critiche che ne costituiscono il nucleo. Si evidenzia come Kant abbia combattuto la metafisica e come abbia cercato di limitare positivamente il sapere umano.

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 21/01/2022

GiovanniZanelli
GiovanniZanelli 🇮🇹

8 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica KANT Biografia, pensiero, opere e più Appunti in PDF di Filosofia solo su Docsity! KANT Informazioni biografiche ● Nasce a Königsberg, 22 aprile 1724 ● Famiglia di umili origini>> la madre muore presto, il padre è un sellaio ● Educato nello spirito del pietismo= corrente religiosa del cristianesimo protestante, ma ne vuole attuare una rigenerazione con maggiore contatto con le scritture e più pietà individuale ● al collegium Fridericiarum>> un ricordo negativo, freddo e severo ● Fuori dal collegio studia filosofia, teologia e matematica all’università Albertina ● Prof Knutzen lo fa avvicinare a filosofia e fisica newtoniana ● Fu precettore privato di famiglie benestanti 1755= ottiene libera docenza a università Köningsberg>> pagato dagli studenti che suggeriscono cosa insegnare 1770= diventa professore ordinario di logica e metafisica, fino alla morte>> rifiuta tutte le altre offerte (mostra lealtà) 1776= sotto-bibliotecario alla biblioteca reale ● pochi affetti e poche amicizie>>continuo sforzo di pensiero, mancanza di senso pratico ● Stile di vita basato su rigide abitudini>> passeggiata sempre alla stessa ora, regolavano orologi così ● Simpatizza per gli americani nelle guerre di Indipendenza e i francesi nella rivoluzione ● Ideale politico>> costituzione repubblicana con principio di - libertà - indipendenza - eguaglianza 1794= scontro con il governo prussiano dopo la pubblicazione di la religione entro ilimiti della ragione>> censurato perché offende il cristianesimo e gli vietano di insegnare le sue dottrine 1797= Federico Guglielmo III ripristina la libertà di stampa>> nel conflitto delle facoltà rivendica la libertà di pensiero e parola, smette di tenere corsi di religione ● preso da una debolezza senile muore il 12 febbraio 180 dicendo “es ist gut”(sta bene) ● Sulla sua tomba scrivono il cielo stellato sopra di me e la legge di morale sotto di me(critica della ragion pura) ➢ 3 periodi di attività ❖ fase pre-critica, fino al 1770 (pubblicazione della dissertazione) ❖ Pensiero e scritti precedenti a critica della Ragion Pura, punto 0 del pensiero filosofico ❖ fase critica, 1781-1790 (pubblicazioni delle 3 critiche) ❖ Elaborazione del criticismo ❖ fase post critica, 1790- morte ❖ Scritti della maturità ➢ Gli scritti del periodo pre critico ● interessi naturalistici e scientifici>> meccanica, fisica, cosmologia ❖ 1755= storia naturale universale e teoria del cielo, descrive formazione del sistema cosmico da una nebulosa primitiva soggetta alla forza di gravitazione, da cui si produce tutto (ipotesi di Kant-Laplace) ❖ 1759= alcune considerazioni sull’ottimismo, affronta la questione del terremoto di Lisbona trattata da Voltaire nel “poema sul disastro di Lisbona”, in cui lui esprime un pessimismo radicale. Kant risolve attraverso un ottimismo radicale ● gli interessi diventano filosofici ❖ 1765= Sogni di un visionario spiegati con i sogni della metafisica (=al di là del mondo fisico) ➔ libro che parte dall’analisi di scritti di Svedenborg → teologo-medium-chiaro veggente svedese che diceva di avere dei commerci con i defunti ➔ Svedenborg scrive “arcana caelestia”, raccolta di 8 volumi in cui raccoglie le sue esperienze di scambio anche con gli Angeli, Gesù e Mosè ➔ Kant lo scredita completamente e lo bolla come visionario, superstizioso ➔ Propone una satira delle dottrine che Svedenborg esprime ➔ dagli anni 60 matura la critica alla metafisica, dopo la lettura di Hume “lo ha svegliato dal sonno dogmatico”>> da verità considerate assolute, lo smuove ➔ Comincia a sostenere l’inconsistenza dei concetti fondamentali della metafisica ➔ categoria di sostanza, qualcosa che esiste per sé stesso e che è un dogma>> difficoltà ad accettarla dice che il problema delle metafisica è che non si poggia sull’esperienza → soggetta a dubbio ● I dati sono percepiti in un preciso spazio e un preciso tempo>> li abbiamo a prescindere dalla sensibilità e sono necessari, sono intuizioni pure a priori. Sono completamente staccate dal dato empirico, sono soggettive (questo resta uguale nella critica) ● L’intelletto è qualcosa al di là di ciò che appare che ci permette di arrivare al noumeno>> nella critica dirà che il noumeno non si può conoscere, conosco solo il mondo sensibile (il noumeno ci è precluso) Criticismo: ★ viene da “criticare” ★ L’uso di questa parola fa riferimento ai titolo delle opere principali di Kant ★ In riferimento all’atteggiamento giudicante della sua filosofia>> nelle 3 critiche mette sotto giudizio 3 ambiti diversi/ facoltà umane ( al “tribunale della ragione”): la morale, la ragione pura e la capacità di giudicare esteticamente ★ In riferimento alla filosofia del limite= filosofica che vuole limitare positivamente, sapere fino dove la ragione può spingersi per evitare di compiere errori E.g. sapere come vivere con gli altri, sapere cosa può essere definito “bello”, quali sono gli ambiti di applicazione di qualcosa (interpretazione dell’esistenza per segnare i confini della conoscibilità, del comportamento etc. ) ★ 3 critiche per 3 grandi interrogativi ○ Che cosa posso conoscere? Critica della ragion pura ○ Che cosa devo fare? Critica della ragion pratica ○ Che cosa mi è lecito sapere? Critica del giudizio ★ Kant attacca l’atteggiamento dogmatico e metafisico (battaglia anti-metafisica) ma c’è una discrepanza→ Quando arriva alla Ragion pura dice che bisogna fermarsi al fenomeno, a ciò che appare e si manifesta. Provando ad andare al di là di questo tipo di conoscenza si cade in errore, ovvero cercare ciò che è cosa in sé, il noumeno (= ciò che di più proprio qualcosa ha) E.g. il noumeno di uomo, la cosa che gli è più propria= l’anima, al di là del fenomeno (il fenomeno di uomo sarebbero ad esempio il peso, l’altezza, ciò che appare) ★ Kant combatte la metafisica quando parla del fenomeno ma parlando di noumeno mette in conto l’esistenza di un intuizione metafisica, chi ha detto che c’è qualcosa al di là del fenomeno? ★ il solo ammettere che c’è qualcosa oltre il fenomeno, anche se è definito inconoscibile, è in sé un andare al di là del fenomeno CRITICA ALLA RAGION PURA: Kritik der reinen Vernunft reinen = puro, corretto, a prescindere dall’applicazione pratica Vernunft = indica l’insieme di facoltà razionali dell’uomo ★ Critica le facoltà razionali dell'uomo, indipendenti dall’esperienza e dall’applicazione pratica. ★ Analisi critica dei fondamenti del sapere ★ Due prefazioni per le rispettive edizioni ★ Si può dividere in due parti: ○ estetica trascendentale (accezione diversa da come intendiamo oggi) ○ Logica trascendentale ○ Analitica ○ Dialettica ★ Parte già nella prefazione da analisi di ciò che è scienza e ciò che è metafisica ○ scienza= quella del ‘600, che aveva avuto un grande sviluppo, vista come sapere certo e produttivo, dotato di universalità e necessità ○ metafisica= ha i caratteri contrari, nebulosa e arida, caratterizzata da sterili dispute filosofiche ★ Attua un riesame globale della validità della struttura e della conoscenza. ★ Respinge lo scetticismo scientifico di Hume → il valore della matematica e della fisica è un dato di fatto su cui non dubitare per Kant ★ Condivide lo scetticismo metafisico, Hume vedeva nella metafisica “l’illusione di conoscere razionalmente ciò che ci arriva dall’esperienza” ≠ Kant le riconosce una importanza, la descrive come un’esigenza umana Condanna la metafisica ma dice che l’uomo ha questa esigenza nonostante la scienza, non può fare a meno di farsi domande non scientifiche (disposizione naturale che porta l’uomo a trascendere dall’orizzonte verificabile) ● Domande che si pone: ○ Come sono possibili la matematica e la fisica pure? ○ Come è possibile la metafisica in quanto disposizione naturale? ● Per rispondere analizza gli elementi di cui si compongono le scienze ★ GIUDIZI → le frasi più semplici che noi possiamo pensare e dire, soggetto+predicato. Sono gli elementi più importanti delle scienze. Dice che conoscere è giudicare, ovvero pensare e dire, connettere soggetto e predicato (riprende il pensiero e linguaggio di Aristotele) ○ analitici a priori (dal greco “risolvo”) → giudizi in cui il predicato è ricavato dal soggetto per analisi e non arricchisce la nostra conoscenza e.g. tutti i corpi sono estesi, il predicato è ricavato dal soggetto, il corpo occupa per forza uno spazio, sono una specie di ripetizione. ❏ Non sono fecondi dal punto di vista scientifico, non serve l’esperienza. ❏ Deve rispettare il principio di identità e non contraddizione. ❏ Se sono veri sono anche assolutamente necessari (non possono essere altrimenti) e universali (tutti gli uomini sono concordi nel riconoscerli) ○ sintetici a priori (fondamento della scienza) ❏ non derivano dall’esperienza ma il predicato accresce la nostra conoscenza rispetto al soggetto (fecondi) ❏ necessari e universali ❏ es. i principi primi della scienza, come le operazioni, i teoremi geometrici etc. ❏ il principio di causalità o non contraddizione o tertium non datur (come per Hume), dopo aver sperimentato una cosa per un pò di volte diventa una concezione automatica ❏ Sintetici → il predicato non è contenuto nel soggetto, è qualcosa di diverso, aggiunge delle informazioni. ○ sintetici a posteriori ■ (dal greco “metto insieme”) ■ derivano dall’esperienza ■ e.g. questo corpo pesa 20,27 kg. ■ A posteriori perché per dirlo è necessaria una esperienza. ■ Formati per via empirica e fecondi. C’è un arricchimento della conoscenza. ■ Sono contingenti (la loro verità o falsità deriva dall’esperienza). ■ Non sono necessari (vanno verificati, possono essere diversi per altri) → e.g. unità di misura, non sono universali ■ Diceva che la verità non può attribuirsi ai singoli termini, solo a delle proposizioni apofantiche ★ Kant pensa che ogni conoscenza derivi dall’esperienza ma si trova a metà tra ★ Mostra come la matematica si fondi su spazio e su tempo ★ Voce “estetica” del vocabolario Treccani, al credo letteralmente significa percepire ★ Nasce con Voungarten, fondatore dell’estetica come studio del gusto e del bello nell’arte (nel 18esimo secolo indica la dottrina del bello) ★ Kant tuttavia usa significato letterale → studio della percezione sensibile e delle condizioni della sensibilità ★ Trascendentale → già usato dai medievali, che lo usavano per le proprietà universali che tutti hanno in comune (essere, unità) ≠ da trascendente ★ Per Kant è un qualcosa che va al di là dell’esperienza empirica, ma che permette comunque di conoscere. Usato quando si tratta del nostro modo di conoscere. Ciò che viene prima di qualsiasi esperienza, riferito alle cose pure e a priori ➔ Lo spazio è la forma del senso esterno, il tempo senso interno ➔ Non posso derivare dall’esperienza, perché senza di essi non ci sarebbe esperienza ➔ Si avvicina a Newton per spazio e tempo come coordinate fondamentali dei fenomeni Logica trascendentale: ★ è un tipo di logica che presenta una fisionomia originale rispetto a quella della tradizione ★ ha come specifico oggetto l’indagine l’origine e l’estensione e la validità oggettiva delle conoscenze a priori che sono proprie dell’intelletto e della ragione ★ Studia due funzioni del pensiero, ○ intelletto ○ ragione ■ sono due diversi usi del pensiero anche se non sono separati Analitica trascendentale: ★ i concetti→ sono funzioni→ operazioni attive che consistono nell’ordinare o unificare diverse rappresentazioni sotto una rappresentazione comune. ○ empirici → costituiti con materiali ricavati dall’esperienza ○ puri → ovvero “le categorie” (senso aristotelico del termine), supreme funzioni unificatrici dell’intelletto. esse coincidono con i predicati primi. ■ ci sono tante categorie quante sono i giudizi: ■ Tavola dei giudizi ● Elaborata dalla logica tradizionale (Aristotele , categorie nell’organon) ○ Giudizi si distinguono secondo la 1. quantità → universali(tutti gli A sono B), particolari(alcuni A sono B), singolari(A è B) 2. qualità→ affermativo(A è B), negativo(A non è B) e infinito (A è non B) 3. relazione: Categorico (A è B), ipotetico (se A allora B), disgiuntivo (A è B oppure C) 4. Secondo la modalità della copula → Problematico (A può essere B), Assertorio ( è reale che A è B), apodittico ( è necessario che A sia B) ★ Sulla base di queste noi abbiamo le 12 categorie ○ Raggruppa i giudizi a ogni tipo di categoria ○ Conosco la realtà in questo ordine 1. intuizione sensibile, percepita come fenomeno secondo spazio e tempo 2. Incasellamento ordinato secondo le 12 categorie, concetti puri a priori 3. Do un giudizio su ciò che ho visto, a. sono in grado di dire che sono io che sto dando un giudizio → i. Autocoscienza → Ricollego tutto a me, unico centro unificatore del molteplice. Sono io stesso a ricevere, coordinare, categorizzare (io penso) ★ Aristotele partiva dalla categoria di sostanza, per lui le categorie più alte erano quelle caselle dove tutto ciò che si dice e si pensa può essere ordinato → (pensiero e linguaggio sono correlati) categorie generalissime ★ Per Aristotele sono gnoseologiche ma anche ontologiche, rappresentano anche tutto ciò che esiste (to on) ★ ≠ Per Kant, dal punto di vista ontologico non hanno significato, valgono solo per il fenomeno e la conoscenza, non valgono per il noumeno ★ Sono concetti basilari della mente che costituiscono le supreme funzioni unificatrici dell’intelletto ★ Ogni concetto è il predicato di un giudizio possibile E.g. “ogni metallo”(soggetto) “è un corpo”(predicato) La categoria è un predicato primo, in questa casella rientrano tutti i predicati possibili ★ Modi universali e necessari con cui un predicato è associato a un soggetto ★ Kant poi proverà a spiegare come si possono applicare queste categorie, che sono solo mentali, al mondo esterno>> deduzione trascendentale delle categorie ★ per giustificare la loro validità usa la “Deduzione” → presa dal significato tedesco giuridico = giustificazione, come un atto di un processo ○ in tribunale si fa una analisi quid iuris= a che diritto? È legittimo? ○ Come sono sicura che la natura si riduce sempre alle categorie? Che la realtà fenomenica si adatta alle categorie? ■ giunge alla conclusione che ciò è legittimo ○ Perché le categorie anche se forme soggettive della nostra mente pretendono di valere anche per gli oggetti , per il mondo fenomenico che l’intelletto non crea? Dove è la garanzia? ■ Dice che se un oggetto non fosse percepito nel tempo e nello spazio non esisterebbe ( per quanto riguarda le forme a priori) ○ Dire che la realtà obbedisce alle categorie è un paradosso ■ L’unificazione del molteplice non deriva dalla molteplicità stessa (che non esiste in natura), nel conoscere noi non vediamo il molteplice. Unifichiamo tante sensazioni. Questa unificazione non è presente in natura, sono io ad attuarla. Tutto involontario. ■ Distingue tra unificazione e unità stessa (il prodotto), la suprema unità fondatrice della conoscenza, centro mentale unificatore. Struttura mentale che accomuna tutti gli uomini, io penso. percezione trascendentale→ ciò che ci permette di unificare il molteplice è che a fare l’esperienza sensibile sono io stesso ● Se non c’è un soggetto senziente la realtà non esiste ● Il soggetto ha percezione del fatto che sta percependo ● È trascendentale, usa una locuzione verbale ● Io penso permette di dire qualcosa, esporre il proprio pensiero Poiché i pensieri presuppongono l’io penso, poiché l’io penso conosce con le categorie, tutti i soggetti pensanti conoscono tramite le categorie ★ Intelletto è la parte che si organizza dei dati sensibili ★ il pensiero può andare incontro ad un uso legittimo (pensiero quando si applica a un materiale sensibile) e ad un uso illegittimo (applico il pensiero al noumeno, mi illudo di andare al dirà della sensibilità, cado nell’errore della metafisica) Ne parla nella dottrina trascendentale degli elementi > la seconda parte logica trascendentale. Nella logica trascendentale si stuferanno 2 funzioni del pensiero (intelletto e ragione). Non sono 2 facoltà separate, ma 2 diversi usi dell’unico pensiero, che però può andare contro ad un uso legittimo o illegittimo. Legittimo se lo si applica al materiale sensibile, empirico Illegittimo se non lo si applica al materiale dei dati empirici, ma rischia di portare a cadere nella metafisica. Illegittimo perché illude di poter andare oltre la sensibilità (che è parte fondamentale per la conoscenza kantiana) per attingere al noumeno, che per Kant esiste ma è oltre ai limiti della conoscenza umana. APORIA: se non lo conosco come faccio a dire che c’è? (NOUMENO: è un concetto limite all’interno della critica della ragion pura, serve a Kant per spiegare fin dove ci si può spingere con la ragione. L’uomo, per la sua esigenza metafisica viene spinto a superare i limiti del mondo fenomenico, ma tutto quello oltre i limiti non è nulla di certo e ricade nella metafisica. Secondo Kant, l’uomo, conoscendo i suoi limiti, ragionerà perfettamente. Metafisica non si può condannare perchè esigenza umana “volo colomba”. Gli idealisti elimineranno il noumeno, l’inseità, tutto allora viene ridotto a fenomeno, ciò che si manifesta a qualcuno che lo testimonia, quindi per esistere deve manifestarsi a qualcuno, se no è fantasia, immaginazione.) Analitica trascendentale (prima parte della logica) > si studia l’intelletto, uso del pensiero che si occupa dell’organizzazione dei dati empirici e della conoscenza fenomenica (unica conoscenza che ci possiamo permettere). Nell’analitica trascendentale si trovano gli schemi che poi ci permettono di conoscere > categorie o concetti puri dell’intelletto. 2 tipi di concetti Concetti empirici, si formano dall’esperienza Concetti puri a priori, che sono categorie > caselle che si ha dalla nascita e che permettono di conoscere (tutto quello che si conosce, o di cui si pensa o parla, sempre ricadrà in una di quelle categorie). Hanno carattere operativo e dinamico, cioè sono funzioni dell’intelletto. Tavola dei giudizi, elaborata dalla logica tradizionale (quella delle categorie di Aristotele “le categorie dell’Organon”). Il giudizio si può distinguere secondo le quantità (universali (tutti A sono B), particolar (alcuni A sono B )e singolari (questa A è B)), le qualità (affermativo (A è B), negativo (A non è B) ed infinito(A è non B)) le relazioni (categorici (A è B), ipotetico (se A allora B)e disgiuntivo(A è B oppure C))e le modalità (problematici (A può essere B), assertori (è reale che A è B) e apodittici (è necessario che A è B))>> QUADRATO LOGICO Sulla base cui questi > tavola 12 categorie Formulata la tavola delle categorie, Kant si trova di fronte al problema della giustificazione della loro validità e del loro uso. Che li considerava il problema più difficili della critica e che ha denominato “deduzione trascendentale”. Con il termine deduzione non nel senso logico matematico ma in quello giuridico forense che allude alla dimostrazione della legittimità di diritto di una pretesa di fatto. Pertanto la deduzione riguarda il quid iuris (legittimità giuridica) e non il quid facti di una questione (il fatto che se una persona che è in possesso di un certo oggetto,non prova ancora chiesa abbia qualche diritto su di esso). Analogamente Kant utilizza sempre il punto di vista giuridico per le categorie. Prova a spiegare da che pulpito possiamo capire che la realtà fenomenica si adegui alle categorie. Perché le categorie pur essendo forme soggettive della nostra mente, pretendono di valere anche per gli oggetti di conoscenza, ossia per una natura che non è l’intelletto a creare, che cosa ci garantisce di diritto che la natura obbedirà alle categorie? Un oggetto che non è dato nello spazio e nel tempo non è un oggetto per noi, perché non è intuito. Per quanto riguarda le categorie, Non è per nulla evidente che gli oggetti debbano sottostare ad esse. Direi che la realtà obbedisce oltre che alle forme delle nostre intuizioni (cioè spazio e tempo) anche ai nostri pensieri è un paradosso che esige una giustificazione critica adeguata. La soluzione kantiana, risulta chiara: L’unificazione del molteplice dei dati empirici, delle sensazioni non deriva dalla molteplicità stessa che hai sempre qualcosa di passivo, ma da un’attività sintetica che ha la sua sede nell’intelletto (nel conoscere unifichiamo il molteplice tramite le sensazioni, unifichiamo le sensazioni, non è presente in natura e non è volontario) Si distingue tra unificazione e l’unità stessa e Kant identifica la suprema unità fondatrice della conoscenza con quel centro mentale unificatore, che si identifica con l’identica struttura mentale che accomuna tutti gli uomini, denomina con l’espressione “io penso”, ciò che permette di unificare le sensazioni. È una particolare caratteristica mentale degli uomini. Kant chiama anche Appercezione (percezione della percezione) trascendentale (soggetto percepisce di percepire, è trascendentale perchè è ciò che viene prima della conoscenza ma permette di conoscere). Sensazioni l’io penso si avrebbe una percezione simile pittore, schizofrenia (unità del molteplice non c’è), tutto parcellizzato, tutte le singole sensazioni non sono riconducibili allo stesso soggetto osservante, manca la percezione. Dire che vedo questo tavolo, significa che ha conosciuto nella maniera più corretta possibile, perchè ho ricevuto i dati empirici, li ho collocati nello spazio e nel tempo, ho messo insieme quello che ho ricevuto dal mondo esterno, l’ho strutturato tramite le categorie e faccio un'affermazione (do un giudizio) e ho autocoscienza perciò riesco a collegare tutto a me. Senza tale autocoscienza le varie rappresentazioni non si configurerebbero come “mie” e quindi risulterebbero impossibili. Su “io penso” si regge la vita di una persona > se no fascio di percezioni (alterazioni dello stato di coscienza: non siamo consapevoli di noi stessi, ubriachi/droghe). DIVERSO DA CARTESIO CHE NON AMMETTE DATI EMPIRICI. L’attività dell’io penso si attua tramite i giudizi, che sono i modi concreti con cui il molteplice dell’intuizione viene pensato I giudizi si basano sulle categorie che sono le diverse maniere di agire dell’io penso (le 12 funzioni unificatrici in cui si concretizza l’attività sintetica) Il ragionamento Kantiano consiste nel mostrare che: Poiché tutti i pensieri presuppongono l’io penso Poiché l’io penso pensa tramite le categorie Ne segue che tutti gli oggetti pensati presuppongono le categorie Quindi la realtà o la natura fenomenica obbedisce necessariamente alle forme a priori del nostro intelletto. Io penso si configura dunque come il “principio supremo della conoscenza umana”. Ciò rende possibile l’oggettività cioè l’universalità e la necessità del sapere perché categoria che hanno tutti gli uomini). Noumeno solo pensabile, non conoscibile per Kant. Senza io penso le categorie (tramite cui opera) saremo chiusi nel cerchio della soggettività individuale e potremmo stabilire soltanto delle connessioni particolari e contingenti. Conoscere per Kant significa: Ricevere dati empirici Sistemarli ed ordinarli tramite spazio e tempo (intuizioni pure e a priori) Sistemare tutto quello che ho è già stato immagazzinato tramite le 12 categorie Riconoscendo che sono io stesso a conoscere, ricevere, ordinare e categorizzare (“IO PENSO”) Kant non è un idealista, Infatti il suo io penso a differenza di quello di cui parlerà Fichte, non è un io creatore. L’io di Kant ha funzione gnoseologica, mentre l’io puro di Fichte (primo idealista) è ontologico (elimina figura di Dio, mentre Kant (deismo) crede in una sorta di Dio). Kant Insiste sul carattere formale e quindi finito dell’io penso il quale si limita semplicemente a ordinare una realtà che gli preesiste e senza la quale la sua conoscenza non avrebbe senso (non crea la realtà, lo riceve soltanto, contrario a Fichte). “Io legislatore della natura”, non è creatore/fondatore. Si configura come la massima espressione della rivoluzione copernicana attuata da Kant. Essendo fondamento della natura l’io è anche il fondamento della scienza che lo studia. Infatti i pilastri ultimi della fisica (principi intelletto puro) poggiano su giudizi sintetici a priori della mente a loro volta derivano dalle intuizioni pure di spazio e di tempo ed alle 12 categorie.La news io lo Gia di Kant si configura come l’epistemologia della scienza galileiano-newtoniana e come il tentativo di giustificarne filosoficamente i principi di base contro lo scetticismo di Hume. Kant e non ho mai pensato di ridurre la realtà al fenomeno, infatti afferma l’esistenza di un noumeno. Afferma che se esiste un per-noi deve per forza esistere un in-sé. Ha dato Simo senso negativo che uno positivo al noumeno: In senso positivo esso è l’oggetto di un intuizione non sensibile, Cioè una conoscenza extra fenomenica che all’uomo è preclusa ma potrebbe essere propria di un ipotetico intelletto divino dotato di una intuizione intellettuale. In senso negativo il noumeno, è il concetto di una cosa in sé che non può mai entrare in rapporto con l’uomo e quindi essere oggetto della nostra intuizione sensibile. SOLUZIONI: ❖ Prime due: sol. matematiche → si basano sulla quantità, ovvero dicono di conoscere il mondo nella sua totalità, il che è impossibile. ❖ Seconde due: sol. dinamiche → riguardano funzionamento del mondo. sia la tesi che l’antitesi è vera, anche se si basano su differenti realtà (fenomeno, noumeno) teologia razionale → distruggere le prove sull’esistenza di Dio differenza fra prova a posteriori e priori → ➔ priori: PROVA ONTOLOGICA = definizione di Dio (ciò che Dio è) ENS OPTIMUM. ❖ (per definizione ha tutti Attributi) → contestata: prova opinabile → definizione data da noi stessi. + viene usata l’esistenza come attributo uguale agli altri, ma esistenza = salto da piano logico a ontologico (pensare di avere una cosa e avere una cosa e averla è ben diverso) → non è possibile giungere ad una realtà tramite il pensiero. ➔ posteriori: SAN TOMMASO/SANT'ANSELMO: si parte da effetti di Dio, ciò che ha prodotto. → Primo motore immobile, Dio prima causa. SI PARTE DA CIÒ CHE SI VEDE. ➔ 5 prove di San Tommaso: 1. ex motu: qualcosa che si muove deve essere mossa da qualcos'altro → PRIMO MOTORE IMMOBILE 2. ex causa: no regresso all’infinito per ricerca delle cause (Causa incausata) 3. ex grado: gerarchia di gradi di perfezione → Dio è il sommo grado, che porta ai gradi intermedi 4. ex ordine: entità che ha ordinato il mondo 5. contingenza: l’universo non è necessario e potrebbe scomparire se non ci fosse la volontà divina ❖ contestata: viene usato in modo improprio il concetto di causa. → RIFIUTO DELLA REGRESSIONE ALL'INFINITO. → BELLEZZA DEL MONDO, LA PERFEZIONE → PROVA DI DIO (non è giusto per Kant) SONO SOLO PRESUNZIONI, inconsistenti KANT AMMETTE QUESTE CREDENZE: ● sono parte della nostra ragione (uso illegittimo del pensiero) ● come se fosse un modo particolare di vedere “in controluce” USO REGOLATIVO DELLE IDEE. → Sono punti di ampliamento della conoscenza fuori dal reale, per “Tendere all’infinito” CRITICA ALLA RAGION (PURA) PRATICA: 1788 LA METAFISICA DEI COSTUMI: 1797 USO PRATICO DELLA RAGIONE = si ricercano campi pratici dell’uso della ragione da un punto di vista collettivo. ★ molto importante il ruolo della MORALE → DEFINIRE IL CARATTERE OGGETTIVO DELLA MORALITA’ ❏ MORALITA’ = ➔ eticità: diverso da moralità ➔ moralità: usata da Kant. ★ si parla di moralità, quando l’uomo aderisce a principi pratici UNIVERSALI ★ bisogna distinguere (moralmente) : ❏ AZIONI: azioni singole compiute concretamente da un individuo ❏ MASSIME: regole soggettive più o meno consapevoli. norme generali legate all’esperienza. ❏ LEGGE: leggi morali oggettive valide universalmente. (ogni uomo le sente dentro di sé), agire con gli altri. FORMA A PRIORI (tipo spazio e tempo) ➢ DOVERE morale: conformarsi alla legge morale → è una scelta. volontà conforme alla legge (VOLONTA’ BUONA) ➢ NECESSITÀ naturale: fare qualcosa perchè è impossibile non farlo: (cedere per colpa della della gravità) ★ La morale di Kant è vuota → non parla di leggi specifiche. ❏ Non è una teoria ETERONOMA (necessita di uno specifico contesto sociale) → fondamento esterno al soggetto. sogg. sottomesso ❏ Kant parla di teoria AUTONOMA (è universale, autentica) → fondata sul soggetto. → legge morale posta dalla ragione. sogg. autonomo. VOLONTA’ LIBERA DEL SOGGETTO. ★ MORALITÀ DEONTOLOGICA → MORALE DEL DOVERE: ciò che noi sentiamo o no di dover fare.
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