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Manifesto del Partito Comunista: Il Spettro del Comunismo, Temi di Filosofia

Questo documento, redatto da marx e engels, apre con la famosa frase: ‘uno spettro si aggira per l’europa: lo spettro del comunismo’. Il manifesto del partito comunista esprime in maniera chiarissima e pubblica, secondo i suoi autori, che cos'è il comunismo. Il concetto fondamentale che emerge dalla lettura di questo testo è quello relativo alla lotta di classe, condizione che ha sempre caratterizzato la storia. Marx descrive la borghesia come una classe sociale dinamica e innovatrice, ma con il passare del tempo diventa negativa e interessata solo al denaro. Critica anche i falsi socialismi, tra cui socialismo conservatore, socialismo utopistico e socialismo piccolo-borghese. Un appunti (note) sulla teoria marxista del comunismo.

Tipologia: Temi

2018/2019

Caricato il 28/10/2021

elenbacc
elenbacc 🇮🇹

4.7

(3)

13 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Manifesto del Partito Comunista: Il Spettro del Comunismo e più Temi in PDF di Filosofia solo su Docsity! IL MANIFESTO DEL PARTITO COMUNISTA Quest'opera redatta da Marx e Engels si apre con un'’emblematica frase: “uno spettro si aggira per l'Europa: lo spettro del comunismo”; uno spettro che diventerà una presenza reale e concreta nell'ottobre del 1917 con Lenin. La finalità di quest'opera è quello di esporre in modo manifesto, ovvero esplicito, chiaro e pubblico, che cosa sia il comunismo infatti per Marx e Engels è giunto il momento che i comunisti dichiarino in modo evidente, “in faccia al mondo”, il loro modo di vedere, i loro interessi, i loro intenti e le loro tendenze. Un concetto fondamentale che emerge dalla lettura del manifesto è quello relativo alla lotta di classe: condizione che ha sempre caratterizzato la storia. Marx sostiene conseguenzialmente che nel periodo storico in cui viveva, l'epoca della borghesia, le contrapposizioni tra le diverse classi sociali si erano semplificate poiché il tessuto sociale si era suddiviso sostanzialmente in due campi nemici: la borghesia e il proletariato. Successivamente Marx descrive la vicenda storica della borghesia. La prima caratteristica messa in luce è la dinamicità ovvero il suo ruolo nella storia è sempre stata rivoluzionaria; secondo Marx quindi la borghesia non può esistere senza rivoluzionare continuamente gli strumenti di produzione e i rapporti sociali. Dunque, detto in termini diversi, la borghesia inizialmente è una classe sociale positiva, dinamica, innovatrice ma con il passare del tempo invece cambia il proprio volto diventando una classe sociale negativa e dimostrando di essere interessata solo al denaro presentandone una vera e propria attenzione gelosa. Infatti secondo Marx la borghesia è dominata dalla legge del progresso attraverso la quale però però giungerà alla propria distruzione “come uno stregone che si scopre incapace a dominare le potenze sotterranee da lui stesso evocate”. Marx effettua una critica ai falsi sociali ovvero dottrine che non sono ancora giunte al socialismo scientifico (basato su un'analisi critico-scientifica dei meccanismi sociali del capitalismo e sull’individualizzazione del proletariato come forza rivoluzionaria destinata ad abbattere il sistema borghese) e ne individua quattro: ® SOCIALISMO REAZIONARIO: socialismo feudale perseguiva l'idea di recuperare un sistema economico pre-rivoluzionario sebbene però i feudali cercavano l'alleanza del proletariato presentava obiettivi differenti: il primo voleva sostituire l'alienazione attuale con un’alienazione passata, i secondi miravano al superamento di ogni alienazione; ® SOCIALISMO PICCOLO-BORGHESE: esprime il punto di vista della piccola borghesia rovinata dal capitalismo industriale e volenterosa di un ritorno ad una situazione pre-industriale; ® SOCIALISMO CONSERVATORE: si basava sulla volontà di rimediare agli “inconvenienti” sociali del capitalismo senza distruggere il capitalismo stesso. Nella loro mentalità infatti volevano la borghesia senza il proletariato, “proprietà senza furto”, il lato positivo senza quello negativo senza però rendersi conto che il capitalismo produce inevitabilmente i propri inconvenienti perciò non va “curato” ma modificato; ®* SOCIALISMO UTOPISTICO: pur avendo il merito di riconoscere l’antagonismo tra le classi sociali secondo Marx non riconoscono al proletariato una funzione rivoluzionaria autonoma e di fare appello a tutti i membri della società per una pacifica azione di riforme, muovendosi in una dimensione utopistica.
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