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L'altro di Ryszard Kapuscinski, Sintesi del corso di Letterature comparate

Riassunto del libro "L'altro" di Kapuscinski

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

Caricato il 28/01/2019

rosita-luglietto
rosita-luglietto 🇮🇹

4.4

(19)

7 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica L'altro di Ryszard Kapuscinski e più Sintesi del corso in PDF di Letterature comparate solo su Docsity! Conferenze viennesi (1°-3 DICEMBRE) presso l’Institut fur die Wissenschaften vom Menshen di Vienna. I. Curiosità per il mondo La definizione di altro può essere usata per indicare diversità di religione, sesso, nazionalità ecc. lo scrittore lo usa per distinguere gli europei occidentali bianchi dagli extraeuropei non bianchi, consapevoli del fatto che questi ultimi possono riferirsi ai primi come “altri”. Attraverso il reportage, genere letterario più collettivo poiché alla sua nascita contribuiscono decine di persone che si incontrano sulle strade e che ci raccontano la storia della loro vita o della società alla quale appartengono. Queste persone incontrate nei nostri viaggi si compongono di due parti: una è uguale a noi, con le sue gioie e i suoi dolori, i suoi giorni fasti e nefasti, che teme la fame e il freddo; l’altra parte è quella di portatore di caratteristiche razziali, culturali e religiose. Le due parti convivono, influendo l’una sull’altra; questo doppio aspetto è mutevole e dinamico. Alcune giovani menti credono che recarsi in terre lontane sia il modo per conoscere gli altri. Il viaggio però non è per tutti, in quanto l’uomo è per sua natura portato alla sedentarietà. Il viaggio è uno sforzo, fatica e sacrificio. La strada che si percorre è importante in quanto ci avviciniamo ad ogni passo all’incontro con l’altro. Non solo il viaggio intrapreso per interesse è una rarità, bensì anche la curiosità per il mondo. Non tutte le civiltà hanno mostrato di voler conoscere il mondo esterno, ad esempio l’Africa non ha mai voluto sapere cosa ci fosse oltre i mari che la circondavano; la Cina si è isolata costruendo un’alta muraglia. L’eccezione è rappresentata dall’Europa, che è l’unica a partire dall’antica Grecia e manifestare curiosità per il mondo. Come afferma Erodoto, i greci, pur identificando come barbari chiunque non parlasse la loro lingua si rendeva conto che questo altro era qualcuno. Erodoto conosce la natura sedentaria dell’uomo e sa che per avere contatti con l’altro bisogna mettersi in cammino. Per conoscere se stessi bisogna conoscere gli altri, coloro che sono lo specchio nel quale ci vediamo riflessi. Egli sa che per conoscere meglio se stessi bisogna capire meglio l’altro e confrontarsi con loro. Secondo Erodoto, la xenofobia è la malattia di gente spaventata, afflitta da complessi di inferiorità e dalla paura che si rifletta nella cultura altrui. L’incontro tra europei e non europei è sanguinoso: inizialmente quando la Grecia si era scontrata con la Persia. Lo scontro tra civiltà è sempre stato presente nella storia dell’umanità e il conflitto tra esse è una delle possibili forme di contatto tra civiltà. La fine del medioevo, la spedizione dell’Europa alla conquista del mondo, l’assoggettamento dell’altro e la rapina dei suoi beni hanno scritto pagine di sangue. Il fatto che l’Europa abbia mandato per secoli i suoi rappresentanti ad incontrare l’altro, formerà nelle nostre menti stereotipi, preconcetti e fobie. Constatazione fatta dall’autore ogni volta che sente parlare dell’Africa: le persone sostengono che l’unica via d’uscita per essa sia una nuova colonizzazione. Ci vorranno dei secoli prima che la mente umana pensi as una possibile uguaglianza tra noi e l’altro. Da un punto di vista storico, dopo 3 secoli, nell’era dell’Illuminismo si inizia a vedere l’altro ovvero il non bianco, il no cristiano e il selvaggio, anch’esso come uomo. La letteratura ha un importante pesoopere di Defoe, Voltaire, Rousseau. Von Haller: niente fa svanire i pregiudizi meglio del conoscere opinioni e usanze diverse dalle nostre. II. L’accettazione della diversità. I rapporti degli europei con l’altro si suddividono in 4 fasi: 1. Fase dei mercanti e degli ambasciatori si entra in contatto per vie commerciali 2. Fase delle coperte geografiche 3. Fase dell’illuminismo apertura verso gli altri e primi tentativi di capirli. Non s parla più di colonizzazione, bensì di missione civilizzatrice, di aiuti alle popolazioni povere e sottosviluppate. In quest’epoca di passaggio dall’eurocentrismo (concezione che vede l'Europa come protagonista e centro della storia e della civiltà) ad una visione più universale, nasce l’antropologia, interessata a conoscere l’altro attraverso l’accettazione della diversità. Dall’illuminismo ha origine un nuova epoca, suddivisa in 3 fasi. i. Fase degli antropologi ii. Fase di Lévinas iii. Fase multiculturale Fase degli antropologi Tra gli antropologi nascono due scuole 1. Evoluzionisti definiti anche come globalisti credono nel progresso dell’umanità e nell’unitarietà del genere umano, tenendo conto delle somiglianze culturali che vi sono tra le società. 2. Diffusionisti definiti anche come antiglobalisti diverse culture che entrano in contatto; avviene un processo di fusione, dialogo. Essi sono affascinati dall’ibridazione che proviene dal contatto interculturale. Vedevano gli altri come una folla multiforme, ognuno con le proprie idee e scelte di vita. Ciò che accomuna le due scuole è l’intento di conoscere l’altro. Autori come Radcliffe-Brown, Rivers o Pitchard. Un passo molto importante è compiuto da Malinowski che della conoscenza degli altri ne fa la condizione sine qua non. Non solo bisogna andare da loro, ma anche vivere tra o con loro. Le ricerce sul campo non sono solo una necessità per gli antropologi, ma anche la condizione fondamentale per il lavoro dei reporter. Malinowski è il creatore del reportage antropologico. Le ricerche sul campo hanno dimostrato che gli altri vivono in culture sviluppate con gerarchie. I punti deboli delle ricerche erano: 1. il fatto che ogni antropologo studiasse una solo tribù e che le ricerche condotte su una sola non fornivano informazioni per le altre. 2. Si cercava di studiare le culture tradizionali descrivendole come strutture statiche, immobili mentre erano soggette a continui cambiamenti. Fase di Lévinas Problema principale che egli affronta è il problema con l’altro e il nostro rapporto con lui. La sua maturazione coincide con gli anni in cui in Europa si forma la società di massa e nascono i sistemi totalitari del comunismo e del fascismo. L’uomo della società di massa è caratterizzato dall’anonimità, mancanza di legami sociali, indifferenza verso l’altro e a causa del suo sradicamento, è vulnerabile al male. Secondo lui, non solo bisogna incontrare l’altro, ma anche assumersene la responsabilità; il volto dell’altro è il libro su cui sta scritto il bene. Mentre l’illuminismo ci ha detto che l’altro è uno come noi, uomo della stessa famiglia, l’antropologia compie un passo in avanti rispetto all’Illuminismo affermando che l’altro, appartenente ad un’altra razza possiede una propria cultura sociale. Lévinas compie un ulteriore passo avanti affermando la
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