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L'Agnese va a morire, Renata Viganò, Sintesi del corso di Letteratura

Riassunto completo e dettagliato

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

Caricato il 13/11/2019

giuliaminervino
giuliaminervino 🇮🇹

4.7

(12)

13 documenti

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Scarica L'Agnese va a morire, Renata Viganò e più Sintesi del corso in PDF di Letteratura solo su Docsity! L’AGNESE VA A MORIRE, RENATA VIGANO’ ♦ PARTE I, CAP. 1 Il romanzo si apre all’indomani dell’armistizio dell’8 settembre 1943. Agnese sta tornando a casa dal lavatoio quando incontra un soldato e lo conduce a casa sua, dove c’è suo marito Palita che gli darà da mangiare. Quest’ultimo si chiamava Paolo Ottavi: durante la gioventù s’ammalò quindi lavorava solo in casa fabbricando scope, panieri e fiaschi. La vicina di Agnese, Minghina, la mise in guardia perché i tedeschi erano a caccia dei disertori e tenere in casa il giovane soldato sarebbe stato un rischio. Il mattino dopo i tedeschi irrompono nella casa di Agnese e, non trovando il soldato, portano via Palita, che era comunista, con la scusa di farlo lavorare con loro. Palita raccomanda alla moglie di far attenzione alla gatta, intanto lei piangeva. ♦ CAP. 2 4 aerei bombardano il ponte e le case del paese e la gente si rifugia nelle campagne: molti entrano in casa di Agnese, anche 2 tedeschi. 5 donne rimarranno in casa con lei e manifestano la volontà di uccidere i tedeschi. E’ evidente il paragone con la tragedia greca. Agnese va a cercare il soldato ma non lo trova, nonostante ciò non rimpiange di averlo aiutato. Intanto 3 uomini, Toni, Mingucc e un ragazzo, andarono a trovarla: erano compagni di partito di Palita, le diedero un compito da svolgere e pensano che sia stata Minghina a fare il nome di Palita ai nazisti (quando lo scopriranno la uccidono). Minghina era una donna curiosa, voleva sempre sapere della situazione economica di Agnese, che continuava a lavorare vivendo da sola, e la tormenta chiedendo se sua figlia potesse lavorare con lei. Agnese si mostra sempre disinteressata (CURIOSITA’ vs INDIFFERENZA). Minghina era anche una donna avara e bugiarda, che ha insegnato alle sue figlie a rubare. ♦ CAP. 3 I deportati nei campi di concentramento inviavano cartoline ma Agnese non ricevette nulla, pensando che il marito fosse morto. Il ragazzo sconosciuto che precedentemente si era recato a casa sua tornò dandole esplosivi da consegnare a “San P” e, per trovarlo, le dice di andare dal fabbro Magon e chiedere di lui. Il mattino dopo va dal fabbro (intanto vede un uomo impiccato con il cartello “partigiano”), gli dà il pacco che fece saltare il ponte, e mentre tornava a casa sua passava di paese in paese per avvisare dell’imminente rastrellamento tedesco. In quei giorni tornò in paese il figlio di Cencio, che avevano portato via con Palita ma egli era riuscito a scappare dal treno e confermerà ad Agnese la morte di Palita, spiegandole tutto in un lungo monologo. Questa, pur avendo già immaginato la morte del marito, ora prende atto dell’accaduto. Quella notte, Agnese sognò il marito nel corpo dell’impiccato che aveva visto al mattino: lui le diceva di essere una brava moglie, di non aver paura e di andare avanti perché non le sarebbe successo nulla. ♦ CAP. 4 Agnese ha sempre paura di sbagliare. Si fingerà malata per non pulire i panni dei tedeschi e, in quei giorni, continua a sognare Palita, che invece è ottimista (OTTIMISMO vs PAURA). La gente che sa che è vedova le rivolge pietà (colletta del paese consegnata dal sagrestano Alfonso) che lei però non cerca: si mostra serena, solitaria ma anche scontrosa. Morì “Tarzan”, nome in codice del ragazzo che aveva consegnato gli esplosivi ad Agnese, e a casa di quest’ultima si svolse una riunione con Toni, Mingucc e due nuovi uomini, uno grasso e uno magro: volevano progettare una radio trasmittente in grado di sentire le notizie e per comunicare e la notte stessa fu installata in casa di Agnese. ♦ CAP. 5 Arrivano i tedeschi: Toni e Mingucc si nascondono in una valle, mentre la famiglia di Minghina li accoglie in casa e lavora per loro. Entrambe le donne hanno paura dei tedeschi e si sfidano: Minghina teme per le sue 2 figlie, Agnese per i compagni. Il tedesco Kurt, da ubriaco, ammazza la gatta di Palita e poi si addormenta: Agnese gli colpirà la testa con un mitra e poi scappa vicino al fiume. Il giorno dopo i tedeschi le incendiarono la casa. ♦ CAP. 6 Agnese percepisce che ciò che ha fatto fosse sbagliato: corre al “canneto” (rifugio dei compagni partigiani), dove la accolsero Clinto e il Comandante, per avvisarli, devono fuggire: tutti presero 3 barche e si allontanarono. Uccidendo Kurt, Agnese aveva distrutto la stato di quiete e sicurezza ma aveva percepito un’ondata di forza e d’odio che l’aveva spinta all’azione, dunque non si pentì dell’azione, anzi, ne era soddisfatta. ♦ PARTE II, CAP. 1 Agnese e i compagni si rifugiarono presso delle capanne protette da canali morti, canneti deserti: una di quelle notti Agnese sogna Kurt morto. Dal paese giunse una notizia: dato che un tedesco era morto, 6 persone erano destinate ad essere uccise e che 4 erano già morte (la famiglia di Minghina). Agnese capì che il suo gesto ha scatenato una strage. ♦ CAP. 2 Più aerei cominciarono a bombardare il ponte: aumenta la paura in paese e le persone scapparono. Al primo temporale Agnese immagina di essere in fin di vita: pensa all’inutilità dei cadaveri, all’ingombranza di Palita sul treno dei deportati e pensa che non ci sia una vita dopo la morte. Il violento temporale provocò le urla dei partigiani, che godevano nel farlo poiché in quell’istante nessuno poteva sentirli. Arriva Rina, la ragazza di Tom: hanno fucilato suo padre e suo fratello e ora cercano lei. Rina scopre il colpevole, Veniero, e il comandante, Clinto e Toni lo terranno in ostaggio. ♦ CAP. 3 I canali si stavano prosciugando e i partigiani capiscono di non poter aspettare lì gli Alleati. Una sera, Tom e Rina si sposano e, intanto, un aereo sopra la valle illuminava la cerimonia, come se fosse lì apposta. Agnese si sente la matta del gruppo. Cino dice ai partigiani di lasciare il campo, bisognava andare a L dove c’era Walter, un compagno: Agnese non eseguì subito l’ordine perché pensava a salvare dei rifornimenti. Si sente sola e aveva paura che Rina se ne andasse dopo aver visto bruciare la capanna dell’albero per colpa dei tedeschi, che l’avevano fatto perché erano impauriti a loro volta dai partigiani. ♦ CAP. 4 Lunga descrizione dei tedeschi che bruciano le capanne. Agnese spera assurdamente che il fuoco bruciasse anche i tedeschi ma loro rimangono imperterriti anche quando sparano. La sparatoria tedesca è un “lavoro della paura”: essi sparavano inutilmente poiché i partigiani erano già scappati. Agnese e Rina, intanto, si erano rifugiati dietro una casa sull’argine ma i tedeschi le scoprirono e le presero. Rina è una donna dotata di forza, coraggio che accresce con la paura, una donna che non vuole morire ma quando scopre che è stata Agnese ad aver sparato a Kurt e, dunque, che lei stessa fosse in pericolo, scappa dai tedeschi. Questi alla fine rilasciarono Agnese che il mattino dopo andò a casa di Walter, dove vide Rina. ♦ CAP. 5 Arriva una staffetta di Biagin portando la notizia della morte de il Cino da parte dei tedeschi e una lettera di Tom per Rina, in cui le diceva di andare a vivere a casa sua. Agnese sognerà di nuovo Palita, che le dice che andrà tutto bene. Il comandante della staffetta le assegnerà un incarico importante, pieno di responsabilità: occuparsi dei rifornimenti e organizzare le staffette. La donna si sentì orgogliosa ma anche impaurita. Mentre tornava alla casa sull’argine notò che non ci fosse più niente a causa dei bombardamenti e si direzionò alla caserma: tutti i ragazzi dell’accampamento le vanno in contro come se fosse arrivata “la mamma” ♦ CAP. 6 Nella caserma c’erano anche sconosciuti e Walter confidò ad Agnese che non potessero più stare lì, aveva paura che gli sconosciuti potessero fare le spie. Agnese propose di andare in una baracca di legno. Bisognava rimanere vigili e se si sentivano rumori di macchine bisognava scappare: Walter stava sveglio perché disturbato dai rumori dei topi, Agnese per sentire il rombo. Una sera quest’ultima dormì in caserma per medicare alcuni ragazzi e Walter fu preso dai tedeschi: Agnese si sente in colpa per aver indicato quella baracca come luogo sicuro e va a casa di Magun per avvisare il comandante. Walter era piccolo, inadeguato, onesto e tenteranno di liberarlo. ♦ CAP. 7 7 partigiani lasciano la caserma di cui 4 con la divisa tedesca per andare a salvare i compagni a X (caserma fascista): Clinto, vestito da tedesco, si fa avanti in caserma con la scusa di aver preso 3 partigiani e di doverli consegnare ma appena entra spara all’ufficiale. Vennero aperte le celle: Magon era vivo ma Walter molto ferito (piedi rotti). Il mattino dopo cominciò l’azione degli anglo-americani, che venivano dal mare: sorge la speranza che prima arrivi la libertà, poi l’inverno e, intanto, Radio Londra annunciava le città che erano state liberate. ♦ PARTE III, CAP. 1 La casa di Walter si stava allagando: i contadini affianco erano delle spie che lavoravano per i tedeschi.
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