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Kant - mappa concettuale critica ragion pura, Schemi e mappe concettuali di Storia Della Filosofia

Mappa concettuale pensiero kantiano, in particolare la critica della ragion pura. Il documento è adatto sia per i licei sia per l'università

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2019/2020

Caricato il 17/02/2022

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Scarica Kant - mappa concettuale critica ragion pura e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia Della Filosofia solo su Docsity! KANT il pensiero è influenzato dall'empirismo e l' illuminismo inglese, in particolare Wolff, Locke, Leibniz e Spinoza. Viene influenzato anche dalla scienza naturale di Newton nasce nel 1724 opere scientifiche (-1760) interesse per le scienze naturali opera principale 1755: Storia naturale universale dei cieli, si descrive la formazione del sistema cosmico, in termini meccanicistico-causali la materia primitiva ha già in sé stessa la legge che deve condurla all'organizzazione dei mondi e rivela quindi un certo ordine che consente di riconoscere l'impronta del suo creatore FILOSOFIA TRASCENDENTALE Kant per trascendentale intende ciò che antecede l'esperienza, è il meccanismo della conoscenza, indipendentemente dal contenuto di essa OBIETTIVO suo è spiegare non che cosa si conosce, ma COME SI CONOSCE, ossia definire i presupposti che rendono possibile la conoscenza poiché la ragione non può spingersi oltre i limiti dell'esperienza e deve fondare sui propri limiti le capacità e i poteri dell'uomo allora, la scienza dei limiti è l'analisi trascendentale, in quanto non si occupa delle cose al di là dell'esperienza, ma di ciò che la riguarda ≠ TRASCENDENTE ciò che va al di là dell'esperienza (per es. un angelo: possiamo parlare logicamente di lui ma non farne esperienza) questo sarà il principio di critica di ogni metafisica (nella critica della ragion pura) afferma che nella Metafisica, differentemente alle altre scienze, il METODO non può essere fornito dall' uso, ma deve essere formulato prima e indipendentemente dall'uso regola fondamentale del metodo: i principi della conoscenza sensibile non devono varcare i loro limiti e invadere il campo dei concetti intellettuali NB: un concetto sensibile è la condizione senza la quale non è possibile la conoscenza sensibile del concetto stesso regola fondamentale: tutto ciò che non può essere conosciuto per intuizione non può essere pensato, dunque è impossibile opere filosofiche (-1780) logica: dovrebbe avere lo scopo di non complicare le cose, ma di chiarirle, non di scoprirle, ma di esporle chiaramente critica logica aristotelico-scolastica metafisica: scienza dei limiti della ragione umana. I problemi che deve trattare sono quelli che si limitano ai confini dell'esperienza esperienza: limite intrinseco 1770, De mundi sensibilis atque intelligibilis forma et princpipiis: OPERA DI PASSAGGIO AL PERIODO CRITICO Distinzione Conoscenza SENSIBILE riguarda la dimensione fenomenica delle cose, considerate nel loro essere modificate dalla sensibilità; oggetto di essa sono le cose come appaiono (passività del soggetto) in essa si deve distinguere MATERIA è la SENSAZIONE, cioè una modificazione dell' organo di senso e testimonia la presenza dell' oggetto che la causa è quindi costituita dalle impressioni sensibili FORMA è la LEGGE che ordina la materia sensibile è costituita da SPAZIO E TEMPO due INTUIZIONI pure (perché precedono la conoscenza sensibile e sono indipendenti da essa). Sono condizioni soggettive e necessarie, alla mente umana, per coordinare a sé i dati sensibili TEMPO: rende possibile intuire la successione e la contemporaneità, e coordinare secondo questi due modi tutti gli oggetti sensibili SPAZIO: consente di intuire i fenomeni in un nesso universale, cioè come parti di un tutto, le cui leggi e principi sono quelli della geometria spazio e tempo sono la condizione per la quale qualcosa può essere oggetto dei nostri sensi INTUIZIONE UMANA CONOSCERE ≠ CREARE l'intelletto umano non produce, non intuisce ma PENSA, non crea ma UNIFICA la sensibilità è la fonte dell'oggetto da pensare ≠ INTUIZIONE DIVINA è l'intuizione intellettuale, propria di Dio, creatrice degli oggetti stessi. atto del conoscere è un atto creativo costituita dall'ordine e dall'unità che che la nostra facoltà conoscitiva da alla materia FENOMENO La cosa come appare nella sua relazione al soggetto è l'OGGETTO DELLA CONOSCENZA conoscenza umana = conoscenza di fenomeni dunque ESPERIENZA Conoscenza INTELLETTUALE Riguarda la cosa in sé, che può essere colta solo dal pensiero; le rappresentazioni delle cose come sono (facoltà del soggetto) di essa ne distingue qui un USO REALE per cui i concetti delle cose e delle loro relazioni sono dati USO LOGICO i concetti dati vengono subordinati gli uni agli altri e unificati tra loro secondo il principio di contraddizione Per lui l'uso logico non elimina il carattere sensibile delle conoscenze, che è dovuto alla loro origine essa non dispone di una intuizione appropriata per la quale la mente possa vedere gli oggetti di essa immediatamente, cioè singolarmente. è soltanto una CONOSCENZA SIMBOLICA, che accade tramite concetti generali. NOUMENO La cosa così come essa è, nella sua natura intelligibile negli studi giovanili di filosofia naturale, familiarizza con gli studi di Newton. La sua filosofia ha come ideale la DESCRIZIONE dei fenomeni, che rinunciano ad ammettere cause e forze che trascnedono tale descrizione questo gli prospetta l'esigenza di una metafisica che si costituisse in base agli stessi criteri questa metafisica deve comunque avvalersi del metodo della ragione fondante. L'analisi degli empiristi inglesi gli prospettano questa metafisica come una scienza limitativa e negativa nel 1770 arriva il punto di vista critico diviene punto di vista trascendentale, limitatamente alla conoscenza sensibile: la validità di questa conoscenza viene fondata suoi suoi stessi limiti da qui in poi, il punto di vista trascendentale viene esteso a tutto il mondo dell'uomo crticiscimo (1781 -) (filosofia del limite) ESAME DELLA RAGIONE PER COGLIERNE LA NATURA E I SUOI LIMITI (corrente di pensiero tedesca) Kant non solo indaga le modalità della conoscenza, e i suoi limiti conoscitivi ma anche la morale, il sentimento estetico e teologico, pervenendo ad una sintesi tra il pensiero razionalista (dal quale prende l' universalità e l'innatismo) ed empirista (l' esperienza), La fodazione del sapere è affidata al criticismo (illuminismo: ragione lume intoccabile, empirismo: analisi sui limiti conoscitivi dell' uomo, kant effettua un analisi critica a monte, sulle condizioni di possibilità e validità della conoscenza) l'obiettivo della filosofia kantiana, in particolare nel priodo critico, è stabilire cosa possiamo conoscere con certezza CRITICA DELLA RAGION PURA (1781, seconda edizione 1787) critica = analisi della = critica sia come data che come ricevuta, quindi è la ragione che mette in atto la critica della ragione stessa ragion pura = ogni forma di conoscenza che si ha prima dell'esperienza, a priori l'opera analizza l'esistenza, la validità, e i limiti della conoscenza a priori a tal fine istituisce TRIBUNALE DELLA RAGIONE: stabilire gli ambiti della ragione, i suoi limiti, cioè ciò che può o meno conoscere. La ragione è sia imputato che giudice (la ragione sottopone a giudizio sè stessa) a priori dunque analisi trascendentale CRITICA DELLA RAGION PRATICA (1788) così suddivisa Dottrina trascendentale degli elementi estetica trascendentale intuizioni pure (spazio e tempo in quanto forme dell'intuizione) sensazioni logica trascendentale analitica trascendentale concetti giudizi dialettica trascendentale idee Dottrina trascendentale del metodo tema principale dell'opera è CONOSCENZA RIVOLUZIONE COPERNICANA Kant attua in campo gnoseologico una rivoluzione pari a quella che Copernico attua in Campo astronomico (eliocentrsmo) così come in campo astronomico, anche in campo filsofico, se vogliamo capire i meccanismi della conoscenza dobbiamo ribaltare il modo tradizionale di considerarla Kant invece di ammetere che l'esperienza umana si modelli sugli oggetti, SUPPONE CHE GLI OGGETTI STESSI IN QUANTO FENOMENI SI MODELLINO SULLE CONDIZIONI TRASCENDENTALI DELL'ESPERIENZA non è più la mente che si modella sulla realtà, ma è la realtà che si modella sulle forme a priori. In altre parole è il soggetto stesso che attraverso il suo pensiero va a costruire il mondo dell'esperienza il presupposto è che esiste una conoscenza valida per tutti gli uomini (universale) e necessaria è possibile, poiché tutti condividono la stessa dinamica conoscitiva ogni conoscenza comincia con l’esperienza attraverso l’INTUIZIONE ogni intuizione è composta due aspetti MATERIA le impressioni sensibili che derivano dall'esperienza a posteriori e proviene dall’esterno FORMA l'ordine e l'unità che le nostre facoltà conferiscono alla materia INTUIZIONE EMPIRICA l'unione dell’intuizione formale con la sensazione materiale INTUIZIONE PURA l'aspetto formale di questa intuizione (Estetica trascendentale) LE FORME A PRIORI DELLA SENSIBILITà O INTUIZIONI PURE SONO SPAZIO forma del senso esterno TEMPO forma del senso interno rappresentazioni necessarie a priori che sono a fondamento di tutte le intuizioni. Come tali sono soggettivi: appartengono alle cose come sono da noi percepite Sono la causa della nostra conoscenza Tale conoscenza però non ci permette MAI di conoscere le cose come sono in sé ma sempre come appaiono FENOMENO la cosa come appare in relazione al soggeto (non la cosa in sè, ma ciò che di essa appare all'uomo) OGGETTO DELLA CONOSCENZA CONOSCENZA UMANA = CONOSCENZA DI FENOMENI, e quindi ESPERIENZA è REALE solo nel rapporto col soggetto consocente (non è apparenza illusoria) (i fenomeni non esistono in sè stessi, ma solo in noi) Spazio e tempo sono fondamento della matematica che si basa sulla successione di intuizioni temporali (aritmetica nella successione dei numeri) o spaziale (geometria nella costruzione delle figure) prima facoltà dell'intelletto SENSIBILITÀ La sensibilità è la facoltà con cui gli oggetti ci sono pervenuti passivamente grazie ai sensi. Senza sensibilità nessun oggetto ci sarebbe dato e senza intelletto nessun oggetto sarebbe pensato. Un oggetto che non è dato nello spazio e nel tempo non è un oggetto per l'uomo, perchè non è intuito NB: la nostra consocenza non si forma alla sensibilità, è anche pensiero, cioè attività discorsiva, nel senso che avviene per mezzo dei CONCETTI prodotto dell'attività intellettuale, che consiste nell’ordinare o nell’unificare diverse rappresentazioni sotto una rappresentazione comune, secondo le CATEGORIE = concetto puro Una delle 12 funzioni secondo cui l’intelletto svolge il proprio lavoro di unificazione del materiale sensibile. Sono, i modi fondamentali in cui l’intelletto pensa e, quindi, la struttura di ogni pensiero sono contenuti a priori nell'intelletto GIUDIZIO GIUDICARE: l’atto del riferire le categorie o concetti puri dell’intelletto a un oggetto GIUDIZIO: prodotto dell'attività intellettuale giudicare secondo classi (quantità, qualità, relazione, modalità) che si articolano in funzioni intellettuali (le 12 categorie: per esempio, unità, molteplicità; realtà, negazione; causalità, azione reciproca) - tavola degi giudizi divisa in classi e categorie LOGICA Kant afferma che la logica ha per oggetto le regole necessarie dell'intelletto, cioè quella senza le quali la funzione stessa dell'intelletto non sarebbe possibile presuppone la validità di una: LOGICA FORMALE prescinde dai contenuti (a priori) e si limita a studiare in generale le leggi del logos (pensiero e parola); si tratta della logica aristotelica fondamento della DIALETTICA LOGICA TRASCENDENTALE mette a tema i contenuti, cioè i concetti, che possono essere empirici, cioè ricavati dall’esperienza mediante un processo di astrazione; o puri, cioè a priori (categorie sono 12 vedi tavola) astrae dal contenuto empirico e tratta dei concetti puri, o categorie dell'intelletto. Per applicare le categorie agli oggetti dell' esperienza occorre il passaggio della DEDUZIONE TRASCENDENTALE per Kant la deduzione è intesa come il trovare il fondamento di qualcosa, cioè la condizione o l'insieme di condizioni che la rendono possibile deduzione trascendentale delle cateorie = la loro giusitificazione Inoltre, ci sono tante deduzioni quanti sono i campi a cui appartengono gli oggetti da dedurre. Tali deduzioni sono autonome l'una rispetto all' altra. il FONDAMENTO (principio della deduzione) non è unico o assoluto, ma deve essere formulato in ogni campo NB: le categorie dell'intelletto possono essere usate anche nei confonti di oggetti che non fanno parte dell'esperienza (x es. Dio,o le cose in sè) La deduzione trascendentale, deve mostrare se e quando si riferiscono all'esperienza, cioè mettere in chiaro la legittimità e i limiti della loro pretesa e le regole del loro uso legittimo IO PENSO struttura della nostra attività intellettiva e coincide con l’intelletto stesso (possibilità di sintesi) Principio supremo della conoscenza umana: centro mentale UNIFICATORE, struttura mentale che accomuna tutti gli uomini: possibilità della validità oggettiva di ogni conoscenza La sua funzione consiste nel garantire l’unità e la sintesi delle rappresentazioni. L'io penso si attiva solo quanto riceve dati da elaborare, poichè appunto da senso alle nostre rappresentazioni del mondo Se infatti nella sensibilità il molteplice dell'esperienza viene ordinato secondo le intuizioni di spazio e tempo, nell'intelletto il molteplice dato dalla sensibilità deve sottostare "alle condizioni dell'unità sintetica originaria dell'appercezione" APPERCEZIONE forma particolare di percezione mentale, che si distingue per chiarezza e consapevolezza di sé. non è un io che produce realtà, ma la ordina, unifica il materiale proveniente dall'esterno. Il modo in cui la natura si presenta ai nostri occhi è il risultato di questa funzionalità L'io non conosce se stesso per come è, ma solo per come appare a sè stesso. Io esisto come intelligenza consapevole soltanto della mia capacità di unificazione. Questo mi consente di avere delle rappresentaizoni del mondo. Di sé il soggetto ha una conoscenza solo fenomenica, ovvero si riconosce solo come oggetto, non co me soggetto dell’unificazione. L’attività unificante del soggetto, infatti, non è mai data empiricamente e quindi non può mai essere oggetto di sintesi attraverso le categorie. Perciò il soggetto non ha conoscenza ma solo coscienza della propria attività unificante. Tale coscienza si realiz za solo nell’atto stesso dell’unificare. Ciò significa che la consapevolezza dell’identità con se stesso da parte del soggetto (che Kant definisce unità analitica dell’autocoscienza) è possibile solo attra verso la coscienza di sé come funzione unificatri ce (come unità sintetica dell’autocoscienza). conoscere significa fare sintesi, unificare la conoscienza scentifica (matematica e fisica) contiene verità universali e necessarie, indipendenti dall'esperienza, dunque è già di per sè una sintesi a priori contengono dunque GIUDIZI SINTETICI A PRIORI SINTETICI in essi il predicato aggiunge qualcosa di nuovo al soggetto, apporta una nuova conoscenza ≠ giudizi analitici a priori quando il predicato non aggiunge nulla al contenuto del soggetto giudizi sintetici a posteriori unione di due concetti diversi, sulla base dell' esperienza A PRIORI UNIVERSALI appartengono a tutti gli uomini dotati di ragione NECESSARIE anche se volessi non potrei farne a meno ≠ a posteriori hanno origine e dipendono dall'esperienza Quindi non derivante dall'esperienza (viene prima di essa) TRASCENDENTALE Al culmine del processo di unificazione del molteplice è la categoria delle categorie, l’Io penso. Essendo in numero di dodici, le categorie presuppongono un’unità superiore a cui fanno capo: questa è l’autocoscienza, principio originario dell’unità sintetica il problema della deduzione sussiste per ciò che riguarda le forme dell'intelletto perchè gli usi possibili di queste forme sono divesri, e la deduzione deve determinare qual è quello valido SCHEMATISMO TRASCENDENTALE Il modo in cui le categorie si applicano ai fenomeni le categorie devono uniformarsi a come esse ricevono i dati, cioè alla forma interna del tempo. L'intelletto determina la forma del tempo e attraverso esso assegna le proprie regole a tutti gli oggetti dell'esperienza tramite la facoltà dell'immaginazione. SCHEMA = procedimendo generale per il quale l' immaginazione fornisce ad un concetto la sua immagine in generale, gli schemi sono determinazioni a priori del tempo secondo regole Tanti sono gli schemi quante sono le categorie ( per quanto riguarda le categorie di relazione sono lo schema della categoria di sostanza è la permanenza nel tempo la causalità è la successione nel tempo la comunanza è la simultaneità grazie alloschematismo la deduzione trascendentale giunge al suo coronamento. Kant spiega infatti perchè gli oggetti, pur non essendo creati dal pensiero, si costituiscono già nell'esperienza, in sintonia con il nostro modo di pensarli superamento scetticismo Hume: PRINCIPI DELL'INTELLETTO PURO = le regole tramite cui avviene l'applicazione delle categorie agli oggetti. Sono le enunciazioni generali che sulla base delle categorie possiamo enunciare a priori sulle cose, andando a formare i principi generali della scienza garantiscono infatti la validità oggettiva dell'esperienza, sottraendola alla soggettività della percezione Assiomi dell'intuizione (categoria della quantità): tutti i fenomeni intuiti costituiscono delle quantità estensive Anticipazioni della percezione (cat. della qualità): ogni fenomeno ha una quantità intensiva (come la luce o il calore) Le analogie dell'esperienza (cat. di relazione): l'esperienza costituisce una trama necessaria di rapporti Postulati del pensiero empirico in generale (cat. di modalità) DIALETTICA TRASCENDENTALE Attività della ragione che oltrepassando l' esperienza sensibile, pretende di conoscere la metafisica nonostante il limite dato dall'esperienza lo spirito tende ad andare oltre. Analizza qui come dialettica definita da Kant come scienza " illusoria", suo oggetto è la ragione, facoltà che unifica il molteplice dell'intelletto, creando l' idea (unità ultima dell'esperienza). le idee della ragione sono tre e corrispondono ai tre problemi fondamentali della matafisica idea psicologica intende riferire tutti i fenomeni dell’esperienza interna ad una sorta permanente ed immutabile attraverso il variare dell’esperienza (anima) idea di anima come unità degli atti dell'intelletto idea cosmologica intende riferire tutti i fenomeni dell’esperienza interiore ad una realtà totale in cui, in compiuta e stretta connessione, si unificano tutti i particolari (universo) il mondo come unità dei fenomeni idea teologica intende riferire tutti i fenomeni dell’esperienza interna ed esterna ad un principio assoluto nel quale tutti gli esseri si unificano e si accomunano (Dio) dio unità di tutte le condizioni della possibilità di tutte le cose la ragione umana non può conoscere la metafisica perché manca il contenuto per la sintesi. Infatti, io, universo e Dio non sono oggetti di esperienza e non offrono perciò una intuizione sensibile che serva da contenuto alle idee le idee della ragione da sole non costituiscono il giudizio e non ci fanno conoscere la metafisica, ma sono regole della ragione per dare un ordine alla conoscenza, hanno un uso regolativo per superare il frammentarismo delle conoscenze fenomeniche CRITICA DELLA FACOLTÀ DI GIUDIZIO (1790)
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